giovedì, 18 Dicembre 2025

Costume & Società

Home Costume & Società Pagina 513
Notizie e tendenze sulla società, sul costume, sull’opinione pubblica e sul cambiamento generazionale

Le 5 reazioni di una donna quando l’amica si fidanza (VIDEO)

Quando un’amica si fidanza è sempre un evento speciale, ma se quella persona è riuscita a coronare quel sogno prima di voi, allora diventa un problema. Il video realizzato per la serie Elite Daily mostra le reazioni di due ragazze quando scoprono che la loro amica sfigata è ad un passo dal matrimonio.

Shock

Se c’è una cosa che non vi aspettereste mai è che la vostra amica si fidanzi e voi dobbiate scoprirlo tramite Facebook. Non ci sono dubbi, si tratta di un vero shock e dovete fare assolutamente passaparola. Avete il vostro smartphone a portata di mano? Allora è il momento di cercare la persona a voi più vicina che, non a caso, è single.

Sparlare

Sparlare di qualcuno, infatti, può essere davvero gratificante, ma se lo si fa in due è ancora meglio. Una delle due noterà che “quei due non stanno insieme da molto tempo” mentre l’altra già si domanda se sarà invitata o meno alla sua festa di fidanzamento e la risposta è chiaramente si.

Attacco di panico

“Com’è possibile? Il suo fidanzamento mi ha rovinato la vita!”: inizia così la terza fase, l’attacco di panico. Di sicuro sbranare una barretta di cioccolato non aiuterà ad affievolire la rabbia, ma meglio quella che una gamba o un braccio dell’amica al proprio fianco. O chissà che altro.

Commiserazione

E poi bisogna dirlo “perché lei prima di noi?”, “che cosa abbiamo che non va?”, “perché siamo ancora sole?”. Arriva puntuale la commiserazione, ma c’è sempre un modo per uscirne fuori. Chi volete che inviti alla sua festa di fidanzamento se non voi? E lì troverete sicuramente la vostra anima gemella.

Congratularsi

Ma come fare? Nessuna buona amica può dimenticare di mandare un messaggio di congratulazioni alla futura sposa e meglio aggiungere anche un commento per ingraziarsi lo sposo. Che cosa succede però se entrambe vengono invitate come damigelle al matrimonio? Sarà, senza dubbio, un completo disastro o un imminente successo, per cui meglio arrivare preparate.

Si conclude così lo sketch e, commedia o no, anche nella vita reale ognuna di voi ha almeno un’amica così, la stessa che poi piangerà a dirotto al vostro matrimonio.

Il mondo visto da un Potterhead (FOTO)

credits photo: smartweek.it

È il 1997 quando J.K Rowling pubblica Harry Potter e la pietra filosofale. Da quel momento in poi la magia ha inizio e migliaia di persone cresceranno con il mago più famoso del mondo.

La Rowling non ha creato solo dei best seller da cui sono stati tratti film di successo. La Rowling ha creato insegnamenti, modi di pensare e di vedere il mondo che accomunano le persone più diverse. Certi comportamenti e certe frasi possono essere capite solamente da un Potterhead e se sei un babbano è inutile che provi a decifrarli, non ci riusciresti mai.

Catalogare le persone in casate

credits photo: hwschool.altervista.org
credits photo: hwschool.altervista.org

Parlano con una persona appena conosciuta e nella loro mente stanno già tentando di capire se appartiene a Grifondoro, Serpeverde, Corvonero o Tassorosso e, di conseguenza, se può essere un amico o no. In caso l’esito dell’esame sarà positivo li ritroverete a bere una burrobirra insieme.

Insulti originali

credits photo: images4.wikia.nocookie.ne
credits photo: images4.wikia.nocookie.ne

Se qualcuno non capisce la loro passione, o addirittura la disprezza, partiranno insulti pesanti come “babbano” , “sei peggio della Umbridge” o “magonò”. Se poi udite paroloni come “Crucio” o “Avada kedavra” dovete averla proprio fatta grossa perché vi stanno chiaramente minacciando.

Consigli per citazioni

credits photo: entertainista.com
credits photo: entertainista.com

Ammettiamolo. Parlare con un Potterhead a volte non è per niente facile, soprattutto se si prodiga in consigli. Generalmente infatti si servono di citazioni potteriane che alcuni possono non cogliere. Non sarà raro sentir dire “è inutile rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere” se il vostro amico Potterhead pensa che dobbiate rimanere con i piedi per terra.

Dichiarazioni d’amore particolari

credits photo: th3perks.blogspot.com
credits photo: th3perks.blogspot.com

Un Potterhead è molto esigente in fatto d’amore e accetta solo dichiarazioni che siano di suo gusto. Se volete conquistarlo abbandonate i soliti clichè alla tre metri sopra il cielo e ricorrete ad una più efficace frase come “ti amo come Severus ha amato Lily” o “L’amortentia avrebbe per me il tuo profumo”.

Tatuaggi

credits photo: etsy.com
credits photo: etsy.com

Non chiedete mai ad un Potterhead cos’è quel segno tatuato sul braccio. No, miseriaccia, non è un simbolo satanico: sono i doni della morte, ovviamente.

Si riconoscono sempre

credits photo: fc03.deviantart.net
credits photo: fc03.deviantart.net

I Potterheads hanno un metodo tutto loro per riconoscersi. Generalmente si pongono una domanda a cui deve essere data una risposta precisa: dopo tutto questo tempo? Sempre.

Superstizioni tutte loro

credits photo: juzaphoto.com
credits photo: juzaphoto.com

Se la civetta sta cantando fuori dalla loro finestra non porta male anzi, li riempe di gioia: forse la loro lettera di ammissione ad Hogwarts è finalmente arrivata. Ma attenzione ai cani neri: potrebbero essere un gramo.

Provano forti emozioni

I Potterheads potranno discutere su quale sia la casata migliore, il miglior personaggio, se schierarsi dalla parte degli Auror o dei Mangiamorte o se i Malandrini siano simpatici, ma c’è una cosa che li accomuna tutti: provano una forte emozione quando leggono, o ascoltano, questa frase:

E a te se sei rimasto con Harry fin proprio alla fine.

Fidanzati, perché sbagliano i regali?

I pesci d’aprile? Carini. Se non fosse che nella maggior parte dei casi non si limitano solo al primo di questo mese: per alcune fidanzate, infatti, gli scherzetti irritanti sono una realtà con cui doversi interfacciare tutto l’anno.
Un esempio? A me viene in mente quello del consorte affettuoso alla ricerca di un regalo speciale per la sua Lei, e che finisce con il perdersi con la stessa rapidità delle mappe del cellulare quando sei a Matera.
Il problema non sta nel fatto che gli uomini non abbiano gusto, o magari che non abbiano i soldi; la tragedia, in alcuni casi, è data da una realtà incontrovertibile: i maschi non ci ascoltano. Sono un po’ come lo straniero in vacanza a Ibiza, ascoltano tutto in maniera superficiale ricordando, tra i fiumi di alcol, solo qualche parola chiave.
Sarebbe impossibile per un uomo riuscire ad immagazzinare tutte le informazioni che amiamo dispensare senza freni: per sopravvivere allo stress, quei poveracci molte volte impostano il cervello in modalità aereo.

Questo, infatti, spiega perché un uomo non sappia cosa regalarti quando è il tuo compleanno: non conosce mai veramente le tue reali esigenze e i tuoi desideri nascosti. Per l’uomo, quella straordinaria, misteriosa e attraente borsa di Prada in pelle nera martellata, altro non è che una schifezza inutile.
E gli orecchini a forma di cuore? Per lui sono ridicoli. Meglio spendere soldi per cambiare le spazzole tergicristallo, no?
Poi se ne escono con t-shirt che non indosseremmo nemmeno se dovessimo fuggire in caso di terremoto, e con profumi che servirebbero solo a rianimare una puerpera svenuta.
Non importa chi siano o quanti soldi abbiano: gli uomini non capiscono una mazza di quello che piace a una donna, e pensano che un dispenser per metterci i cerali del latte possa farci piacere. Inutile urlare come matte quando vedete Natalie Portman nella pubblicità di Dior: non avrete mai il piacere di ricevere una busta con le quattro lettere più belle del mondo dopo Chanel. O forse si?

Recentemente sono stata vittima di uno scherzo di pessimo gusto, una sottospecie di pesce d’aprile, ma al contrario.
Se il primo aprile di solito vi viene data una pessima notizia, per poi scoprire che era tutta una ‘bufala’, a marzo le cose potrebbero andare diversamente.
Proprio a marzo, infatti, è il mio onomastico, e il mio ragazzo, che solitamente dispensa regali meravigliosi, per la prima volta ha toppato.
E per toppare non mi riferisco a un regalo orrendo e disgustoso, bensì a qualcosa di più fastidioso di tutto ciò.
Essendo la ricorrenza una di quelle di poca importanza, anche se non per me perché ci tengo da morire, mi aspettavo un regalo semplice e di poco valore: qualcosa di carino e dolce, che potesse servirmi per festeggiare un piccolo evento come questo.
Ma le cose, ahimè, non sono andate proprio così.

Quella sera, dopo avere fatto baldoria assieme, arrivò il momento del regalo: atteso come tutte le donne sanno attendere una busta chiusa con un fiocchetto qualsiasi. Ed era proprio la busta, care amiche, il problema.
Si, perché su di essa c’erano scritte le 4 letterine magiche che ogni donna aspetta nella sua vita almeno una volta, ed essendo la suddetta di dimensioni considerevoli, mi sono venuti i lucciconi nell’intuire che era troppo grande per contenere un profumo.
Era la prima volta nella mia vita che vedevo una busta di Dior: bianca come una spiaggia delle Maldive e con il logo color oro, più fulgente del sole in una giornata d’agosto.
Indugiai nell’aprire, come se il cuore stesse per cedere a causa dell’emozione; il fiocco di Dior era talmente bello che non mi andava quasi di scioglierlo, avrei voluto conservare il ricordo di quel regalo in quel fotogramma: io con la faccia rossa come la Ferrari di Vettel con le mani piene di uno di quei tesori che vedi solo nei film.
Aprire quella busta mi diede la sensazione di un orgasmo, multiplo oserei dire.
Al suo interno, però, non mi aspettava quella borsa meravigliosa di cui parlammo una volta, e che gli mostrai su Vogue.
Dentro le Maldive c’era un iPad: nuovo, il più caro di tutti e color oro. Oro come il logo di quella busta maledetta, che mi ha fatto detestare il mio ragazzo per avermi illusa nella maniera più crudele che ci sia.
A certi simpatici fidanzati servirebbe qualcuno in grado di spiegare che un cellulare può essere messo nella busta di Feltrinelli senza problemi, ma mai, e dico mai, un libro può essere riposto nella scatola dell’ultimo iPhone.

Il cuore è una questione di matematica

La matematica non è di certo una materia dal grande sex appeal, ma potrebbe essere la risposta ai nostri problemi d’amore. Alcuni matematici hanno infatti sviluppato una serie di teorie volte a trovare il partner perfetto: e, tra i suggerimenti proposti, c’è anche quello di non instaurare nessuna relazione definitiva prima dei 22 anni.

È stata la Dottoressa Hanna Fry dello University College di Londra, autrice del libro “La Matematica dell’Amore“, a enunciare queste teorie all’ultima edizione dell’Oxford Literary Festival: tra le varie proposte da lei formulate, figura anche quella di uscire con amiche un po’ meno attraenti quando si è in cerca dell’amore. Una teoria, questa, nota come “teoria della scelta discreta”, secondo cui trovandosi in presenza di un’alternativa irrilevante è possibile cambiare il proprio punto di vista sulle scelte da prendere.

L’idea è che se ci sono due donne A e B, che un uomo ritiene ugualmente attraenti, la terza donna che si aggiungerà, avendo un aspetto meno piacente, farà sì che la donna A risulti più bella agli occhi di quell’uomo. La Fry ha dichiarato: “Se dovete proprio scegliere una complice, cercate qualcuno che vi assomigli il più possibile, soltanto lievemente meno carina“.

Un altro matematico, Peter Backus, che quando elaborò la sua teoria era dottorando alla Warwick University, ha scritto anch’egli un trattato intitolato “Il motivo per cui non ho una fidanzata“, lavoro condotto in un periodo di 3 anni di totale scarsità di relazioni interpersonali. Peter Backus ha, così, calcolato – utilizzando una formula matematica chiamata “l’equazione di Drake” – che tra tutte le donne disponibili nel Regno Unito, soltanto 26 erano davvero papabili per lui. Ed è riuscito persino a stabilire che c’era soltanto una possibilità su 285.000 di incontrare una di loro durante un’uscita serale. Fortunatamente, è riuscito a intercettarne una nel corso di una cena con amici, e l’ha sposata.

Ad ogni modo, secondo la Dottoressa Fry, ci sono sempre dei metodi per aumentare le possibilità di incontrare quello giusto: e, nel suo libro, fornisce suggerimenti non solo per trovare l’amore, ma anche per tenerselo stretto. Analizzando i dati relativi ai siti d’incontri, la Fry ha scoperto che non sempre gli utenti più attraenti ottengono risposte più significative: al contrario, sono quelli ad avere qualcosa di diverso rispetto alla massa ad avere più successo. Così, per esempio, gli uomini calvi non dovrebbero coprirsi la calvizie con un cappello perché proprio quello che viene ritenuto un difetto potrebbe risultare, agli occhi di qualcun’altro, una potenziale attrattiva. È proprio l’imperfezione a stimolare in un corteggiatore l’iniziativa perché sarebbe inutile farsi avanti con chi, in virtù della propria bellezza inequivocabile, avrà già a che fare con miriadi di mosconi.

La Dottoressa Fry ha, inoltre, elaborato un’altra strategia, quella del “Periodo ottimale per fermarsi”: stando a questa teoria, bisognerebbe iniziare a cercare il marito o la moglie ideale soltanto una volta passato il 37% del proprio periodo di “frequentazioni”. Sarebbe a dire che una persona intenzionata a sposarsi entro i 35 anni, che plausibilmente comincia a uscire con qualcuno dall’età di 15 anni, dovrebbe smettere di avere appuntamenti romantici all’età di 22 anni.