lunedì, 15 Dicembre 2025

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Campagna OIPA per salvare gli agnelli dalla Pasqua (FOTO)

Ogni anno, nel periodo di Pasqua, nel nostro paese vengono uccisi oltre 800000 agnelli di appena due mesi, per un totale di 4 milioni all’anno. Dati agghiaccianti che dovrebbero far riflettere mentre si fa la fila in macelleria per acquistare quello “migliore”.

L’associazione animalista OIPA, anche quest’anno ha lanciato la campagna di sensibilizzazione “m’ama, mi mangia” per mettere fine alla discriminazione tra generi animali. Un manifesto con un cucciolo di cane con la scritta “m’ama” a confronto con l’agnello “mi mangia”. Stessa cosa con un altro animale domestico, il gatto, da sempre molto amato e coccolato nelle case degli italiani.

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È paradossale come ci si affatichi per difendere a tutti i costi i diritti di cani e gatti mentre si ignora il male che facciamo a dei cuccioli di agnello solo per portare in tavola la tradizione.

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Una mattanza ingiusta e ingiustificata in nome di una tradizione che deve essere fermata. Anche Papa Francesco in più occasioni ha dichiarato: “a Pasqua sostituiscano la carne d’agnello e capretto con menù alternativi” e anche il suo predecessore Papa Benedetto XVI, nel 2007 durante un’omelia della Settimana Santa affermò queste parole: “Gesù non mangiò agnello all’ultima cena, il sacrificio dell’agnello é un gesto nostalgico, privo di efficacia”.

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Ecco perché l’OIPA ha deciso di portare avanti questa campagna di sensibilizzazione, cercando di raggiungere quante più persone possibili. Così, oltre all’affissione dei manifesti, sono stati organizzati anche tavoli informativi, che saranno presenti nelle principali città nei week end del 21-22 marzo e del 28-29 marzo.

Mangiare carne è un’abitudine diffusa e discutibile per l’uomo, nonostante vari studiosi si siano espressi riguardo le conseguenze per l’assunzione di questo alimento. In Italia, secondo l’istituto di ricerca Eurispes, nel Rapporto 2014, complessivamente la somma dei vegetariani e dei vegani è pari al 7,1% della popolazione: 4,2 milioni di persone nel 2014, mentre nel 2013 erano stimati a 3 milioni e 720 mila, con una crescita complessiva del +15%.

È giunta l’ora di sensibilizzarsi, di non restare indifferenti e ancorati a delle tradizioni ormai obsolete e chiaramente crudeli. Un neonato d’agnello non deve pagare, con la vita, un prezzo di cui non ha colpa. Non può scegliere, non può difendersi, soffre esattamente quanto noi, quanto un nostro bambino. Sarebbe meglio non nascere affatto per lui, piuttosto che conoscere una morte così atroce dopo soli due mesi.

Pasqua, come ogni altro giorno, dovrebbe essere un giorno di festa. Per tutti gli essere del Creato. Nessuno escluso.

Io ho fatto la mia scelta. Li amo, non li mangio.

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Buona Pasqua.

Buon compleanno Keira Knightley (FOTO)

Appena pronunciamo il nome di Keira Knightley la associamo in qualche film in costume: vestita da pirata oppure uscita da un romanzo di Jane Austen, questa ragazza inglese, originaria di Londra, ne ha fatta di strada arrivando ai 30 anni come una donna completa in tutto.

Classe 1985, Keira Knightley nasce da papà attore e mamma sceneggiatrice, e ha un fratello maggiore, Caleb, nato nel 1979. Curiosità: il suo nome è di origine celtica (sua madre è scozzese) e significa “dai capelli scuri”. In un’intervista al magazine Elle ha però dichiarato che il suo nome doveva essere Kiera, in onore di una pattinatrice russa di cui suo padre era fan, ma la madre commise un errore accidentale nello spelling, alla registrazione della sua nascita. Chissà come sarebbero andate le cose con un nome diverso? Blog di Lifestyle festeggia i 30 anni di Keira Knightley ripercorrendo la sua carriera e la sua vita privata.

La carriera

Keira Knightley è un’ex bambina prodigio. Già a 5 anni sa di voler fare l’attrice e chiede ai suoi genitori di regalarle un agente per il suo compleanno. Anche a scuola si fa notare partecipando a piccoli spettacoli teatrali. Il suo debutto risale al 1995 col film “Intrigo Perverso” e nel 1999 viene scelta da George Lucas per il piccolo ruolo di Sabé in “Star Wars Episodio I – La minaccia fantasma”, grazie alla straordinaria somiglianza con la l’attrice protagonista Nicole Portman. I film in costume sono quelli che più le calzano: è una giovane donna e poi pirata nella saga dei “Pirati dei Caraibi”, è Ginevra in “King Arthur”, Elizabeth Bennet in “Orgoglio e Pregiudizio”, tratto dall’omonimo romanzo della Austen e interpreta anche Anna Karenina. Tra i ruoli ‘moderni’ la ricordiamo come calciatrice in “Sognando Beckham”, giovane sposa in “Love Actually”, sicario in “Domino”, cantante in “Tutto può cambiare”, e infine torna nella Seconda Guerra Mondiale con “The Imitation Game”, film che le regala la seconda candidatura all’Oscar (dopo quella di “Orgoglio e Pregiudizio”).

Curiosità

Considerata dai critici come la nuova Julia Roberts per via della sua presenza scenica, Keira Knightley la vediamo spesso negli spot pubblicitari: dal 2007 è testimonial del profumo Coco Mademoiselle, della nota casa di moda Chanel. Nel 2013 si dichiara atea in un’intervista al quotidiano The Sun.
E’ stata per lungo tempo oggetto dei media, che la descrivevano come un’anoressica cronica, ma lei ha smentito il tutto in diverse interviste e vincendo anche una causa contro il Daily Mail per le accuse ricevute.
Keira Knightley si è sempre considerata un’antidiva. Diversa dalle sue colleghe hollywoodiane, l’attrice preferisce abiti più casual rispetto alle lunghe mise da red carpet, e anche durante la gravidanza non si smentisce, vestendosi più ‘comoda’ piuttosto che indossare abiti stretti.

Vita privata

Keira Knightley e Christian Grey: lo avreste mai immaginato? Eppure è tutto vero. L’attrice è stata legata al modello irlandese Jamie Dornan dal 2003 al 2005, mentre dal 2006 fino a inizio 2011 ha convissuto col collega Rupert Friend, conosciuto sul set del film “Orgoglio e pregiudizio”. L’anno seguente conosce James Righton, tastierista della rock band Klaxons, e nel maggio 2013 la coppia convola a nozze in Francia. Ora Keira si prepara per un ruolo inedito nella sua carriera: quello di mamma, annunciando la sua prima gravidanza nel dicembre 2014.

Che dire? La redazione di Blog di Lifestyle augura un buon compleanno alla straordinaria Keira Knightley!

Buon compleanno Roberto Bolle (FOTO)

credits photo: aostanews24.it

In punta di piedi, con la leggiadria che lo caratterizza, Roberto Bolle soffia oggi su 40 candeline. Ballerino di fama internazionale, ha la danza nel sangue e già dall’età di 4 anni si scatena danzando. Ma chi è Roberto Bolle? Come è diventato il ballerino più famoso d’Italia ed étoile del balletto mondiale?

credits photo: biografieonline.it
credits photo: http://biografieonline.it

Nasce il 26 marzo del 1975 in provincia di Alessandria. Sin da subito i suoi genitori notano una certa attitudine alla danza e all’età di 12 anni lo iscrivono all’Accademia Teatro alla Scala. Qui il talento di Roberto viene notato da una delle più importanti personalità del mondo della danza: Rudolf Nureyev, che lo sceglie per interpretare Tadzio nell’opera Morte a Venezia.

credits photo: diredonna.it
credits photo: diredonna.it

Cosi, già da giovanissimo, Roberto Bolle inizia una carriera che lo porterà a danzare nei più grandi teatri e con le più prestigiose compagnie del mondo senza mai conoscere freni. Viene ingaggiato per numerosi ruoli in altrettante opere: Romeo e Giulietta, Cenerentola, Il lago dei cigni e Don Chisciotte, solo per citarne alcuni. Insomma, il fascino di Roberto diviene inarrestabile, gli fa vincere diversi premi e lo fa esibire davanti a importanti personalità, come la Regina Elisabetta e Giovanni Paolo II.

credits photo: ilmessaggero.it
credits photo: ilmessaggero.it

Sempre presente sul palcoscenico, è invece molto riservato per quanto riguarda la sua vita privata. Dopo la notizia di un presunto coming out, fatto attraverso le pagine di una rivista francese, Bolle ha dato ben poco di cui parlare agli appassionati di gossip. L’unico amore certo per lui è quello per la danza e per l’impegno sociale. Ambasciatore dell’Unicef, collaboratore Fai e nominato young global leader dal World Economic Forum di Davos, Bolle ha sempre dimostrato una grande sensibilità e umanità non dimenticandosi mai di chi è meno fortunato.

10 cose da non dire alla suocera

Nuore e suocere: la sola associazione di parole fa rabbrividire. L’astio tra queste due figure così vicine ma al contempo molto, molto lontane, è quasi ancestrale. Sembra che detestare la propria nuora, o la propria suocera, sia qualcosa di scritto nel nostro patrimonio genetico.
Il primo problema della difficoltà di una pacifica coesistenza dipende da un aspetto tipicamente sessuale: si tratta di due donne. E la cosa più tragica è che queste due femmine, per ragioni differenti, si contendono un uomo.
Da un lato troviamo una persona che ha cresciuto il proprio figlio come se fosse Buddha, e dall’altra una donna che lo ‘strappa’ dalle braccia di sua madre, attirando tutta l’attenzione su di se.
Ci sono suocere migliori delle nostre stesse madri, ma anche piccole vipere selvagge che hanno come obiettivo la nostra dipartita.

Il nocciolo della questione è questo: per una madre nessun’altra donna potrà mai essere all’altezza per proprio figliolo.
Jane Fonda in ‘Quel mostro di suocera‘ riusciva a fare sentire la meravigliosa Jennifer Lopez brutta e inadeguata, giocando sporco e creando a sorpresa appuntamenti tra suo figlio e la sua ex.
Questo, ad esempio, è un altro problema che affligge le neo coppie: quando la madre del maschio è affezionata alla ex cerca in tutti i modi di propiziarne il ritorno. E la cosa più divertente è che i suoi beceri tentativi, che prima o poi vengono scoperti dalla fidanzata titolare, finiscono sempre con il naufragare, e con il logorare il futuro rapporto tra una donna inopportuna e la nuora bistrattata.
Persone di questo genere, nonostante l’età, si rendono oltremodo ridicole, come ridicolo è chi cade in tranelli di questo genere. D’altro canto bisogna anche riflettere sul fatto che le giovani donne oggi siano troppo easy e approssimative; talmente poco pazienti da passare per maleducate.
Maria Claudia Biscione, psicoterapeuta, sessuologa e psicologa giuridica presso l’Ospedale Israelitico di Roma, ha fornito dei suggerimenti per le donne che non riescono a creare un feeling con la propria suocera.

All’inizio di una conoscenza di questo genere è bene mettere in chiaro le regole del gioco fin da subito, indicando i confini da non travalicare mai in maniera chiara e inequivoca. Naturalmente bisogna farlo con il garbo e la gentilezza che la buona educazione richiede, tenendo bene a mente che l’altra donna è e sarà sempre più importante di noi.
Queste le parole della Biscione:
Per evitare che invada la tua privacy e quella della tua coppia, metti in chiaro fin dall’inizio delle tue piccole regole irremovibili. Calibrare la vicinanza e la frequentazione con la suocera è necessario, perché non c’è niente che accende più il conflitto che partire in quarta, dicendosi e mostrandosi pronta alla frequentazione quotidiana, e poi essere costretta a brusche battute d’arresto “salva vita” che non faranno altro che alimentare la discordia e la triangolazione con il figlio.’
La dottoressa ci indica le dieci cose da non fare mai, se vogliamo avere una relazione intensa e duratura.

‘No grazie, preferiamo andare da mia madre’

Questa frase è l’equivalente di: ‘al mio segnale scatenate l’inferno’. Prima di tutto una frase così sgradevole non andrebbe detta a nessuno, figuriamoci alla donna che ha messo al mondo il nostro prezioso tesoro.
Se la suocera in questione prenderà ad odiarci dopo una uscita così infelice farà bene, non bisogna mai essere maleducati, nemmeno se la situazione lo richiede.

‘Non ho chiesto la tua opinione’

Si, è vero, alcune suocere meriterebbero la forca. Ma ciò non ci autorizza ad essere sgarbate.
Una vera leader riesce ad ottenere ciò che vuole anche senza bazuka, e mettere a posto qualcuno invadente può essere fatto con il sorriso. In quel caso forse sarebbe preferibile lasciare che la troppa invadenza venga affrontata come questione madre-figlio, e lasciare al vostro Lui la patata bollente.

‘Se tu lo avessi educato diversamente…’

Una frase del genere è capace di ferire nel profondo, in quanto mette in discussione il ruolo e le capacità di una madre, nonché anni e anni di impegno e sudore. Non tutti nascono perfetti educatori, insegnare il saper vivere è ancora più difficile del saper vivere.
Una considerazione del genere deve nascere e morire in una stanza, quando siamo sole.

‘Tuo figlio non ha mai mangiato una pasta al forno buona come la mia’

Se offendere i ruolo di madre è profondamente offensivo, sminuire le qualità ai fornelli potrebbe fare infuriare anche la più pacata delle mammine.
Non tutte le donne sono capaci di fare la pasta fatta in casa, ma ciò non ci autorizza a dirlo palesemente e a lodare invece la propria cucina. Magari la pasta ak forno della suocera fa veramente schifo, ma a noi tocca mangiarla ed apprezzarla senza proteste.

‘Lui è un perfetto casalingo’

Mai mostrare a una madre di trascurare il proprio figlio. Sono personalmente d’accordo con questa linea di pensiero: un uomo deve sapersi stirare una camicia in un momento d’emergenza, ma una donna strafottente e poco attenta alla casa non la raccomanderei mai a nessuno.

‘Nelle mie precedenti storie…’

Quasi sicuramente non arriveremo vergini al matrimonio e la suocera questo se lo immagina tranquillamente; ma rinfrescarle la memoria su quanto stavamo bene in precedenza è inopportuno, deleterio e assolutamente poco carino.
I commenti sui propri ex sono assolutamente da bandire, per non apparire poco rispettose e frivole.

‘Certo che puoi venire a trovarci, c’è un ottimo B&B dietro casa’

Questo comportamento è assolutamente vergognoso, non solo se assunto con la suocera ma con tutti gli altri esseri umani.
Per quanto odiosa e irremovibile una suocera va ospitata e trattata come se fosse una madre. Non importa quante parolacce bisbiglia in nostra presenza: questa è una di quelle situazioni nella vita nelle quali, anche se si ha ragione, bisogna tacere.

‘Lo so, non sono la tua nuora preferita’

Gli esseri umani hanno delle naturali simpatie e antipatie: bisogna rispettarle.
Se anche ci dispiace non essere quelle favorite e maggiormente benvolute non dobbiamo fare un dramma, e soprattutto non si deve cadere nel tunnel dei paragoni. Questi ultimi vengono fatti solo quando si è insicuri e poco felici di se stesse.
Se ci bastiamo veramente ci basterà qualsiasi opinione altrui.

A letto tuo figlio…

Se Carrie in Sex and the city parlava con la madre del ragazzo con cui usciva del fatto che quest’ultimo ‘scriveva racconti brevi’, non è detto che possiamo farlo anche noi. Anzi, dobbiamo assolutamente evitarlo. Anche perché se il maschietto è ‘bravo’ sarà tutto merito suo, mentre se è manchevole la colpa finirà con l’essere nostra.
In entrambi i casi i commenti ci daranno molto fastidio.

‘Non vedrai più così spesso i bambini’

Indipendentemente dalle ragioni che ci conducono a dire una cosa del genere, un ricatto di questo tipo è di una cattiveria tremenda. Verso la suocera e verso noi stesse: le cattive azioni, purtroppo, logorano di più chi le compie che chi le riceve.