lunedì, 15 Dicembre 2025

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L’amore spiegato con un libro di economia

Credit: mitindo.it

Un particolare modo di spiegare l’amore quello di Emma Seppala – studiosa che ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in psicologia presso l’Università di Stanford – che analizza le caratteristiche delle coppie che oggi funzionano meglio attraverso precise classificazioni compiute da Adam Grant – una docente di business school presso presso l’Università della Pennsylvania.

Secondo queste precise classificazioni dei due studiosi ci sono tre tipi di categorie di persone e di amatori: i donatori, i prenditori e infine quelli che preferiscono gli scambi, ovvero una via di mezzo di due.
I donatori sono stati classificati come la schiera di persone con la maggior possibilità di vivere una vita sentimentale felice, ma nello stesso tempo, e paradossalmente, i donatori sono coloro che corrono maggiori rischi di essere delusi. Questo perché i donatori sono coloro che si prendono cura degli altri, e pensano continuamente, per esempio, a regali per il/la partner, tenendo conto dei suoi interessi e della sua vita. Sono coloro che più volte chiedendo: “Cosa posso fare per te?”. Sono persone fantastiche, dice Grant nel suo libro, che vedono nel rapporto un’opportunità per dare e prendersi cura.
I prenditori invece sono tutto il contrario: pensano, la maggior parte delle volte, al proprio interesse, e trattano bene solo le persone che possono aiutarli in qualche modo a raggiungere i propri obiettivi.
In mezzo, infine, ci sono gli scambisti, cioè coloro che cercano e vogliono mantenere un equilibrio nel rapporto: ad esempio, quando danno qualcosa lo fanno con la speranza e l’aspettativa di ricevere qualcosa in cambio, così come quando ricevono sentono il bisogno, al contrario, di ricambiare con qualcosa (sono coloro che dicono o potrebbero dire “Io l’ho fatto per te ma tu non hai fatto niente per me”). Vivono una sorta di rapporto matematico con il/la partner, basato spesso su quelle che a tutti gli effetti sono transizioni commerciali.

Credit: giornalettismo.com
Credit: giornalettismo.com

Tirando le somme, si può dunque dire che la condizione ideale è quella del “donatore consapevole”, cioè colui/colei che non rischia di cadere succube delle trappole quotidiane di un prenditore proprio perché conosce l’esistenza di questa categoria e di quella degli scambisti. Nonostante tutto, il “donatore consapevole” ama essere altruista e generoso, e se ben motivato, si sacrifica spesso per il bene delle altre persone.

“Se volete essere felici e avere successo – ribadisce e conclude Grantavete bisogno di essere o diventare un donatore”.

[Credit: giornalettismo.com]

Spunta a Napoli la Pizzeria del Papa

La consegna “al volo” di una delle sue pizze al Papa, ha stupito l’Italia intera: si tratta di Enzo Cacialli, il figlio di Ernesto, pizza-maker dell’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, che ha ben pensato di omaggiare il pontefice in visita a Napoli con uno dei suoi prodotti gastronomici, nonostante Bergoglio fosse in viaggio sulla papamobile verso la Stazione Marittima.

Dopo averlo atteso in via Partenope, la vettura del Papa gli è finalmente sfrecciata davanti ed Enzo ha ben pensato di offrigli una pizza, accettata di buon grado dallo special guest della giornata. Nessuno poteva aspettarsi, però, che a distanza di soli due giorni dall’accaduto il locale di sua proprietà sarebbe stato ribattezzato “La Pizzeria del Papa”. Marketing, sempre sia lodato.

Memoria: uomini e donne ricordano diversamente

Non è un mistero che uomini e donne siano diversi tra loro, ma la scienza ci mette lo zampino e spiega come lei sia meglio di lui quando si tratta di memoria. Infatti, secondo uno studio americano condotto dallo psicologo e terapista di coppia Andrew Christensen, le donne hanno una memoria più “emotiva” rispetto agli uomini, che accusano un declino cognitivo dopo i 40 anni.

Alla base della maggior parte dei litigi di coppia ci sarebbero i “falsi ricordi”, non le bugie. A segnalarlo è il quotidiano La Repubblica che, riportando i risultati degli studi di Christensen, rivela che le nostre versioni dei fatti sono quasi sempre veritiere ma, viste da due punti di vista, appaiono diversi.

Secondo Christensen, le donne tendono a ricordare in maniera più vivida le questioni che hanno a che fare con la relazione. Ecco che lei ricorda ogni compleanno, anniversario, il primo appuntamento in dettaglio, perfino i litigi e le discussioni, e lo fa utilizzando più pathos rispetto al suo lui.

Tuttavia, questo non significa che la memoria delle donne sia la migliore. Infatti, sottoposti a test di memoria standard, i risultati dei candidati risultavano pressoché identici. Non solo: uomini e donne sono soggetti a commettere errori tipici ripetuti frequentemente, come ad esempio la tendenza a ricordare meglio quello che si è fatto in prima persona, soprattutto se si tratta di eventi spiacevoli, trascurando quello che ha fatto il partner. Come viene spiegato tutto ciò? Alcuni studi pubblicati sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences” hanno dimostrato che il cervello delle donne è dotato di più connessioni tra i due emisferi, mentre gli uomini ne hanno di più all’interno di ciascuno di essi.

Si cade in errore se si collegano queste differenze di massa celebrale alle differenze comportamentali. Christensen conclude nella maniera più semplice: accettare le inevitabili discrepanze tra uomo e donna, ovvero quelle in cui lei dice di sentirsi trascurata, e lui che giura di non aver mai detto quella cosa lì. “Accettate le differenze e provate a praticare una “memoria collaborativa”, costruendo insieme un pacchetto di ricordi comuni, possibilmente belli, da qui ripartire dopo ogni litigio”.

10 consigli per risparmiare senza rinunce

Come ho fatto a superare il limite della carta di credito? Questa è la domanda che ognuno di noi si pone a mesi alterni.
Mandare il conto in rosso è prerogativa particolare delle donne, spesso condizionate dal mercato e dalla voglia di fare shopping di continuo.
Chelsea Flanagan, giovane blogger newyorkese, ha lanciato ‘The Financial Diet’ (thefinancialdiet.com), ovvero una piattaforma informatica nella quale si possono trovare consigli su come ridurre all’osso le spese.
Ho aperto il blog la scorsa estate quando, inconsapevolmente, sono riuscita a spendere in poche ore 100 dollari in acquisti impulsivi. Il progetto mi ha aiutata a osservare alcuni miei comportamenti e ad eliminare fattori esterni che minavano alla buona riuscita dei miei intenti, come per esempio cenare spesso fuori casa, disdire abbonamenti a siti e app che non usavo mai, la frequentazione di amici con disponibilità economiche maggiori della mie‘.

L’intento, naturalmente, è quello di raccogliere consigli su come affrontare la vita senza rinunce particolari e senza ridursi a dovere chiedere l’elemosina dopo la messa.
Se non si può fare a meno di piatti gourmet, perché non prepararli a casa e invitare gli amici? Perché la ceretta o la manicure non vengono fatte in casa, magari durante la proiezione del proprio telefilm preferito?
Chelsea mette a nostra disposizione 10 preziosi consigli, vediamo di che si tratta.

Cucinare

I soldi che vanno via con più facilità sono quelli spesi per andare a pranzo o a cena fuori. In più oggi siamo nel pieno del fenomeno Materchef, per cui siamo molto più attenti ed esigenti di qualche annetto fa. Questo ci porta a scegliere quasi sempre ristoranti di un certo tipo, naturalmente con un conto che non è mai economico.

Avere un conto di risparmio

Avete le mani bucate? No problem. Basta conoscersi e ‘addomesticarsi’, magari scegliendo un conto che detrae ogni mese una parte del nostro stipendio, così da non dovere chiedere prestiti prima delle vacanze.

Ordinare l’armadio

Mettere in ordine nei nostri cassetti potrebbe autarci oltremodo a individuare le cose di cui abbiamo realmente bisogno. Dunque bisogna dare via tutto ciò che non usiamo, o che non ci serve, e fare spazio a ciò che acquisteremo. Avendo una panoramica dei nostri averi sarà più facile fare shopping in maniera sensata.

Limitare l’alcol

Bere fa male. Fa ingrassare. E costa. Limitarsi.

Trovare eventi gratuiti

Oggi andare alla ricerca degli eventi vicino a noi è sempre più facile grazie a internet e ad applicazioni dedicate a tal fine.
Ci sono musei, concerti e mostre completamente gratuiti, che potrebbero aiutarci a non rinunciare alle uscite extra.

Sincerità

Bisogna essere onesti con i nostri amici e metterli al corrente se non abbiamo possibilità di spendere soldi. Questo non deve rappresentare un motivo di vergogna, anzi: ciò ci renderà solo più normali agli occhi degli altri e naturalmente ci consentirà di risparmiare per cose più importanti.

Esitare

Passiamo davanti alla vetrina con le scarpe dei nostri sogni? Beh, è dura resistere, specie se le sogniamo da tempo.
La regola numero uno è di attendere 24 ore: se dopo questo periodo di tempo il desiderio di fare l’acquisto è ancora così forte, forse dovremmo cedere alla tentazione e non fare ammalare il nostro cervello.

Comprare in saldi

Ognuna di noi ha un armadio pieno di cose che non vengono più indossate, un pò perchè cambiano le tendenze e un pò perchè cambiamo noi.
Ma visto che, di sicuro, non siamo in mutande potremmo considerare l’idea di attendere i saldi.

Controllare il conto

Ispezionare il nostro conto con una certa frequenza potrebbe aiutarci a scoraggiare le uscite di danaro inutili.
Consultare la colonnina delle spese potrebbe avere un forte impatto sui nostri impulsi, o forse no. Ma vale la pena provare.

Fatto in casa

Il caffè? Quello del bar è certamente buonissimo. Ma farlo con la comunissima moka ha un fascino particolare, oltre a consentire un risparmio di 2,3,4 o più euro ogni giorno.