venerdì, 19 Dicembre 2025

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Jamie Dornan, un bollente passato da latin lover (FOTO)

Jamie Dornan, non ne abbiamo mai abbastanza. Che sia un attore super hot, sexy, dallo sguardo penetrante e misterioso l’avevamo già capito, ma ciò che non sappiamo (ma che potevamo benissimo immaginare) è che abbia avuto un passato “bollente” tra gossip, storie d’amore e flirt sparsi qua e là, con le donne più belle e famose del mondo del cinema e non solo.

Oggi Jamie Dornan è sposato con Amelia Warner. La coppia ha una bambina, Dulcie, nata a fine novembre del 2013.

Jamie Dornan, un bollente passato da latin lover (FOTO)

Ma se partiamo da una decina di anni fa, possiamo fare una bella e corposa lista di donne con cui Jamie Dornan ha avuto una liaison, che siano state ufficiali o meno. Insomma, un vero e proprio latin lover.

Nel 2003, su un set fotografico, ha incontrato l’attrice inglese Keira Knightley che l’ha introdotto al suo agente e al PFD portando al giovane modello i primi ruoli cinematografici. “Stare con Keira mi ha aiutato a capire quanto può essere marcio questo mondo”, ha rivelato di recente Jamie parlando del rapporto che i personaggi famosi hanno con i paparazzi, fotografi e giornalisti. “Una ragazza così giovane che viene seguita per strada dai paparazzi: non c’è niente di positivo in tutto ciò”.

Dopo la sua rottura con Keira, Jamie si dice abbia dato appuntamento anche a Sienna Miller, fresca di rottura e crisi amorosa. I due sarebbero stati avvistati molte volte in pubblico, in pub e locali famosi londinesi.

Jamie Dornan, un bollente passato da latin lover (FOTO)

Tra i nomi delle donne papabili spunta anche quello di Lindsay Lohan: insomma, non gli è sfuggita nessuna.
Il gossip parla anche di Kate Moss: i due hanno infatti posato per Calvin Klein e si parlava anche di un flirt tra i due, ma lui ha più volte ironizzato dicendo di essere “poco fresco” per lei e quindi una preda poco appetibile.

Tra le mille donne di Jamie Dornan anche Mischa Barton: i due sono stati avvistati molto spesso in pubblico, insieme. Ecco una foto della coppia:

mischa-barton

Insomma, tra tutte queste donne, un posto per me non c’è?

Emoticon, arrivano quelle per gli introversi

Le emoticon? Non sono più solo per chi adora comunicare.
Rebecca Evie Lynch ha disegnato una serie di faccine per chi è introverso, ispirandosi a un momento molto triste della sua vita personale. Come capita a tante ragazze, Rebecca ha dovuto accettare una pausa di riflessione richiesta dal proprio ragazzo, in un periodo apparentemente felice della loro storia d’amore. Un colpo durissimo, arrivato dopo tre anni di unione idilliaca.
Grazie a questa parentesi, però, la ragazza ha trovato l’ispirazione per dare forma alle emozioni dell’essere umano, attraverso una serie di raffigurazioni create apposta per chi, come il suo fidanzato, fatica ad esprimere i sentimenti, e per chi, come lei, non è bravo a comprendere quelli degli altri.

Il suo linguaggio dei simboli è composto da 30 faccine speciali, diverse da quelle che usiamo quotidianamente nelle nostre chat e inventate nel 1982 dagli informatici della Carnegie Mellon University.
Tra queste spicca quella in cui i due personaggi si tengono per mano mentre uno legge e l’altro lavora al computer: un modo dolce per far sapere che è meraviglioso essere vicini anche quando ognuno si occupa delle proprie cose.
C’è poi quella in cui la faccina ha sulla testa un cuscino, come quando siamo stanchi e non vogliamo saperne di uscire dal letto.
Per il momento le ‘Introji‘ sono solo dei prototipi, ma la loro creatrice vorrebbe diffonderle attraverso una vera e propria app per introversi.
Il progetto è aperto: sulla pagina Facebook ‘Introji: Emoticons for Introverts‘ sono infatti ben accetti suggerimenti di chiunque ritenga che alcune emozioni non siano ancora state rappresentate.

Quando il mio ragazzo si decise a parlarmi ero sorpresa, ma poi mi sono resa conto che i miei sentimenti d’amore non mi avevano permesso di notare certi segnali importanti. Spesso gli introversi tendono a trovare fastidiosa la compagnia degli altri, e difficile la semplice comunicazione. Il bisogno di solitudine viene scambiato per depressione, e per difficoltà all’adattamento: rappresentare questi stati d’animo complessi con dei disegni può aiutare a rendere chiare le emozioni, semplificando le cose a sé e agli altri.

Oscar 2015, Dakota Johnson bellissima sul red carpet dopo 15 anni

Dakota Johnson torna sul red carpet nella notte degli oscar 15 anni dopo la sua esperienza al fianco della mamma. Nel 2000 Dakota Johnson aveva 11 anni, era il 26 marzo e la giovane Anastasia Steele (chi l’avrebbe mai detto che sarebbe arrivata ad un così tanto grande successo mondiale?) era al fianco di sua madre, la bellissima Melanie Griffith, e Antonio Banderas in occasione della 72esima edizione degli Academy Awards.

Oscar 2015, Dakota Johnson bellissima sul red carpet dopo 15 anni

15 anni dopo, tutto cambia. Le protagoniste rimangono le stesse, ma con qualche anno in più, abiti e vestiti diversi e tanta, tanta esperienza da ricordare: agli Oscar 2015 è stata mamma Melanie ad accompagnare la figlia al Dolby Theatre di Los Angeles, dove Dakota è stata tra le premiatrici.

È stato un bel siparietto, quello tra Dakota Johnson e la mamma Melanie Griffith ai microfoni internazionali: “Per me è tempo di riposare”, ha ironicamente ammesso la mamma. “Sono qui con mia madre, è lei il mio appuntamento”, ha risposto scherzosamente la figlia. “Sono una madre molto orgogliosa”, ha confessato la Griffith.

Dakota Johnson è apparsa bellissima come sempre davanti alle telecamere: era sicuramente tra le più eleganti e di classe, in un long dress rosso fuoco Yves Saint Laurent (quasi a ricordare il terzo e ultimo appuntamento con la Saga 50 Sfumature, che si chiama, appunto, 50 Sfumature di Rosso?) e gli sguardi del mille fotografi non se la sono di certo fatta sfuggire.

Eddie Redmayne, miglior attore protagonista (IDENTIKIT)

È terminata da poco la notte degli Oscar, e per chi ha seguito l’evento, l’emozione e le sorprese sono state davvero uniche. Mentre scopriamo qualcosa di più sui due vincitori che hanno commosso l’Academy, ecco un’identikit di Eddie Redmayne.

Il premio come miglior attore protagonista per questi Oscar del 2015 è andato, appunto, all’affascinante Eddie Redmayne, che ha trionfato grazie alla sua notevole interpretazione del fisico affetto da SLA Stephen Hawking, in la Teoria del tutto.

Classe 1982, Eddie è un attore e un modello britannico che non ha avuto difficoltà ad entrare nei cuori degli spettatori già quando a 20 anni ha debuttato ne La dodicesima notte, presso il National Youth Music Theatre. La sua carriera come attore parte subito decisamente bene, recita, infatti, per i tre film che raccontano diversi periodi della dinastia Tudor, ne I pilastri della Terra, Marilyn e prende parte anche al musical kolossal Les Misérables diretto dal Premio Oscar Tom Hooper.
Sbagliano tutti coloro che pensano che, sulla sua carriera, ha influenzato l’aspetto fisico, perché con la celebre interpretazione del cosmologo Stephen Hawking, nel film di grande successo La teoria del tutto, diretto da James Marsh, per cui è molto apprezzato a livello internazionale tanto da fargli guadagnare un Golden Globe per il miglior attore in un film drammatico, un BAFTA al miglior attore protagonista e la vittoria dell’Oscar come miglior attore, il giovane Eddie Redmayne ha superato se stesso.
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Per questo il premio Oscar di ieri sera è andato a lui, perché, anche se molto giovane, è riuscito – con molto successo – a confrontarsi con un ruolo difficile tecnicamente ma sopratutto impegnativo dal punto di vista morale (anche perchè la persona da lui interpretata è ancora viva). E non c’entra il suo bel faccino e una storia da brividi che parla di un malato e tocca il cuore delle persone.
Quest’anno si è voluto premiare una giovanissima stella di Hollywood e la sua interpretazione magistrale. Ma non solo, è stata premiata anche la sua semplicità, la sua gioia e il suo entusiasmo.
È stato premiato un ragazzo che è riuscito ad andare oltre all’ambita statuetta di miglior attore protagonista, ricordando, nel suo discorso, che “questo Oscar appartiene a tutte quelle persone in tutto il mondo che stanno lottando contro la SLA”.