giovedì, 18 Dicembre 2025

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Grazie alla sua barba è diventato un vero sex symbol (FOTO)

Una barba per amica: potremmo intitolarla così la storia della vita di Jeffrey Buoncristiano, un ragazzo normalissimo, che ha rivoluzionato la sua esistenza grazie alla sua barba.

Una vita tranquilla, senza emozioni particolari o eventi determinati, fino ad una rottura sentimentale molto dolorosa. Jeffrey, distrutto, decise di trasferirsi a Brooklyn e, come usano fare molte donne che cambiano taglio di capelli quando decidono da dare una svolta drastica alla loro vita, decise di lasciarsi crescere la barba, di non tagliarla più e lasciarla wild sul mento.

In pochi mesi è diventato un’icona sexy e uno degli uomini più desiderabili e desiderati d’America.

Tutti pazzi per lo shoefiti: ma di che si tratta?

È iniziato tutto in America, oltre dieci anni fa: da allora, scarpe spaiate o legate tramite laccio hanno cominciato ad apparire appese ai cavi del telefono o della luce un po’ dappertutto – da un paio d’anni, e con sempre maggior frequenza, anche in Europa. Un fenomeno in espansione cui è stato dato persino un nome: lo shoefiti, neologismo che tiene insieme la parola “shoe”, scarpa, e “-fiti”, suffisso di “graffiti”.

Ma rispetto ai graffiti c’è qualcosa di sostanzialmente diverso: come ha tenuto a precisare il sociologo Marco Valesi dell’Università Merced in California, i graffiti sono una forma di protesta contro, per esempio, i politici, le forze dell’ordine, il sistema, e tendono ad apparire nei quartieri più periferici di una città. Lo shoefiti, invece, è completamente privo di questa carica conflittuale: le scarpe appese si possono trovare un po’ dappertutto, dal centro storico alle zone universitarie, non per forza nei quartieri degradati o problematici.

Sull’origine di quest’uso, poi, molteplici sono le teorie: tutto potrebbe essere partito per emulazione di un rito militare, e cioè quello di appendere le scarpe per celebrare la fine del servizio militare e il ritorno alla propria vita, o addirittura da un segnale tipico dei narcotrafficanti, con cui si comunica l’arrivo di una partita di droga. Ci si potrebbe essere ispirati anche a delle pellicole cinematografiche: scarpe di questo genere, infatti, sono state avvistate in scene di film come Big Fish di Tim Burton o nel meno recente Stanno tutti bene di Giuseppe Tornatore.

Tralasciando il mistero intorno alla sua nascita, lo shoefiti resta attualmente, per chi lo mette in pratica, una specie di celebrazione di un “rito di passaggio”: un tentativo di instaurare una forte interazione tra cittadino e città, attraverso una propria personale traccia, lasciata in mostra in un quartiere della città in cui ci si trovava o in cui si vive.

Dimmi che colore indossi e ti dirò che donna sei

www.grandhoteldelparco.it

‘Oggi piove, mi vesto di nero’: chissà in quante di voi lo hanno prima pensato e poi messo in pratica in una triste giornata invernale. Naturalmente questo vale anche per il contrario, per le belle giornate assolate in cui viene voglia di indossare un mix di colori tutti diversi. Ma ogni donna ha il suo colore, lo sapevate? Non un colore preferito, ma una tonalità che le si addice più di altre e che viaggia in armonia con il viso, l’incarnato e il colore dei capelli. Ecco cosa ha spiega l’esperta Gaia Vincenzi in un’intervista rilasciata a la Stampa.

Psicologa e psicoterapeuta, Gaia Vincenzi, racconta l’esistenza di una tecnica chiamata ‘analisi del colore’ che aiuta a individuare tutte le tonalità e le sfumature in armonia con il nostro viso (pelle, occhi, capelli, sopracciglia).
Il metodo per scoprirlo è davvero semplice. Basta mettersi davanti a uno specchio, avere il volto struccato per dargli luce e posizionare un telo bianco sotto la testa. In questo modo si valutano tutte le componenti del viso: il colore della pelle, gli occhi, le sopracciglia, i capelli, le labbra, i denti. Ciascun dettaglio lo si definisce, poi, in termini di “caldo” o “freddo”. In questo modo avremo capelli caldi o occhi freddi e solo così scopriremo se siamo donne-inverno o donne-estate.

Se siamo donne-inverno, quindi dai toni freddi, avremo bisogno di colori forti e puliti come nero, bianco e argento. Se siamo donne-estate, dai toni caldi, dovremo puntare su nuance semi-fredde, intense ed energiche: cacao, rosso lampone, viola malva.

Attenzione però. Anche il buon gusto vuole la sua parte. Quindi se è vero che ciascuna donna possiede un colore che meglio la rappresenta, non vanno dimenticate alcune regole di bon ton. Attenzione poi a cosa si indossa agli appuntamenti importanti. Ad esempio, ‘il giallo che è un colore allegro, è adatto come camice per chi lavora con i bambini e va bene per una gita con gli amici’, spiega la Vincenzi. Mai comunque per un primo appuntamento o per un colloquio di lavoro: meglio un azzurro che suggerisce tranquillità e fiducia o un grigio chiaro. E il rosso? Attira l’attenzione, meglio evitarlo in un incontro con la suocera.
A voi la scelta e soprattutto buono shopping.

Che faccia avete dopo uno shot di tequila? (FOTO)

Credit: uknews24.net

Ci siamo passati tutti: un brindisi e poi giù tutto d’un colpo. E poi un’espressione involontaria del viso, quasi schifato da quello che abbiamo appena bevuto.

Tim Charles, fotografo di Londra, ha pensato di immortalare il dimenarsi inevitabile della faccia di chiunque beva alcolici con una serie di scatti, chiamati poi Shot Face. Il suo lavoro è stato raccogliere 34 fotografie raffiguranti stranissime espressioni facciali prima, durante, e dopo aver buttato giù a goccia un colpo di tequila.

Charles, 33 anni, ha pubblicato questa sequenza di scatti capaci di far parlare le immagini e di raccontare al pubblico l’immediato e intenso rammarico che assale il nostro volto dopo aver bevuto tequila. La cosa divertente è come il fotografo ha trovato il gruppo di soggetti disposti a sottoporsi all’esperimento fotografico: la metà di loro altro non erano che suoi amici, gli altri invece gli ha trovati mettendo annunci sui siti web dedicati ai casting. Inoltre, anche il fotografo stesso ha partecipato al fotoprogetto.

Gli scatti sono stati fatti in due sedute tra giugno e luglio di quest’anno. Tequila, ma anche Sambuca e Gin, a volontà. L’idea, a Tim, è nata molto semplicemente e la racconta così: “Someone had the bright idea to get a round of shots in and after watching my girlfriend pull the most grimacing face I can ever imagine someone pull, I immediately thought this would be a great project to do – e continua – So I guess I can thank her and her grimace! It was such a raw form of expression, a face that people can’t really control and also a moment that is actually quite socially common”.



[Credit: dailymail.co.uk]