giovedì, 18 Dicembre 2025

Costume & Società

Home Costume & Società Pagina 663
Notizie e tendenze sulla società, sul costume, sull’opinione pubblica e sul cambiamento generazionale

Coppie che aspettano un figlio, l’emozione della notte insieme (FOTO)

Un figlio è qualcosa di unico, bellissimo, emozionante, intimo. Tenerlo nel pancione per 9 mesi, vivere la maternità e guardare l’amore attraverso gli occhi del tuo compagno regala gioie inattese, nuove. Sono sensazioni, queste, che sono subito diventate un progetto fotografico. L’artista è russa, si chiama Jana Romanova, e ha deciso di creare “Waiting“, il suo book fotografico di coppie in attesa di un figlio.

Per la realizzazione del lavoro, l’artista ha realmente soggiornato nell’appartamento di ciascuna coppia – amici, conoscenti – fino al mattino successivo, spiando durante la notte e le prime luci dell’alba come la coppia vivesse, a letto, la felicità dell’attesa.

Il progetto svela la diversità di contatto e di intimità tra le coppie ritratte, congiunta al sentimento di calore e fragilità che le unisce.

Un progetto originale, particolare e molto complesso e lungo nella sua realizzazione. Ma l’emozione che, alla fine, queste foto ci regalano, ci fanno capire davvero cosa sia l’amore, il sacrificio, la speranza e l’attesa, l’emozione quotidiana e semplice di coppie innamorate in attesa che venga al mondo la luce del loro sentimento. Sono fotografie che hanno fatto subito il giro del web, e tante altre se ne possono trovare sul sito internet ufficiale della fotografa.

Gay: dove e come contrarre matrimonio

I matrimoni gay rappresentano da tempo una tematica piuttosto controversa, e non solo in Italia: innumerevoli sono state le proposte di legge avanzate nei Paesi europei ed extraeuropei, ma a ben poche di queste proposte è stata in seguito data un’effettiva legittimità. Del resto, i posti in cui si può contrarre legalmente matrimonio tra persone omosessuali sono solo: Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Belgio, Svezia, Norvegia, Danimarca, Islanda, Canada, Sudafrica, Argentina, Messico, qualche stato del Nordamerica come Iowa, Vermont, Massachusetts, Connecticut, New Hampshire, New York, e Washington DC.

Tra tutti, i veri precursori in questo campo furono i Paesi Bassi, che legalizzarono i matrimoni gay nel lontano 2001: seguirono a ruota Belgio e Spagna, dove l’istituzione divenne legale nel 2003 per l’uno e nel 2005 per l’altra. In questi casi, comunque, requisito indispensabile per unirsi in matrimonio è la residenza: perlomeno uno tra i due membri della coppia dovrà, perciò, presentare la documentazione relativa alla richiesta di residenza. Una procedura i cui tempi e le cui dinamiche variano molto da Paese a Paese: in Belgio, per esempio, si esige che chi ha intenzione di sposarsi sia residente in territorio belga da almeno tre mesi.

In Canada, invece, è tutto molto più facile: non serve che una richiesta di celebrazione del matrimonio per essere accontentati. Ovunque sia possibile contrarre matrimoni gay, però, verrà anche richiesto di esibire documenti che certifichino il fatto di non essere sposati nel Paese d’origine, come il certificato di stato libero.

Da Paese ottuso qual è, l’Italia non riconosce come validi i matrimoni gay contratti all’estero: una limitazione che il Bel Paese è quasi l’unico a portare avanti. Difatti, in Paesi europei come la Francia, le unioni matrimoniali tra omosessuali contratte fuori vengono riconosciute, e in altri come l’Inghilterra e la Germania esistono altre possibilità che investono degli stessi diritti e degli stessi doveri dell’unione coniugale.

Dimmi che musica ascolti e ti dirò se sei intelligente

Ebbene si, molti di noi oggi scopriranno di essere meno intelligenti di quel che credevano. Uno studio, condotto da Virgil Griffith, e che considera i risultati dei SAT test sui like su Facebook alle band, ha rivelato che esiste un collegamento tra i nostri gusti musicali e la nostra capacità intellettiva.

Nello specifico ovviamente, cervellone indiscusso sarebbe colui che ascolta Beethoven, così, magari mentre fa jogging o durante un party, per fare appunto l’intellettuale, a chi non capita. A seguire, non se la passano male neanche quelli che prediligono Radiohead, Sufjan Stevens, Counting Crows, U2 e Bob Dylan.

La coppia più bella del panorama musicale “Beyoncè- Jay Z” invece non sono proprio pane per intelligentoni. Al contrario sono quelli ascoltati dai meno dotati.

Addirittura cadono anche tutte le certezze di coloro che ascoltavano il jazz convinti di fare la loro bella figura, i quali, appunto, sono considerati meno intelligenti anche dei fan dei Blink 182 e degli Outkast.

Non vi rimane che controllare il vostro quoziente intellettivo in base a questo nuovo studio. Voi che musica ascoltate?

Dimmi che musica ascolti e ti dirò se sei intelligente

La dipendenza da smartphone immortalata da Babycakes Romero (FOTO)

Ci svegliamo e la prima cosa che facciamo è afferrare lo smartphone, illusi che in quelle poche ore di sonno qualcosa sia cambiato. È il nostro mezzo per essere in più posti contemporaneamente, per parlare con più persone, per dare voce ai nostri pensieri sui social.

È sempre più una protesi, un prolungamento indispensabile del nostro braccio, in grado di fare svariate cose, ma una più di tutte: distrarci.

La morte della conversazione: è questa la denuncia alla società di un giovane fotografo britannico, Babycakes Romero. Persone comuni, presenti le une alle altre solo fisicamente, perché distratte dallo schermo luminoso dello smartphone. Ovunque, alla fermata del tram, al ristorante, al parco.

E le sue foto, pubblicate sul sito Bored Panda, sono state inserite proprio in un articolo intitolato: “La morte della conversazione”.

Niente più confronti, opinioni, ascolto, ma soprattutto presenza e vicinanza: la socialità si è ridotta drasticamente per alimentare quelle versioni virtuali e ostentate di noi stessi, che lasciamo lì sul web.

Dunque, un progetto che sensibilizza, quello di Romero, ma soprattutto che fa riflettere. Quanto ascoltiamo chi ci è accanto? Quanto lo guardiamo? Orientiamo mai i nostri pensieri dalle notifiche di Facebook alle domande di chi ci è realmente accanto?

Le risposte deluderebbero le aspettative di molti, presenti e passati.

Spegniamo lo smartphone, accendiamo testa e cuore.