giovedì, 18 Dicembre 2025

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Roma Movie Lounge: eventi glamour al Capitol Club (FOTO)

Il Roma Movie Lounge, firmata dal Gruppo Eventi di Vincenzo Russolillo si è proposto, quest’anno in occasione del Festival del Cinema di Roma, come contenitore di eventi legati alla settima arte, alle sue produzioni e professioni con momenti di incontro per addetti ai lavori, show case, grazie anche alle eccellenze enogastronomiche italiane.

Il primo evento, tenutosi il 16 ottobre, è stato il taglio del nastro proprio al Capitol Club, che ha dato il via ai grandi eventi in programma fino al 25 ottobre. Inoltre si è svolta la dodicesima edizione del Premio Afrodite, riconoscimento assegnato a quelle donne che con la loro professionalità hanno contribuito al successo del settore audiovisivo nonostante il periodo particolarmente difficile per l’Italia. Nella serata, condotta da Laura Delli Colli e Andrea Purgatori hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento Loretta Goggi, Serena Dandini e Michela Andreozzi, Francesca Comencini, Greta Scarano e Valentina Corti, che hanno poi festeggiato davanti alla grande torta preparata per l’occasione da Dispensa Italiana, curata da Fofò Ferriere.

Venerdì 17 è stata la volta dell’evento TATU–Niente Paura, organizzato da Chic Zone, durante il quale è stata presentata una nuova e speciale linea di bracciali finalizzata alla raccolta fondi per “Be Free“, cooperativa impegnata per la tutela delle donne vittime di violenza. Lo spazio è stato curato in collaborazione con Metro, Jeep, Grana Padano, Pasta De Cecco, Red Bull, Algida, Martini, Plantronics, Nautica Più Arnaldo Caprai, Birra Moretti, Bortolin, Orakom, Nee Make Up Milano e Luigi Liverino, Grande Impero, Carioni, Sorrentino Salumi e Pizza Art.

A sostenere l’iniziativa tanti protagonisti del mondo dello spettacolo, a cominciare da Annalisa Minetti Samantha De Grenet, Elena Santarelli, Costanza Caracciolo, Nicolas Vaporidis, Rita Dalla Chiesa, Francesco Arca, Yaya Dj, le “professoresse” dell’ Eredità di Carlo Conti, Ludovico Caramis, Eleonora Cortini, Francesca Fichera, Laura Forgia, Matteo Branciamore, Daniel Nilsson. Inoltre, durante l’evento è stato presentato inoltre il video della nuova campagna di sensibilizzazione: No lividi, solo colore. (#nolividisolocolore #tatunientepaura).

Domenica 19 è toccato al #Scrivimiancora Party, dedicato al film di Christian Ditter, prodotto dalla M2 Picture, tratto dal romanzo best seller di Cecilia Ahern del 2005, con Lily Collins e Sam Claflin, in uscita nelle sale italiane il prossimo 30 ottobre, che ha creato il delirio delle fan al Festival, dovuto alla presenza dei bellissimi e amatissimi attori.

Lunedì 20 è stato consegnato il Premio “La chioma di Berenice“, riconoscimento istituito nel 1998 dalla CNA e COSMOPROF destinato agli artigiani e artisti del cinema e della fiction: acconciatura, trucco, costumi, scenografia e colonna sonora. Alla serata, condotta da Massimo Lopez, erano presenti Pif, Giancarlo Magalli, Enzo Miccio, Milena Vukotic e Alessandro Haber.

Ecco il video della serata:

http://www.facebook.com/video.php?v=1478659155746888&set=vb.1466989270247210&type=2&theater

Martedì 21 è stata la serata del Party Algida e del party per il film di Marco Risi “Tre Tocchi“. Una grande torta preparata da Dispensa Italiana per festeggiare l’anteprima. Al party sono intervenuti il regista e gran parte del cast.

Stasera, mercoledì 22, si terrà sempre al Capitol Club il Galà di Doppia Difesa, la fondazione promossa da Giulia Bongiorno e Michelle Huzinker a tutela delle donne vittime di violenza. Per venerdì 24, è programmato l’evento Fabrique du Cinema. Il 25, invece, è già pronto il gran finale con il Party Red Bull.

Che dire allora: Buon divertimento e buon Festival a tutti.

Foto credits: Clemente Donadio

Eleganza e fascino al Roma Film Fest con i grandi di Hollywood (FOTO)

La nona edizione del Roma Film Fest è giunta a metà della sua rassegna, ma il red carpet viene costantemente monitorato, soprattutto se sono star internazionali in grado di attrarre un gran numero di pubblico femminile. Dopo la sfilata delle attrici nostrane nel primo red carpet, è la volta di attori hollywoodiani.

Clive Owen è il primo grande ospite al Roma Film Fest. L’attore inglese ha decisamente brillato sul red carpet della kermesse cinematografica indossando un abito Made in Italy firmato Giorgio Armani: un elegante abito blu con una camicia bianca. E’ stato lui il protagonista indiscusso della seconda giornata della kermesse, e ha presentato al pubblico la nuova serie televisiva The Knick, firmata da Steven Soderbergh. La serie vede Owen nelle vesti di un brillante medico chirurgo nella Londra di inizio ‘900, con problemi di droga.

E’ poi la volta di Benicio Del Toro. Il bad boy per eccellenza è al Roma Film Fest per presentare il suo ultimo film, “Escobar – Paradise Lost”, film in cui interpreta i panni del criminale colombiano Escobar. L’attore arriva elegantissimo in un completo nero con giacca e cravatta, sbizzarrendosi nel firmare autografi e facendo impazzire i fan.

Insieme a Del Toro, anche Josh Hutcherson, attesissimo dalle ragazzine sul red carpet del Roma Film Fest. L’attore, diventato famoso per il ruolo di Peeta nella saga Hunger Games, è l’altro protagonista di “Escobar – Paradise Lost.” Vestito semplice con maglietta e giacca casual, l’attore ha firmato autografi alle fan accampate, probabilmente, dalla mattina dall’altra parte del tappeto rosso.

Infine, Richard Gere, applauditissimo sul red carpet, è arrivato nella giornata di domenica per presentare il film “Time out of my mind”, in cui interpreta un uomo che ha perso tutto, e si ritrova a chiedere elemosina per strada, come un senzatetto. Nonostante l’età e i capelli completamente bianchi, Richard Gere dimostra di avere ancora quel fascino che l’ha reso famoso al cinema, e ne sono una prova le fan che lo hanno atteso per ore sul red carpet della kermesse. Sorridente, cordiale, disponibile coi fotografi, e vestito casual, Richard Gere è senza dubbio la star e l’anima del Roma Film Fest.

Gesticolare all’estero? Non è sempre una buona idea

Se in Italia è qualcosa del tutto normale, gesticolare all’estero può invece essere motivo di pericolosi fraintendimenti: basti pensare che i pollici all’insù, cordiale segno d’accordo per inglesi e americani, in Sardegna significano “siediti”, mentre in Francia questa stessa approvazione la si esprime poggiando il pollice contro la punta dell’indice.

E che dire delle dita a V? Se in alcuni Paesi, come l’Italia, è un segno positivo, in altri è terribilmente negativo: in Inghilterra, per esempio, la V mostrata col dorso della mano equivale a mandare qualcuno al diavolo. Anche picchiettare il pollice contro i denti può dare adito a qui pro quo: fatelo soltanto se volete dire all’altra persona che è uno spilorcio! Mai dimenticarsi, poi, che toccarsi la punta del gomito e alzare il pugno sono gesti maleducati praticamente ovunque.

Altrettanto maleducato, se non addirittura un affronto al galateo, è tacere di fronte a un brindisi: in generale, le parole d’ordine dovrebbero essere d’auguri, come un “cento di questi giorni o un “buona fortuna”, che in altre lingue corrispondono a “Na zdravje” (slovacco), “salud” (spagnolo), “saude” (portoghese brasiliano), “kia ora” (Maori), “egeszsegedre” (ungherese), mentre tra ucraini si suole dire “budmo”, cioè “si possa noi vivere in eterno”.

Fuori questione è anche starnutire: uno starnuto in Giappone equivale a un elogio, ma due sono segno di critica e tre addirittura di denigrazione. Per quanto riguarda la formula con cui rispondere a chi starnutisce, in Messico si usa dire “salud” (salute) al primo starnuto, “dinero” (soldi) al secondo e al terzo “amor” (amore). In Iran, invece, dopo aver starnutito è necessario fermarsi per svariati minuti prima di riprendere quel che si stava facendo: starnutire mentre si è sul punto di prendere una decisione significa che non bisogna assolutamente continuare sulla strada che si era pensato di intraprendere, ma un secondo starnuto nell’immediatezza riporta sui propri passi, perché indica che si può fare quel che si vuole.

La stagione di nascita influenza il comportamento e l’umore

Credit photo: www.psicosalute.com

La stagione in cui siamo nati influenza il nostro umore“. è questo il risultato di una ricerca condotta dal “Department Of Clinical and Theoretical Mental Health” dell’Università di Budapest, ma presentato all'”European College of CNP Congress” di Berlino.

Notizia abbastanza deludente per gli astrologi e gli appassionati degli oroscopi: tutte le loro teorie perdono ogni fondamento. Gli scienziati infatti hanno confermato che non sono gli astri o la posizione delle stelle a influenzare il nostro umore e il nostro temperamento, ma la stagione e il mese in cui veniamo messi al mondo.

E non è tutto perchè “la stagione può anche aumentare la possibilità di soffrire di alcuni disturbi psicologici man mano che si cresce“: i ricercatori sono arrivati a questa conclusione analizzando l’impatto del periodo di nascita sul comportamento di 400 volontari.

Inoltre, l’autrice dello studio – la professoressa Xenia Gonda – ha sottolineato che il momento di nascita può anche diminuire o aumentare la possibilità di sviluppare dei disturbi dell’umore anche in età adulta. Per questo la stagione in cui si nasce ha un effetto a lungo termine sulla vita dell’individuo.

Stando ai risultati della ricerca di Budapest, esiste una differenza sostanziale tra le persone nate d’estate e quelle nate d’inverno: le prime hanno sbalzi d’umore e sono fin troppo positive, mentre le seconde sono molto più irritabili. Infine, l’autunno è considerato il periodo più triste dell’anno: i nati in questa stagione, al contrario degli altri, si sentiranno con l’umore sotto i piedi molto più spesso.77

La stagione poi riesce ad influenzare anche la voglia di procreare: è evidente che chi soffre di problemi d’umore legati alla stagione non vorrà avere un bambino in inverno, il periodo in cui si sente più giù di corda in assoluto. Nell’analizzare il rapporto tra umore e stagione sono importante quindi i fattori ambientali, ma anche quelli genetici.