venerdì, 29 Novembre 2024

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Il fabbricante di lacrime film: trama e recensione

Ne stanno parlando tutti, era inevitabile. Il fabbricante di lacrime film è uscito su Netflix.

Le prime critiche se le è beccate proprio Biondo, l’ex concorrente di Amici, che interpreta Rigel.

Le impressioni in generale? Non proprio positive.

Il fabbricante di lacrime film: trama

Nica e Rigel sono due orfani che vivono al Grave, un orfanotrofio in cui la direttrice punisce in modo severo con regolarità i suoi alunni. Si accanisce particolarmente su Nica.

Finalmente arriva una famiglia per lei, che però decide di adottare anche Rigel, ragazzo bellissimo, che suona divinamente il piano e molto tormentato.

I due non vanno d’accordo: lei lo teme, lui la allontana finché dovranno fare i conti con i propri sentimenti.

Recensione de Il fabbricante di lacrime su Netflix

Come avete visto la trama non è un granchè. È una sorta di Twilight, ma senza i vampiri.

Ho letto il libro e non mi ha fatto una buona impressione: in pratica ruota intorno al nulla. Due adolescenti che si lanciano sguardi in tralice e che poi si sbaciucchiano, il tutto condito da pugni, piagnistei e gelosie.

Si poteva fare di meglio su Netflix? No, perché in sostanza non c’era nulla su cui lavorare. Stessa voce narrante da bambinetta di 8 anni, scene per lo più piatte con attori che recitano abbastanza male (che biascano anziché parlare in modo normale perché fa più sexy pare).

Biondo, ex cantante ad Amici, si è già beccato la sua razione di critiche per come recita.

Melenso, troppo incentrato sui pettorali di lui, con lei che fa la parte della crocerossina innamorata che deve salvarlo ad ogni costo anziché rifilargli un bel “vaffa”.

Film oggettivamente brutto, libro anche peggio. Dispiace per tutti coloro che lo hanno trovato bellissimo e per la deriva della letteratura italiana.

Trump come Hitler: le frasi shock, se vince siamo tutti in pericolo

Tutti ne stanno parlando: Trump come Hitler? L’America è davvero in pericolo?

Lui smentisce tutto ma più voci hanno riportato delle preoccupanti frasi, e dei gesti, in merito al possibile futuro presidente USA.

Ecco le frasi shock.

Trump come Hitler: “fece anche cose buone”

Trump come Hitler? È davvero possibile?

“Hitler ha fatto anche cose buone. Ha ricostruito l’economia” pare abbia detto, durante una conversazione, al generale John Kelly.

È una frase che noi italiani conosciamo bene, perché i nostalgici del fascismo (che il fascismo non lo hanno vissuto e non sanno cosa sia) ogni tanto sputato a vanvera “ha fatto anche cose buone” parlando di Mussolini.

In ogni caso qui la cosa parebbe seria: perché dopo Putin e Orban, ci manca anche un altro dittatore in America.

Trump ammira i dittatori: l’America è in pericolo?

Sembra che Trump non faccia nulla per nascondere la sua ammirazione per i dittatori.

In particolare apprezza Hitler perché “era un tipo tosto” ma più di lui a quanto pare ne apprezza il potere, la lealtà di coloro che lo circondavano ed il fatto che non potessero contraddirlo e che lui non temesse attentati o sommosse “perchè li aveva in pugno”.

Si vocifera di “un certo libro” sui discorsi di Hitler che sarebbe sul comodino dell’ex presidente ed anche di comportamenti strani che si dovevano tenere entrando nel suo ufficio, come battere i tacchi e alzare il braccio destro.

Sembra inoltre che Trump da presidente fosse molto scontento di constatare che i suoi poteri erano di molto limitati, e che difatti non potesse comportarsi come un dittatore.

Trump manco a dirlo rinnega tutto, ma non in maniera molto convinta, del resto se si sospettasse che potrebbe essere il nuovo Hitler, chi lo voterebbe?

Sarebbe parecchio assurdo se gli americani che ci hanno liberato dal nazismo, si ritrovassero guidati da un nazista.

C’è di più un’eventuale elezione di questo individuo potrebbe portare al crollo della NATO e a fomentare l’invasione di Putin in altre nazioni.


Tra vittima e carnefice, il confine non è mai stato così sottile: “Tu non sai chi sono”

tu non sai chi sono

La casa editrice Newton Compton Editori ha pubblicato da poche settimane un thriller di Jesse Q. Sutanto. Il titolo originale dell’opera è “The Obsession”. Per la traduzione italiana si è optato per un titolo leggermente diverso: “Tu non sai chi sono”.

Il romanzo parla a tutti gli effetti di un’ossessione di un ragazzo per una ragazza. Tra le pagine del romanzo abbiamo la possibilità di conoscere Logan, un ragazzo con la tendenza ad affezionarsi in maniera morbosa alle ragazze. Questa volta è il turno di Delilah. Logan studia ogni sua mossa, arrivando a spiarla anche nei momenti più intimi grazie all’ausilio di una telecamera nascosta.

Mentre Delilah rimane quasi del tutto ignara dell’esistenza del ragazzo stalker, Logan raccoglie tutta una serie di informazioni su di lei grazie anche all’ausilio dei social.

L’ossessione di Logan sconfina nel patologico e le sue ricerche lo portano a scoprire uno scabroso segreto gelosamente custodito da Delilah. Non tutto è come sembra.

Chi è la vittima, chi e il carnefice? Tra le pagine di “Tu non sai chi sono” il confine si fa sempre più labile fino al punto di confondere il lettore. Il gioco perverso di Logan potrebbe fallire. Il carnefice potrebbe diventare vittima.

L’autrice ha dimostrato tutta la sua capacità di tenere il lettore con il fiato sospeso. L’alternanza del punto di vista tra Delilah e Logan rendono la lettura avvincente e scorrevole.

Il rapporto tra vittima e carnefice e l’alternanza di questi ruoli tende a confondere il lettore che riscontra una certa difficoltà nel simpatizzare con uno dei due protagonisti.

La domanda sorge spontanea, è moralmente accettabile simpatizzare per uno stalker?

Jesse Q. Sutanto ha già scritto un secondo thriller ambientato sempre alla Draycott Academy che fa da sfondo alla vicenda. Nel romanzo ancora inedito in Italia e dal titolo “The New Girl” i protagonisti sono completamente diversi. Ancora non sappiamo se la casa editrice tradurrà anche questo nuovo romanzo.

Darete una possibilità a “Tu non sai chi sono”?

Cosa mangiare a Barcellona: piatti e bevande tipiche

Cosa mangiare a Barcellona? Barcellona è una città ricca di delizie culinarie. Oggi vedremo non solo piatti tipici, ma anche bevande tipiche.

Cosa mangiare a Barcellona?


Cosa mangiare a Barcellona? Andiamo ad illustrare i piatti tipici:

  • Tapas: sono una tradizione culinaria spagnola e Barcellona offre una vasta selezione di tapas. Puoi assaggiare patatas bravas (patate piccanti), croquetas (crocchette), calamari fritti, tortilla de patatas (tortilla di patate) e molte altre delizie.
  • Paella: è uno dei piatti più iconici della cucina spagnola. Si tratta di un risotto a base di riso, carne o pesce, verdure e spezie. Puoi trovare diverse varianti di paella a Barcellona, come la paella valenciana o la paella di mare.
  • Pescado y marisco: non perderti l’opportunità di assaggiare deliziosi piatti di pesce e frutti di mare freschi. Puoi gustare gamberetti, calamari, polpo, pesce alla griglia e molto altro ancora.
  • Jamón ibérico: è un prosciutto spagnolo di alta qualità, prodotto con maiali di razza iberica. È sottile, salato e ricco di sapore. Puoi gustarlo da solo, accompagnato da pane o come parte di un piatto di tapas.
  • Pan con tomate: deliziosa specialità catalana consiste in pane tostato strofinato con pomodoro maturo, aglio e olio d’oliva. È un antipasto leggero e saporito.
  • Crema catalana: è un dessert simile alla crème brûlée, composto da una crema dolce aromatizzata alla vaniglia e bruciata sulla superficie con lo zucchero caramellato.

Bevande tipiche di Barcellona

Ecco alcune bevande tipiche per accompagnare i piatti sopra descritti:

  • Cava: è uno spumante prodotto in Spagna, simile allo champagne. È molto popolare a Barcellona e viene spesso servito in occasioni speciali o come aperitivo. La cava è disponibile in diverse varianti, dal secco al dolce.
  • Sangria: è una bevanda spagnola a base di vino rosso, frutta tagliata a pezzi, zucchero e spesso arricchita con un po’ di brandy.
  • Horchata: è una bevanda dolce a base di latte di mandorla o di riso. È una specialità spagnola molto popolare, soprattutto nella zona della Catalogna.
  • Clara: è una bevanda dissetante molto popolare in Spagna. È una miscela di birra chiara e bibita gassata, di solito limonata o gassosa.
  • Agua de Valencia: è un cocktail frizzante tipico di Barcellona, fatto con succo d’arancia fresco, vodka, gin, cava e zucchero.