venerdì, 29 Novembre 2024

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Fobia dei cani: cosa la causa e come curarla

La cinofobia è la fobia dei cani e per molti è una condizione invalidante, che li porta a stare all’erta ogni volta che escono di casa.

Come tutte le fobie si caratterizza per una paura molto forte e molto spesso immotivata.

Questo terrore dei cani causa ansia, panico, tachicardia e varia da persona a persona.

Oggi vediamo in termini molto semplici cosa la scatena e cosa si può fare per tenerla sotto controllo.

La cinofobia è sempre causata da un trauma?

Le cause della cinofobia possono essere diverse.

Generalmente è sì causata da un trauma, quindi la persona ha avuto un’esperienza passata negativa o traumatica con un cane, come un morso o un attacco, può innescare la paura e contribuire allo sviluppo della fobia.

Tuttavia c’è una porzione di casi in cui il timore dei cani è stato inculcato dai genitori in tenera età, molto spesso infatti i bambini sono curiosi e vogliono accarezzare gli animali, vi sarà capitato di vedere genitori che si allarmano e sgridano i figli “perchè i cani mordono”. Questo è un atteggiamento molto sbagliato che può indurre allo sviluppo di fobie. Soprattutto se il genitore è un soggetto cinofobico, i figli possono emularlo.

Come si affronta la cinofobia?

In primis c’è da dire che occorre fare una CBT ovvero una terapia cognitivo-comportamentale, da attuare con un terapeuta. Lo scopo è identificare i pensieri irrazionali o negativi associati alla paura dei cani e ad affrontarli in modo più razionale.

L’apprendimento di tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o il rilassamento muscolare progressivo può essere utile per ridurre l’ansia e il panico associati alla fobia dei cani.

Se ci si trova di fronte ad un cane ecco cosa si deve fare:

  • Stare calmi, la paura innesca il panico, bisogna ricordarsi che la maggior parte dei cani è innocua.
  • Evitare di correre o urlare, spaventare il cane può causare una reazione imprevedibile, potrebbe anche pensare che la persona vuole giocare e abbaiare e saltare. È importante anche non fissare il cane.
  • Allontanarsi gradualmente e chiedere aiuto se si sta avendo un attacco di panico.

Dead Boys Detective: la serie da non perdere su Netflix

È sbarcata su Netflix il 25 Aprile: Dead Boys Detective, una serie pazzesca da non perdere. Ma è vero che si tratta di uno spin-off di The Sandaman? Forse non è proprio corretto, ma c’è un fondo di verità.
Se siete nostalgici dei Ghostbusters, del Sottosopra, se vi manca Supernatural e impazienti di vedere la seconda stagione di The Sandman, allora questa serie non ve la potete assolutamente perdere.

Dead Boys Detective: Edwin e Charles


Tratto dai fumetti di Neil Gaiman, Dead Boy Detectives, ha come protagonisti Edwin e Charles. Non si tratta di due ragazzi qualunque, sono due fantasmi, morti in epoche diverse, che hanno messo su un’agenzia investigativa per risolvere casi paranormali nel mondo dei vivi.


Ci sono sempre degli spiriti inquieti che vagano senza pace, il compito del duo è sciogliere i loro misteri.
Poi accade qualcosa di inaspettato: Edwin e Charles incontrano Crystal, una medium, che li spinge per la prima volta ad affrontare il caso di una bimba viva scomparsa.
Fra mostri, spettri, gatti e streghe, Edwin e Charles devono anche affrontare ciascuno i propri demoni interiori. Nel mentre qualcuno da loro la caccia….

Spin-off e sequel: le novità di Netflix


Si parla di questa serie come di un spin-off di The Sandman perché vi compare un personaggio particolare, ma non ho intenzione di fare spoiler, ed inoltre c’è un personaggio che compare anche in Supernatural.


Quelli che hanno divorato la serie si stanno già domandando se ci sarà un sequel, Netflix non ha ancora rivelato nulla. Però si vocifera che un sequel ci sarà, sia per la buona accoglienza, sia per via del finale che lascia alcune domande in sospeso. Fanno il loro ingresso nuovi personaggi, nell’ultimo episodio, e solo apparentemente forse ne salutiamo qualcuno.
Curiosi?
Vi è piaciuta questa serie? State aspettando il sequel anche voi?

C’è ancora domani di Paola Cortellesi: istruzioni per non tornare al 1946

Reputo che “C’è ancora domani”, film di Paola Cortellesi, dovrebbe essere proiettato in tutte le piazze d’Italia. Perchè? Per un milione di motivi fra cui che i diritti delle donne non devono esser dati per scontati, che gli uomini devono imparare a tener basse le mani e che certi nostalgismi storici, cattivi, sono sempre dietro l’angolo.

C’è ancora domani di Paola Cortellesi: la trama

Delia vive a Roma, occupata dagli alleati, la seconda guerra mondiale è appena finita.

Si barcamena fra casa e lavoretti sottopagati, con una figlia maggiore che deve lavorare e sposarsi, due figli piccoli, un suocero con nostalgie fascista ed il marito che la picchia e la umilia in continuazione.

Dopo aver trovato una foto e averla resa ad un soldato americano, questi le regala della cioccolata ed anche questa diventa un’ennesima occasione per essere picchiata dal marito.

Delia ha solo due amici: una fruttivendola ed un meccanico. Proprio quest’ultimo la inviterà a seguirlo per scappare con lui al Nord e avere finalmente una vita diversa.

Marcella, la figlia di Delia, riceve la proposta di Giulio e i due si fidanzano, ma Delia intuisce che qualcosa non va.

Delia sembra essere decisa a salvare prima la figlia e poi se stessa. Quindi mette in atto il suo piano di fuga, ma….

Recensione del film di Paola Cortellesi

Ho volutamente omesso tutti gli spoiler, ma qualcosa la dirò, sulla condizione della donna nel 1946.

Le donne potevano studiare solo se i padri lo decidevano ed il padre di Marcella dice chiaro e tondo che soldi per istruire la figlia non ce ne sono.

Delia lavora presso un negozio che ripara ombrelli, dove un ragazzo appena entrato guadagna già più di lei, perché è un uomo.

Infine il film inizia con Delia che riceve uno schiaffo al posto del buongiorno e prosegue con le percosse per praticamente tutta la durata del film. Perchè? Perchè il marito è frustrato, “perchè ha fatto due guerre”, perché lei non sa stare zitta etc etc Insomma ogni scusa è buona per alzare le mani e comportarsi da padrone ed aguzzino.

L’ho trovato un film eccellente, che tutti dovrebbero vedere. Il perché lo sapete meglio di me: Vannacci, che era un signor nessuno, grazie ad un becero libro è candidato con la Lega ed ha già chiaramente detto che l’aborto non è un diritto.

Allora mi domando e chiedo: se togliessero l’aborto, quanto tempo ci metteranno poi a togliere il diritto di voto alle donne? Quanto ci metterebbero a togliere il diritto d’istruzione alle donne?

Questo film è molto utile per ricordarci come andavano le cose nel 1946, e per cercare di non tornarci.

Massimizza la Tua Esperienza al Salone del Libro di Torino: Consigli dal Pratico al Fantastico

Il Salone del Libro di Torino è dietro l’angolo, e mentre ci prepariamo a immergerci in un mare di parole e storie, è importante avere una strategia solida per sfruttare al massimo l’esperienza. Ecco alcuni consigli che possono rendere la tua visita più piacevole e produttiva.

1. Divertiti a Pianificare: Preparati a immergerti nel programma del Salone. Dalla tavola rotonda con il tuo autore preferito alla presentazione di nuovi talenti, prenditi del tempo per pianificare gli eventi che ti interessano di più. Un po’ di pianificazione può aiutarti a navigare senza problemi tra le varie attrazioni.

2. Crea una Mappa dei Desideri: Non c’è niente di più frustrante che vagare senza meta tra gli stand senza sapere cosa cercare. Prepara una lista degli stand che non vuoi assolutamente perderti e segnali sulla tua mappa mentale. Sarà come un tesoro da scoprire!

3. Sii Flessibile: Anche se è importante avere una lista di priorità, lasciati anche del tempo libero per vagare senza meta. Chi sa quali tesori letterari potresti scoprire lungo il percorso?

4. Abbigliamento da Esploratore: Il Salone del Libro può essere un vero labirinto di pagine, quindi assicurati di essere vestito comodamente e di indossare calzature resistenti. Potresti dover camminare parecchio per trovare il tuo prossimo libro preferito!

5. Bilancia il Budget: Il fascino dei libri può farci perdere la testa, quindi assicurati di avere un budget ben definito prima di entrare nel Salone. Ma sii anche pronto a concederti qualche strappo alla regola se trovi qualcosa che ti fa battere il cuore.

Con questi consigli, sei pronto a tuffarti nell’avventura del Salone del Libro di Torino con entusiasmo e determinazione. Che tu sia un esploratore incallito o un pianificatore meticoloso, c’è tanto da scoprire e godere. Buon viaggio tra le pagine!