giovedì, 2 Maggio 2024

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Bambina scomparsa a Firenze: troviamo Kataleya Alvarez


Sono ancora ore di ansia e attesa, nessuna notizia della bambina scomparsa a Firenze. Si chiama Kataleya Alvarez ed è scomparsa sabato 10 giugno dall’ex hotel occupato in via Maragliano a Firenze.
Le ultime immagini di una telecamera la mostrano nell’ingresso dell’hotel ma poi sparisce nel nulla.
La madre Katherine era al lavoro, la bambina era affidata allo zio ma pare fosse in giro per lo stabile ed abbia litigato con un’amichetta, l’ultima pare ad averla vista.

Identikit di Kataleya Alvarez la bambina scomparsa a Firenze

Guardate bene la foto di Kataleya Alvarez, la bambina scomparsa a Firenze.

Ha 5 anni è alta 1 metro e 15, ha occhi e capelli castani. Quando è sparita indossava una maglietta bianca a maniche corte, pantaloni di colore viola e scarpe nere.
È molto importante che chiunque la veda chiami subito il 112 o il 113, è molto importante anche condividere per questo vi chiediamo di far girare questo articolo.

Kataleya Alvarez la bambina scomparsa a Firenze: ostracismo e possibili nomi

La madre di Kataleya Alvarez, la bambina scomparsa a Firenze, ha già fatto dei nomi ai carabinieri di chi potrebbe averle portato via la figlia, ma non ci sono stati riscontri.
Si è invece riscontrato un forte ostracismo da parte degli abitanti dell’hotel, molti hanno rifiutato la perquisizione. Si parla di un litigio avvenuto con la famiglia Alvarez, poco tempo fa e di presunte minacce, qualcuno forse voleva occupare con la forza le loro stanze.
«Abbiamo litigato con delle persone. Volevano occupare le nostre stanze, ai carabinieri ho fatto i loro nomi» ha detto Katherine «Qualcuno l’ha presa e l’ha portata via. So che Kata è in pericolo. Non se la devono prendere con lei. Questi sono problemi dei grandi».

Kataleya Alvarez la bambina scomparsa a Firenze: ultimi avvistamenti e una telefonata

Kataleya Alvarez la bambina scomparsa a Firenze è stata inquadrata dalle telecamere mentre si affacciava nell’ingresso del hotel, poi il buio totale su di lei. Ma la madre rivela che l’hotel ha un altro ingresso, solo che la bambina aveva paura ad andarci da sola, perciò se è uscita da lì era accompagnata da qualcuno.

Isabel, l’amica della madre, nel mentre ha ricevuto una strana telefonata: «Era la voce di un uomo adulto di etnia latina che credeva che fossi la madre e mi ha detto che la bambina era con lui». Su questa telefonata si sta ancora indagando.

Kataleya Alvarez la bambina scomparsa a Firenze: ipotesi sul rapimento

Kataleya Alvarez la bambina scomparsa a Firenze potrebbe essere stata rapita come ritorsione contro la madre, dopo la lite, questa è l’ipotesi più accreditata.
La prima ipotesi era quella per cui la bambina, dopo aver litigato con l’amichetta si fosse nascosta, ma poi è stata scartata perché non si è trovata traccia di lei.
Meno accreditata quella del rapimento da parte della famiglia del padre, che attualmente è in carcere.

Condividete e se vedete una bambina che vi sembra lei telefonate immediatamente alle forze dell’ordine.

Cos’e honjok: il concetto della solitudine in Oriente ed in Occidente

La solitudine è molto temuta, difficile negarlo. Cresciamo convinti di essere “animali sociali” e di non poter stare da soli. La nostra società in particolare ci spinge a non essere soli, ad aggregarci e a demonizzare lo stare da soli.

Vi siete mai chiesti perché? Ma questo concetto è valido in tutte le culture? No ed infatti oggi parliamo di “honjok”.

Cos’è honjok: la solitudine dal punto di vista dei coreani

Honjok è un termine coreano che si traduce letteralmente come “tribù di una sola persona” e rappresenta il modo di vivere la solitudine.

Si tratta di un movimento culturale nato in Corea del Sud in cui le persone scelgono di trascorrere del tempo da sole e di dedicarsi alle proprie attività personali senza la compagnia degli altri. Queste persone che scelgono di dedicare del tempo a se stessi si occupano del proprio benessere e interessi personali.

Questo può includere attività come viaggiare da soli, andare a mangiare da soli, fare escursioni, leggere, creare arte o impegnarsi in qualsiasi altra attività che porti gioia e soddisfazione individuale.

L’Honjok è nato perché alcune persone hanno sentito la necessità di rigenerarsi, ritirandosi dalla vita sociale, per ritrovare il proprio equilibrio.

La solitudine dal punto di vista degli orientali e degli occidentali

In Oriente la solitudine non è vista in modo negativo come da noi. Lo stare da soli non viene demonizzato, perché non ne viene proposta un’idea negativa di tristezza o di depressione, ma è più un tempo di qualità da vivere con se stessi, un’opportunità per la riflessione, la crescita personale e il recupero energetico.

Al contrario in Occidente la solitudine è un tabù.

Avete mai fatto caso che quando andate in una caffetteria e siete soli vi chiedono se aspettate qualcuno? Perchè qui è difficile immaginare che qualcuno voglia starsene semplicemente in pace da solo, al cinema, in un bar o in ristorante. In Oriente questo non succede.

Da poco ho visto degli spot in tv che accentuano l’idea che stare da soli non va bene, che dobbiamo per forza stare con qualcun altro, passa così il messaggio erroneo che la stare da soli è per forza un male. In particolare agli anziani viene inculcata l’idea che se stanno da soli saranno inevitabilmente tristi e depressi, un concetto abbastanza erroneo perché si può stare bene anche da soli.

Naturalmente ci vuole equilibrio: non va bene isolarsi completamente, così come non va bene cercare di essere sempre in compagnia. È utile e salutare trovare una via di mezzo.

Massimo Giletti diserta Mentana, salta tutto, ancora mistero sulla sparizione del programma

Massimo Giletti conduceva un programma troppo scomodo per qualcuno? È questo il dubbio che sta emergendo in queste ore.

Dopo la cancellazione di Non è l’Arena da LA7, Giletti doveva comparire da Mentana, in teoria per spiegare ma in pratica è saltato anche quello.

Cosa sta succedendo?

Massimo Giletti, salta l’ospitata da Mentana, di nuovo interrogato dai pm

Ci sarebbe stato uno speciale Mentana dedicata allo stop della trasmissione Non è l’Arena, in cui Giletti avrebbe dato delle spiegazioni.

Ma Massimo Giletti non ci sarà perché è una “situazione complessa, difficile e delicata”.

I pm antimafia hanno deciso di sentire nuovamente il giornalista torinese riguardo ai suoi contatti con Salvatore Baiardo, tuttofare dei fratelli Graviano, e le recenti intercettazioni emerse in merito alle bombe del 1993. In particolare si starebbe indagando su una foto che ritrarrebbe Silvio Berlusconi con il boss Giuseppe Graviano e il generale Francesco Delfino, Baiardo nega di averla ma ne parla nelle intercettazioni.

Il giornalista ha però rivelato un indizio sul perché sia successo tutto questo e lo ha fatto a Rtl 102.5: “Nel nostro Paese non è facile fare un certo tipo di televisione, che va a disturbare chi sta nei palazzi. Quando c’è una situazione delicata, abbiamo il dovere doppio di andare nelle sedi corrette, io l’ho fatto”.

Massimo Giletti ostacolato dalla politica, intercettazioni contro di lui: “Va chiuso”

Quindi il problema, come Massimo Giletti ha già accennato, sarebbe una certa fazione della politica italiana. Il fatto che sia emerso il nome di Berlusconi, legato alla mafia, sembra aver fatto sobbalzare qualcuno dalla sedia.

A quanto pare sono emerse delle intercettazioni in cui qualcuno (si vocifera sia Dell’Utri) dice: “Va chiuso Giletti”.

Quindi è un programma troppo scomodo? Sta scavando troppo a fondo nei fatti che riguardano la trattativa Stato-mafia?

Prima o poi si verrà a sapere la verità.

Matrimonio: come scegliere la musica giusta?

Qualsiasi possa essere l’impostazione del proprio matrimonio, l’accompagnamento musicale non soltanto durante la cerimonia, ma per tutto il ricevimento, svolge senza dubbio un ruolo di primaria importanza.

Tradizionale, retrò, minimalista oppure contemporaneo, il giorno delle nozze deve essere comunque valorizzato da un sottofondo di musica rispondente alle esigenze e alle preferenze degli sposi.

A questo scopo è possibile scegliere tra un ritmo classico (quartetto o trio d’archi), swing (piccola orchestra), jazz (strumenti a fiato), rock (percussioni e tastiera) e tante altre soluzioni.

Le soluzioni sono davvero moltissime e prevedono anche l’intervento di un deejay esperto e competente, capace di allietare questa giornata speciale con i brani preferiti dalla coppia.

Come scegliere la musica perfetta per il matrimonio?

La scelta della musica per matrimoni è un tassello fondamentale per la buona riuscita dell’evento, tenendo conto che è sempre necessario rivolgersi a professionisti qualificati, competenti ed esperti, capaci quindi di definire la scaletta dei brani, selezionare una playlist da sottoporre al giudizio dei futuri sposi e poi di realizzare un’esecuzione di alto livello.

Bisogna tenere conto del fatto che si possono anche accostare tra loro differenti generi musicali, a patto che non si creino dissonanze.

Mentre la cerimonia dovrebbe essere sottolineata da brani tranquilli e armoniosi (che inducono al raccoglimento), il pranzo e soprattutto il party possono invece essere abbinati a ritmi più movimentati e coinvolgenti.

Chi vuole valorizzare la conversazione dovrebbe orientarsi verso un accompagnamento jazz oppure classico, mentre se l’intento è quello di far ballare gli ospiti non c’è niente di meglio di un deejay-set di tendenza.

Quali sono i brani musicali più indicati per un matrimonio?

I più gettonati generi musicali che possono far parte della playlist di un matrimonio sono i seguenti:

• musica classica, eseguita da una piccola orchestra da camera, formata da un trio oppure da un quartetto d’archi, magari con la presenza di qualche strumento a fiato e di un cantante solista;

• musica gospel, eseguita da gruppi vocali che si rifanno alle note del blues;

• musica jazz, che prevede esecuzioni di fiati con un sottofondo di contrabbasso e violoncello, ma senza voci;

• musica pop,che richiede un deejay fornito di un’ampia playlist, capace di sottolineare tutti i momenti della cerimonia proponendo musiche orecchiabili e poco impegnative;

• musica rock, ideale per un matrimonio giovane e non convenzionale;

• musica country, perfetta per far ballare gli ospiti e per creare un’atmosfera tranquilla e rilassata;

• musica elettronica, che è considerata una musica di nicchia, indicata soltanto per veri appassionati di questo genere;

• musica latina, per esaltare ritmo, intimità e sensualità, per ballare ma anche per chiacchierare in allegria, con un sottofondo di brani orecchiabili.

La playlist per un matrimonio perfetto

La playlist dovrebbe sempre essere scelta seguendo “il tema” del matrimonio, in modo tale da creare una perfetta armonia d’intenti.

Esistono band specializzate nell’esecuzione di brani anni ’70/’80, perfetti per nozze in stile vintage.

Le musiche popolari rappresentano l’opzione migliore per un matrimonio di carattere folkloristico, dove gli invitati vengono coinvolti in allegri balli di gruppo.

Un cantante solista è una scelta molto versatile, che può essere utilizzata per qualsiasi tipo di matrimonio, avendo cura di stabilire preventivamente un repertorio adeguato.

Il piano-bar, infine, rimane una delle soluzioni più apprezzate anche per la possibilità di coinvolgere gli invitati in un divertente karaoke.