giovedì, 8 Giugno 2023

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Studenti: la vita ai tempi del liceo (FOTO)

credits: https://univrtellers.wordpress.com/

Basta, io mi ritiro“, “preferirei andare a lavorare“, “non ho più voglia di andare a scuola“. Sono queste le frasi che sentiamo ripetere da molti studenti di oggi.
Spesso, vengono accusati dagli adulti, di essere troppo svogliati e di non comprendere l’importanza dello studio e della cultura. Essi, dimenticano però, che la vita degli studenti non è affatto tra le più semplici.
Al contrario, può rivelarsi davvero stressante, a causa di diversi fattori:

La sveglia

credits: http://www.zeusnews.it/
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Ecco il nemico comune di tutti gli studenti: il rumore incessante e fastidioso della sveglia di prima mattina.
È lì, sul tuo comodino, che sembra non vedere l’ora di squillare per buttarti giù dal letto e interrompere il tuo sonno tranquillo. E tu provi a spegnerla o a rimandarla, ma sai che lei tornerà subito a ricordarti i tuoi doveri da studente.

E allora non puoi fare altro che strascinarti verso la cucina, sperando che un caffè sia sufficiente a svegliarti, per poi correre a vestirti. Hai giusto il tempo di nascondere quelle brutte occhiaie da zombie, infilarti qualcosa di decente e già devi precipitarti giù dalle scale di casa.

I mezzi pubblici

credits: https://commons.wikimedia.org/
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Non tutti hanno la fortuna di avere la scuola vicino casa. Sono tanti infatti gli studenti a cui tocca una vita da pendolari e che si devono recare a scuola con la metro o con l’autobus.
Si riconoscono subito: cuffiette e telefonino sempre a portata di mano, in modo da isolarsi completamente dal caos e dal frastuono tipico di qualsiasi mattinata cittadina, e di restare per qualche momento ancora nel loro mondo parallelo.
I più sfortunati devono affrontare un lungo tragitto e questo implica il fatto di doversi svegliare ancora prima dei loro compagni e di tornare a casa più tardi, con lo stomaco che brontola e la stanchezza accumulata.

I professori

credits: http://www.supertv.it/
credits: http://www.supertv.it/

Gli insegnanti, si sa, non stanno molto simpatici agli studenti. Tra le tipologie più detestate c’è senza dubbio quello super puntuale, che arriva ancora prima del suono della campanella, come se avesse fretta di interrogarti e di coglierti impreparato per l’ennesima volta. Poi c’è quello che perde subito la pazienza e urla per qualsiasi cosa tu gli chieda, o quello le cui spiegazioni sembrano incomprensibili.
Alcuni professori però sono buoni e comprensivi nei confronti dei loro studenti e fanno di tutto per cercare di aiutarli.

I compagni

credits: http://catania.liveuniversity.it/
credits: http://catania.liveuniversity.it/

Sono innumerevoli le categorie di compagni che puoi trovare in una classe. Quello che sicuramente non manca mai è il secchione. Seduto sempre in prima fila e con la faccia super sorridente, sembra che per lui studiare sia davvero un piacere. Al tempo stesso c’è sempre anche il suo opposto, quello svogliato, che ha sempre sonno e che talvolta si addormenta sul banco. Non ci si deve meravigliare se, ogni tanto, lo si sente russare.
Un’altra categoria è quella del popolare. Non si sa come ma conosce qualsiasi persona, che tu magari nemmeno hai mai visto e, al suo fianco, non puoi non sentirti uno sfigato.
Infine troviamo sempre quello super ansioso, che va nel panico ad ogni interrogazione o quello che sembra sempre non sapere nulla ma poi, chissà come mai, prende sempre ottimi voti.

I compiti a casa e le verifiche

credits: http://etnicomix.altervista.org/
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Sicuramente la parte peggiore della scuola è l’ansia che ogni giorno si prova a causa delle verifiche e delle interrogazioni.
Come se non bastasse, tornati a casa, non si ha nemmeno il tempo di riposare perchè bisogna subito studiare per il giorno seguente.
I compiti sono sempre troppi e tanti studenti non riescono a dedicarsi ad attività extrascolastiche, come lo sport e devono anche rinunciare alle uscite con gli amici.
I sacrifici che giornalmente lo studente si trova ad affrontare, sono decisamente tanti.

credits: http://www.comprensivocursi.gov.it/
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Nonostante i numerosi lati negativi, però, non c’è dubbio che gli anni della scuola resteranno per sempre nel cuore di tutti come il periodo più bello della propria vita. Questo perchè, oltre ai ritmi pesanti e all’ansia delle interrogazioni, sono anche gli anni delle stupidate che puoi ancora permetterti di fare, delle gioie e delle delusioni, degli amori nati tra i banchi di scuola e delle amicizie che ti porterai dentro.
Sono gli anni in cui puoi ancora sperare di realizzare i tuoi sogni, con l’ingenua certezza di poter riuscirci davvero.

Consigli per organizzare la festa di compleanno perfetta

Compiere gli anni è un evento che deve necessariamente essere memorabile per i bambini, come per i ragazzi ma anche per gli adulti (che con il tempo tendono a perdere questa abitudine).

Organizzare una festa potrebbe sembrare abbastanza semplice, ma in mancanza di una buona organizzazione si rischia seriamente di dimenticare qualcosa e su questo sembra che le stelle del mondo dello spettacolo abbiano molto da insegnarci.

Ecco perché sarà particolarmente utile questa guida.

 

Consigli per organizzare la festa di compleanno perfetta: i fondamentali

 

Quando si organizza bisogna aver chiaro alcuni punti fondamentali:

  • chi invitare
  • il tema (se ne volete uno)
  • budget (quanto deve costare questa festa?)
  • location (dove si festeggerà?)
  • quando
  • svago, giochi e cibo

 

Queste sono le indicazioni base che occorre seguire per poter organizzare la festa. Le illustriamo una per una.

 

Consigli per organizzare la festa di compleanno perfetta: invitati

Decidete per prima cosa chi volete invitare e quindi quante persone saranno.

Create un invito personalizzato, specie per i compleanni dei bambini sono molto graditi.

Vi occorreranno solo un PC, una stampante e tanta fantasia! A questo riguardo una buona stampante è davvero molto utile. Ovviamente dovrete assicurarvi di avere toner o cartucce nuove perché in un invito che si rispetti non possono mancare i colori! Si può decidere di ordinare le cartucce adatte direttamente online su Tonerpartner.it.

Negli inviti verranno inseriti: il nome del festeggiato, il luogo, la data e l’ora della festa ed il tema se ne scegliete uno.

 

Consigli per organizzare la festa di compleanno perfetta: scegliere un tema

Per avere una festa davvero originale si può decidere un tema. Anche in questo caso l’idea risulta particolarmente carina per un compleanno per bambini.

Il tema per i bambini può essere: principesse, supereroi, lo zoo, cartoni animati etc.

Per gli adulti può essere un toga party, un tema country, anni ’70/’80, rock o altro.

 

Consigli per organizzare la festa di compleanno perfetta: budget

Stabilire quanto si vuol spendere fra addobbi, cibo, bibite, inviti, location ed eventuale dj/animazione. Si consiglia di decidere in anticipo il budget così da evitare brutte sorprese.

 

Consigli per organizzare la festa di compleanno perfetta: location

Generalmente se si ha una casa grande ed un budget contenuto si può optare per una festa direttamente in casa.

Se invece si tratta di un evento davvero speciale come un primo compleanno o un diciottesimo si potrà optare per l’affitto di una sala. Solitamente si scelgono ristoranti.

 

Consigli per organizzare la festa di compleanno perfetta: quando

Se il compleanno è in mezzo alla settimana, siete adulti, ed andrà per le lunghe magari è meglio optare per un sabato. Per i bambini il pomeriggio del giorno del compleanno è perfetto.

Prima di tutto però fate un giro di telefonate per sapere se gli invitati sono disponibili.

 

Consigli per organizzare la festa di compleanno perfetta: cibo, varie ed eventuali

Stabilite cosa servirete da mangiare e da bere. Sia che cuciniate voi o che vi rivolgiate ad un catering assicurate di chiedere agli invitati chi è allergico a cosa.

Scegliete una forma d’intrattenimento: giochi, karaoke, animazione per bambini e via dicendo.

Seguite queste istruzioni e la vostra festa sarà indimenticabile!

 

 

Blue Monday: ecco i consigli per superarlo

Oggi è il Blue Monday, il giorno più triste dell’anno, che cade ogni terzo lunedì di gennaio.

Se non ne avete mai sentito parlare, vi spieghiamo cos’è e come superarlo.

Ci sono diverse cose che si possono fare in questa giornata, per cercare di sentirsi meglio.

Cos’è il Blue Monday?

Il Blue Monday è il giorno più malinconico dell’anno. Ci sentiamo stressati, affaticati e con l’umore sotto i tacchi.

I motivi sono tanti: fa buio prima, fa freddo, le feste di Natale sono finite ed altre feste e vacanze sono lontane.

Le origini del giorno più triste dell’anno, sono attribuite alle ricerche svolte nel 2005 dallo psicologo britannico Cliff Arnall dell’Università di Cardiff. Attraverso un calcolo matematico, il professore ha individuato un’equazione che spiegherebbe perché questo è il giorno più triste dell’anno.

Perchè Blue? Il blu viene associato alla tristezza, sia in inglese che in francese. Si usa infatti dire: «I feel blue» e “avoir les blues” quando ci si sente malinconici.

Come superare il Blue Monday?

I più consigliano di superare il Blue Monday prenotando un viaggio, anche solo per un week end.

In concreto però per arrivare in fondo alla giornata, noi vi diamo altri consigli.

Se è una bella giornata, uscite per una passeggiata, possibilmente in un bosco o in un parco.

Se piove chiamate gli amici ed invitateli a casa per bere qualcosa di caldo.

Se proprio vi sentite svogliati, dedicate questa giornata a voi stessi: fate un po’ di shopping online, leggete un buon libro, fate un bagno caldo.

E’ il momento perfetto per telefonare ad amici che non si sentono da un po’ e fare quattro chiacchiere.

Idea ottimale quella di preparare un dolce, magari da condividere.

Si può anche guardare un film o una serie tv leggera e che faccia ridere, magari in compagnia di una cioccolata calda.

I migliori Paesi in cui vivere se si è giovani (FOTO)

CREDIT: www.travel365.it

Se hai un’età compresa tra i 15 e 29 anni, dov’è il posto migliore al mondo dove vivere? Un gruppo di ricercatori, guidati da Felix Marquardt, ha cercato di rispondere a questa domanda creando un indice economico in grado di calcolare quali nazioni offrano le migliori opportunità professionali per i ragazzi. L’indice si chiama Youthonomics e tiene conto di 64 paesi sulla base di dati comparabili quali l’occupazione giovanile, l’istruzione, accesso alla tecnologia, fornitura dei servizi sanitari, rappresentanza politica delle nuove generazioni e welfare. L’obiettivo della ricerca è quello di dare alle persone le informazioni di cui hanno bisogno per prendere decisioni migliori: se rimanere dove sono o cercare un futuro più promettente altrove.

Alcuni dei risultati del cosiddetto indice Youthonomics sono sorprendenti: Norvegia, Svizzera, Svezia e Danimarca sono i paesi più accoglienti al mondo e che offrono le migliori chance per i giovani. La Germania arriva settima, mentre l’Italia la troviamo solo al 32° posto. L’abitudine dei norvegesi di stare spesso all’aria aperta, tra fiordi e montagne, gioca un ruolo importante sulla salute della popolazione. E le suggestive attrazioni turistiche alimentano il settore terziario. Anche la Svezia rientra così fra i “primi della classe“, con particolare riferimento alle opportunità d’impiego: per esempio, ai giovani svedesi viene offerta la possibilità di prendere un anno sabbatico per esplorare diverse paesi e conoscere nuove professioni. Inoltre, se c’è un posto di lavoro in Svezia, i giovani norvegesi vengono incentivati, attraverso dei contributi economici, a muoversi nel loro paese confinante e riempire quella posizione. E l’Italia? Purtroppo le cose per noi non vanno tanto bene. Il nostro paese infatti, con un’aspettativa di vita poco superiore agli 83 anni e una media di anni di istruzione pari a 10.1, si trova a metà della classifica, preceduta da Slovenia e Spagna.

Lasciate che i giovani vadano all’estero“, scrive Marquardt. “Molti di loro torneranno ai loro paesi d’origine perché li mancheranno, ma essi saranno dotati di nuove esperienze e conoscenze sviluppate all’estero“.
La provocazione lanciata dall’imprenditore Felix Marquardt, pubblicata sulle colonne di Libération, poi ripresa anche dal New York Times, ora sta diventando il segnale di una nuova stagione di scontento tra i giovani europei.
Scappare dal proprio Paese sembra, quindi, che oggi sia la soluzione più semplice per garantirsi un futuro.

Norvegia

CREDIT: www.zingarate.com
CREDIT: www.zingarate.com

La Norvegia rappresenta il paese con uno dei più alti PIL pro capite e con una politica molto attenta alla figura delle donne e ai diritti delle lavoratrici che ricoprono spesso posizioni lavorative di alto valore e, allo stesso tempo, possono tranquillamente essere madri di famiglia e dedicare parte del loro tempo personale alla cura dei figli e alla loro educazione senza dover cedere a troppi compromessi.

Svizzera

CREDIT: www.zingarate.com
CREDIT: www.zingarate.com

Con un reddito pro-capite pari a 77.340 $ (2012), la Svizzera è uno dei Paesi economicamente più prosperi al mondo. Prevale nelle valutazioni per benessere, guadagni, tasso di occupazione e stato di salute, anche se è al di sotto della media per l’impegno civile. Gli stipendi sono alti: il reddito pro capite medio è di 31.491 dollari all’anno. L’80% delle persone tra 15 e 64 anni ha un lavoro retribuito. La speranza di vita è di 83 anni, tra le più elevate dell’area Ocse.

Svezia

CREDIT: www.voglioviverecosi.com
CREDIT: www.voglioviverecosi.com

La Svezia si colloca ai vertici delle classifiche per qualità ambientale, e al di sopra della media per tutto il resto. Il reddito medio disponibile è di 29.185 dollari annui. Il 74% delle persone tra i 15 e i 64 anni ha un lavoro retribuito. E soltanto l’1% ha un orario lavorativo molto lungo. Il che significa che si ha più tempo libero e una maggiore possibilità di conciliare lavoro e vita privata.

Daniamarca

CREDIT: www.diquaedila.it
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Considerato il “paese più felice” della Terra, la Danimarca, è un ottimo punto di partenza per chi è alla ricerca di un lavoro in Europa, soprattutto se donna e madre di famiglia. Paese dalla settimana lavorativa di circa trentuno ore a settimana e il 78% delle madri con bambini in età scolare che lavorano, esattamente come la Norvegia.

Tutti questi paesi del nord Europa, oltre a una forte economia ed un mercato del lavoro abbastanza stabile, per via delle settimane lavorative più brevi e del welfare statale, mettono inoltre i loro lavoratori nella condizione di poter realmente dedicare più tempo a se stessi, alla vita domestica e al tempo libero, dando la sensazione che la qualità della vita sia davvero buona e sostenibile.