lunedì, 16 Settembre 2024

Costume & Società

Home Costume & Società Pagina 796
Notizie e tendenze sulla società, sul costume, sull’opinione pubblica e sul cambiamento generazionale

Lightwave comunica al DJ l’umore del pubblico

Serata fiacca, pochi in pista e sound non gradito? Adesso è un gadget a comunicarlo in consolle. La tecnologia Lightwave ha creato un bracciale, in grado di captare l’umore del pubblico.

Distribuito all’interno del locale, il dispositivo analizzerà movimenti, livelli audio e temperatura corporea, riuscendo a costruire un quadro generale per il DJ in esibizione.

Come sempre la tecnologia si mette al servizio della musica, in una fusione che renderà il lavoro del DJ più meticoloso ma meno d’ispirazione. Statistiche e soluzioni saranno a portata di mano dell’artista, che in base ad essi aumenterà o affievolirà il mood della serata.

A-track è stato il primo a testare il dispositivo all’inizio di questo mese, e lo ha fatto al South by South West.

Esigui gli esperimenti che non consentono di avere ancora un’idea precisa riguardo l’efficacia del bracciale Lightwave.

Don’t just see the show, BE THE SHOW” esclama la campagna pubblicitaria.

Non resta che ballare.

I 5 Paesi in cui si vive meglio

Stando all’ultima ricerca realizzata dall’OECD, l’organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico, sarebbero i Danesi quelli a godere del migliore equilibrio tra vita lavorativa e vita privata: una grande reticenza alla giornata lavorativa lunga, cui si aggiunge un generoso quantitativo di tempo da dedicare a se stessi, ha guadagnato alla Danimarca il primo posto nella lista ufficiale del Better Life Index 2015.

Diamo dunque un’occhiata ai primi 5 Paesi in classifica, senza naturalmente aspettarci di trovarvi menzionata l’Italia:

1) Danimarca

Segreto del successo della Danimarca sembrerebbe essere la settimana lavorativa corta e un ambiente familiare: solo il 2% dei danesi, infatti, risulta avere un impiego a tempo pieno. Una popolazione, quella danese, che peraltro gode anche di sovvenzioni da parte dello Stato destinate alle famiglie e ai soggetti con bambini piccoli: la Danimarca spende, difatti, più del 4% del proprio PIL per benefit familiari.

2) Spagna

La Spagna arriva al secondo posto poiché, nonostante abbiano diritto allo stesso quantitativo di tempo personale di cui godono i danesi gli spagnoli arrivano tardi al lavoro. I lavoratori in Spagna dedicano 16,1 ore, cioè il 67% della propria giornata, alla “cura personale” e ad attività di svago, soltanto l’8% lavora per molte ore consecutive quotidianamente. La Spagna presenta, inoltre, uno dei più bassi tassi di fertilità al mondo e una percentuale di impiego femminile che deve ancora crescere: dati che fanno comprendere quanto gli spagnoli debbano ancora riuscire a riequilibrare il binomio lavoro-famiglia secondo la parità dei generi.

3) Paesi Bassi

I lavoratori nei Paesi Bassi non conoscono orari lavorativi full-time: solo lo 0,5 % degli impiegati lavora per una lunga durata di ore. In ogni caso, ciò non significa necessariamente che il tempo libero sia mediamente di più: gli olandesi passano circa 15,4 ore al giorno a prendersi cura di sé e delle proprie famiglie. Qui, inoltre, vige parità di genere pressoché assoluta: uomini e donne hanno le stesse identiche responsabilità lavorative e le famiglie sono sostenute da generosi sussidi statali.

4) Belgio

Al quarto posto, il Belgio gode di piani lavorativi flessibili e abbondante tempo da dedicare ad amici e parenti, dal momento che solo il 5% dei lavoratori belgi lavora full-time.

5) Norvegia

La Norvegia si classifica al quinto posto, con dei dati che mostrano che i norvegesi passano circa 15,6 ore al giorno con le proprie famiglie a contemplare i Fiordi: solo il 3% di loro lavora a tempo pieno.

Le applicazioni più utili per viaggiare in Italia

Credit photo: www.chefuturo.it

Quando si viaggia, ormai, non c’è più bisogno di riempire borse e zaini con mappe, cartine e guide turistiche: per conoscere un posto basta avere con sé il proprio smartphone – con internet incluso, ovviamente. Esistono, infatti, delle ottime applicazioni, sia gratis che a pagamento, che vi aiuteranno al meglio in caso di necessità durante la vostra vacanza.

Ecco un elenco di applicazioni molto utili in ambito di viaggi e di turismo italiano.

iNeed fuel

Applicazione perfetta per chi viaggia in macchina. Grazie a iNeed fuel – e al GPS – potete scoprire qual è la stazione di servizio più vicina a voi – con l’indicazione dei chilometri – e anche più economica.

Gambero Rosso

L’Italia è il paese migliore quando si tratta di cibo. L’app di Gambero Rosso, con più di 2000 locali nelle varie categorie, vi saprà far scegliere il posto più adatto alle vostre esigenze.

Sixt Rent a Car

Per trovare macchine a noleggio questa è una delle applicazioni migliori. È presente in 3500 località in 90 stati diversi.

TripAdvisor

Una delle applicazioni più conosciute quando si parla di viaggi e vacanze. TripAdvisor è utilissima per cercare hotel e ristoranti, leggendo anche le recensioni dei precedenti ospiti: così siete sicuri di non sbagliare.

Google Goggles

Se siete curiosi riguardo ad un quadro, un monumento, un’immagine famosa, basta puntare il vostro smartphone su di esso e Google Goggles vi darà tutte le informazioni che cercate.

ProntoTreno

L’applicazione di Trenitalia permette di accedere al suo database con tutti gli orari dei treni. Si può controllare la puntualità, cambiare le prenotazioni e chiedere un rimborso.

Sygic

Per viaggiare ed informarci sugli itinerari che vogliamo visitare questa è l’app perfetta. L’importante è scaricare le mappe delle regioni che vogliamo visitare così da poter usare l’app anche senza connessione 3G.

Turisti per caso

Quest’applicazione è una sorta di guida che permette di restare in contatto con vari turisti, leggendo le loro esperienze, e conoscere la storia dei posti che state visitando.

Foursquare

Foursquare funziona un po’ come i social network: si racconta la propria esperienza di viaggio in tempo reale, corredata di foto e di tutto ciò che può documentare al meglio la vostra vacanza.

TripIt

Applicazione che serve per chi deve programmare viaggi d’affari e controllare impegni e appunti. Nell’app sono presenti anche delle mappe e delle funzioni speciali per chi viaggia in aereo.

Violenza a Trecastagni: non lasciamo sola Serafina

Violenza a Trecastagni

Violenza a Trecastagni: non lasciamo sola Serafina, la dottoressa aggredita durante il turno alla guardia medica.

Sola, con dispositivi fallaci, arriva un paziente. Lei apre, lo aiuta ma lui la aggredisce e la violenta.

Stavo guardando Non è l’Arena, domenica su La7, e Giletti inizia a raccontare questa storia atroce, rivelando dei dettagli ancora più terribili.

Violenza a Trecastagni: Serafina Strano abbandonata dall’ordine dei medici

Dunque Giletti intervista la dottoressa che ha la forza di raccontare a tutti la terribile vicenda ma che ha anche il coraggio di volersi rimettere in gioco.

Non in guardia medica, mi pare ovvio, e invece viene dichiara inabile al lavoro e l’ordine dei medici non si costituisce parte civile, non la sostiene abbandonandola a se stessa.

Non è forse anche questa una violenza?

Violenza a Trecastagni: Alfio Cardillo è stato condannato

E’ stato arrestato e condannato Alfio Cardillo a otto anni di carcere per aver aggredito sessualmente la dottoressa.

Ma è anche stato condannato duramente l’atteggiamento dell’Ordine dei medici catanese per la mancata costituzione di parte civile dell’ente all’interno del procedimento penale contro Cardillo.

La dottoressa ha così commentato: “Trovo scandaloso che nonostante la mia segnalazione, l’Ordine dei medici di Catania non sia stato al mio fianco, ignorando il mio caso. E’ l’ennesima dimostrazione che il sistema è malato”.

Ed ha ragione. Ma Buscema, il presidente dell’Ordine catanese, ha dichiarato di esser sempre stato vicino alla dottoressa Strano ed inoltre ha replicato “Ho rifiutato di prendere parte ad altri avvenimenti, proprio per evitare che si pensasse che io o i miei colleghi volessimo sfruttare questa tragedia per farci pubblicità”.

Questa non è assolutamente una scusante. Inoltre la dottoressa vuole lavorare ed è stata dichiarata inabile al lavoro. E nessuno ha mosso un dito.

Violenza a Trecastagni: l’innesco di una grossa polemica

C’è da dire però che questi fatti non sono eventi rari che accadono solo in Sicilia ma accadono anche in Sardegna ed in altri luoghi.

Perchè le guardie mediche vengono lasciate da sole, devono presidiare luoghi sperduti, muoversi durante la notte, senza protezioni se non aggeggi del tutto inutili che possono facilmente essere distrutti isolando definitivamente la vittima.

Vorrei far presente che a Selargius, provincia di Cagliari, circa 30.000 abitanti, la guardia medica che si trova nel centro cittadino ha un vigilantes a disposizione, armato che accoglie i pazienti.

A maggior ragione forse si dovrebbero attivare misure del genere in paesini sperduti?

Non lasciamo da sola la dottoressa Serafina nella sua lotta e non lasciamo da soli i medici che soli e senza difese lo sono per davvero.

La questione non finisce qui.