martedì, 22 Ottobre 2024

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Le serie tv Netlix giapponesi più famose e più seguite

Quali sono le serie tv Netlix giapponesi più famose e più seguite?

Se siete degli appassionati di Giappone non potete certamente perdervi l’elenco dettagliato delle serie tv offerte da Netflix. La piattaforma streaming offre una vasta selezione di serie TV giapponesi che catturano l’essenza della cultura nipponica, spaziando tra generi diversi, dalla commedia al dramma, fino all’animazione.

Le serie tv Netlix giapponesi da non perdere

La mia preferita in assoluto è Makanai che vede come protagonista due amiche, Kiyo e Sumire, che decidono di partire dal loro paesino di campagna, Aomori, per trasferirsi a Kyoto con il sogno di diventare geishe. Sumire mostra da subito un attitudine innata nel diventare maiko, Kyio invece scopre che la sua attitudine propende per il ruolo di “makanai”.

Da non perdere anche Alice in Borderland, questa serie thriller si basa sull’omonimo manga ed è ambientata in un Tokyo deserto. I protagonisti, Ryōhei Arisu e i suoi amici, si trovano intrappolati in un gioco mortale dove devono affrontare diverse sfide per sopravvivere. Ogni prova mette alla prova le loro abilità e la loro intelligenza, ma anche le relazioni tra di loro. La serie esplora temi come la paura, la sopravvivenza e l’amicizia, offrendo una narrazione avvincente e piena di colpi di scena.

Un’altra serie di cui sono appassionata è Midnight Diner. In un piccolo diner di Tokyo aperto solo dopo mezzanotte, questa serie racconta le storie di vari clienti che si riuniscono per mangiare piatti semplici e condividere le loro esperienze di vita. Ogni episodio si concentra su un cliente diverso, rivelando le loro gioie, dolori e sogni. La serie è un inno alla convivialità e alla semplicità della vita, mostrando come il cibo possa unire le persone e dare conforto.

Serie tv Netfli ambientate in Giappione imperdibili

Di grande interesse Yasuke, la serie animata che racconta la vita di un samurai di origini africane che servì il signore giapponese Oda Nobunaga nel XVI secolo. La trama segue Yasuke mentre affronta avventure straordinarie, combattendo non solo contro nemici umani, ma anche contro forze soprannaturali. La serie è caratterizzata da una vibrante animazione e una colonna sonora coinvolgente, mescolando elementi storici con la mitologia giapponese.

Nell’ambito del fantasy troviamo Dorohedoro. In un mondo distopico e oscuro, questa serie segue Caiman, un uomo con la testa di un lucertola che cerca di scoprire la verità sulla sua trasformazione. Dorohedoro è noto per il suo stile artistico unico e per la sua trama intricata, che combina elementi di horror e commedia. Il racconto si snoda tra misteri, battaglie e una galleria di personaggi eccentrici.

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Riciclare la plastica: piccola guida completa – parte 2

Nella prima parte della guida su come riciclare la plastica, abbiamo visto alcuni importanti aspetti.

In questa seconda parte vedremo che la plastica contiene sostanze dannose, sarebbe infatti preferibile optare per contenitori in vetro o in legno.

Infine vedremo qualche idea su come riciclare le bottiglie di plastica.

Riciclare la plastica: quali sono le sostanze dannose?

La plastica è molto comoda ma non tutti sanno che contiene sostanze dannose.

Vediamo quali sono.

  • Bisfenolo A (BPA):

Presente in alcune plastiche rigide e contenitori per alimenti. È sospettato per interferenza con il sistema endocrino.

  • Ftalati

Vengono utilizzati come plastificanti per rendere le plastiche più flessibili. Sono considerati sostanze con potenziali effetti dannosi sulla salute, in particolare per lo sviluppo.

  • Ritardanti di fiamma bromurati (BFR):

Aggiunti a certe plastiche per renderle più resistenti al fuoco. Sono composti potenzialmente tossici e persistenti nell’ambiente.

  • Metalli pesanti:

Possono essere presenti come contaminanti o aggiunti intenzionalmente. Piombo, cadmio e mercurio sono i più preoccupanti per la salute.

  • Microplastiche:

Frammenti di plastica di dimensioni molto piccole, spesso invisibili. Possono essere ingerite da organismi marini e entrare nella catena alimentare.

Molti di questi composti sono oggetto di crescente preoccupazione e regolamentazione, poiché studi scientifici ne hanno evidenziato i potenziali effetti nocivi per la salute e l’ambiente.

6 idee per riciclare le bottiglie di plastica

Se avete delle bottiglie di plastica in casa, potreste decidere di riciclare direttamente voi.

Ecco alcune idee:

  1. Vasi per piante: taglia la parte superiore della bottiglia e riempila con terra per creare dei semplici vasi per piante da interni o da esterni.
  2. Portapenne/portaoggetti: decora la bottiglia e usala come portapenne o portaoggetti sulla tua scrivania.
  3. Alimentatori per uccelli: taglia la bottiglia a metà, riempi la parte inferiore con del cibo per uccelli e appendi la tua nuova mangiatoia fuori casa.
  4. Organizer per il bagno: usa le bottiglie tagliate come scomparti per organizzare prodotti per la cura personale, cotone-fioc, ecc. nel tuo bagno.
  5. Lampade e lanterne: decora l’esterno della bottiglia con vernice, adesivi o altri elementi e inserisci all’interno una luce per creare una lampada o una lanterna originale.
  6. Annaffiatoi fai-da-te: taglia il fondo della bottiglia e usa la parte superiore come piccolo annaffiatoio per le tue piante.

Fobia del numero 13: che cos’è la triskaidekaphobia

Oggi parleremo di una paura davvero singolare ma molto diffusa: la fobia del numero 13.

Il suo nome è triskaidekaphobia e ne soffrono tante persone.

Non è una fobia di cui si parla molto, chi ne soffre tende a sentirsi isolato ed a parlarne poco.

Da dove deriva? Come si manifesta?

Cerchiamo di rispondere a tutte le domande.

Da dove deriva la fobia del numero 13?

La Triskaidekaphobia (dal greco τρεισκαίδεκα, composta dall’unione di “tredici”, e phóbos, “paura”) ha origini radicate in alcuni concetti culturali occidentali, come ad esempio che il numero tredici porti sfortuna. In molti paesi, gli edifici saltano il tredicesimo piano, e alcuni aerei non hanno il sedile numero 13 (al contrario dell’Oriente in cui il numero sfortunato è il 4). Una delle teorie più comuni riguarda l’Ultima Cena, dove si dice che Giuda Iscariota fosse il tredicesimo a sedere a tavola, portando alla tradizione di considerare questo numero sfortunato.

In molte culture occidentali, il numero 12 è considerato un numero “completo” (12 mesi, 12 segni zodiacali), mentre il 13 è visto come un numero “scompleto” o disarmonico.

In Tibet invece il tredici è considerato un numero portafortuna.

Qual è la causa della paura del numero 13?

Le cause possono risiere in fattori culturali e storici, come abbiamo visto, ma molto spesso le persone sono legate a questo numero da un fatto traumatico.

Possono ad esempio aver avuto un incidente, o aver subito un lutto o uno shock e quindi la loro mente assocerà il numero 13 ad una sensazione di ansia e disagio.

Ciò comporta che la fobia può influenzare decisioni quotidiane, come la scelta di date per matrimoni o eventi, e può creare disagio in contesti sociali.

Come si manifesta la Triskaidekaphobia e come si cura?

La paura del numero tredici si manifesta con:

  • ansia
  • tachicardia
  • panico
  • confusione
  • tremore
  • sudorazione eccessiva

La triskaidekaphobia come molte fobie può diventare invalidante, pertanto occorre procedere con una terapia cognitivo-comportamentale (CBT), che aiuta le persone a modificare i pensieri disfunzionali e a sviluppare strategie di coping. Tecniche di rilassamento e esposizione graduale al numero 13 possono essere utili per ridurre l’ansia.

La consapevolezza e il supporto sociale sono fondamentali nel processo di superamento di questa fobia.

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Quale serie tv vedere su Netflix: Heeramandi di Sanjay Leela Bhansali

Quale serie tv vedere su Netflix? Oggi proponiamo una saga di donne proveniente dall’India: Heeramandi di Sanjay Leela Bhansali.

Dopo il successo di Serie TV come “Devdas” e “Guzaarish”, il pluripremiato regista Sanjay Leela Bhansali si prepara a stupire nuovamente il pubblico con la sua ultima creazione.

Ambientata nell’omonimo distretto di Lahore (attuale Pakistan) durante l’era coloniale britannica, “Heeramandi” si concentra sulla vita di tre generazioni di cortigiane che hanno vissuto e prosperato all’interno di questo quartiere leggendario, noto per la sua cultura raffinata e la sua atmosfera sensuale.

Quale serie tv vedere su Netflix: Heeramandi di Sanjay Leela Bhansali

Heeramandi è il quartiere delle artiste, le tawaif.

La storia si concentra particolarmente su Mallikajaan e Fareedan, due nemiche giurate. Mallikajaan, zia di Fareedan, siede sul trono di Heeramandi. Fareedan che subì un torto nel passato vuole rivendicare quel trono.

Le cortigiane regnano come regine a Heeramandi. L’unica speranza è la giovane Alam, la figlia minore di Mallikajaan, ma Alam non vuole diventare una tawaif, il suo sogno è trovare l’amore e scappare da quella gabbia. Ma sua madre la ammonisce: una tawaif non può innamorarsi, se lo facesse ci sarebbero delle conseguenze.

Attraverso le loro storie intrecciate, lo spettatore verrà catapultato in un mondo fatto di intrighi di potere, amori proibiti e lotte per la sopravvivenza in un contesto socio-politico in continua evoluzione.

Oltre a offrire uno sguardo approfondito sulla complessa realtà delle cortigiane, la serie esplora anche temi universali come l’emancipazione femminile, i conflitti generazionali e l’impatto del colonialismo sulle tradizioni locali.

Netflix ha deciso di rinnovare la serie, quindi vedremo un secondo capitolo. In Herramandi 2 le tawaif dovranno cambiare luogo e rinnovarsi, più precisamente entreranno a far parte del mondo del cinema.

Chi erano le tawaif di Heeramandi?

Le tawaif erano una particolare classe di donne altamente istruite e talentuose nell’India del XIX e inizio XX secolo, principalmente associate con le corti reali e l’aristocrazia musulmana.

Provenivano spesso da famiglie di artisti e musicisti di corte. Godevano di uno status ambiguo, in quanto non erano considerate totalmente rispettabili secondo gli standard sociali dell’epoca.

Erano esperte nella musica classica, nella danza, nella poesia e nell’intrattenimento. Venivano apprezzate per le loro raffinate abilità artistiche.

Erano ingaggiate dalle famiglie reali e dall’aristocrazia musulmana per intrattenere gli ospiti, accompagnare i regnanti e fungere da compagne di conversazione.

Con l’annessione delle Indie orientali nel 1856 alla Compagnia britannica, la tawaif furono infine costrette a prostituirsi. Poiché stigmatizzate dal governo si trovarono senza opportunità di lavoro.