lunedì, 13 Gennaio 2025

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Ecco gli alimenti da non conservare in frigorifero in estate

Con l’arrivo del caldo estivo si pensa che il luogo più sicuro per conservare gli alimenti, garantendo loro una durata maggiore, sia il frigorifero.
Non è così in realtà, poiché questo non accade per tutti i cibi, specialmente per frutta e verdura. Anzi, molte volte è l’esatto contrario.

La dicitura “conservare in un luogo fresco e asciutto” non indica necessariamente il mobile più fresco per eccellenza, ma alcune volte indica un luogo lontano dalle fonti di calore e umidità.

Ecco quindi quegli alimenti che non bisogna assolutamente conservare nel frigo di casa:

Pomodori

Primo fra tutti gli alimenti è il pomodoro, chiamato anche pomidoro.
Questa succosa verdura dal colore rosso intenso non va assolutamente tenuta in frigo in estate.
Perchè? Semplice, i pomodori perderanno tutto il loro sapore in quanto l’aria fredda del frigo interrompe il processo di maturazione, e la maturazione è ciò che dà ai pomodori più sapore. Il frigorifero, inoltre, altera la consistenza del pomodoro. Meglio conservarli in un contenitore in luogo scuro e a temperatura ambiente, o in un cesto sul tavolo.

Patate

La verdura che amano sia i grandi che i piccini, ma da non conservare in frigorifero.
Il freddo trasforma gli amidi delle patate in zuccheri più rapidamente, facendola diventare più dolce.
In questo modo si alterano gusto e qualità.
Andrebbero conservate in un sacchetto di carta in un luogo fresco, come ad esempio una cantina, un garage o una dispensa.

Basilico

Ottimo in tutti i piatti, il basilico è uno degli alimenti da non conservare nel freddo frigorifero, in quanto appassirà più velocemente ed assorbirà tutti gli odori del cibo.
Meglio tenerlo fuori, in una tazza di acqua fresca.

Cipolle

Le cipolle funzionano come l’aglio: assolutamente da conservare in un luogo asciutto e fresco, no al frigo.
Se si mettono in frigorifero l’umidità finirà per farle diventare morbide e ammuffite, quindi bisogna conservarle come le patate, ma lontane da esse perchè se no entrambe si deterioreranno più velocemente.

Pane

A chi viene in mente di mettere il pane in frigo per far sì che la sua consistenza non si alteri ci vuole un bel cartellino rosso. No al frigo per il pane, ovviamente va conservato al fresco, lontano da umidità e fonti di calore. Meglio conservarlo all’aperto, al massimo, coperto da un panno. Se di pane ce n’è a volontà in casa si può congelare, ma deve essere ben coperto.

Avocado

Se si vuole che l’avocado maturi, sicuramente non andrà messo in frigorifero. Tuttavia, se è già maturo e non si desidera utilizzarlo subito si può conservare in frigo.

Caffè

Il caffè in frigorifero tenderà ad assorbire tutti gli odori provenienti da altri alimenti, perdendo il suo naturale aroma. Per questo motivo è assolutamente sconsigliata la conservazione in frigo.
È meglio conservare il caffè in un luogo fresco e buio, dove manterrà il suo sapore e la sua freschezza; è anche possibile congelare grandi quantità di caffè in freezer.

Miele

Mantenere il miele in frigorifero può portarlo alla cristallizzazione, quindi va conservato, ben chiuso, in un luogo fresco e asciutto, come la vostra dispensa.

Mele

Questo frutto non va assolutamente conservato in frigo perchè diventerebbe molle e perderebbe il suo succoso sapore.
Come conservarlo? In una cesta sul tavolo, a mo dì pomodoro, o in una ciotola al fresco e non esposta all’umidità.

Agrumi

Al contrario di chi ripone limone e arancio, e simili, in frigo perchè così “stanno al fresco e non ammuffiscono” vanno lasciati fuori da questo per far sì che le loro qualità rimangano integre e non si alteri il gusto.
Il frigo li renderà solo più amari; vanno quindi lasciati in un luogo fresco anche assieme ad altra frutta.

Banane

Le banane temono il frigorifero: conservarle al freddo vuol dire farle marcire molto più in fretta.
Quindi basterà metterle assieme ad agrumi e mele per conservarle più a lungo.

Nella dieta dei 7 giorni il colore a tavola è essenziale

Mangiare sano è la prima regola per una corretta alimentazione.
Ogni medico cerca di far capire ai propri pazienti che il cibo è la miglior terapia per sentirsi meglio, ritrovare il benessere ed ovviamente restare in forma.

Ma come si può fare?

Il dottor David Herbert, in Australia, ha ideato un regime alimentare molto particolare che va seguito per 7 giorni.
La “Dieta dei 7 giorni“, seguita anche da Cristina Aguilera, Eva Longoria e molte altre stars, incoraggia ad ingrandire gli orizzonti alimentari dividendo frutta e verdura in sette famiglie di colori, ognuno dei quali contiene diverse sostanze nutritive.
Il piano alimentare consiste nel mangiare almeno una porzione di frutta e verdura di ogni gruppo di colore ogni giorno, oltre a cereali integrali, proteine e grassi sani come l’olio esclusivamente d’oliva.

Di fatti frutta e verdura sono gli alimenti base della piramide alimentare, che oltre a fornire i nutrienti necessari per far funzionare al meglio il nostro organismo, ci aiutano a introdurre fibre, vitamine e sali minerali molto importanti per le nostre difese immunitarie e per la bellezza di viso e corpo.

Ma ecco una guida essenziale che vi farà capire il meccanismo di questo regime alimentare innovativo.

Colore Verde

Kiwi, zucchine, spinaci, broccoli, asparagi, piselli, carciofi e così via.
La frutta e gli ortaggi di questo colore sono ricchi di magnesio che risulta importante per rinforzare le ossa, soprattutto sono ricchi di clorofilla, sostanza dalla funzione depurativa e antiossidante, capace di proteggere i tessuti dall’invecchiamento.

Colore Giallo-Arancio

Pesca, melone, carote, albicocche, peperoncino, peperoni and CO.
Cibi importantissimi per una pelle da 10 e lode, soprattutto per un’abbronzatura perfetta.
Questo è dovuto grazie all’alto contenuto del beta carotene che aiuta a proteggere la pelle dai danni dei raggi ultravioletti.

Colore Rosso

Fragole, ciliegie, pomodori, anguria, etc.
La vitamina C contenuta in questi alimenti aiuta le difese del nostro organismo, inoltre la presenza di due sostanze antiossidanti, come il licopene e le antocianine, previene i tumori e svolge una funzione protettiva per la circolazione e la vista.

Colore Bianco

Mele, pere, finocchi, cipolle, aglio, cavolfiore e chi ne ha più ne metta.
Questi vegetali sono ottimi alleati per combattere la ritenzione idrica.
Questi alimenti sono ricchi di potassio e magnesio che sono molto importanti per il corretto funzionamento del nostro organismo.
Vanno a rinforzare le ossa ed a contrastare la cellulite.

Colore Viola-Blu

Frutti di bosco, uva, prugne, radicchio, melanzane etc.
Questi sono ricchi di sostanze antiossidanti che risultano essere molto importanti per l’elasticità delle pareti dei capillari. Producono un effetto benefico sulla circolazione del sangue grazie alla vitamina A.

I 10 piatti italiani più cool in America

Che gli americani siano innamorati della cucina italiana è risaputo, così come altrettanto conosciuti sono molti dei piatti della tradizione tricolore, sebbene con errori, riveduti e corretti per adeguarli ai gusti degli abitanti a stelle e strisce.

Stanchi delle solite ricette, si sono rivolti a dieci fra gli chef e proprietari di ristorante più quotati del panorama gastronomico italiano degli States, che hanno stilato la loro personalissima classifica dei piatti italiani evergreen e di quelli invece poco considerati, ma che avranno una nuova fortuna.

Spaghetti aglio, olio e peperoncino

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Lo chef Joel Hough, del ristorante “Il Buco” a New York
Piatto sopravvalutato: “Il vitello tonnato. Non mi piacciono i piatti con le salse pesanti e questo lo è senza alcun dubbio, con tutta quella maionese spalmata sulle fettine di carne fredda”.
Piatto sottovalutato: “Lo spaghetto aglio, olio e peperoncino. Semplice e sobrio, ma davvero squisito, si realizza seguendo le tecniche fondamentali di preparazione della pasta che ogni chef deve per forza conoscere».

Sarde

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Lo chef Jared Gadbaw, del ristorante “Marea” a New York
Piatto sopravvalutato: “Il risotto. Lo evito da sempre e per due motivi: il primo è che non amo mangiare lo stesso boccone più e più volte, ma fondamentalmente perché è rarissimo che venga preparato come si deve”.
Piatto sottovalutato: “Le sarde. Un alimento italiano davvero sottovalutato negli Usa sono le sarde, che invece sono un pesce molto saporito e che si presta bene ad essere grigliato e servito ad esempio con un mix di cipolle, uvetta e pinoli”.

Arancini

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Lo chef Jasper Mirabile Jr., del “Jasper’s Restaurant” a Kansas City
Piatto sopravvalutato: “Bruschetta. I ristoranti la fanno pagare uno sproposito, ma in fondo non è altro che del pane all’aglio tostato e condito con pomodori, cipolla e olio d’oliva. E anche per i clienti è ormai un classico, al punto che ne ho alcuni che la ordinano appena seduti al tavolo, mentre se fosse per me porterei loro i miei scampi alla livornese o i crostini di polenta con capesante scottate o ancora un bel piatto di prosciutto e salame nostrano”.
Piatto sottovalutato: “Gli arancini. Queste palline di riso ripiene di carne e formaggio sono talmente deliziose che comincio a vederle sempre più spesso sui menu dei ristoranti americani. Per quanto mi riguarda, le mangio fin da quando sono bambino e sebbene ci siano molte ricette differenti, preferisco ancora quella tradizionale”.

Pasta al pomodoro

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Lo chef Mike Isabella, ristorante “Graffiato” a Washington
Piatto sopravvalutato: “Gli arancini. Farli bene è difficilissimo, perché la chiave sta nel riuscire a dare sapore al riso all’interno degli arancini e anche se ci sono un sacco di posti dove li preparano, non tutti lo fanno nel modo giusto”.
Piatto sottovalutato: “La pasta al pomodoro, piatto semplice, ma se fatto nel modo giusto, prendendo tutto il tempo che serve per insaporire la salsa e condendo ogni ingrediente con amore, è assolutamente delizioso”.

Baccalà

baccala

Lo chef Walter Pisano, ristorante “Tulio” a Seattle
Piatto sopravvalutato: “Le fettuccine Alfredo. L’idea originale era fettuccine, burro e parmigiano, ma una volta arrivato negli Usa il piatto è stato arricchito con panna ed altri ingredienti per renderlo più appetibile ai palati americani, ma così facendo se ne è rovinato il gusto”.
Piatto sottovalutato: “Baccalà. Molto popolare a Venezia, in realtà il baccalà è un merluzzo salato ed è un piatto molto versatile ed incredibilmente semplice, anche se la preparazione richiede del tempo: tanto per dire, un nostro cliente chiama in genere con due settimane d’anticipo per prenotarlo ed essere così sicuro di trovarlo”.

Mondeghili

mondeghini

Lo chef Filippo Gozzoli, “A Voce Colombus” a New York
Piatto sopravvalutato: “Le polpette classiche. Intendo quelle fatte con carne macinata di manzo e porco che si trovano ormai ovunque in America”.
Piatto sottovalutato: “I mondeghili. Polpette della tradizione milanese, sono fatte con mortadella, manzo e maiale macinati, parmigiano, prezzemolo e pangrattato, a cui viene poi aggiunta della mozzarella per renderle più morbide e vengono quindi fritte e servite con una salsa al pomodoro”.

Timballo

timballo

Lo chef Suzette Gresham, ristorante “Acquerello” a San Francisco
Piatto sopravvalutato: “Lasagna. Con tutto il rispetto per gli amanti della lasagna, questo non è però il solo piatto di pasta al forno che si fa in Italia. Non a caso, è ormai diventato un piatto più americano che italiano. E anche se le variazioni sono infinite e piacciono tutte un sacco, andrebbe considerato un trampolino di lancio verso altre ricette”.
Piatto sottovalutato: “Timballo. Simile alla lasagna, ma molto più complicato da realizzare, il timballo è molto apprezzato in Italia, anche se qui da noi il termine è ancora poco comune. Il mio preferito è il timballo teramano, fatto con ben 16 strati di crespelle, ognuno dei quali condito con sugo di pomodoro e verdure, mozzarella, parmigiano grattugiato e polpettine di carne di vitello e maiale: se non avessi visto coi miei occhi una famiglia abruzzese che lo preparava, non avrei mai creduto che fosse così difficile da fare”.

Insalata di Cicoria

insalata di cicoria

Lo chef Jordan Wallace, “Pizzeria Locale” a Denver
Piatto sopravvalutato: “Il panzerotto, un calzone fritto e ripieno di prosciutto, ricotta e mozzarella: so che sembra delizioso, ma è un vero e proprio attentato calorico, che oltretutto mette a rischio camicie e pantaloni”.
Piatto sottovalutato: “L’insalata di cicoria, consumata praticamente ovunque in Italia, la cicoria è però comunemente associata all’idea che sia amarissima e in effetti alcune qualità lo sono davvero, ma con la giusta combinazione di olio d’oliva e aceto e l’aggiunta di noci, il gusto risulta più bilanciato”.

Bigoli in salsa

bigoli in salsa

Lo chef Ethan Stowell, “Ethan Stowell Restaurants” a Seattle
Piatto sopravvalutato: “La caprese. Di per sé, non è affatto cattivo. Anzi, se preparato nel modo giusto, è davvero buonissimo. Ma il fatto che sia uno dei piatti più richiesti anche a metà dicembre lo rende ormai un clichè, ecco perché l’abbiamo tolto dai nostri menu”.
Piatto sottovalutato: “I Bigoli in salsa. Anche se non è molto conosciuto, è da sempre uno dei miei piatti di pasta preferiti, perché si fa con ingredienti semplici, pasta, acciughe, olio extra vergine, cipolle e aglio, che però ogni volta vario a seconda del mio gusto e il risultato è sempre squisito. Non per niente sono solito ripetere che questo potrebbe essere il mio ultimo pasto prima di morire”.

Spaghetti

 spaghetti pasta

Lo chef Paul Bartolotta, “Bartolotta Restaurants” a Milwaukee
Piatto sopravvalutato: “Aceto Balsamico. Gli italiani quasi non lo conoscono, mentre negli Stati Uniti trovi sempre qualcosa con la scritta “balsamico” sul menu, anche se raramente si tratta dell’aceto balsamico di Modena, quanto piuttosto della sua versione “imbastardita”, che però costa considerevolmente meno rispetto all’originale”.
Piatto sottovalutato: “Gli spaghetti. Pur essendo la più americana delle paste, in realtà la considero sottostimata per il modo in cui viene usata, perché non dev’essere trattata come la pizza. Gli spaghetti sprigionano infatti tutta la loro magia quando vengono cotti nella giusta quantità di acqua salata e conditi in maniera semplice, con aglio e olio; burro e parmigiano, alici o vongole, ma proprio questa loro semplicità fa in modo che siano poco considerati”.

credits: www.vanityfair.it

La moda del finger food. Ricette veloci e senza cottura

credits photo : hotel-atlantic.com

Quella del finger food è diventata una vera e propria moda. Il finger food, per chi ancora non lo sapesse, è il cibo mangiato con le mani, a differenza di quello mangiato con un coltello e una forchetta, senza bisogno di posate insomma, o servito in piccoli bicchieri o cucchiaini.

I finger food sono quei cibi in piccole porzioni singole che stanno riscuotendo un successo sempre maggiore fra i consumatori contemporanei, senza distinzione di classe o di estrazione sociale, diventando una vera e propria moda, figlia delle ultime tendenze della nouvelle cuisine. Per italianizzare un po’ il termine, il finger food non è altro che uno stuzzichino, perfetto per aperitivi o brunch.

Questo tipo di preparazione sta spopolando sia per la praticità con la quale si possono allestire i buffet, sia perché i piatti in versione mignon sono molto più belli da vedere e sfiziosi da mangiare.

Le caratteristiche principali del finger food sono: ingredienti di facile reperibilità, semplicità e velocità dell’esecuzione e possibilità di accontentare un pubblico dai gusti più svariati. Il concetto è semplice.

In una società che richiede velocità, quella del finger food diventa non solo una moda, ma anche uno strumento per fare di necessità virtù, grazie alla facilità di preparazione accompagnata da un’elegante presentazione.

Sembrano ormai lontani i tempi in cui si ritrovava seduti con la famiglia intorno ad una tavola imbandita e con piatti decisamente abbondanti, momenti ed abitudini tipici della tradizione gastronomica italiana. Anche il cibo, però, è sempre al passo con le ultime tendenze.

credits photo : donnaclick.it
credits photo : donnaclick.it

Ecco qualche idea di finger food veloce, antipasti-lampo da mangiare in un sol boccone e da preparare in un minuto senza cottura:

Mini crostini contadini
Sgranate su una fettina di pane tostata piccoli pezzi di pecorino e una fava lessa, alternandoli, e spolverate con pepe nero e un filo di olio di oliva.

Tazzine a sorpresa
Nelle tazzine da caffè create uno strato di dadini di pane da toast, aggiungete un cucchiaino di pesto e mezzo pomodorino ciliegia, e scaldate in microonde.

Feta e pere
Sui crostini spalmante un po’ di miele, ponete un cubetto di formaggio greco Feta, un quarto di fetta di pera (sottile) e guarnite con mezzo gheriglio di noce.

Cocktail al cucchiaio
Sui cucchiaini spalmate un po’ di salsa cocktail, ponete una coda di gambero (si trovano già pronte) e spolverate con curry o zafferano

Fagottini ripieni
Prendete il prosciutto cotto di Praga e ponete al centro della fetta di mezza pesca fresca. Chiudete a pacchetto e fermate con mezzo stuzzicadenti.

Bicchierini fantasia
Frullate tonno, maionese e pane in cassetta fino ad avere una spuma: mettetela in piccoli bicchieri da vodka in vetro e ponete all’interno un piccolo gambo di sedano.

Cucchiai aromatici
Disponete sui cucchiaini una pallina di formaggio caprino saporito, in cui avrete prima emulsionato erba cipollina. Guarnite con briciole di cracker.

Pasticcini salati
Tagliate grossolanamente la mortadella e i pistacchi e impastateli con formaggio spalmabile. Fate della palline e mettetele nella carta dei pasticcini.

Finto sushi
Usate gli avanzi del riso o risotto, fateli a palline o blocchetti e arrotolateli con lo speck, o la bresaola tagliata spessa. Al posto del wasabi usate maionese o pesto!

Uva granellata
Mescolate formaggio spalmabile con un po’ di taleggio molle o gorgonzola. Fate rotolare un acino di uva bianca nella crema di formaggio e cospargete con granella di pistacchi.