giovedì, 2 Maggio 2024

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Proposte dal mondo del cibo: ristorazione, dieta, ricette e cucina

L’assunzione di zuccheri: come reagisce il corpo?

Credits: www.petakilan.com

Lo zucchero è un elemento importante nella nostra dieta quotidiana. Insieme all’amido, rientra nella categoria dei carboidrati ed è costituito da carbonio, idrogeno e atomi di ossigeno. Nel nostro corpo agisce come combustibile, i carboidrati sono infatti la nostra principale fonte di energia e cibo per le nostre cellule.

I nostri antenati cercavano cibi dolci per aumentare la loro possibilità di sopravvivenza quando il cibo era scarso, dato il loro alto contenuto di energia. La passione per lo zucchero, sia per gli esseri umani che per gli animali, deriva dal suo sapore dolce. In natura questo è un indicatore necessario per capire quali alimenti sono sicuri da mangiare o meno: non a caso frutta e piante velenose tendono ad avere un sapore acido o amaro.
Nel mondo moderno la presenza di alimenti con zuccheri aggiunti e di bevande gassate hanno fatto in modo che la dolcezza sia categorizzata nella mente umana esclusivamente come sensazione di piacere, con il tragico risultato che lo zucchero è presente in molti degli alimenti che consumiamo. Se ciò rappresenta una buona notizia per le nostre papille gustative, è piuttosto “malsana” per la nostra salute.

In questo modo molti di noi superano le giuste quantità da assumere quotidianamente. L’adulto medio consuma circa 63 grammi di zucchero (circa 16 cucchiaini) ogni giorno, quantità che rappresenta più di due volte la dose giornaliera raccomandata. Il tener traccia della quantità di zucchero assunta non è semplice, lo zucchero si trova in alimenti non sospetti e spesso sotto nomenclature diverse.

Lo zucchero nel corpo

Lo zucchero è digerito da alcuni enzimi che lo scompongono in glucosio nell’intestino tenue. Il glucosio viene poi rilasciato nel flusso sanguigno che lo trasporta nei muscoli e negli organi per poi essere convertito in energia spendibile. Il pancreas, attraverso le cellule beta, ha il compito di monitorare costantemente la quantità di glucosio nel sangue e di rilasciare insulina quando necessaria. Quando si assumono più zuccheri di quanto il corpo ha bisogno, vengono “conservati” per poter essere utilizzati in un altro momento, mantenendo costanti i livelli di zucchero nel sangue. Se il corpo smettesse di produrre la giusta insulina, o se le cellule diventassero resistenti ad essa, si è in presenza del diabete, malattia che fa raggiungere un livello pericoloso di zucchero nel sangue.

Ecco cosa succede al tuo corpo quando esageri con i dolci

L’esagerazione, di qualsiasi natura essa sia, comporta generalmente degli scompensi. Se lo zucchero da una parte è indispensabile per il buon funzionamento del nostro organismo, dall’altro diventa problematico per la nostra salute, soprattutto per i golosi.
Mangiando più zuccheri di quelli richiesti dal nostro fabbisogno energetico si incorre in problemi quali: carie, diabete e obesità.

Gli effetti delle zucchero nel cervello

La richiesta di zucchero ha inizio nel cervello che rilascia dopamina e seratonina, ormoni che stimolano lo stato d’animo e che agiscono nell’area del cervello associata alla ricompensa (il nucleo accumbens). Questo processo segue le stesse fasi che conducono alla tossicodipendenza, si spiegano così quelle voglie di zucchero che devono essere necessariamente soddisfatte. Consumare zucchero con regolarità può inibire i trasportatori della dopamina, ciò si traduce nell’aver bisogno di maggiori quantitativi di zucchero per raggiungere il grado di ricompensa. Occorre fare attenzione: il fruttosio, non soddisfacendo gli ormoni della fame, a differenza del glucosio rende incapace il corpo di stabilire di averne assunto già abbastanza.

Riconoscere lo zucchero anche quando è nascosto

Lo zucchero può presentarsi sotto diverse vesti ed è utile sapere che generalmente i nomi che terminano in “osio” sono formati da zucchero. Tra questi troviamo i cosiddetti “zuccheri buoni” come ad esempio il glucosio e il fruttosio, naturalmente presenti in frutta, verdura e miele, ma anche lattosio e galattosio presente nel latte e nei derivati e infine il maltrosio presente nell’orzo.
Esiste anche il tipo di zucchero considerato “insano”, aggiunto ai cibi per migliorarne il sapore. Solitamente vengono utilizzati in sostituzione dello zucchero il sucralosio, la saccarina e l’aspartame. L’HFC è artificialmente prodotta dal mais e utilizzato in molti alimenti trasformati e bevande gassate.

L’unico modo per capire quanto zucchero è presente nel vostro cibo? Quello di controllare il valore dei carboidrati nell’etichetta.

Ricette cucina siciliana: le sarde a beccafico

Ricette cucina siciliana

Ricette cucina siciliana: come preparare le sarde a beccafico?

Le sarde si sa sono un pesce povero ma particolarmente saporito e fanno molto bene alla salute in quanto ricche di omega3.

Pare che la ricetta sia originaria di Palermo ma si parla anche di zone catanesi. Comunque questa ricetta nasce dal voler imitare i ricchi e succulenti piatti nobiliari, la differenza è che a Palermo si usa una sola sarda, arrotolata ed a Catania due sarde.

Ricette cucina siciliana: le sarde a beccafico, ingredienti

Ecco gli ingredienti che ci servono per 4 persone:

  • 1 chilo di sarde fresche
  • 100 grammi di pangrattato
  • 100 grammi di pecorino
  • un trito di aglio e prezzemolo
  • 5 uova sbattute (tre per la farcia e due per passare nell’uovo le sarde)
  • 100 grammi di farina bianca
  • una scodellino di aceto forte
  • olio di oliva
  • sale e pepe

Ricette cucina siciliana: le sarde a beccafico, preparazione

Private le sarde della testa e della lisca dal basso verso l’altro per non distruggerle. Se sapete che non ce la fate fatevele deliscare dal pescivendolo.

Le sarde devono esser messe a bagno nell’aceto per 20 minuti per rimuovere le squame ed insaporire la carne oltre che sbiancarle.

Quindi sbattere 3 uova, insaporire con sale e pepe, unire il trito di prezzemolo e aglio e il pangrattato. Aggiungere il pecorino se piace. Sbattere per bene in modo che sia ben amalgamato.

Il composto va modellato con le mani in modo da formare delle polpettine ovali che andranno posizionate all’interno della sarda aperta a libro.

Le sarde con il ripieno dentro vanno sigillate bene. Quindi vanno immerse nell’uovo e nella farina (potete anche amalgamarli insieme) e fritte in olio bollente.

Scolarle e porle su carta assorbente. Si possono mangiare sia calde che fredde.

Come preparare una deliziosa birra fatta in casa (RICETTA)

Birra fatta in casa? Da oggi è possibile. Di certo non farà invidia a quelle tedesche né potrà concorrere con quelle belghe. Ma il gusto di una bella birra fatta in casa batte tutti i migliori sapori del mondo, semplicemente per la piccola grane soddisfazione di gustare un prodotto realizzato interamente a casa, nella propria cucina. E, chissà, magari farne diventare una vera e propria passione.

Per preparare una deliziosa birra fatta in casa è sufficiente un kit che comprenda tutto il necessario: fermentatore, malto, dal termometro alla tappatrice. È possibile trovarlo su internet: moltissimi sono, infatti, i siti online in cui trovare e acquistare questi set di attrezzature.

Regola fondamentale: pulizia. La cucina e soprattutto gli strumenti devono essere completamente puliti e disinfettati. È fermamente consigliata una soluzione di metabisolfito di potassio (diluita, ne bastano 4 cucchiaini in un litro d’acqua). Sarà perfetta per ripulire tutto.

Bisogna, inoltre, avere a disposizione un preparato che contiene il mix di malto e luppolo (anche per questo composto tanti sono i siti internet a vostra disposizione, come pinta.it o birramia.it). Scaldatela per alcuni minuti in una pentola di acqua calda. Successivamente preparate una pentola con circa acqua a 60 gradi, versate il preparato e completate il tutto con lo zucchero. Mescolare.

Dopo aver ottenuto un liquido omogeneo, bisogna versare tutto nel fermentatore. È quindi necessario completare il tutto versando acqua tiepida, arrivando ad una temperatura compresa tra i 20 e i 30 gradi circa. Bisogna, a questo punto, sciogliere i lieviti in una scodella ben pulita con qualche cucchiaio di acqua anche questa volta tra i 20 e i 30 gradi (accortezze importantissime per la ben riuscita del lavoro). Una volta pronti, versateli nel composto.

Chiudere il fermentatore con il suo coperchio. Riempite il gorgogliatore con qualche millilitro d’acqua: i suoi gorgoglii (esattamente come suggerisce il nome) saranno utili per capire se la birra sta realmente fermentando e come, a che velocità. Se dopo un giorno, o al massimo un giorno e mezzo, ancora non si sente niente, controllate di avere chiuso correttamente il recipiente e rimescolate con l’apposito arieggiatore (una palettina forata). Per il resto, è sufficiente attendere una settimana, lasciando il tutto a una temperatura stabile di circa 20 gradi.

Una volta controllata con il densimetro la densità della vostra birra è arrivato il momento di imbottigliare. Aggiungete la giusta dose di zucchero, prima di procedere al travaso della birra, mai fino all’orlo. Questa nuova aggiunta di zucchero permetterà ai lieviti rimanenti di dare via alla rifermentazione in bottiglia: come risultato troverete della schiuma in superficie. Tappate tutto quanto con un tappo a corona utilizzando la vostra tappatrice e attendete ancora un paio di settimane.

Quando la rifermentazione sarà completata, la vostra birra fatta in casa sarà finalmente pronta per essere gustata, soprattutto in compagnia.

[Credits: WIRED]

10 cibi da strada in versione vegan

Quando parliamo di street food ci riferiamo agli alimenti che possiamo trovare preparati e cucinati per strada. Normalmente sono cibi piuttosto calorici ma noi in Italia li amiamo particolarmente. Parliamo di pizze, panzerotti, arancini, olive ascolane, piadine e chi più ne ha più ne metta.

Ma questo per chi ha scelto uno stile di vita Vegan è limitativo. Quindi noi di Blog di Lifestyle vi proponiamo 10 cibi da strada in versione vegan. Riprodurli in casa ci permette anche di tenere a bada le calorie e soprattutto valutare al meglio gli ingredienti.

PANZEROTTI VEGAN

Questi panzarotti vegan è possibile prepararli con il classico ripieno di pomodoro, a cui aggiungere olive, funghi oppure piselli o patate lessate a cubetti. Per variare potete preparare un ripieno di ortaggi misti come carote, broccoli, melanzane, zucchine, peperoni. Per l’impasto bastano acqua, farina e lievito.
10 cibi da strada in versione vegan

PANELLE SICILIANE

Le panelle sono delle gustose e sfiziose frittelle rotonde fatte di farina di ceci, tipiche di Palermo dove si possono acquistare nei chioschi ai lati della strada o nelle rosticcerie.
Le panelle a Palermo e in altre zone della Sicilia vengono servite in panini ricoperti con semi di sesamo: il classico pane con le panelle che è il cibo da strada per eccellenza di Palermo.
10 cibi da strada in versione vegan

ARANCINI VEGAN

Arancini vegan, impanati e fritti o cotti al forno senza uova. Li potrete preparare con riso, piselli, sugo di pomodoro, zafferano, cipolla, erbe aromatiche e spezie a piacere.
10 cibi da strada in versione vegan

KEBAB E FALAFEL

L’alternativa al classico panino kebab con la carne? Potrete preparare in casa in modo rapido e facile una piadina da farcire con falafel, insalata, maionese vegetale e verdure di stagione, a seconda dei vostri gusti.
10 cibi da strada in versione vegan

CROSTINI DI POLENTA VEGAN

Preparare i crostini di polenta in versione vegan è semplicissimo. Basta cuocere la polenta in acqua e sale come nella ricetta tradizionale. Lasciarla raffreddare in una teglia, formare i crostini e poi ripassarli al forno o in padella. Nel frattempo preparate un condimento a base di funghi. Potete semplicemente trifolarli.
10 cibi da strada in versione vegan

HOT DOG VEGAN

Vi sembra impossibile? Basta ricercare ingredienti alternativi rispetto alla ricetta classica, a partire dai wurstel vegetali a base di seitan o di tofu. Li userete per farcire dei panini insieme a salsa di senape, maionese vegetale, insalata e verdure di stagione.
10 cibi da strada in versione vegan

HAMBURGER VEGETALI

Un ottimo burger vegetale è un’alternativa a quello tradizionale con carne, da preparare in numerose variante, ad esempio a base di ceci, di fagioli, di lenticchie, oppure di legumi e patate, di tofu e zucchine, o ancora di seitan. C’è solo l’imbarazzo della scelta.
10 cibi da strada in versione vegan

OLIVE RIPIENE VEGAN

Per il ripieno potrete scegliere di preparare un macinato a partire dai burger di soia o dal seitan, soltanto per fare un esempio. Scegliete olive grandi, facili da farcire. E le olive all’ascolana non saranno più un piacere proibito.
10 cibi da strada in versione vegan

TACOS E TORTILLAS

Con la farina di grano tenero e la farina di mais finissima potrete preparare in casa in poco tempo le basi per i vostri tacos e tortillas, che potrete farcire con fagioli alla messicana oppure con purea di fagioli neri, insalata, olive, funghi e i vostro ortaggi di stagione preferiti.
10 cibi da strada in versione vegan

CREPES VEGAN

Le bancarelle dello Street Food ci offrono crepes sia dolci che salate. Le possiamo preparare in casa in versione vegan in entrambe le varianti. E’ sufficiente preparare una pastella densa da cuocere in padella come per le crepes tradizionali. Vi serviranno semplicemente farina, olio, acqua o latte vegetale.
10 cibi da strada in versione vegan