venerdì, 17 Maggio 2024

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Mondiali 2014, i piatti tipici della cucina brasiliana

Svegliarsi la mattina, affacciarsi alla finestra e vedere il mondo verde-oro: questo succede ai tifosi precipitatisi in Brasile per sostenere la propria nazionale. E nonostante per pochi uomini sia possibile vivere solo di calcio, per altri invece è impossibile vivere senza cibo.

E una terra colorata e fresca come quella brasiliana, non può che riservare una cucina altrettanto sorprendente. Così ecco alcuni piatti tipici, dolci e salati, che, con Jobim di sottofondo, renderanno la pausa pranzo un momento degno di questi Mondiali.

Feijoada

Un piatto tipico e molto noto della cucina brazileira, prende il nome dal termine feijão, che significa “fagiolo”: ingrediente principale, il fagiolo nero accompagnato da spezie, aromi e carne di maiale, rende questo piatto davvero squisito.

Mondiali 2014, i piatti tipici della cucina brasiliana

Salpicão

L’aggiunta di uvetta e ananas, rende questa colorata insalata di pollo un piatto dal retrogusto agrodolce davvero speciale.

Mondiali 2014, i piatti tipici della cucina brasiliana

Bolinho de bacalhau

Letteralmente, crocchette di baccalà. Ricetta di importazione portoghese, questa frittura composta da baccalà, patate lesse, uova, cipolla e prezzemolo, è oggi un piatto tipico della cucina brasiliana.

Mondiali 2014, i piatti tipici della cucina brasiliana

Pão de queijo

È definito lo “snack nazionale” e lo si può trovare in tutti i forni e anche per strada: piccoli e soffici panini, i cui ingredienti principali sono la “polvilho azedo”, una particolare farina fermentata, e il formaggio, sono squisiti e facili da portare con sé.

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Vatapá

Una ricetta diffusa più o meno in tutto il Brasile, è il vatapá, preparato con farina (a volte di riso), teste succose di pesce, latte di cocco, olio d’oliva e peperoncino. Lo si può accompagnare con gamberetti, baccalà e persino carni bianche.

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Churrasco

Piatto d’importazione, il churrasco è l’equivalente di una grigliata mista italiana, servita su grossi spiedi cotti alla brace.

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Goiabada

È come una cotognata, ma senza la cotogna: il suo ingrediente è la guava. La sua consistenza è simile a quella della marmellata, mentre il suo colore scuro è dovuto all’assenza di succo di limone antiossidante.

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Brigadeiro

Questa bomba di calorie arriva direttamente dal sud del Brasile: mini tartufi rotondi al cioccolato, dal morbido cuore di latte condensato.

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Il menù della domenica, la tradizione a tavola (FOTO)

Il pranzo della domenica è un dogma per quelli che sono legati alle tradizioni con il cordone ombelicale e non vogliono saperne di modificare i pochi punti saldi della propria vita. Dunque non provate certo a presentarvi con un’insalata di farro in una domenica d’agosto, a 40 gradi all’ombra sperando di sconfiggere il caldo così. Non sarete più perdonate per questo affronto alla tradizione, alle nonne delle nonne delle nonne, che si rivolterebbero nella tomba.

Quando si parla di domenica, sperimentazioni etniche e apertura mentale – e di papille gustative soprattutto – sono bandite da ogni tavola. Esiste un menù, redatto dagli avi, preciso e dettagliato da seguire alla lettera. Si prega di attenersi a tale menù. Chiaramente, però questo varia da regione a regione ed è stato anche lanciato un contest per trovare il menù perfetto.
Dieci chef donna tra le più rinomate del Paese si sono riunite a Milano per selezionare i 20 piatti, uno per regione e cinque per ognuna della quattro portate principali, vincitori del contest per amanti della cucina “Menù del grande pranzo della domenica italiana”. L’iniziativa fa parte del progetto “Woman for Italy – Nutrire il futuro della società di comunicazione Filo-Comunicazione”, e in due mesi ha raccolto circa 200 ricette inviate da tutta Italia.

Per il risultato bisognerà attendere l’autunno, quando sarà svelato il tanto atteso menù in una serata evento con le premiazioni per le migliori ricette, cui seguirà una mostra itinerante e la pubblicazione di un volume.

Nell’attesa però noi di Blog di Lifestyle abbiamo stilato quello che, per noi appunto, potrebbe essere il menù della domenica, sperando di mettere d’accordo tutti, da nord a sud, da est a ovest.

Primo Piatto

Sicuramente saremo tutti d’accordo su un primo rosso. Domenica significa salsa, ragù. Ecco perché il formato di pasta poco importa, ma è fondamentale che sia condito con ragù di carne. Ricetta originaria Emiliana come ben sappiamo tutti, il ragù alla bolognese, mette d’accordo tutti e sollazza i palati degli ospiti domenicali.

Perfetto con le pappardelle, ma anche orecchiette in Puglia o maccheroni in alternativa possono andar bene. Insomma l’importante è che non manchi il ragù di carne macinata, il vero protagonista del pranzo.

Sono ancora vividi i ricordi in cui la domenica mattina, da bambini, ci svegliavamo con il profumo del ragù che bolliva e schizzava un po’ ovunque in cucina. Ma la lunga e lenta cottura ne vale la pena, a pranzo tutti saranno soddisfatti.

Secondo piatto

Anche per il secondo si va di carne. Arrosto al forno, con contorno di patate al rosmarino. Un classico che torna riscuote sempre un gran successo.

Certo ognuno ha la propria ricetta, probabilmente rimandata da madre in figlia, ma più o meno tutte le namme e le mogli d’Italia soddisfa i propri cari con un secondo del genere.

Una variante può essere l’arrotolato, sempre di carne macinata come il primo piatto, ma ripieno a piacimento.

Dessert

Per concludere il pranzo domenicale, che in alcune regioni d’Italia può anche durare più ore, non può mancare il dolce. Ma su questo non si può scegliere un unico dessert che mette d’accordo tutti, perché in fondo ogni domenica può essere diversa, l’importante è però che non manchi mai una coccola dolce a fine pranzo.

La maggior parte degli italiani tuttavia preferiscono assaporare degli ottimi pasticcini, babà, cassatine, bignè e chi più ne ha più ne metta.
Ma qualcun altro preferisce preparare il dolce in casa e allora via alla fantasia, tiramisù, torte, panna cotta e qualsiasi cosa ci passi per la testa.

Mettere d’accordo tutti non è mai facile, ma chissà come, chissà perché le nonne, vere autrici del menù domenicale, ci riescono sempre, o quasi.

5 dolci ricette facili e veloci (FOTO)

5 dolci ricette facili e veloci
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Sappiamo tutti che c’è molta differenza tra dolce e salato in cucina. Se il salato molte volte può essere preparato seguendo il proprio istinto non è possibile farlo per preparare i dolci. La pasticceria è un’arte scientifica; tutto deve essere misurato perfettamente e si devono seguire delle fasi ben precise se si vuole un risultato degno di nota. Siate però felici nel sapere che esistono dolci ricette facili e veloci che sapranno preparare tutti, anche in poco tempo.
Immaginate di ricevere una chiamata alle sei di pomeriggio dove dei vostri carissimi amici vi annunciano una loro visita a sorpresa. Beh, come dire di no alla convivialità? In questi casi mai farsi prendere dal panico, arrotolarsi le maniche della camicia (anche figurativamente), controllare il frigo e la dispensa e iniziare a preparare qualcosa di semplice ma gustoso.
Per le portate principali non c’è problema, nel caso più spiacevole in cui non sia ha tempo o cibo da cucinare, si chiama il take away di fiducia e arriva tutto pronto, ma il dolce richiede per forza un’attenzione in più. Allora qui vi suggerisco 5 ricette dolci facili e veloci.

1. Biscotti gelato

Questi dessert possono essere preparati in 5 minuti perché bastano dei biscotti di qualsiasi tipo e del gelato o panna montata. Se volete renderli ancora più golosi una volta farciti immergeteli nella cioccolata fusa e poi subito in freezer per un paio di ore.

5 dolci ricette facili e veloci
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2. Palline al cioccolato e cocco

La ricetta originale per le palline al cioccolato e cocco è quella del salame di cioccolata: 300g di biscotti secchi, 200g di cioccolato fondente fuso, 150g di burro temperatura ambiente, 2 uova, 100g di zucchero e 2 cucchiaini di rum (facoltativo). In questo caso le piccole dimensioni delle palline faranno sì che il tempo di riposo in freezer sarà molto più basso. Dopo aver creato l’impasto e formato le palline bisogna passarle nella farina di cocco e farle riposare in freezer per un paio di ore.

cucina.fanpage.it
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3. Tiramisù alle fragole

Il tiramisù è un dolce intramontabile. In ogni famiglia c’è il Mago del Tiramisù che ad ogni occasione sfoggia le sue doti culinarie ormai trite e ritrite. Ma in questo caso il tiramisù che vi propongo ha qualcosa di nuovo, un tocco di freschezza. Basta avere dei biscotti secchi da bagnare col succo di ananas, del mascarpone da montare con dello zucchero e un bel po’ di fragole mature. Preparatelo mezzora prima in modo da fare ammorbidire i biscotti e lasciarlo riposare in frigo.

5 dolci ricette facili e veloci
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4. Cheesecake al bicchiere

La cheesecake è la torta flexible per eccellenza. Può essere preparata al forno o fredda, con tanti tipi di formaggi diversi o con lo yogurt, con una tonnellata di Nutella sopra o con della sana frutta fresca.
Per prepararla tritate dei biscotti con un pizzico di sale, emulsionate del formaggio spalmabile con della panna montata già zuccherata (rapporto 1 a 1) e poi sbizzarritevi con il topping. Un’idea carina è prepararne vari tipi di decorazione e far scegliere agli invitati come guarnire la propria cheesecake al bicchiere.

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5. Rotolo dolce

Se volete spingervi un po’ più in là e accendere il forno per 10 minuti il rotolo dolce è la ricetta facile e veloce che fa per voi.
Per preparare la pasta biscotto occorre: 100g farina OO, 100g di zucchero, 4 uova (dividere il tuorlo dall’albume). Una volta creato l’impasto con la farina, lo zucchero e i tuorli, montare la neve gli albumi e unirli all’impasto principale. Versate il tutto in una teglia ricoperta di carta forno e cucinate a 180° per 10 minuti. Una volta cotto fatelo raffreddare fuori dal forno e farcitelo con qualsiasi crema vi venga in mente.

5 dolci ricette facili e veloci
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Novel food, prodotti alimentari insoliti

credits: www.federconsumatori-fvg.it

Grilli e formiche, ma anche alghe e cibi costruiti in laboratorio: il Parlamento Europeo ha approvato le nuove regole per l’introduzione e la vendita di alimenti non “usuali” destinati alle nostre tavole.
Il 28 ottobre 2015 il Parlamento Europeo ha dato il via libera ad un’insieme di leggi con lo scopo di svecchiare la regolamentazione dei cosiddetti novel food, una categoria alimentare sulla quale non si legiferava da quasi 20 anni. L’11 novembre è arrivato anche il parere positivo del Consiglio Ue e la normativa entrerà quindi in vigore.

Ma quali sono i cibi che possono rientrare nella categoria dei novel food?
Rientrano sotto questa dicitura tutti quei prodotti alimentari che, prima del 15 maggio 1997, la data di adozione del vecchio regolamento, non venivano consumati in modo significativo all’interno dell’Unione Europea; di conseguenza qualsiasi cibo, ma anche tecnica di produzione o trattamento o tecnologia in campo alimentare, come per esempio la pastorizzazione ad alta pressione dei succhi di frutta o ingredienti nanomateriali (additivi, aromi), che influisce su proprietà nutrizionali e che non era diffuso o conosciuto nel 1997 è da considerarsi novel food.

Nel catalogo “novel” ritroviamo, anche, tutti quei prodotti o ingredienti costituiti a partire da microrganismi, funghi e alghe, prodotti che non sono di consumo abituale anche se oggi trovano sempre più spazio sulle nostre tavole; mentre Ogm e carni clonate non rientrano nel novero dei novel food.

Uno degli alimenti che entrerà a far parte dell’elenco dei novel food è proprio quello più lontano dalla nostra concezione di buono e commestibile: gli insetti.
Gli studiosi sono d’accordo nell’affermare che, se da una parte nel 2050 la popolazione mondiale crescerà fino ad arrivare a 9 miliardi, dall’altra a questo aumento non corrisponderà uno sviluppo dell’agricoltura (che dovrebbe essere pari del 60%) tale da poter sfamare tutti, ma le criticità emergono soprattutto per quanto riguarda la produzione di proteine animali, visto il peso degli allevamenti – principalmente quelli bovini – sulle risorse energetiche e idriche. Per questo l’Unione Europea ha stanziato un finanziamento di 3 milioni di euro per ogni paese membro che incoraggi l’uso degli insetti in cucina.

credits: www.youtube.com
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La Commissione Europea sta valutando lo sviluppo di politiche in materia di nuovi prodotti alimentari e mangimi che introducano l’uso di insetti come alimenti o mangimi e ha chiesto il parere scientifico dell’Efsa (European Food Safety Authority – l’Autorità europea per la sicurezza alimentare), un ente composto da un panel internazionale di scienziati e ricercatori indipendenti, che si occupa di valutare e comunicare eventuali rischi legati all’alimentazione, mentre la Commissione ne gestisce l’approvazione e l’eventuale rischio che questa approvazione comporta.

L’Efsa ha affermato: “L’uso di insetti come fonte di alimenti e mangimi ha, potenzialmente, importanti benefici per l’ambiente, l’economia e la sicurezza della disponibilità alimentare. Si segnalano come specie di insetti con maggior potenziale d’uso come alimento o mangime nell’Unione europea mosche, larve della farina, grilli e bachi da seta”.

Il tema insetti cibo del futuro ha suscitato l’interesse internazionale al punto che la Fao ha elaborato un documento che riguarda gli insetti edibili, in cui l’agenzia ne incoraggia il consumo, sia per combattere la carenza di cibo nel mondo sia per farne il nuovo nutrimento del pianeta.

Il discorso però non si limita al solo aspetto umanitario e ambientale ma è oggetto di vere e proprie sperimentazioni condotte da un crescente numero di chef, tanto da farne un trend gastronomico che spazia dallo street food alla ristorazione gourmet. Un esempio importante può esserlo il giovane chef sardo Roberto Flore, conosciuto per il suo impegno come head chef al Nordic Food Lab dell’università di Copenaghen:”C’è un mondo di culture e tradizioni, ma soprattutto di gusto, che noi ancora non conosciamo”.