martedì, 22 Ottobre 2024

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Proposte dal mondo del cibo: ristorazione, dieta, ricette e cucina

Cose che fanno arrabbiare un pugliese a tavola

Un pugliese, del buon cibo – tipico, è ovvio -, una tavola imbandita, qualcosa da bere e il profumo e il rumore del mare come sottofondo musicale. Un mix tanto bellissimo quanto letale. Bisogna fare attenzione a cosa dire, cosa fare, cosa pensare, ma soprattutto a cosa non dire, fare e neanche minimamente pensare quando c’è un pugliese a tavola. Per gli abitanti del tacco d’Italia il pasto è sacro, meglio evitare situazioni spiacevoli o discussioni davanti ad un piatto caldo, o meglio, fresco e di stagione.

Ecco una serie di consigli, anzi, ordini, da seguire e rispettare assiduamente per non far arrabbiare un pugliese a tavola.

Non si rifiuta mai

Mai dire no, i “preferisco evitare, grazie lo stesso ma non mi va” sono tabù. Nonne e mamme in preda ad attacchi di panico improvvisi o finta indifferenza davanti a certe eresie. Mai rifiutare, mai dire basta, mai e poi mai.

Mai chiedere spiegazioni, saranno sempre sbagliate

Non perdere tempo e fiato per chiedere spiegazioni precise e dettagliate su piatti, ingredienti, prodotti tipici, condimenti e cottura. Saranno tutti approssimativi, personali e soggettivi. Non per questo sintomo di incompetenza o incapacità, tutt’altro, ma solo un velato e intrinseco messaggio: “Mangia e stai zitto”.

Rispettare i primati e accettare nuove sfide

Nessuna resa, niente mani in alto, la parola “fallimento” è fuori da ogni dizionario. Il pugliese ama le sfide, soprattutto se culinarie. In famiglia c’è sempre, in maniera random, chi detiene un record in cucina: tra panzerotti, focacce, pizze, pesce crudo o pasta fresca, c’è sempre chi “ne ha mangiate di più in meno tempo”; chi “ne ha provate di diverse” e chi “li prepara con una mano sola, in equilibrio sulla punta del piede, ad occhi chiusi”. Ma niente paura, così come si devono “rispettare” i record bisogna anche “superarli”: il perfetto pugliese ama le sfide, soprattutto se si tratta di cibo. Chi si fa sotto?

Fare SEMPRE la scarpetta, con il pane di Altamura

Un pugliese ci tiene, bisogna farlo a tutti i costi. La scarpetta è uno dei must più importanti del tacco più bello di tutto il mondo del fashion. Pane rigorosamente di Altamura, per non sbagliare mai.

Prodotti tipici confezionati? No grazie

Taralli importati e in busta sigillata? Olive senza nocciolo e focaccia surgelata? Eresia.

Mai alzarsi da tavola prima di aver finito

Sedere incollato alla sedia dall’inizio alla fine. E la fine prevede caffè e ammazzacaffè (amaro o limoncello). Non ci si alza, mai. Nè prima, né dopo, né durante, mai. È un ordine. E non importa quanto durerà, bisogna resistere.

MAI METTERE IL LIMONE SULLE COZZE E PESCE CRUDO

Non servono altre parole: il limone non si mette sul pesce crudo.
Oltre a rovinare il sapore del pesce “così come viene pescato”, senza cottura, non è un gesto tipicamente pugliese. Soprattutto a Bari, il capoluogo, è vietato.

“Complimenti al cuoco”

Sono d’obbligo, questo è certo. Mai dimenticarli, è un gesto tipico e altamente gradito. Soprattutto per un pugliese.

“Su i bicchieri e giù i pensieri”: il brindisi

Nessun legame tra il brindisi e Brindisi, città pugliese. Il brindisi si fa sempre, altrimenti “sei di Milano”. Il più quotato è “Bvim alla facc d c’ng’vol mal” (beviamo alla faccia di chi ci vuole male).

La creanza (la buona educazione)

È buona educazione mangiare tutto (anche se soprattutto nel Brindisino e al sud in generale si lascia “il ricordino nel piatto”), ringraziare, essere soddisfatti, essere sazi.

La “sudata”

Non si tratta del caldo improvviso, dell’afa di Agosto o del risultato di una corsa sul lungomare. La sudata è la birra, la PERONI.

La focaccia con le mani e il caffè da seduti

Sono delle regole basilari in Puglia. Nessuna eccezione.

Patate, riso e cozze: zucchina sì o no? Mai chiedere

Mai chiedere se la zucchina vada o no in patate, riso e cozze. Potrebbe nascere una di quelle dispute infinite. Risse. Stragi.

Vinitaly al via per celebrare le eccellenze italiane (EVENTO)

Credit: romabiologica.com

L’attesissimo evento Vinitaly ha avuto inizio ieri, domenica 22 marzo, e continuerà fino al 25 marzo.
Molta è l’attenzione nazionale e internazionale per quest’evento a VeronaFiere, sopratutto perché si tratta di un’edizione caratterizzata dalla presenza istituzionale: sono molti, infatti, i rappresentanti del sistema Italia che intervengono nell’ambito delle rassegne.

“Il settore vitivinicolo è un patrimonio fondamentale per l’Italia con oltre 14 miliardi di euro di fatturato e migliaia di aziende che rappresentano con passione, innovazione e professionalità la ricchezza dei nostri territori. Vogliamo aiutare queste esperienze a crescere, liberandole da lacci burocratici che le hanno appesantite in questi anni. In questi dodici mesi abbiamo messo in campo un’operazione di semplificazione che ha portato alla dematerializzazione di 64mila registri, al taglio di burocrazia inutile e che ha iniziato davvero a mettere la pubblica amministrazione al servizio delle aziende. Abbiamo anche approvato il tanto atteso decreto per i diritti d’impianto e siamo stati protagonisti del piano straordinario per l’internazionalizzazione che vedrà proprio l’agroalimentare al centro delle azioni”.

Sono queste le parole che ha usato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina durante l’inaugurazione di questa 49esima edizione di Vinitaly.

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Sono oltre 4.000 gli espositori presenti, operatori specializzati da 120 paesi e delegazioni commerciali da 52 nazioni, ed è con questi numeri da record che apre Vinitaly. Si parla infatti di un settore in buona salute, quello del vino, che ha un valore di export totale – in Italia – pari a 5 miliardi e 112 milioni di euro; il 33% del totale (1 miliardo 670 milioni) è del Veneto.

Di seguito, il calendario completo di oggi, lunedì 23 marzo:

Ore 10.30 – Inaugurazione di Sol&Agrifood, con la presenza di Colomba Mongiello, Vicepresidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta anti contraffazione

Ore 11 – Incontro sul tema “Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) e vino: opportunità per i produttori europei”. Ci sarà l’intervento di molti esperti, tra cui Paolo De Castro, membro della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento Europeo, e Carlo Calenda, Vice Ministro dello Sviluppo Economico

Ore 11.30 – Presentazione del Piano “Agricoltura 2.0: Innovazione e semplificazione per gli agricoltori”

Ore 16.30 – Palazzo Uffici, Arrivo del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, presentazione de “Il Testo Unico del Vino”.

McDonald’s in lutto: morto l’inventore dei Chicken McNuggets

Per tutti gli amanti di McDonald’s e delle sue specialità gustosissime anti-dieta oggi è lutto nazionale: è morto Herb Lotman, l’inventore dei Chicken McNuggets.
Negli anni Sessanta inventò anche il sistema di surgelamento e distribuzione degli hamburger per McDonald’s.

Fu proprio lui ad inventare le meravigliose panatine di pollo che tutti amano gustare in porzioni da 4, 9 o 12, in base alla fame, al portafoglio e al senso di colpa. È stato lui a regalarci momenti di vero godimento tra olio fritto, salse e spezie, a rendere perfette le nostre serate di cibo all’ingrasso e a dare un senso alla nostra vita, alle nostre scelte, nel McDonald’s che non risparmia nessuno. Attraverso la sua Keystone Foods ha inventato anche il sistema di surgelamento e di distribuzione su larga scala degli hamburger.

Oggi tutti piangono la sua scomparsa; per gli amanti della “Grande M” la perdita è notevole.
Standing ovation per l’uomo che ha saputo migliorarci, di gran lunga, da più di 50 anni, la vita, mettendo sul commercio uno dei prodotti più buoni ed economici di sempre. Lunga vita a Herb Lotman e ai Chicken McNuggets.

Grazie, di vero cuore.

Bevi il caffè e poi mangi la tazza (VIDEO)

Credit: distribuzionemoderna.info

Popolo di coffee-addicted, siete pronti a bere il vostro amato caffè e poi a mangiarvi la tazza? Si, avete capito bene: da poco KFC, nota catena di ristoranti e fast food, ha infatti lanciato una tazza commestibile, fatta di wafer, rivestita di carta da zucchero e cioccolato bianco. Ovviamente resistente al calore.
Insomma, una tazza gustosa, che non si scioglie e che tiene caldo il vostro caffè, cosa volete più di così?

Credit: cosmicoblog.com
Credit: cosmicoblog.com

Il successo, e l’apprezzamento, da parte dei clienti è arrivato. La tazza commestibile è stata infatti introdotta sul mercato grazie a Yum, che gestisce la KFC, dopo aver valutato la fattibilità del prodotto, l’ha introdotta nel mondo reale in piccole quantità per verificare se ai clienti sarebbe piaciuta. E così è stato.

http://www.youtube.com/watch?v=5Yq_0muuZCI

Tra i discussi vantaggi principali che potrebbe potenzialmente avere questo contenitore per il caffè (che è la bevanda consumata in tutto il mondo) c’è sicuramente il discorso sull’impatto ambientale. Ci sarebbe infatti una notevole riduzione di imballaggi, bicchieri di carta e plastica, che affollano i cestini e che contribuiscono all’inquinamento ambientale.

E se la grande catena KFC, che serve milioni di caffè quotidianamente in tutto il mondo, riuscisse ad adottare questo nuovo genere di soluzione, allora certamente il negativo impatto ambientale scaturito dai contenitori utilizzati per il consumo del caffè potrebbe realmente subire una netta e utile diminuzione a livello globale.

Certo è, però, che le leggi del mercato se ne infischiano dell’ambiente, quindi il nuovo progetto di realizzare tazze commestibili per un inferiore inquinamento andrà in porto solo se il costo di questa nuova tazza si allineasse veramente con quello delle normali tazze di carta o plastica.