domenica, 19 Maggio 2024

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Proposte dal mondo del cibo: ristorazione, dieta, ricette e cucina

Estate nuova, dieta nuova. Provate la dieta Dash

Estate nuova, dieta nuova. E quest’anno spopola la dieta Dash, acronimo di Dietary Approaches to Stop Hypertension: si tratta di approcci dietetici per controllare l’ipertensione.
La dieta Dash è infatti particolarmente raccomandata per le persone con pressione alta, ma anche per coloro che, seguendo un preciso menù, precisi schemi e perfetti piani vogliono perdere peso.

Nella costruzione di un’opportuna ed efficace dieta Dash bisogna tenere conto di tre precisi obiettivi:
1) Spartire in maniera ottimale il fabbisogno giornaliero tra i principali pasti quotidiani (prima colazione, spuntino di metà mattinata, pranzo, eventuale spuntino pomeridiano, cena)
2) Variare giorno per giorno gli alimenti, cercando di non ripetere troppe volte lo stesso cibo (la dieta diventerebbe monotona e in alcuni casi dannosa) cercando alternative dalle stesse caratteristiche nutrizionali
3) Risparmiare denaro cercando cibi a prezzi vantaggiosi, ma senza rinunciare alla qualità
Quindi nessun divieto e nessuna preclusione, ma entro i limiti consentiti (l’unico vero nemico della dieta Dash è il sale).

Generalmente, un ragazzo di 20-30 anni che pratica attività fisica regolarmente, dovrà consumare all’incirca 2400 calorie, mentre per chi si trova in età avanzata (dopo i 50 anni, sempre di sesso maschile e sotto le stesse condizioni) l’apporto scende alle 2000 calorie.
Per le donne invece è diverso, e si tratta di 1600 calorie in età avanzata, e 2000 per le giovani fino ai 30 anni circa).
In base all’apporto calorico giornaliero la dieta Dash prevede il consumo di 6/8 piccole porzioni di cereali al giorno, a scelta fra pane, riso e pasta, 4/5 porzioni di verdura e 4/5 di frutta, 2/3 porzioni di latticini a basso contenuto di grassi, latte scremato o yogurt e 6 porzioni di pesce, pollame o carne magra. I dolci non sono banditi, ma ovviamente devono costituire uno sfizio da concedersi ogni tanto e non un’abitudine: nella dieta ne sono previste 5 porzioni alla settimana.

Ma oltre ai benefici per la “pancetta”, la dieta Dash è molto altro.
Alcuni ricercatori dei National Institutes of Health hanno confrontato questo tipo di dieta con altri tre regimi dietetici, sottolineando la capacità della prima di promuovere le buone abitudini alimentari.
Secondo i ricercatori, infatti, “i pazienti affetti da ipertensione che hanno seguito la dieta hanno avuto un calo medio di 6 mmHg della pressione sistolica e 3 mmHg della pressione diastolica”, riducendo anche il rischio di infarto.

Va però ricordato che prima di iniziare una qualsiasi dieta è doveroso rivolgersi al proprio medico curante affinché verifichi le condizioni di salute iniziali, valutando al meglio la propria idoneità fisica verso la cura dimagrante.
Su DietaDash.it tutte le informazioni e i consigli utili per voi.

Ecco quel che non sapevi sulle uova e i loro vantaggi

Le uova sono diventate nuovamente un cibo consigliato sulle tavole degli italiani. Mentre fino a qualche anno fa erano state demonizzate, adesso invece hanno acquisito un discreto successo. Infatti, sono ricche di colesterolo buono e hanno numerose proprietà che fanno bene all’organismo. Le uova sono da rivalutare perché secondo una ricerca australiana dell’America Journal of clinical nutrition, il consumo di uova aiuterebbe a tenere a bada il rischio cardiovascolare senza alcuna incidenza sotto l’aspetto del colesterolo. Ecco perché, è stato analizzato nel dettaglio le loro proprietà e si è cercato di capire se effettivamente hanno dei fattori positivi per l’organismo. Vediamo quali sono queste proprietà.

Proteggono la vista

Contengono la zeaxantina e luteina, anti-ossidanti che proteggono la retina in modo tale da tenere sotto controllo la salute degli occhi e di filtrare la luce quando è troppo forte. Queste sostanze sono in grado anche di tutelare dall’insorgenza della cataratta.

Nelle uova c’è un mix di sostanze nutritive

Nelle uova si trovano vitamina D, vitamine A, vitamine del gruppo B, carotenoidi e potassio ma hanno anche tanti aminoacidi essenziali, grassi buoni e proteine. Questo ovviamente rende tale prodotto una sorta di superfood che vale assolutamente la pena consumare.
Un prezioso alleato di chi vuole mantenere la linea, tali cibi sono un alleato prezioso per mantenere la linea. Possono essere scelte per la colazione oppure per un pranzo veloce. Vi aiuteranno a sentirvi subito più sazi e allo stesso modo, hanno poche calorie. Parliamo in media appena 80 calorie ogni cento grammi.

Sono utili per recuperare le forze

Le uova sono utili per recuperare le forze dopo l’attività fisica. Questo perché sono ricche di energia e vi aiutano anche a dare una risposta muscolare perché l’albume e piena di proteine.

Dieta: la nuova tendenza è veloce ed efficace

photo credits: Marieclaire

Stando alle nuove tendenze in fatto di dieta ed alimentazione, la fast diet sembra essere l’erede assoluta della Dukan.
Questa nuova tipologia di dieta è stata creata dal medico e giornalista Michael Mosley in collaborazione con Mimi Spencer, giornalista di moda e cucina.

La fast diet, secondo quanto si legge sull’omonimo libro in cui Mosley e la Spencer la raccontano, si basa su alcuni digiuni intermittenti ed una forte riduzione di calorie.
Se si vuole seguire la fast diet bisogna mangiare un po’ di tutto, senza esagerare, per cinque giorni della settimana. I rimanenti due giorni: le donne assumeranno massimo 500 calorie, mentre gli uomini potranno arrivare ad assumere un totale di 600 calorie nel corso della giornata.

Secondo Luigi Fontana, docente di Scienze della Nutrizione nelle Università di Washington, St. Louis e Brescia: i giorni in cui si assumono poche calorie l’organismo attua un meccanismo di autofagia delle cellule danneggiate presenti nel nostro corpo.
Inoltre, si eliminano i grassi accumulati nel tempo e si riducono i rischi di patologie cardiache.

Un altro elemento importante nella fast diet è l’acqua. Bisogna bere almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno e consumare anche tè verde e tisane, visto il loro alto potere antiossidante.
Sconsigliati i succhi di frutta zuccherati e l’alcool a causa dell’alto contenuto di calorie che contengono. Un bicchiere di vino bianco, infatti, contiene fino a 120 calorie ed una lattina di birra arriva a 150.

Questa tipologia di dieta, per il basso apporto di calorie in alcuni giorni, non può essere seguita da diabetici, ipertesi, persone con insufficienza renale e donne in stato di gravidanza.

Bere latte non è innaturale, la ricerca scientifica conferma

Bere latte fa bene o male alla nostra salute? Da anni si sta dibattendo proprio su questo argomento, a colpi di articoli e ricerche più o meno fondate. Se da una parte c’è chi si oppone del tutto al consumo di latte e derivati, affermando che l’assunzione di questi prodotti potrebbe essere contro natura, in quanto nessun animale adulto beve latte, dall’altra c’è chi consiglia vivamente di aumentare il suo consumo, poiché non esistono motivi salutistici abbastanza radicati in grado di suggerire di rinunciare ai latticini. La prima ipotesi è inoltre confermata dalle numerose persone affette da intolleranze al lattosio, lo zucchero presente nel latte. Ma anche qui interviene la ricerca scientifica, che avanza la propria ipotesi, affermando che in realtà il consumo di latticini apporti soltanto vantaggi all’essere umano e che la presenza del latte nell’alimentazione quotidiana è fondamentale.

Analizzando l’intolleranza al latte, si è scoperto che questa si manifesta con sintomi ben specifici, ai quali si può rimediare portando avanti una dieta adatta, che eviti il consumo di alimenti contenenti lattosio, proteine del latte e derivati. Ma da cosa è determinata l’intolleranza? Tutti i mammiferi neonati, compreso l’uomo, possiedono un enzima, la lattasi, che ha il compito di scomporre il lattosio all’interno del duodeno e nell’intestino tenue. La produzione dell’enzima tende a calare nel tempo e cessa quasi del tutto tra i 5 e i 10 anni. Proprio per questo in molte persone adulte si manifesta l’intolleranza al latte. Questa regola non vale però per tutti, in quanto chi non produce l’enzima non sviluppa necessariamente dei problemi nel consumare il latte. Non solo. Alcuni studi scientifici hanno dimostrato anche come il consumo giornaliero di lattosio possa contribuire a selezionare una flora batterica intestinale capace di alleviare i sintomi più intensi dell’intolleranza.

Inoltre l’intolleranza al latte colpisce solo una parte degli individui, poiché in quella restante è avvenuta una mutazione genetica, che ha reso l’uomo capace di digerire il latte anche da adulto. Mutazione genetica che si è poi trasmessa nel corso del tempo a una serie di individui, sviluppandosi come vero e proprio vantaggio evolutivo. Niente a che vedere con il mondo animale.

Il latte, ricco di calorie e di nutrienti ha diversi effetti benefici sull’organismo umano: la vitamina D, per esempio, regola l’assorbimento del calcio e l’assunzione regolare di latte porterebbe alla riduzione del rischio di varie malattie, come il rachitismo. Inoltre, il consumo regolare nelle quantità raccomandate, costituisce un fattore protettivo nei confronti di malattie come l’osteoporosi, l’ipertensione, il diabete, le malattie cardiovascolari e persino alcuni tipi di cancro.