giovedì, 25 Dicembre 2025

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Natale nel mondo: le tradizioni più belle (FOTO)

credits photo: wakeupnews.eu

Il Natale si sta avvicinando, i bimbi scalpitano per ricevere i doni e la magia delle feste è sempre più nell’aria. Noi italiani, con tutta probabilità, abbiamo già addobbato l’albero e tutta la casa, e stiamo pensando ai regali giusti per tutti: da mamma e papà, alle amiche, al nostro partner. E il menù per il cenone è già pronto.
Ma come si aspetta e come si festeggia il Natale nel resto del mondo?

Argentina

credits photo: internationalwebpost.org
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Anche se è distante migliaia di km, in Argentina il Natale si festeggia proprio come da noi. Con una piccola, grande differenza: a dicembre è piena estate.
Il giorno più festeggiato è il 24 dicembre. Gli argentini si riuniscono mangiando l’asado, una carne tipica del posto, e infine brindano con spumante e panettoni.
A causa delle temperature troppo elevate gli alberi di Natale sono spesso di plastica, perché diversamente si seccherebbero in fretta.
Negli ultimi anni è diventato sempre più comune le scambio dei regali, sostituendo l’antica tradizione che vedeva i Re Magi portare i regali ai bambini nel mese di gennaio.

Austria

credits photo: anoilaparola.it
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È una delle feste più amate. Tipici sono i mercatini di Natale, i dolci e i biscotti natalizi.
Un’usanza molto particolare è quella di riempire le calze di dolciumi, alla vigilia del 5 dicembre.
Il giorno di Natale gli austriaci sono soliti andare alla messa dei bambini nel pomeriggio, poi al cimitero per una preghiera ai defunti, e infine tutti a cena. Quest’ultima è composta dalle salsicce con i crauti, dalla ‘Bachikoch‘ – una tipica minestra di latte e farina – e da un brodo di manzo con i würstel.
Davanti all’albero di Natale si legge il Vangelo e si prega. A mezzanotte c’è la Santa Messa, dove si cantano e suonano canzoni natalizie.

Canada

credits photo: riverflash.it
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I canadesi addobbano la casa con luci colorate, corone d’alloro e l’albero di Natale. La settimana prima di Natale i bambini scrivono la letterina a Santa Claus, e appendono le calze al camino in modo che lui possa riempirle.
Il pranzo natalizio è composto dal tacchino ripieno, o l’anatra arrosto, accompagnati da patate e salsa di mirtilli.
I bambini poi, come da tradizione, vanno di casa in casa, cantando canzoni natalizie, ricevendo in compenso monetine, dolci o bevande calde.

Gran Bretagna

credits photo: masterexplorer.eu
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I bambini inglesi scrivono la letterina per Santa Claus a novembre. Dopodiché, due settimane prima di Natale, addobbano le case con fiocchi e luci colorate. La sera della vigilia i bambini appendono le calze, e lasciano un bicchiere di latte ed un dolce per Babbo Natale, e una carota per la renna Rudoplh.
Il giorno di Natale si scartano i regali che Babbo Natale avrà lasciato in un sacco sotto l’albero. E poi tutti pronti per il pranzo: tacchino con salsa di mirtilli, e infine la Christmas Cake.
Alle 15 la Regina fa il suo discorso in TV , e il tè sarà ritardato alle 18.
Il giorno dopo Natale è festa nazionale, il Boxing Day, anticamente considerato il giorno dello scambio dei regali tra datori di lavoro e dipendenti. Oggi è considerato il giorno dello shopping.

Irlanda

credits photo: irlandando.it
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Le tradizioni sono molto simili a quelle bretoni. Il Natale dura dalla vigilia di Natale al giorno dell’Epifania, conosciuto come Little Christmas.
Il giorno dopo Natale è un’antichissima tradizione fare la Caccia allo Scricciolo; una finta caccia al povero uccellino, colpevole di esser stato causa del martirio di Santo Stefano secondo un’antica leggenda.
Il 6 gennaio è il giorno del Natale delle Donne, loro hanno la giornata libera e gli uomini fanno i lavori di casa.
La cucina tipica di queste feste offre una torta rotonda ripiena di semi di cumino, e il classico tacchino accompagnato talvolta dalla carne di manzo.

Ungheria

credits photo: guidesmart.tv
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In Ungheria Mikulas, alias Babbo Natale, fa visita ai più piccoli il 6 dicembre, portando dolci ai bambini buoni e delle fraschette a quelli più monelli.
Il 24 dicembre si festeggia la Santa Sera: si cena e si addobba l’albero di Natale, dove da lì a poche ore troveranno i regali di Natale. A mezzanotte tutti a messa.

Danimarca

credits photo: villeecasali.com
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Qui il periodo natalizio inizia con l’Avvento. Nel giorno della vigilia si addobba l’albero con palline, decorazioni e con la bandiera danese. Il pasto tradizionale è l’oca arrosto con cavolo e patate. Il dolce tipico è il riso alle mandorle; tradizione vuole che nel riso venga nascosta una mandorla intera, e chi la trova riceve un regalo.
I bambini diventano folletti rossi, e aspettano Julemann (Babbo Natale) che porta i regali. Dopo la cena intorno all’albero decorato, si cantano canzoni natalizie nell’attesa di scartare i doni.

Finlandia

credits photo: tuttoscuola.com
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È il paese di Babbo Natale, o meglio Joulupukki.
I bambini, guardando dalle finestre, aspettano il suo arrivo, che avverrà presto perché è proprio lì che abita. La tradizionale cena di Natale comprende spezzatino, prosciutto, patate e barbabietole rosse. I dolci caratteristici sono ricchi di spezie come zenzero e cannella, insieme alla tanto amata pasta sfoglia ripiena di marmellata di prugne.

Germania

credits photo: viaggi.nanopress.it
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I tedeschi danno inizio al periodo natalizio a novembre. Il 6 dicembre arriva San Nicola, che porta ai bambini tanti gustosi dolciumi.
Vengono preparate delle ghirlande all’interno delle quali, nelle quattro domeniche che precedono il Natale vengono inserite delle candele, una ogni domenica. Il 24 dicembre, poi, si addobba l’albero, nell’attesa del Christkind, cioè Bambin Gesù, e di Babbo Natale che porterà i regali solo ai bimbi buoni.
Una particolare attenzione è dedicata alla preparazione della tavola, imbandita con l’oca arrosto o con la capra blu.

Olanda

credits photo: aliexpress.com
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Per gli olandesi il giorno più bello delle feste natalizie è il 5 dicembre, quando Sinterklaas – il nome olandese con cui si indica San Nicola – porta i regali. La sera i bambini mettono una scarpa davanti al camino sperando che il Santo passi a riempirla di caramelle e dolci.
In Olanda non c’è un vero e proprio piatto tipico, ma pollo e tacchino sono i più amati. Seguiti poi dalle ciambelle alla mandorla, utilizzate anche come decorazione per l’albero di Natale, e da un pane tradizionale ovale farcito con uvetta ribes e pasta di mandorle.

Polonia

credits photo: bitlandres.com
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In Polonia la vigilia di Natale è un giorno molto importante, tradizionalmente di digiuno e astinenza, dove non si consuma carne.
Prima della cena verrà passato tra i commensali un biscotto con impressa l’immagine della Sacra Famiglia, l’Oplatek, dal quale ognuno dovrà prenderne un pezzo.
Il pasto inizia quando in cielo compare la prima stella, ed è composto da 12 portate, per simboleggiare i Dodici Apostoli, prive di olio e burro. La tradizione vuole che il posto a capotavola rimanga vuoto, perché riservato al Bambino Gesù.
L’albero si addobba la sera della vigilia, nell’attesa del loro Babbo Natale, Mikolaj. Dopo il suo arrivo si è soliti uscire in giardino, per accendere un bel fuoco sul quale arrostire salsicce dopo la mezzanotte.

Spagna

credits photo: ansamed.info
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Le festività spagnole si protraggono fino al 6 gennaio, giorno in cui i Los Reyes, cioè i Re Magi, porteranno i doni ai bambini che sono stati buoni. La festa poi continua con le sfilate dei carri illuminati, dai quali vengono lanciate caramelle.
I piatti caratteristici sono i dolci, dal torrone al marzapane.

Francia

credits photo: natale-mercatini.it
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In Francia ogni regione ha le proprie tradizioni. I mercatini di Natale riempiono ed illuminano le strade. Un’usanza comune è quella di allestire un presepe con delle statuine d’argilla, vestite con i costumi tipici.
I bambini francesi ricevono i regali o dal Bambino Gesù o da Père Noël, alias sempre Babbo Natale, che farà visita ai bambini ben due volte, il giorno di San Nicola e il giorno di Natale.
Altra usanza particolare è quella di scambiarsi i regali il 31 dicembre.
A tavola non può mancare il pesce: ostriche, salmone e paté de Fois Gras abbondano. Seguiti dalle lumache, finendo col Bûche de Noël, tipico fagottino al cioccolato.

Da oggi si potrà bere l’originale ‘Blue Milk’ a Londra (FOTO)

C’è un’altra avvincente notizia per gli amanti della saga di Star Wars,
oltre all’uscita imminente del nuovo capitolo (il numero 7): infatti,
ecco palesarsi l’inaspettata apertura di un pub londinese che riproduce in tutto e per tutto
la Mos Eisley Cantina, mostrata per la prima volta nel primo film “Una nuova Speranza”.
Immaginate di poter passare una serata alternativa sul set di un film, aggiungeteci dei buoni amici e qualcosa da bere, ed ecco a voi una serata indimenticabile che racconterete a tutte le generazioni a venire.

Questo è il prodotto di un gruppo di fan accaniti delle guerre stellari, che ha
voluto dare una sede reale a uno dei posti più avventurosi dell’universo, dove si può bere cocktail decisi con gli amici, ascoltare musica “spaziale” e, se necessario, partecipare a pericolose risse tra pirati galattici, prima di arruolarli per missioni tra le stelle.

Per rendere poi la permanenza più intrigante e accogliente, la cantina offrirà ai suoi clienti e ai loro amici Jedi una selezione di drink tra i quali il famosissimo Blue Milk, tipico cocktail dello spazio, che si potrà gustare ai tavoli visti nel lungometraggio, tra le riproduzioni dei Jam Jar Binks, graziosi esserini dal muso divertente.
La cantina non mancherà, inoltre, di mostrare le sue strane creature e i suoi folli musicisti in tutta la loro gloria.
I possessori del VIP ticket avranno a disposizione tutti i vantaggi della visita, tra i quali i drink alcolici e il pass per la visita completa, mentre per gli altri sarà possibile pagare un extra sul posto.

Per i fan della Forza, inoltre, sarà possibile visitare il palazzo di Jabba, il villaggio degli Ewok e la riproduzione alta quasi 7 metri di uno Scout Walker.
Le notizie dell’apertura, datate Settembre 2015, ora possono dirsi vere a tutti gli effetti, dopo il completamento dei lavori avvenuto di recente.

Ecco qui le foto dell’originale Mos Eisley Cantina, che tutti i fan hanno il dovere di andare a visitare almeno una volta nella vita.

Invecchiamento cerebrale: i cibi per combatterlo (FOTO)

credits photo: curarsicongusto.it

E se vi dicessi che possiamo evitare che il nostro cervello invecchi? Sorpresi?
Ecco 15 alimenti in grado di prevenire e combattere l’invecchiamento cerebrale.
Si tratta di cibi che mantengono attive le nostre abilità intellettive e le capacità della nostra memoria, e che inoltre prevengono le malattie neuro degenerative.

Pesce azzurro

credits photo: cibimbo.com
credits photo: cibimbo.com

In particolare sgombro e sardina, sono ricchi di omega 3: acidi grassi che aiutano il cervello a mantenersi giovane e reattivo.
Inoltre, il pesce azzurro fresco, riesce a rallentare del 10% circa la perdita della memoria.

Frutti rossi

credits photo: mangiarebuono.it
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I mirtilli in particolare, sono ricchi di antiossidanti, che rallentano l’invecchiamento cerebrale e proteggono la corteccia cerebrale. Agiscono contro i radicali liberi e migliorano le capacità cognitive e motorie, limitando l’insorgenza di danni neuronali.
Come per qualsiasi frutto, anche per i frutti di bosco tutte le proprietà salutari vengono mantenute se sono scelti di stagione e biologici.

Avocado

credits photo: fidelityhouse.eu
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È un frutto ricco di grassi monoinsaturi, che controllano la circolazione sanguigna, rendendo la nostra mente sempre efficiente.

Frutta secca

credits photo: content-farm.it
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Mandorle, noci, nocciole, sono dei toccasana per il nostro organismo perché forniscono al nostro corpo un’elevata quantità di vitamina E, che protegge le nostre arterie e previene la demenza senile. Sono fonte inoltre di omega 3.

Verdure

credits photo: pianetadonna.it
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In particolar modo quelle verdi, come broccoli e spinaci, sono fondamentali perché agiscono contro la perdita della memoria, aumentando l’abilità nel parlare e nell’attenzione.

Semi di lino

credits photo: tantasalute.it
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Sono ricchi di omega 3, che rallentano l’ invecchiamento cerebrale. Il modo migliore per consumarli è quello di triturarli e arricchire varie pietanze.

Barbabietola

credits photo: blog.metodo3emme.it
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È stato dimostrato che consumare regolarmente barbabietole, aiuta ad aumentare la velocità dei nostri ragionamenti.

Uova

credits photo: ytcoach.it
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Soprattutto se di “agricoltura biologica” aiutano il nostro cervello a lavorare più velocemente.

Curry

credits photo: seriouseats.com
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Ottimo antiossidante, in grado di proteggere i nostri neuroni dalle malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer e il Parkinson.

Prugne secche

credits photo: alimentazione.pazienti.it
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Sono ricche di sostanze nutritive, come potassio, zinco, magnesio e ferro. Rallentano la degenerazione delle cellule cerebrali.

Cioccolato

credits photo: pianetadonna.it
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Preferibilmente quello extra fondente, e senza zuccheri aggiunti, perché più ricco in cacao, limita l’insorgere di condizioni degenerative a livello cerebrale.

Tè verde

credits photo: depurarsi.com
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Antiossidante per eccellenza, contrasta i radicali liberi, è un prezioso aiuto per la concentrazione e per combattere la fatica mentale.

Caffè

credits photo: benesserenergia.it
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Anch’esso antiossidante. Ricerche hanno dimostrato che chi consuma regolarmente caffè è più protetto da malattie che causano danni al cervello.

Kiwi

credits photo: slowfood.it
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Contengono rame, importante per i bambini in fase di crescita, per lo sviluppo del cervello e del sistema immunitario. Prevengono lo stress ossidativo, e quindi il cancro, l’arteriosclerosi e le malattie neurodegenerative.

Pomodoro

credits photo: semplicementebenessere.it
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Capace di ripulire il nostro organismo da radicali liberi e tossine, prevenendo danni alle cellule cerebrali. Per acquisire tutte le sostanze benefiche sarebbe preferibile consumarli quando sono rossi e maturi.

Come organizzare un cenone di Natale anti-spreco (FOTO)

photo credits: dcimages

Ogni anno, durante il periodo natalizio, enormi quantità di cibo finiscono nella spazzatura. Senza pensare alle decorazioni, ai centrotavola ed alle stoviglie comperate appositamente per questo periodo di festa.
Un Natale sotto il punto di vista consumistico, quindi, porta ad uno spreco alimentare e non particolarmente alto e di conseguenza ad una spesa familiare non indifferente.
Sarebbe bello, ma soprattutto nobile, se quest’anno il nostro cenone di Natale producesse meno sprechi ed inutili ulteriori spese. Andiamo a vedere, quindi, qualche consiglio che possa rendere il nostro Natale buono nel senso vero del termine.

La tavola

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Almeno a Natale, mettiamo da parte tovaglie di carta e bicchieri di plastica. Piuttosto utilizziamo piatti, bicchieri e posate che possono essere lavati e riutilizzati. Oltre che produrre meno spazzatura, renderemo la nostra tavola più bella ed autentica.

La spesa

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Organizziamo prima il menù e poi andiamo a comprare tutti gli ingredienti necessari alla preparazione del cenone. Eviteremo sprechi inutili e compreremo solamente prodotti che utilizzeremo davvero.

Il cenone

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Se abbiamo optato per un menù composto da più portate allora dobbiamo fare attenzione alle quantità. Evitiamo di cucinare in maniera troppo abbondante ogni portata e limitiamoci a cucinare delle portate medio-piccole. In questo modo ci assicureremo che tutte le pietanze vengano assaggiate dai nostri ospiti ritrovandoci così a non dover buttare via le portate finali del cenone, che spesso vengono rifiutate a causa delle grandi abbuffate di antipasti e primi piatti.

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faboulouslife
Alla fine del pranzo o della cena, solitamente rimane sempre qualche pietanza. Perché non condividerla con gli invitati? Bastano delle scatole di cartone dove potete mettere una porzione di cibo avanzato. Potrebbe rivelarsi un bel gesto nei confronti di amici e perenti, soprattutto se si pensa che nel mondo tantissimo cibo viene sprecato ed altrettanto viene desiderato.