giovedì, 2 Maggio 2024

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Tutti i luoghi di “Vicky Cristina Barcelona” (FOTO)

Credits: www.vertigo24.net

Woody Allen non delude mai. E “Vicky Cristina Barcelona“, film uscito nel 2008, ne è stata l’ennesima prova. Un film ambientato quasi per intero – come ci suggerisce il titolo – nella bellissima Barcellona, a parte per alcune scene ad Oviedo e Aviles, due città nelle Asturie. La scelta della location, però, non è casuale. “Non pensavo ad altro che a creare una storia in cui Barcellona fosse un personaggio come gli altri. Volevo rendere omaggio a Barcellona perchè adoro questa città e tutta la Spagna in genere. È una città piena di bellezza visiva, con una sensibilità molto romantica” aveva dichiarato il regista al momento della scrittura del copione.

Proprio perché Barcellona è una città meravigliosa ed il film “Vicky Cristina Barcelona” lo è altrettanto, abbiamo ripercorso tutti i luoghi che hanno fatto da sfondo al film, quelli in cui i protagonisti si conoscono, si amano, si odiano, passano giornate insieme e fanno di tutto per godersi al massimo il clima e l’atmosfera della città catalana.

Da “Vicky Cristina Barcelona” è impossibile non conoscere l’intera città, sia quella più frequentata e propriamente turistica, sia quella conosciuta ai veri amanti della città. Della parte più artistica sono presentate le opere create dall’architetto Gaudì, alcune delle quali sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. La Basilica della Sagrada Familia, Casa Milà e Park Guell, dove, per la prima volta, si incontrano Vicky – Rebecca Hall – e Juan Antonio – Javier Bardem – precisamente davanti alla famosa fontana della salamanca.

Un film quindi che offre una grande panoramica della cultura. Non mancano nemmeno la Fondazione Joan Mirò, il Museo Nazionale d’Arte della Catalogna, l’aeroporto di Barcellona con il murale di Mirò e il Parco di divertimenti del Tibidabo, con spettacolari vedute sulla città, in tutte le sue sfumature. E ancora il Porto Olimpico, le Ramblas, uno dei viali più famosi e significativi, e il Parc de la Ciutadella, sede del governo della Catalunya, ripresa quando le protagoniste si scattano foto a vicenda.

Allen, però, dà importanza anche a caffè e ristoranti in “Vicky Cristina Barcelona”. Els Quatro Gats, locale del 1897, è quello in cui Juan Antonio flirta con Cristina e Vicky, mentre il Cafè Vienes fa da sfondo alla scena in cui Judy dice a Vicky di non essere felice del suo matrimonio. Mentre il primo ospitò la prima mostra di Picasso nel 1900, il secondo era uno dei luoghi di ritrovo preferiti dagli intellettuali del tempo.

Non solo Barcellona, ma anche Oviedo e Aviles. La prima è “una città deliziosa, esotica, bella, pulita, gradevole, tranquilla e pedonalizzata; è come se non facesse parte di questo mondo, come se non esistesse… Oviedo è come una favola“. Queste parole, scritte sulla targa posta sulla statua di Allen, nel centro della città, la descrivono pienamente in tutta la sua straordinarietà: le chiese di Santa María del Naranco, San Miguel de Lillo e San Julián de los Prados – dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO – sono solo alcuni dei posti più belli.

Aviles, invece, si trova a circa 35 chilometri da Oviedo. Proprio in questa città sono state girate alcune delle scene più romantiche di “Vicky Cristina Barcelona”: i ritratti del Faro di San Juan con il mare sullo sfondo e il Parco Ferrera, dove Vicky e Juan Antonio assistono ad uno spettacolo di flamenco.

Un nome speciale per una vacanza speciale

Nell’era dei neologismi, del cosmopolitismo e delle conseguenti commistioni linguistiche, della novità e dell’elogio della creatività, in cui tutto è moda e tendenza passeggera, il settore del marketing deve essere perennemente alla ricerca di espedienti efficaci ed intriganti.

Molte travel companies, decisamente al passo con i tempi, hanno assecondato le qualità dei nostri tempi, creando un sistema originale per sottolineare l’unicità del cliente e della propria vacanza.

Così, se si è in viaggio di lavoro, ma si vuole sfruttare qualche giorno per visitare il posto? Le agenzie proporranno un “bleasure travel”. O ancora, lui vuole fare un campeggio nella natura, lei invece vuole concedersi qualche giorno di relax? La soluzione ideale è un “glamping“, fusione delle due parole glamour e camping.

Una “gaycation” per i sostenitori delle uguaglianze gay, una “babymoon” per le coppie che vogliono concedersi un romantico apostrofo per provare ad avere un bambino o, ancora, una “playcations“, per una vacanza tutta divertimento.

Ben Zimmer, produttore esecutivo di Vocabulary.com, dice che le parole a volte bizzarre possono tornare utili. E spiega: “E’ il marketing di nicchia. Si sta cercando di fare appello a diversi settori del pubblico. Abbiamo una particolare tipologia di viaggio per voi, che ha un nome speciale“.

E sulla stessa scia parla Katherine Connor Martin, capo della US Dizionari Oxford University Press, che afferma che queste parole miste possono diventare popolari perché sono “carine e auto-coscienti”.

La gente conia molte più parole di quante ne adotti”, afferma la Martin. “E’ difficile prevedere quale catturerà l’attenzione e quale no. Si tratta di vedere come la gente usi in realtà la parola in modo non-auto-cosciente, aspettandosi che gli altri ne conoscano il significato”.

La parola resta un veicolo fondamentale per il marketing, un mezzo in continua evoluzione e a completa disposizione della creatività. Perché in fondo ognuno di noi pretende una vacanza su misura. A partire dal nome.

La città dipinta di blu (FOTO)

città dipinta di blu
Credit: theworldpursuit.com

Si dice che le tonalità di azzurro siano molto rilassanti e inducano ad una sensazione di pace e rilassatezza. E’quanto accade a Chefchaouen una piccola località del Marocco, famosa per essere la città dipinta di blu.

Si trova nel Nord-Ovest del Paese ed è una destinazione turistica che inizia ad essere abbastanza conosciuta anche all’estero per due motivi: le coltivazioni di hashish e per essere completamente dipinta di blu. Andare a Chefchaouen significa allontanarsi dal caos delle grandi città marocchine e godersi pace e relax grazie anche al colore azzurro che domina qualsiasi luogo.

città dipinta di blu

Ma perché è tutto blu in questa cittadina del Marocco? Le ragioni potrebbero essere principalmente due, una è legata all’esodo degli ebrei che si stabilirono in questo luogo, dipingendo tutto di blu, il colore del giudaismo. Una seconda versione invece, vuole la città azzurra perché questo colore allontana gli insetti ricordando loro l’acqua.

Un’altra ipotesi, anche abbastanza probabile, è che tutto sia dipinto di blu perché questo colore respinge il calore che durante i periodi estivi può essere veramente insopportabile.
Oltre ad inseguire i gatti nelle stradine azzurre, a Chefchaouen non c’è molto altro da fare. Il luogo è la base eccellente però per diverse escursioni che si possano fare sui monti Rif.

città dipinta di blu

La luna di miele più lunga del mondo (FOTO)

dailymail.co.uk

Sei continenti, 33 paesi, 57.397 km percorsi via terra, 226.152 fotografie, 110 escursioni, 105 autobus, 41 safari e 39 immersioni. Il tutto in 675 giorni.

Sono questi i numeri straordinari della luna di miele più lunga – e sicuramente emozionante – del mondo. I due impavidi esploratori che si sono cimentati in un’avventura senza precedenti sono Mike e Anne Howard, giovanissimi novelli sposi amanti del rischio e dei viaggi.

Iniziata la loro luna di miele a partire dal Sud America, i due innamorati si sono mossi attraverso l’Africa, l’Asia e l’Europa dove hanno esplorato le civiltà e i luoghi più incantevoli di tutto il mondo.

Decisi a rendere il loro primo viaggio da marito e moglie unico ed indimenticabile, Anne e Mike, abbandonato il lavoro e utilizzati i risparmi di una vita, si sono lanciati alla scoperta delle località e delle popolazioni meno conosciute del pianeta. Un esempio? I due si sono spinti fino a Entre Cielos a Mendoza, in Argentina: una suggestiva struttura dove soltanto due persone prima di loro avevano soggiornato.

Ma il luogo che ad entrambi gli innamorati è rimasto nel cuore è stato il Myanmar per la gente cordiale e il mix di culture che ospita quel territorio.

Irlanda del Nord, Cile, Bolivia, Vietnam: ogni spostamento che la coppia ha compiuto è stato ampiamente documentato e ripreso da fotografie e commenti che i due hanno postato sul loro blog, HoneyTrek.com/TripCoach, seguiti nel loro viaggio da oltre 7.000 fans.

Il tutto mosso da una filosofia di vita semplice ed essenziale: meglio ora che poi. Perchè si sa, da anziani viaggiare o spostarsi diventa difficile e rischioso. Quindi meglio approfittare della giovane età per fare viaggi ed esplorazioni, soprattutto se questo serve a rafforzare il legame di coppia, come è successo per Anne e Mike che dopo questo incredibile viaggio si sono ritrovati più uniti che mai.