giovedì, 2 Maggio 2024

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Consigli e notizie su come stare bene e rilassarsi all'insegna del benessere

Le regole della cromoterapia per dire addio allo stress

Quando siamo di umore scuro o al settimo cielo, quando le cose vanno bene sul lavoro oppure ci sono problemi in famiglia la tentazione è scegliere capi d’abbigliamento e accessori di certi colori che, insieme ad alcune inequivocabili espressioni del viso, riescono a raccontare agli altri il nostro stato d’animo. Il rapporto tra colori e sensazioni è alla base della cromoterapia, pratica alternativa che fa leva sulle proprietà dei colori ritenendo che possano influire positivamente sulla psiche.

Si pensa che, inconsciamente, scegliamo di indossare abiti e borse di una certa tonalità così come siamo più propensi a mangiare cibi di alcuni colori per sentirci più a nostro agio nell’affrontare situazioni diverse. Sembra insomma che esista una stretta connessione tra la nostra mente e la scala cromatica: saperla leggere consente di ritrovare il buonumore o voltare pagina dopo un insuccesso. Indossare un maglione verde può trasmettere una sensazione di evasione e relax, richiamando alla mente la natura. Così come una sciarpa arancione sarà in grado di rivelare uno slancio di ottimismo verso una decisione da prendere e un cappello giallo potrà ispirare positività e gioia. Il rosso è un sinonimo di fascino e passione raccontato al meglio da trucchi e smalti, mentre il nero riveste un doppio ruolo: come un cappotto scuro riesce a definire un periodo negativo così una borsa nera può rappresentare un dettaglio chic su un outfit da sera. Quello dei saldi è il periodo migliore dell’anno per arricchire il guardaroba di nuovi spunti colorati e se siete amanti dello stile non vi lascerete sfuggire le borse Bottega Veneta scontate da abbinare a un mare di cappotti e parka, veri mattatori delle preferenze fashion nella stagione fredda.

La moda, interprete della nostra personalità

I colori puntano a comunicare con il nostro organismo, indicandoci spesso la strada migliore da prendere, immersi come siamo nella continua ricerca di un equilibrio psico-fisico. L’importanza dei dettagli, nella moda ma non solo, è spesso cruciale e può incidere anche sul design della nostra abitazione: il momento della scelta della nuova tonalità con cui rivestire le pareti di casa è decisamente rilevante poiché ci consentirà di fare dei veri e propri ‘bagni di colore’ ogni giorno. La cromoterapia ci fa star bene in primis con noi stessi e, di riflesso, migliora le relazioni con gli altri. La moda si fa interprete della nostra personalità e dialoga con le stagioni, per creare degli abbinamenti sempre perfetti. Il bianco rappresenta la purezza e il candore della neve: una borsa e un paio di guanti di questo colore sapranno ad esempio interpretare il mood rilassato di una settimana ad alta quota. Allo stesso modo il rosa, declinato in casacche e camicette sbarazzine, potrà sottolineare una predisposizione anche mentale all’arrivo della primavera. La luce si riflette su ciò che indossiamo ogni giorno e restituisce un’immagine di noi esattamente come la vogliamo: positiva, spensierata oppure in attesa di novità. In un flusso di energia spesso veicolato dalla sensazione di benessere che filtra dal gusto per lo shopping: un metodo più che piacevole per accrescere l’autostima.

I rimedi per dormire col caldo

Potrebbe sembrare la scelta più logica da fare: meno vestiti avremo, più staremo freschi. Ma bisogna resistere alla tentazione di spogliarsi durante le notti infernali: stando al parere del Dottor Neil Stanley, un esperto del sonno, è meglio indossare il pigiama, preferibilmente fatto di fibre naturali. Da levare sono piuttosto coperte e copriletti, non il pigiama che – assorbendo il sudore nel corso della notte – ci porterà sollievo. Alcuni esperti suggeriscono anche di dormire su un fianco, piuttosto che supini: in tal modo, infatti, la maggior parte del corpo è esposta all’aria. Per dormire meglio, inoltre, la nostra temperatura corporea dovrebbe scendere di almeno un grado: una condizione che è possibile raggiungere semplicemente facendosi una doccia fredda prima di mettersi al letto. Non è una cattiva idea neanche munirsi di un ventaglio, da utilizzare indirizzandolo all’altezza del volto: le guance sono tra le parti del corpo a rilasciare più calore.

Se poi non vogliamo privarci delle lenzuola, una buona idea è quella di piegarle, metterle in una busta apposita e infilarle in frigo per un’ora o due prima di andare a dormire: l’effetto refrigerante è però soltanto temporaneo, dato che il corpo ne riscalda i tessuti in breve tempo. Inoltre sarebbe meglio non tenere i piedi scoperti, qualcosa che – contrariamente a quanto si possa pensare – disturba il sonno. Se si è in due sarebbe bene anche cercare di dormire in camere separate: il corpo umano produce la bellezza di 116 watt all’ora.

Fare pasti abbondanti poco prima di mettersi al letto pure è sconsigliato perché riempirsi di calorie porta l’organismo a produrre calore: cercare, allora, di mangiare leggero dandosi il tempo necessario a digerire. Da evitare anche l’alcol, il cui consumo stimola l’afflusso del sangue alla pelle e dà un’iniziale sensazione di riscaldamento, ma dato che il sangue proviene in realtà dal centro del corpo, ciò ci rende invece più esposti al freddo.

L’aria condizionata è, per chi se lo può permettere, una delle soluzioni più semplici, ma comunque non comparabile al dormire in amaca: un rimedio che senz’altro stimola l’abbassamento della temperatura corporea. Un ultimo trucco? Annusare lavanda: direttamente dalla boccetta o spruzzandone alcune gocce sul cuscino. La lavanda agirà da sedativo leggero, “risvegliando” la sonnolenza di cui abbiamo bisogno.

Nailart pop alla Andy Warhol? Ecco un tutorial

Se siete amanti sfrenati di Andy Warhol e di Pop art in generale, perché non realizzate una manicure perfetta in questo stile?
Per un effetto davvero unico e originale, Estrosa propone un tutorial dedicato all’innovativo Transfer Effect, per una nailart coloratissima, ispirata appunto alla Pop art.

Innanzittutto mani e strumenti di lavoro vanno sempre lavati accuratamente prima di inziare, poi si applica sulle unghie lo sgrassatore Cleanser Magic per togliere la patina oleosa. Va passato poi un mattoncino (buffer) per opacizzare, poi ancora una strato di Cleanser.

La prima fase consiste nel realizzare i contorni del disegno che più vi ispira, con il colore nero. Liberate tutta la vostra fantasia per il disegno, e una volta realizzato si inizia a colorare, riempiendo la figura con puntini di colore indaco.
Terminate questa fase catalizzando in lampada LED 40 Watt per 5 secondi.
Come ultimo passaggio, per terminare la prima parte della nailart, passare ancora Cleanser Magic, per sgrassare nuovamente.

Ora si entra nel difficile.
Per prima cosa bisogna stendere uno strato di Colla Glue Art nello spazio dove si intende applicare il Transfer, e solo successivamente si procede appoggiando il foglio Transfer Effect Circle Blue scelto per la nailart. Attendere qualche minuto per permettere al meglio l’adesione.

La nailart pop è quasi finita, non resta che disegnare altri puntini – usando il color rosso ciliegia, catalizzando poi nuovamente in lampada LED 40 Watt, sempre per 5 secondi.
Gli ultimi brevi passaggi sono: stendere uno smalto lucidante, catalizzare ancora il lampada LED 40 Watt per 5 secondi, stendere Cleanser Magic per sgrassare e rimuovere lo strato di dispersione.

Et voilà, una nailart pop che non ha niente da invidiare a quadri firmati Andy Warhol.

[credit: sfilte.it]

Apparecchio acustico: come capire quando metterlo

Il decadimento della sensibilità uditiva può verificarsi a tutte le età, anche se avviene con più frequenza in età avanzata. Sono diverse le cause della perdita dell’udito: potrebbe essere un semplice risvolto degli anni che passano, oppure derivare dall’esposizione continua e prolungata a rumori forti, spesso sul luogo di lavoro.

Generalmente le protesi acustiche vengono consigliate in seguito ad un test dell’udito, in tutti quei casi in cui i risultati mostrino un chiaro e spiccato degrado uditivo. Ma cos’è esattamente un apparecchio acustico? Come funziona? E come fare per capire quando bisogna metterlo?

Cos’è e come funziona l’apparecchio acustico

L’apparecchio acustico è a tutti gli effetti un amplificatore sonoro in miniatura, utilizzato per restituire l’udito a tutte quelle persone che soffrono di ipoacusia, ossia di un abbassamento del livello uditivo oltre una certa soglia di decibel. La protesi acustica non è quindi una cura e non serve per eliminare il problema, ma semplicemente permette di sentire meglio mentre la si indossa.

I moderni dispositivi acustici presentano caratteristiche molto avanzate, che vanno oltre la semplice amplificazione del suono. Nello specifico, le protesi digitali permettono di amplificare le frequenze in maniera mirata. Questo significa che, se in passato l’amplificazione avveniva in maniera lineare e indiscriminata, oggi è possibile amplificare solamente quelle frequenze che il nostro apparato uditivo non riesce più a percepire.

Per essere più specifici, esistono due tipologie di apparecchi acustici: quelli classici che si posizionano dietro l’orecchio e quelli che vengono invece inseriti all’interno del condotto uditivo. Per capire quale sia la soluzione più adatta alle proprie esigenze bisognerà rivolgersi ad un servizio professionale come EarPros, di modo da ottenere l’assistenza sanitaria di cui si ha bisogno ed essere indirizzati verso i migliori apparecchi acustici oggi presenti sul mercato.

Come capire quando mettere una protesi acustica

Qualora il proprio udito sia in costante decadimento, oppure da tempo si riscontra una certa difficoltà a sentire, si consiglia di rivolgersi ad un professionista per eseguire un test dell’udito. A seconda dell’esito dell’esame, sarà poi il medico a valutare l’eventuale utilizzo di un apparecchio acustico.

Nello specifico, la protesi acustica è un’ottima soluzione per tornare a sentire i suoni e le conversazioni qualora non fosse possibile intervenire sull’udito attraverso una terapia medica o chirurgica.

Come capire quando è arrivato il momento di mettere un apparecchio acustico? Come indicazione generale, si può dire che viene consigliato qualora la perdita uditiva riscontrata durante la visita sia superiore ai 40 dB sulle frequenze centrali dell’audiogramma.

È però doverosa una precisazione: non tutti coloro che soffrono di ipoacusia o di degrado dell’udito riusciranno a riscontrare dei benefici indossando un apparecchio acustico. Sono infatti moltissimi i fattori che andranno presi in considerazione per valutare quale possa essere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

A prescindere da quelli che possono essere i sintomi (da un semplice decadimento dell’udito a veri e propri fastidi e dolori), a quella che è la propria situazione personale, sarà necessario valutare insieme ad un professionista dell’udito quale possa essere la soluzione migliore.