venerdì, 17 Maggio 2024

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Consigli e notizie su come stare bene e rilassarsi all'insegna del benessere

Foot pilates, la gym specifica per ondeggiare sui tacchi alti

Come gli uomini, sono in grado di farci impazzire, e, come loro, anche di farci soffrire. Ma noi donne li perdoniamo sempre, senza tentennare, perché niente può farci sentire belle come un tacco 12.

Ondeggiamo sicure, convinte che quei centimetri in più servano a mostrare la nostra audacia al mondo, ma dopo qualche ora la voglia di mostrarsi viene prontamente sostituita dalla voglia di sedersi. Caldo, piante che più doloranti non si può, gonfiori: questi alcuni degli effetti dei tacchi alti sui piedi.

Ma visto che prevenire è meglio che curare, il dottor Scholl, con l’aiuto della personal trainer Simona Musocchi, ha perfezionato una ginnastica specifica per aiutare il gentil sesso ad ondeggiare senza sofferenza sui tacchi.

Il suo nome è foot pilates e prevede semplici esercizi che già dopo una settimana influiranno positivamente sulla tenuta da tacco a spillo.

Prima del tacco 12

Fase uno. Sdraiati sul pavimento tenendo un cuscino sotto il polpaccio. Scrivi nell’aria, con la punta del piede, i numeri dall’1 al 10. Ripeti con l’altra gamba.

Fase due. A gambe unite, in piedi, alzati sulle punta dei piedi per almeno dieci volte.

Fase tre. Stretching del polpaccio: Porta una gamba davanti all’altra, con i piedi in linea a circa 20 cm di distanza, e piega il ginocchio avanti mantenendo la gamba posteriore ben dritta. Tieni la posizione almeno un minuto per gamba.

Durante il tacco 12

Fase uno. Appena hai modo di sederti e non essere guardata, togli le scarpe ed effettua delle circonduzione delle caviglie in entrambi i sensi.

Fase due. Per dici volte effettua un punta tacco sul pavimento, allungando i muscoli e riattivando la circolazione.

Dopo il tacco 12

Fase uno. Dopo un pediluvio rinfrescante, cammina a piedi nudi per casa, alternando andature sulle punte, sui talloni, sulla parte interna e su quella esterna dei piedi.

Fase due. Lascia rotolare sotto la pianta del piede e per una decina di volte una pallina da tennis.

Fase tre. Massaggia i piedi liberamente, in modo da rilassarli.

Poche e semplici mosse per soffrire meno e prevenire anche le rughe d’espressione, l’espressione del dolore. Che il foot pilates sia con voi.

Lunga vita sino ai 120 anni? Esercizio, cibo sano e statine

Quanto sarebbe bello se potessimo vivere per sempre? Tutti, almeno una volta, ci siamo addormentati con questo pensiero, ma se questo rimane ancora un sogno irraggiungibile, possiamo invece sperare di prolungare la nostra vita di quasi mezzo secolo in più, sino ai 120 anni.

Come? Più esercizio fisico, cibo sano e infine le cosiddette pillole statine.
È stata così svelata la ricetta della longevità dal Science Panel, che, sulla base di una ricerca, ha calcolato la media di vita tra gli 80 e gli 84 anni e solo pochi casi di sopravvivenza sino ai 110.
Da ciò è scaturita la seguente domanda: com’è possibile questa differenza tra un individuo e l’altro (nel caso in cui nessuno dei due abbia particolari patologie) ed esiste un modo per allungare la vita di qualche decennio?

Per rispondere alla prima domanda bisogna innanzitutto sapere che l’invecchiamento deriva da problemi di divisione cellulare. Questo fondamentale processo, che porta alla crescita, sviluppo degli organi e la sostituzione delle cellule danneggiate, può essere soggetto a degli errori. Questi ultimi, insieme ad uno stile di vita poco salutare, che include fumo e alcol, facilitano il logorarsi dei nostri tessuti corporei.
Inoltre l’eccesso di cibo provoca un aumento della mutazione delle cellule accelerando così la divisione cellulare.

Si creano allora alcuni tappi di protezione chiamati telo-meri e le cellule una volta raggiunta una certa dimensione smettono di dividersi del tutto.
Si arriva quindi al periodo della vita che più ci spaventa, quel momento in cui si generano rughe e macchie d’età: la senescenza.

Ma non disperate perché se avete voglia di vivere ancora vi basterà seguire tre consigli fondamentali.

Il primo è tenersi in forma, dunque meno zapping tra un canale e l’altro mentre si sta comodamente sdraiati sul divano e con l’altro braccio si solleva una tazza di birra – questo non è considerato esercizio.

Il secondo è mangiare cibo sano (scordatevi dei Fast food, non immaginate nemmeno quanto favoloso sarà il nuovo Kfc che presto inaugurerà diverse sedi anche in Italia ed evitate tutto ciò che fa rima con ine di patatine, -le di sale o almeno cercate di evitare di ingerirne quantità sovrabbondanti – il vostro stomaco vi ringrazierà e la vostra vita si allungherà di qualche anno, o chissà, magari qualche decennio).

Infine è necessario ingerire le cosiddette “pillole” statine, che hanno il compito di agire come un antinfiammatorio per il livello di colesterolo.

Ovviamente uno step non esclude l’altro se si vuole davvero ottenere qualche risultato.
A tal proposito Dame Karen Dunnell, presidente del Science Panel Longevità, ha affermato: “Da questa ricerca siamo stati in grado di costruire un quadro dei più recenti sviluppi in questo settore“.

Tale dichiarazione non esclude però vi siano ancora dei dissidi sull’argomento. La formula per il rallentamento dell’invecchiamento è però accettata dai più e si aggiunge anche che proprio per questo motivo
la dieta mediterranea rispecchia ancora lo stile di vita che porta più benefici per il corpo.

In conclusione il Science Panel dimostra che le nostre prospettive di vita dovrebbero ancora accrescere nei prossimi 10 anni mentre la percentuale di aumento diminuirebbe lentamente.

10 motivi per cui non riesci a dimagrire

Credit: esteticamente.it

Almeno una volta nella vita, tutti noi ci siamo guardati allo specchio e abbiamo deciso di cominciare la spaventosa dieta. I presupposti – avere un bel fisico e star bene con se stessi – ci sono e quindi si inizia ciò che potrebbe essere considerato un vero e proprio incubo, soprattutto per chi è una buona forchetta. Capita, però, che dopo aver rinunciato per un mese a dolci e quant’altro, saliamo sulla bilancia e i chili stanno sempre lì. In poche parole, non abbiamo ottenuto alcun risultato.

Non dobbiamo dare la colpa al nostro nutrizionista, incolpandolo di non saper svolgere il proprio lavoro. Piuttosto, bisogna tenere a mente queste 10 ragioni che possono ostacolare il raggiungimento dell’obiettivo principale, ossia perdere peso.

1. Meno palestra e più dieta

Si pensa che, anche stando a dieta, ci si possa concedere qualche forchettata in più solamente perché si va in palestra e facciamo mezz’ora in più in sala pesi. Sbagliato: la dieta deve essere rispettata, senza se o ma ed ovviamente deve essere accompagnata da un equilibrato esercizio fisico.

Credit: greenstyle.it
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2. Vita sedentaria

Stare tutto il giorno seduti dietro una scrivania sicuramente non aiuta. Non c’è miglior alleato della dieta se non l’attività motoria. Cercate, allora, di passeggiare quanto più possibile sfruttando i tempi morti durante le giornate, come la pausa pranzo, oppure di concedervi una mezz’ora da dedicare alla camminata. Ne gioverà anche la vostra schiena.

Credit: yahoo.com
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3. Insonnia

La mancanza di sonno può far aumentare il peso corporeo. Una bella dormita, circa 7 ore a notte, può migliorare i risultati della dieta.

Credit: wired.it
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4. Bibite dietetiche

Non bisogna farsi ingannare dall’etichetta dei prodotti, specialmente se questi sono ‘dietetici’. Molto spesso, infatti, nelle bibite zero-calorie è presente un dolcificante artificiale che non ci aiuta a perdere peso. Meglio una spremuta o un centrifugato fatti in casa o un bicchiere d’acqua.

5. Stress

Così come può farti dimagrire, lo stress a volte è uno dei fattori che porta all’aumento di peso a causa della produzione di cortisolo. Mole volte, infatti, capita di sfogare le nostre preoccupazioni sul cibo.

6. Disturbi mentali

La depressione, così come le malattie mentali, ha come conseguenza anche l’aumento del peso, oltre che a un senso di tristezza eccessiva e basse energie. Bisogna sempre parlarne con i propri familiari e con un esperto in modo da combattere questi disturbi.

7. Assenza di cibo

Non mangiare è sicuramente la strada più facile per dimagrire ma è anche la più rischiosa da seguire. Questo perché, se il corpo non è abituato a mangiare più i carboidrati, assumerà il doppio quando li si mangeranno nuovamente. Essere a dieta significa seguire un’alimentazione sana e bilanciata e, soprattutto, mangiare tutto in quantità ridotte.

8. Cibo già pronto

Comprare il cibo già pronto o surgelato può essere comodo ma di certo non salutare. Non si sa mai quali e quanti condimenti e conservanti sono presenti proprio in quei cibi. Molto meglio preparare a casa la nostra cena tenendo sotto controllo le calorie.

Credit: dietagratis.com
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9. Troppo tapis roulant

Colui che ci sembrava un valido alleato per perdere peso, è in realtà un nemico. Non intendiamo dire che il tapis roulant non ci aiuta a modellare il nostro fisico, però è bene inserire nel circuito anche esercizi con i pesi che aiuteranno a rinforzare i muscoli e a bruciare di più.

Credit: alassiosalute.it
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10. Disattenzione quando si mangia

Essere distratti nel momento del pranzo o della cena non ci aiuta per niente. Chi è distratto, infatti, tende a mangiare di più rispetto a chi è concentrato sul proprio piatto.

Apparecchio acustico: come capire quando metterlo

Il decadimento della sensibilità uditiva può verificarsi a tutte le età, anche se avviene con più frequenza in età avanzata. Sono diverse le cause della perdita dell’udito: potrebbe essere un semplice risvolto degli anni che passano, oppure derivare dall’esposizione continua e prolungata a rumori forti, spesso sul luogo di lavoro.

Generalmente le protesi acustiche vengono consigliate in seguito ad un test dell’udito, in tutti quei casi in cui i risultati mostrino un chiaro e spiccato degrado uditivo. Ma cos’è esattamente un apparecchio acustico? Come funziona? E come fare per capire quando bisogna metterlo?

Cos’è e come funziona l’apparecchio acustico

L’apparecchio acustico è a tutti gli effetti un amplificatore sonoro in miniatura, utilizzato per restituire l’udito a tutte quelle persone che soffrono di ipoacusia, ossia di un abbassamento del livello uditivo oltre una certa soglia di decibel. La protesi acustica non è quindi una cura e non serve per eliminare il problema, ma semplicemente permette di sentire meglio mentre la si indossa.

I moderni dispositivi acustici presentano caratteristiche molto avanzate, che vanno oltre la semplice amplificazione del suono. Nello specifico, le protesi digitali permettono di amplificare le frequenze in maniera mirata. Questo significa che, se in passato l’amplificazione avveniva in maniera lineare e indiscriminata, oggi è possibile amplificare solamente quelle frequenze che il nostro apparato uditivo non riesce più a percepire.

Per essere più specifici, esistono due tipologie di apparecchi acustici: quelli classici che si posizionano dietro l’orecchio e quelli che vengono invece inseriti all’interno del condotto uditivo. Per capire quale sia la soluzione più adatta alle proprie esigenze bisognerà rivolgersi ad un servizio professionale come EarPros, di modo da ottenere l’assistenza sanitaria di cui si ha bisogno ed essere indirizzati verso i migliori apparecchi acustici oggi presenti sul mercato.

Come capire quando mettere una protesi acustica

Qualora il proprio udito sia in costante decadimento, oppure da tempo si riscontra una certa difficoltà a sentire, si consiglia di rivolgersi ad un professionista per eseguire un test dell’udito. A seconda dell’esito dell’esame, sarà poi il medico a valutare l’eventuale utilizzo di un apparecchio acustico.

Nello specifico, la protesi acustica è un’ottima soluzione per tornare a sentire i suoni e le conversazioni qualora non fosse possibile intervenire sull’udito attraverso una terapia medica o chirurgica.

Come capire quando è arrivato il momento di mettere un apparecchio acustico? Come indicazione generale, si può dire che viene consigliato qualora la perdita uditiva riscontrata durante la visita sia superiore ai 40 dB sulle frequenze centrali dell’audiogramma.

È però doverosa una precisazione: non tutti coloro che soffrono di ipoacusia o di degrado dell’udito riusciranno a riscontrare dei benefici indossando un apparecchio acustico. Sono infatti moltissimi i fattori che andranno presi in considerazione per valutare quale possa essere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

A prescindere da quelli che possono essere i sintomi (da un semplice decadimento dell’udito a veri e propri fastidi e dolori), a quella che è la propria situazione personale, sarà necessario valutare insieme ad un professionista dell’udito quale possa essere la soluzione migliore.