domenica, 19 Maggio 2024

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Consigli e notizie su come stare bene e rilassarsi all'insegna del benessere

Andare in vacanza: pro e contro

Non sempre rilassarsi è un’esperienza piacevole, anzi. Occorre, così, prendere in considerazione pregi e difetti dell’andare in vacanza: pro e contro, come in ogni circostanza, sono aspetti da valutare per non incappare in situazioni sgradevoli. Già viaggiare in aereo, per esempio, può provocare mal di denti inediti: a causa dei cambiamenti d’altitudine, delle sacche d’aria potrebbero restare intrappolate nelle otturazioni e nelle carie, provocando fastidi che però, in genere, passano dopo poche ore dall’atterraggio. E, se si è deboli di stomaco, i voli molto lunghi potrebbero causare un rallentamento della velocità alla quale il cibo si muove attraverso l’apparato digestivo, insieme con una certa disidratazione: tutto ciò finisce col generare costipazione.

Ancora, sebbene prima di partire si possa essere in piena salute, ci si potrebbe ritrovare raffreddati o influenzati non appena arrivati a destinazione. Uno studio olandese ha, infatti, rivelato che una persona su 30 tende ad ammalarsi – seppure presentando una sintomatologia variabile a seconda del soggetto – non appena smette di lavorare e si appresta a rilassarsi: si tratta del cosiddetto “disturbo da svago”. La spiegazione consisterebbe nel fatto che al lavoro il corpo produce incessantemente ormoni dello stress quali l’adrenalina, che aiuta a prevenire le infezioni proprio mentre ci si trova indaffarati nel disbrigo delle questioni quotidiane: così, non appena si comincia a rilassarsi, ci si ritrova più esposti ai virus. Del resto, il viaggio in sé costituisce una forma di stress. In vacanza l’accumulo di stress si traduce, allora, in un calo delle difese immunitarie che ci rende più vulnerabili: una condizione in cui è altamente sconsigliabile stare in prossimità di altre persone, così come accade in aeroplano, dove il contagio da raffreddore aumenta del 100%.

Il caldo, poi, può creare grossi problemi ai diabetici, che corrono un rischio maggiore di cali ipoglicemici: ciò accade perché, mentre l’organismo tende al raffreddamento, i vasi sanguigni si ingrossano e la pressione sanguigna andrebbe, pertanto, tenuta sotto controllo con maggiore attenzione. Inoltre, nonostante si pensi comunemente che aiutino a combattere i mal di testa, le vacanze, in realtà, possono favorire l’insorgere di emicranie. Il problema si potrebbe far risalire all’aumento della pressione sanguigna legata all’alta temperatura, che andrebbe a creare disturbi all’ipotalamo, la parte del cervello che rappresenta il nostro termostato naturale. Anche mal d’aria, mal d’auto e mal di mare potrebbero causare emicrania: in questi casi, la soluzione sta nella prevenzione. Per cui, se c’è posto a sedere in aereo, è raccomandabile accomodarsi nel punto più stabile, cioè all’altezza dell’ala; in nave, la postazione migliore è al centro, mentre in auto la più indicata è al seggiolino della parte anteriore dell’abitacolo. Un altro suggerimento è quello di tenere gli occhi chiusi il più possibile, dato che i malesseri da viaggio sono generalmente provocati dalla discordanza tra le informazioni captate al livello visivo e quelle percepite tramite l’udito.

Un altro disturbo riscontrabile in vacanza è la sonnolenza, per via del fatto che nella maggioranza di casi ognuno di noi soffre di carenza di sonno. Così, una volta rilassati, cerchiamo di recuperare: una tendenza cui si vanno ad aggiungere anche le conseguenze legate al caldo, ai pasti più pesanti, al consumo di alcol e all’ora più tarda a cui si va a dormire – posticipata proprio in virtù del fatto che si dorme nel pomeriggio. L’intero ciclo del sonno risulta, così, alterato. In più, se la vacanza la si trascorre al mare, ci si potrebbe ritrovare a dormire ancora meglio: difatti, l’aria di mare si caratterizza per un’alta concentrazione di ioni negativi di idrogeno, delle particelle che potenziano la nostra capacità di assorbire l’ossigeno e che favoriscono la produzione di serotonina, l’ormone della felicità.

Colmo dei colmi, molti studi hanno dimostrato che non conta quanto ci siamo divertiti durante le nostre vacanze: l’effetto tenderà a scomparire in meno di una settimana. Un vacanziere su tre afferma, infatti, che soltanto il pensiero di dover tornare al lavoro lo fa cadere in uno stato di depressione, pensiero che spesso ci fa concepire persino la partenza come qualcosa di insensato. Sarebbe, pertanto, preferibile concedersi – se possibile – un giorno di “recupero”, per riprendersi dalle vacanze, durante il quale non si cominci immediatamente a rispondere a tutte le e-mail. Un metodo, questo, che potrebbe risparmiarci l’ansia cui ci condanniamo da soli. L’unica cosa davvero importante da fare è disfare immediatamente i bagagli: niente di peggio di una valigia ancora nell’angolo della stanza a ricordo costante della fine della nostra vacanza.

Non possono esserci, ovviamente, soltanto lati negativi: come suggerisce una recente ricerca condotta presso le Università del Southampton e di Edimbugo, durante la quale 24 giovani sono stati esposti per venti minuti alla luce di lampade abbronzanti, stare al sole favorisce l’abbassamento della pressione sanguigna. Nei soggetti esaminati, la pressione diastolica (il più basso dei valori sanguigni quando il cuore si rilassa) ha mostrato una notevole diminuzione, persistita per per almeno mezzora dallo spegnimento delle lampade. Si crede, infatti, che i raggi ultravioletti sollecitino al livello epiteliale la produzione di un composto detto ossido nitrico, che induce al rilassamento i vasi sanguigni e, di conseguenza, a un abbassamento della pressione.

Inoltre, se si soffre di disturbi dermatologici come, per esempio, la psoriasi – che comporta desquamazioni su gomiti, ginocchia e cuoio capelluto -, in vacanza si può notare in questo senso un netto miglioramento. Esporsi ai raggi ultravioletti, difatti, riduce significativamente le infiammazioni della pelle: bastano semplicemente cinque minuti di esposizione (senza crema protettiva) per verificarne gli effetti. Ancora, la salsedine, presentando proprietà antisettiche, potrebbe aiutare a guarire da infezioni associate all’eczema – nonostante sia importante risciacquarsi dopo aver nuotato, idratare la pelle e applicarvi la crema protettiva: un effetto benefico derivante, con tutta probabilità, dall’alta concentrazione di sale e cloruro di potassio presente nell’acqua di mare, che favorisce la formazione di una barriera al di sopra della zona epidermica interessata, velocizzandone la guarigione.

SANA 2014, inizia oggi a Bologna la 26ª edizione

Credit Photo: ansa

Il SANA 2014 (Salone Internazionale del Biologico e del Naturale) riparte oggi 6 settembre 2014 a Bologna, nel quartiere fieristico, fino a martedì 9.
Già lo scorso anno la fiera ha contato un incremento del 20% dei partecipanti, e quest’anno le previsioni non sono da meno. Organizzata da BolognaFiere in collaborazione con FederBio, il SANA è considerata la fiera italiana più importante per l’alimentazione biologica certificata, l’erboristica e la cosmetica naturale e bio. Un appuntamento da non perdere, dunque, per tutti gli appassionati del settore, oltre che per i professionisti nel campo. Per chi non potrà essere presente potrà seguire le ultime dal mondo del bio su Blog d Lifestyle.

Il Salone è strutturato in tre settori:

– Il settore dell’alimentazione
– Il settore del benessere
– Il settore che riguarda tutti gli altri prodotti naturali

Sarà, inoltre, possibile acquistare i prodotti esposti al SANA presso grazie al SANA SHOP che torna ad essere attivo dato l’interesse mostrato dai partecipanti dello scorso anno nei confronti di tutti i prodotti bio.
Tra le novità di questa edizione vi è SANA Sport, la parte dedicata a tutti coloro che oltre ad una sana alimentazione praticano anche sport. Vi saranno convegni tenuti da medici, farmacisti, nutrizionisti, operatori della salute, singoli sportivi ma anche dilettanti, in quanto il SANA si rivolge ad un pubblico amatoriale, oltre che professionale.

Il costo del biglietto per l’ingresso al SANA è di 5 euro sabato 6 e domenica 7, e di 20 euro lunedì 8 e martedì 9. L’abbonamento ai 4 giorni di manifestazione costa 20 euro.
La fiera si terrò dalle 9.30 alle 18.30 da sabato a lunedì, e dalle 9.30 alle 17.00 martedì.

Il comfort senza limiti di Geogreen

Un relax senza limiti è quello che regalerà Geogreen, un innovativo guanciale che coniuga comfort e sostenibilità. Si tratta di un cuscino adatto a chi vuol fare una scelta etica senza rinunciare infatti alla comodità.
Geogreen è tra i prodotti di Magniflex, azienda italiana leader nel mercato dei materassi, che si aggiorna continuamente sulle posizioni del sonno, e sui materiali adeguati per regalare un’elevata qualità del sonno.

L’interno in Geomemory unisce il sostegno del memory a materiali naturali provenienti da produttori locali: a un minore impatto ambientale si aggiungono quindi benefici di fibre naturali, come il cotone organico, in grado di valorizzare le funzioni biologiche equilibrando il bioritmo durante il sonno.
Estremamente soffice il Geomemory regala un comfort ineguagliabile e una morbidezza accogliente su cui abbandonarsi.

Il guanciale, perfetto per chi dorme sul fianco, prono o sulla schiena, è straordinariamente anatomico, si modella con estrema naturalezza, si adatta con precisione alle pressioni esercitate dal corpo e garantisce distensione muscolare. Testa, collo e spalle sono così sostenuti in modo indipendente e bilanciati secondo un’equilibrata distribuzione dei pesi.
Infine, l’innovativa lavorazione Airyform garantisce la circolazione dell’aria.
Provare per credere.

Dormire freschi fa perdere peso

L’idea di perdere peso mentre si dorme sembra davvero troppo bella per essere vera: eppure, una nuova ricerca scientifica ha dimostrato che è possibile. Alcuni ricercatori americani hanno scoperto che dormire freschi aiuta a far perdere peso, in quanto il metabolismo si velocizza per innalzare la temperatura corporea.

Stando a questo studio, chi dorme nudo, coprendosi con lenzuola molto sottili o abbassando il condizionatore in camera, potrebbe guadagnare molto in fatto di linea. Gli esperti degli US National Institutes of Health hanno chiesto a dei volontari di sesso maschile di dormire in delle stanze climatizzate ad hoc durante il corso del loro esperimento, proprio per capire quanto la temperatura potesse influire sul modo di smaltire il peso. Ai soggetti esaminati sono stati somministrati gli stessi identici pasti, proprio perché introducessero nel loro organismo lo stesso quantitativo di calorie nel corso dei quatto mesi in cui si è svolta la ricerca. Inoltre, sono state fornite loro lenzuola e pigiami identici per assicurarsi che varianti del genere non avessero alcuna rilevanza nel corso della ricerca.

I soggetti esaminati hanno trascorso diversi mesi dormendo a diverse temperature: per un mese hanno dormito a 18° C, per due mesi a 23° C e per l’ultimo mese a 27° C. Gli scienziati hanno così potuto constatare che proprio nel corso del mese in cui hanno dormito alle temperature più basse i volontari hanno cominciato a perdere peso. Gli specialisti affermano, infatti, che il quantitativo di tessuto adiposo bruno – quello che cioè produce calore bruciando calorie – raddoppia in caso di temperature basse, il che accelera in effetti il metabolismo, andando a ridurre anche il rischio di diabete. Per di più, quando i soggetti hanno preso a dormire a temperature più alte si è avuto l’effetto contrario. Il tessuto adiposo bruno, infatti, produce calore 300 volte di più rispetto a qualsiasi altro organo e brucia calorie molto velocemente: eppure, si tratta di un fenomeno che si verifica con maggior frequenza soltanto nei bambini, mentre negli adulti si riduce drasticamente.