martedì, 26 Novembre 2024

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Il mondo del beauty tra tendenze, novità e consigli su come prendersi cura di se stessi

L’orgasmo è più facile se si conosce bene il partner

Talvolta tarda ad arrivare e sicuramente se ne guadagna in termini di pazienza. Ma quando arriva, l’orgasmo è per una donna la medicina assoluta, l’equivalente della cucina lavata dopo la cena della vigilia, la cosa più bella dopo la Nutella.

E sì, ci vuole dedizione, tenacia, allenamento, ma, secondo uno studio statunitense, questi non sono gli unici fattori in grado di condizionare il raggiungimento del massimo piacere femminile. A quanto pare, a incidere abbondantemente sulla riuscita del rapporto sarebbe la salda conoscenza del partner sessuale. Dunque, secondo i ricercatori, un orgasmo regalato da un rapporto occasionale è una chimera, anche per il semplice fatto che gli uomini, durante l’avventura di una notte, sono più concentrati sul raggiungimento del proprio piacere, piuttosto che su quello della partner. Più facile è, al contrario, raggiungere l’orgasmo man mano che la conoscenza diventa più profonda.

Tanta teoria, questa, coadiuvata da dati molto più pratici: soltanto l’11% delle donne prova piacere durante il primo rapporto sessuale con un uomo, il 16% al secondo o terzo appuntamento, il 34% dopo cinque o sei serate passate insieme, il 67% dopo circa sei mesi. I motivi? Tanti, primo fra tutti il fatto di riuscire con il tempo a capire cosa piace all’altro. Importante è anche il coinvolgimento mentale, che si evolve con l’evolversi del rapporto, così come la maggiore confidenza nel richiedere particolari ed erotici servigi.

Ma le amanti del sesso occasionale, non devono perdersi d’animo: secondo la dottoressa Justin Lehmiller, ricercatrice dall’università di Harvard, l’atteggiamento mentale con cui ci si approccia al sesso occasionale conta moltissimo. Il 45% del campione, infatti, dice di raggiungere l’orgasmo se è intenzionata a sviluppare una relazione con quell’uomo, mentre senza questo tipo di obiettivo il piacere arriva solo al 37%. Inoltre, la probabilità di giungere al piacere aumenta se alla penetrazione vengono affiancate altre attività: +18% se la donna si stimola manualmente, +5% se è lui a masturbarla manualmente, +3% in caso di fellatio, +9% in caso di cunnilinguus e +15% con il sesso anale.

Che alla fine, signore, fingere non serve. Serve solo aspettare. E ricompensare il partner con l’unico momento in cui siamo davvero innocue.

‘Girl Online’, il libro della beauty vlogger Zoella

Credit photo: www.dailyrecord.co.uk

Tra i vari mestieri del web, il più frequente è quello del blogger: il più delle volte ama scrivere, ama raccontarsi attraverso parole ed immagini e gli piace parlare di ciò che più lo appassiona. Il più grande privilegio del blogger è poter esprimere la propria opinione e diventare punto di riferimento per molti utenti del web, che si affezionano e chiedono consigli.

Tra i vari blogger, i più frequenti e maggiormente richiesti sono quelli del fashion blogger e della food blogger. Ma popolano il mondo di internet anche le cosiddette beauty vlogger: ragazze che, per passione verso il mondo del make up e del beauty, testano trucchi, creme e vari prodotti per il corpo, consigliandoli o meno, in base alla loro funzionalità e al loro risultato. Ovviamente mostrandovi il tutto attraverso video su Youtube, da cui il nome “vlogger”.

Una delle beauty vlogger più conosciute è Zoe Sugg, alias Zoella, 24enne inglese. Dal 2009 – anno in cui ha iniziato il mestiere – i suoi video hanno circa 260 milioni di visualizzazioni e sono 6 milioni gli iscritti al suo canale Youtube, per questo si piazza al 68esimo posto tra i canali più famosi.

E non mancano i riconoscimenti: nel 2012 la versione inglese di Cosmopolitan la nominò miglior beauty vlogger dell’anno. Stesso titolo ottenne dalla BBC Radio 1 e dai Nichelodeon Kid’s Choice Awards.

Ma Zoella si è messa in gioco e, oltre a tutti i suoi video, ha scritto un nuovo libro – “Girl Online” – pubblicato solo qualche giorno fa, martedì 25 novembre. Il libro non parlerà di Zoe, nonostante dalla trama sembri proprio autobiografico: “Girl Online” racconta la storia di Penny Porter, una ragazza di 16 anni che vive con i suoi genitori a Londra. Penny, che si trova a dover risolvere i tipici problemi adolescenziali, decide di iniziare a scrivere un blog, parlando di sè e di ciò che la turba. Quando la famiglia si trasferisce a New York, Penny si innamora di Noah, un famoso musicista rock: racconta di questo suo amore nel blog, che nel giro di poco tempo diventa virale.

“Girl Online”, della casa editrice Penguin, si può trovare online o in libreria, ma solamente in lingua originale. Sono passati solo pochi giorni e Amazon lo colloca al secondo posto tra i libri della narrativa Young Adult. Ma già prima dell’uscita, il libro era nella classifica dei “Top 100 Best Seller” di Amazon. Un successo assicurato.

Yoga della risata: per essere più sereni e produttivi in ufficio

I molteplici benefici della risata ormai ci sono piuttosto chiari. Ma che addirittura si tenessero dei corsi per imparare a ridere nel migliore dei modi, beh, questo ci mancava.
Parliamo dello Yoga della risata, una tecnica che ci aiuta ad affrontare le varie situazioni di stress, concentrazione, ansia che fanno da padroni soprattutto sul luogo di lavoro.
Il segreto sta nel ridere, senza motivo per di più. Difficile quando ci troviamo in un ambiente che richiede una certa serietà e professionalità. Il rischio è quello di sembrare non troppo sani di mente.

Claudia Poppi, coach, counselor e laughter yoga trainer ci spiega che questa tecnica è stata scoperta una ventina di anni fa, e al contrario di quello che si pensa è un ottimo alleato per aumentare la produttività proprio sul luogo di lavoro in quanto agevola il respiro e di conseguenza genera una situazione diffusa di benessere.
“In ufficio questa tecnica aiuta a rendere più gioiosa l’atmosfera, a facilitare la comunicazione tra colleghi e addirittura ad aumentare l’efficacia e la produttività. Ecco perché ci sono aziende, attente al benessere dei dipendenti, che sempre più spesso la adottano” continua l’esperta.

Va considerata una vera e propria attività. Per una seduta “basta un break di 5 minuti la mattina e 5 al pomeriggio, prima di ricominciare il lavoro dopo la pausa pranzo. Si comincia, per esempio, con il battere le mani, fare dei vocalizzi e guardarsi negli occhi tra colleghi (se si è soli, ci si può guardare allo specchio). Il battito delle mani agevola subito la giocosità, nelle mani poi, secondo la medicina cinese, iniziano e finiscono alcuni meridiani fondamentali che stimolano (oltre alla circolazione) anche i fluidi energetici. I vocalizzi aprono il diaframma e migliorano il respiro. E guardarsi negli occhi, infine, stimola di solito l’ilarità”. Impossibile non scoppiare in una fragorosa risata.

Insomma una tecnica per farci sentire subito più felici. L’unico ingrediente necessario da portare sempre con se è proprio la voglia di esserlo.

Un rossetto per aiutare la ricerca contro il cancro al seno

Bellezza e salute, un binomio perfetto quello pensato dalla “Living Nature”: un rossetto e la ricerca contro il cancro al seno. Tematica di spessore che riguarda tutte le donne, proprio come la necessità di essere sempre perfette per ogni occasione. E con il Bloom Lipstick di Living Nature, dalla stesura impeccabile e dalla durata testata, ci è stata garantita la possibilità di avere sempre un colorito neutro e luminoso sulle labbra.

L’azienda made in Nuova Zelanda, infatti, si occupa dal 1987 di cosmetica naturale.
E anche in questo caso la specialità del rossetto in questione è che è stato creato artigianalmente e utilizzando prodotti unicamente naturali e selezionati. La peculiarità di quest’azienda è proprio quella di portare alto il concetto di eco nel settore della cosmetica.
Il Bloom Lipstick dona un colorito fantastico, perfetto sia di giorno che di sera: rosa garofano il colore pensato per questa iniziativa sociale, il colore che si adatta, infatti, all’incarnato di tutte.

Il rosa è il colore della prevenzione, quella del cancro al seno per l’appunto.
Infatti parte del ricavato dalle vendite di questo rossetto verrà devoluto alla ricerca contro il cancro al seno (1$), nello specifico la Living Nature si occupa di sostenere il Breast Cancer Network New Zealand (BCN), un’associazione formata da persone che hanno sconfitto il cancro e diversi volontari che Suzanne Hall, fondatrice della Living Nature, sostiene dal 2011.

La propaganda a riguardo di questa iniziativa nasce dal web.
Vanity Space, gruppo Facebook che conta ad oggi 13.000 iscritti, è l’esempio di come sul web possano nascere community che partendo dalla passione per il make up e passando per consigli e confronti quotidiani, si possa arrivare a sostenere iniziative sociali di spessore.