martedì, 16 Dicembre 2025

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Libri da regalare a donne forti: Sotto il burqa

Libri da regalare a donne forti: Sotto il burqa di Deborah Ellis.

Chi fra noi vede una donna con il burqa e pensa che sia una donna sottomessa? Forse è così, o forse no.

Questa è la storia di Parvana, ragazzina undicenne, che abita a Kabul con la madre, il padre, le due sorelle Nooria e Maryam e il suo fratellino di due anni, Alì.

La tranquillità della normale vita viene sconvolta dall’arrivo dei talebani che impongono una nuova legge ferrea, basata sul corano dicono loro, e che colpisce soprattutto le donne. Dunque Parvana è costretta a lasciare la scuola, gli amici ed è costretta a spostarsi di casa molto spesso.


Libri da regalare a donne forti: Sotto il burqa


Una notte senza preavviso, senza motivazione il padre finisce in carcere. Da questo momento la moglie, Parvana e gli altri famigliari sprofondano in una difficile e disperata situazione. La moglie e le sorelle provano ad avvicinarsi al carcere ma vengono duramente cacciate senza poter vedere l’uomo, senza sue notizie.

La signora Weera, amica di famiglia però ha un’idea: travestire Parvana da maschio per poterle permettere di lavorare e mantenere la famiglia, dato che alle donne è vietato lavorare.

Un giorno la madre decide di portare Nooria, la figlia più grande, a Mazar, dove si sarebbe sposata e dove avrebbe studiato e non essere costretta ad indossare il burqa.

Una sera però, Parvana incontra una ragazza senza nulla sul volto, è di Mazar ed è appena fuggita da lì per l’arrivo dei talebani, Parvana a quel punto si dispera non vedendo vie d’uscita.

Il giorno seguente il padre viene scarcerato e decide di scappare con la famiglia da quella città alla ricerca di un luogo sicuro.

Parvana quindi deve lasciare tutti, la signora Weera, la sua nuova amica e Shauzia, la sua compagna di scuola che aveva incontrato un giorno al negozio del tè, anche lei travestita da maschio, che sogna di lasciare Kabul e la sua famiglia litigiosa, e con cui ha condiviso tante belle esperienze.

Libri da regalare a donne forti: Sotto il burqa

E’ un libro molto bello e toccante, Parvana è una ragazzina normalissima che si vede tolto qualsiasi diritto solo perché è una ragazza. Privata di tutto costretta ad essere un uomo dalle circostanze deve vivere una vita da adulto, provvedere alla sua famiglia, angustiarsi per il padre e per chi le è caro.

Una storia di riflessione e di coraggio.

Bellissimo.

Chi è Deborah Ellis?

è una scrittrice canadese, lavora in varie parti del mondo (Africa, Europa orientale, ecc.) a numerosi progetti di sostegno alle popolazioni colpite da guerre o catastrofi umanitarie.

Il suo primo libro è stato Looking for X. In seguito all’esperienza maturata in un campo per rifugiati afghani in Pakistan scrisse il libro Sotto il burqa (The Breadwinner) dove racconta di una bambina costretta a travestirsi da maschio per poter lavorare e guadagnare qualcosa per la sua famiglia, privata del capofamiglia arrestato dai talebani.

Insieme ai successivi Il viaggio di Parvana (Parvana’s Journey) e Città di fango (Mud City) costituisce la “Trilogia del burqa”. In Verso il paradiso (The Heaven Shop) ha affrontato il tema dell’AIDS vissuto dai ragazzi in Africa.

Libri cosa scegliere in estate: I Diari della Falena

Libri cosa scegliere in estate: I Diari della Falena di Rachel Klein

Vi hanno mai affascinato i college?

Se ci pensate bene sono i protagonisti di famosi romanzi quali ad esempio Jane Eyre, istituzioni più o meno ricche o povere nelle quali le ragazze venivano condotte per apprendere un mestiere o avere un’educazione o entrambe le cose.

Libri cosa scegliere in estate: I Diari della Falena

Ci troviamo precisamente nel New England, negli anni sessanta, insieme alla protagonista (il nome non si sa) che viene mandata al Brangwyn Hall, un esclusivo collegio femminile. Le vicende che vi accadono le conosciamo perché la protagonista tiene un diario.

Dunque veniamo a conoscenza delle emozioni di questa ragazza ovviamente spaesata che fa amicizia con la compagna di stanza, Lucy e in seguito con Ermessa, molto pallida e molto strana.

Cosa potrà mai essere secondo voi?

Esatto.

Cominciano a susseguirsi una serie di strani eventi prima Lucy rimarrà totalmente affascinata da Ermessa tanto da lasciar perdere la nostra protagonista, poi misteriosi incidenti (ragazze che si suicidano e insegnanti assassinate), malattie etc…

Libri cosa scegliere in estate: I Diari della Falena

Sembra proprio che vi siano delle strane creature in questo collegio o forse sono un frutto della mente instabile (come apprendiamo dalla lettura) della protagonista?

Se siete interessati a questa ambientazione posso suggerirvi anche romanzi come I beati anni del castigo o Il college delle brave ragazze che vedremo prossimamente!

Fra l’altro, cosa che lo ammetto non sapevo, esiste un film tratto da questo romanzo: The Moth Diaries diretto dalla regista di American Psycho ovvero Mary Harron. Il tutto è molto simile comunque a “The Roommate” che ha per protagonista la Blair di Gossip Girl.

Libri cosa scegliere in estate: chi è Rachel Klein?

E’ una scrittrice americana, traduttrice e saggista. Originaria di Philadelphia, attualmente lavora e risiede a Brooklyn con la sua famiglia.

Ku Klux Klan: non è mai tramontato, ecco com’è oggi

Ku Klux Klan, pensate che non esista più vero? Forse state ancora pensando agli incappucciati di bianco e ai terribili crimini pubblici di stampo razzista che commettevano e credete che ormai sia una fetta di storia tramontata.

Sbagliato.

Una petizione contro il Ku Klux Klan

Quanti di voi credono che l’omicidio di Floyd non abbia nulla a che fare con il KKK?

Sbagliato.

Le forze dell’ordine americane, i bianchi cattolici specialmente, aderiscono attivamente al KKK.

Come lo so? Sono state fatte inchieste ed anche interviste, a viso scoperto, perché vanno fieri di far parte di un’organizzazione razzista e terroristica.
Fortunatamente sono in corso petizioni per rendere illegale il KKK (fatelo capire al Congresso).

“Il KKK è ancora attivo in alcune parti del Paese e ha manifestazioni pubbliche. L’odio non dovrebbe essere un modo per riunire le comunità, né dovrebbe essere permesso o tollerato. “ si legge nella petizione.

A partire dal 9 giugno, due petizioni aggiuntive che sono state avviate per dichiarare al KKK un’organizzazione terroristica hanno raccolto una grande quantità di firme, una con 150.000 e l’altra con oltre 99.000 firme.

Perchè ora la petizione? Donald Trump e membri della sua amministrazione hanno individuato l’Antifa come responsabile della violenza nelle proteste scatenate dall’uccisione di George Floyd,

Taylor Swift contro il Ku Klux Klan

Taylor Swift, nota pop star, ha chiesto allo stato del Tennessee, di rimuovere le statue dedicate ai leader durante la guerra di indipendenza degli Stati Uniti. che erano anche suprematisti bianchi e membri del Ku Klux Klan.

“Come persona del Tennessee mi fa male che ci siano monumenti in piedi nel nostro stato che celebrano personaggi storici razzisti che hanno fatto cose cattive. Edward Carmack e Nathan Bedford Forrest erano personaggi spregevoli nella storia e dovrebbero essere trattati come tali” ha dichiarato.

“Dobbiamo sbarazzarci di questo disgustoso simbolo del razzismo. E qualsiasi altro indicatore della supremazia bianca nello stato. Il Tennessee merita di meglio.” ha dichiarato Reese Witherspoon appoggiando la collega.

I “boogaloo bois”  i nuovi KKK

Alcune fasce della società, bianca e cattolica, non vogliono aderire apertamente al KKK così s’inventano movimenti “alternativi” di supremazia bianca. Questi, particolarmente fuori di testa, uniscono la passione per le armi a quella delle camice hawaiane.

Non c’è niente di razzista in tutto ciò vero? Reece Jones, professore di geografia politica presso l’Università delle Hawaii, sta attualmente scrivendo un libro su gruppi anti-immigrati ed ha spiegato come “parte della strategia dei suprematisti bianchi è mascherarsi dietro nuovi nomi e simboli apparentemente innocenti.

Il Ku Klux Klan non è mai morto, sopravvive fra i colletti bianchi, tira i fili di una società in cui è ancora radicato il primitivo, e barbaro, concetto che i bianchi sono migliori dei neri.

Potrete continuare a pensare che sia una leggenda metropolitana ma George Floyd ci ha dimostrato il contrario e il KKK deve essere fermato una volta per tutte.

George Floyd: ucciso per 20 dollari . Bisogna dire basta.

George Floyd come è morto? In un modo ignobile e per 20 dollari.

Quanto vale la vita di un afroamericano si chiede il mondo.

George Perry Floyd di Minneapolis è morto il 25 maggio 2020, ucciso intenzionalmente da un’agente di polizia bianco americano.

Il classico esempio di abuso di potere, quasi sempre rivolto verso la popolazione americana e le minoranze etniche.

George Floyd come è andata?

George stava comprando un pacchetto di sigarette, a Cup Foods, un negozio all’incrocio tra la 38ª strada e Chicago Avenue a Minneapolis in Minnesota. L’impiegato era convinto che la banconota da 20 dollari consegnata da Floyd fosse falsa.

Il commesso ed un collega volevano farsi restituire le sigarette ma George aveva già raggiunto il suo SUV. Gli impiegati chiamano la polizia. Due agenti del dipartimento di polizia di Minneapolis (MPD), Thomas K. Lane e J. Alexander Kueng, arrivarono ​​ed entrarono nel negozio. Raggiungono poi George nel SUV puntandogli una pistola.

George viene arrestato, non fa resistenza ma arrivano altre due volanti con a bordo Derek Michael Chauvin e Tou Thao.

Chauvin: l’omicida di George

L’agente Chauvin, con precedenti per aggressione, fa scendere l’uomo dall’auto, lo stende in terra e lo ammanetta. Senza nessun motivo gli mette un ginocchio sul collo e premendo sulle carotidi gli impedisce di respirare.

A nulla serve che l’uomo gli dica “Non respiro, per favore!”, per otto minuti Chauvin gli tiene il ginocchio sul collo. Arriverà un’ambulanza che lo porterà in ospedale per dichiararne poi il decesso.

L’accaduto è stato filmato dai passanti e dalle telecamere lì attorno: George non ha mai fatto resistenza e ha chiaramente detto al suo assassino che non riusciva a respirare.

Chi era George Folyd?

Era un uomo di 46 anni. Nato a Houston, in Texas, ha frequentato la Yates High School come atleta multisport diplomandosi nel 1993. Ha avuto dei precedenti penali ma la sua vera colpa è stata essere afroamericano.

Il mondo s’indigna, non c’è spazio per il silenzio, l’America insorge e protesta: Chauvin non deve passarla liscia ma soprattutto è ora di smetterla. Di smetterla con il razzismo, con l’abuso di potere, con la supremazia bianca e con il KKK.

A chi legge chiedo di manifestare il proprio supporto alla comunità afroamericana: è ora di dire basta.

Se non ora quando?