domenica, 21 Dicembre 2025

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Tutte le caratteristiche del latte vegetale

Credit: faredelbene.net

Sembra in tutto e per tutto il latte che probabilmente molti di noi beviamo al mattino, seppur con un po’ di caffè; stesso aspetto, stesso colore, ma diverse proprietà benefiche. Parliamo del latte vegetale.

Quali sono le differenze? Rispetto al latte animale, che non fa così bene come pensiamo, contiene più proteine e più ferro, ma è privo di colesterolo e di lattosio, che, come dice la dottoressa, biologa nutrizionista, Elisabetta Macorsini “è di uno zucchero contenuto solo nel latte di origine animale, ecco perché per chi è intollerante il latte vegetale risulta un valido sostituto. Visto che le caratteristiche organolettiche e nutrizionali sono differenti, per chi soffre di intolleranza al lattosio, è importante consumare anche altri alimenti ricchi di calcio e di vitamina D, dei quali il latte vegetale è invece privo”.

Più digeribile e più leggero, quindi, il latte vegetale. E ha anche meno calorie e meno grassi. Il latte vaccino è ricco di calcio, vitamine (in particolare A e D) e caseina, ma non quello vegetale, che è infatti adatto alla dieta di chi presenta problemi di intolleranza al lattosio e alle proteine del latte di mucca.

Altra importante caratteristica del latte vegetale è che non deriva da animali. “È una bevanda – dice l’esperta – che viene ricavata da noci, piante, cereali, semi e legumi”. I diversi tipi di latte vegetale (soia, mandorle, riso, avena, cocco) sono reperibili nei negozi specializzati e nella grande distribuzione, ma andrebbero acquistati solo quando vi sia la garanzia della provenienza biologica; inoltre, è importante verificare che il latte scelto non contenga aggiunte di grassi e sodio.

Allergie e intolleranze a parte, le varietà vegetali sono indicate anche per chi ha problemi di ipercolesterolemia: il contenuto molto ridotto di grassi saturi non espone a rischi l’apparato cardiovascolare. C’è anche da dire, però, che l’assenza di alcuni importanti nutrienti implica, nel caso di assunzione esclusiva di latte vegetale, la necessità di introdurli mediante altri cibi tra cui tofu, legumi, verdure, frutta secca e uova o di optare per bevande vegetali addizionate.

I consigli della mamma di Kate Middleton per essere al top

Kate Middleton ha da poco dato alla luce il secondogenito della casa Reale, tra l’entusiasmo della famiglia e, sicuramente, quello dei tabloid inglesi. E mentre impazza, soprattutto sui social, il toto-nome – c’è chi vorrebbe il classico Diana, per onorare la principessa, mamma di William, ma anche chi scommette sui meno scontati Elisabeth, Coral o Victoria – Carole Middleton, mamma di Kate, ha qualche consiglio prezioso da dare a tutte le teenager.

Per essere sempre al top e non sbagliare mai un colpo (di stile), una delle prima parole chiave è femminilità, mai esibita nell’alta società inglese: la leggenda racconta, infatti, che la scintilla d’amore tra il Principe William e Kate Middleton sia scattata durante una sfilata di beneficenza al college. Kate sfilò con un abitino trasparente che lasciava intravedere la lingerie e un fisico perfetto.

La mamma di Kate Middleton (ex assistente di volo diventata donna d’affari) ha influito moltissimo anche nello stile della Duchessa: tantissimi, infatti, sono stati gli abiti e gli accessori che la bella Kate ha “copiato” da Carole. Stessi colori, fantasie o decorazioni. In occasione del suo primo discorso ufficiale, fatto in una clinica di bambini del Suffolk, dopo essere diventata moglie dell’erede al trono, il Daily Mail ha pubblicato una foto che mostrava un abito di Kate Middleton identico a quello indossato un anno prima dalla mamma Carole ad Ascot. Tantissimi i consigli in fatto di moda: giacche navy abbinate ai jeans, stivali neri fino al ginocchio portati sulle gambe nude, pois e fascette intorno alla vita per rendere l’abito più morbido sotto.

Anche Karl Lagerfeld ha elogiato lo stile e l’eleganza di Carole: “È una donna piena di vita, è in grandissima forma e ha un sacco di energia. E poi la trovo molto sexy, senz’altro più sexy di quanto non lo siano le due figlie”. Per lo stilista Carole sarebbe addirittura più sensuale ed elegante di Kate Middleton e Pippa.
Tantissime, ancora, le perle che Carole ha dato a sua figlia in fatto di stile: vestitini a poco prezzo e il mix di fantasie sempre perfetto, il costume da poche sterline comprato da Kate da Golden Point, alla vigilia di una milionaria vacanza a Mustique, pare sia stato consigliato proprio da Carole. E anche il taglio di capelli più leggero e fluente. Insomma, una mamma preziosa.

[Fonte: corriere]

Le 10 domande da non fare mai ad un primo appuntamento

primo appuntamento

Il primo appuntamento, o meglio la prima ora di conoscenza con un uomo è il momento decisivo per capire se una storia è destinata a durare o se invece si tratta della solita ed inutile perdita di tempo. D’altra parte è anche vero che in un’epoca in cui i rapporti umani sono dominati dai social media anche gli incontri a due “dal vivo” e non attraverso una chat diventano sempre più rari e difficili da gestire per i single in cerca d’amore. E poi sono sempre troppe le cose a cui pensare per una ragazza quando finalmente dopo una serie infinita di messaggini e chiacchierate virtuali il ragazzo carino che ci piace decide di invitarci fuori per il classico primo appuntamento.

L’abbigliamento diventa fondamentale, e quindi anche le ore di prove davanti allo specchio prima di uscire con annesse foto degli outfit inviate alle amiche che in riunione plenaria decideranno cosa ci dona di più.
Le parole però sono sempre importantissime, bisogna pesarle bene e stare attente a non fare troppe domande scomode che possano imbarazzare il nostro interlocutore o magari metterci in una luce non troppo positiva ai suoi occhi. Per prepararci al meglio al primo appuntamento ecco un decalogo da leggere attentamente ma anche con un po’ di ironia sulle 10 domande da non fare mai al nostro possibile partner.

Quanto guadagni?

Parlare di soldi con persone con cui non si ha molta confidenza è sempre inopportuno, ancora di più nel caso di un primo appuntamento. Meglio approfondire l’argomento del lavoro magari chiedendo se si è soddisfatti della propria attività professionale.

Con chi ti stai messaggiando?

Il cellulare durante un primo appuntamento dovrebbe essere sempre tenuto in borsa o in tasca, vietato passare il tempo ad inviare chat alle amiche o aggiornare lo status su Facebook. Ma se proprio il ragazzo che ci accompagna non dovesse avere questa accortezza e tirasse fuori lo smartphone per rispondere ad un messaggio teniamo a bada la nostra gelosia, facendo notare solamente che non è molto carino stare al telefono in nostra presenza.

Cerchi solo un’avventura?

Non partiamo prevenute nei confronti di un atteggiamento maschile riguardo l’attrazione fisica che spesso è connaturato all’essere uomo. La passione è sempre molto importante e spesso poi è da un’avventura che gli incontri si posso evolvere in romantiche storie d’amore.

Ma come ti vesti?

Se al primo appuntamento l’abbigliamento di lui non ci soddisfa, consideriamolo come un elemento del suo gusto e quindi da valutare insieme a tutti gli altri aspetti fisici e caratteriali, se proprio si vuole approfondire l’argomento è più opportuno indagare sul suo stile anche in altri ambiti come quello professionale.

Non vai in palestra?

Non solo le donne, ma anche gli uomini sono molto suscettibili riguardo il proprio aspetto fisico, evitiamo di sottolineare alcuni suoi difetti come una pronunciata pancetta ed aspettiamo di raggiungere maggiore confidenza. “Cosa fai nel tempo libero?” può essere la domanda appropriata per capire se è un amante dello sport.

Vuoi dei figli?

Negli uomini è già molto spinto il pregiudizio secondo cui le donne vogliono accasarsi e mettere su famiglia nel giro di poco tempo. Meglio non dargli conferme in merito con domande spiazzanti. Lasciamo che sia lui a indagare riguardo la nostra propensione alla maternità. Domandiamo piuttosto che tipo di progetti ha per il futuro o quali sono gli obiettivi che desidera ancora realizzare.

Vivi ancora con i tuoi?

Nel tipo di società in cui viviamo possono essere tanti i motivi che spingono un uomo ormai adulto a vivere ancora con i genitori, cerchiamo di non screditarlo con una domanda diretta del genere, ma ascoltiamo le sue ragioni rispetto a questa situazione per capire meglio chi abbiamo di fronte.

Da me o da te?

Prolungare il piacere dell’attesa è sempre una buona regola specialmente al primo appuntamento. Meglio non bruciarsi la possibilità di incontri futuri scoprendo tutte le carte subito. Lasciamo spazio, finché è possibile, al gioco della seduzione e del corteggiamento.

Cosa mi racconti delle tue ex?

Anche l’argomento ex è assolutamente vietato ad un primo appuntamento, sia che si tratti delle nostre storie passate che di quelle del nostro partner. Se siamo lì con lui in questo momento è perché sia le nostre esperienze precedenti che le sue si sono concluse, non facciamoci prevaricare dalla nostalgia o da una prematura gelosia, ma mettiamoci in gioco con tutte le nostre qualità.

Quando ci rivediamo?

Non lasciamoci prendere dall’insicurezza, valutiamo tutti gli elementi della serata per capire se l’incontro è stato positivo per entrambi. Lanciamo dei segnali su quello che ci piacerebbe fare nei prossimi giorni e aspettiamo che lui li colga invitandoci nuovamente fuori e come si dice in questi casi, se son rose fioriranno.

It was never a dress: la campagna per le donne (FOTO)

In termini di parità di genere, ci sono ancora tanti punti da chiarire, ma con l’avvento dei social, le campagne che si schierano contro la diversità tra uomo e donna sono sempre di più. Una di queste prende il nome di “It was never a dress”. La campagna è un invito a cambiare la percezione con cui si guarda la donna raffigurata nelle porte dei bagni pubblici con la seguente domanda: se quello che appare come un vestito, nascondesse in realtà un mantello da super eroe?

L’idea è stata promossa dalla compagnia Axosoft e dalla sua curatrice Tania Khan che, raffigurando la donna con un mantello, vogliono celebrare la sua figura come simbolo di audacia e sensibilità, senza dimenticare di elogiarla per quello che riesce a compiere ogni giorno e apparentemente solo in pochi considerano importante.

Come ormai tutti sanno, infatti, nella scienza, nella tecnologia, nelle arti, nella matematica, nella politica, nel lavoro, nelle case, le donne sono spesso poco considerate e guardate con sufficienza. Si ritiene che una donna non sia in grado di farsi valere in certi mestieri e spesso si sottovaluta il suo impegno a casa.

It was never a dress vuole essere un invito a cambiare questo atteggiamento e a ricordare a tutti, uomini e donne, che dietro quel vestito si cela un eroe.

Ma come per ogni battaglia, la consapevolezza del proprio coraggio e valore deve nascere, in primis, dal soggetto stesso. Chi meglio di una donna può elevare la voce per dire no alla sottomissione, all’umiliazione e a chi la vede solo come una bella presenza priva di cervello e cuore? Ecco perché il sito it was never a dress chiede di condividere storie, immagini, che possano onorare tutte le donne così da mettere il primo tassello di questa campagna.

Nelle prossime settimane, sarà chiesto invece di inviare altri contenuti che mostrino in maniera oggettiva la realtà dei fatti che ci circondano. Una contrapposizione che punterebbe a far riflettere su quanto le virtù delle donne al giorno d’oggi siano realmente valorizzate, così da iniziare a stendere una lista di buoni propositi.

Ma per il momento lasciamo spazio a questo primo passo con le immagini della donna eroe. A voi le foto per la campagna “it was never a dress”, in cui compare anche la sua curatrice Tania Khan.

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[Credits photo: borepanda.com]