venerdì, 19 Dicembre 2025

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Kelsey Higley, ecco come vorremmo il nostro corpo (VIDEO)

Vorrei conoscere una donna che si ama e accetta così come Madre Natura l’ha creata. Basterebbe davvero una per farmi ricredere. Anzi no, mi farebbe semplicemente capire che “l’eccezione conferma la regola. Sì, perché la regola è che tutte noi vorremmo che esistesse un photoshop reale o un telecomando in grado di cambiare e modificare il nostro fisico come più ci piace. E sicuramente ogni giorno saremmo diverse, perché si sa che noi donne non ci accontentiamo mai.
Complice è anche la società di oggi, incline sempre più a canoni di una magrezza estrema e a modelli pseudo-perfetti che contribuiscono l’insorgere di complessi in ognuno di noi, già da età giovanissima.

Una visual artist statunitense, Kelsey Higley , ha deciso di denunciare e far prendere coscienza tutta la popolazione mondiale della direzione in cui stiamo andando. E si può dire che il mondo l’ha raggiunto, o almeno ci è riuscito il suo video di 126 autoritratti ripresi in stop motion in cui l’artista modifica il suo corpo.

In un minuto il corpo della giovane ragazza cambia forma più e più volte. Il seno diventa più grande o più piccolo, il ventre si fa piatto o si allarga, i fianchi diventano più stretti o più morbidi, ma anche gli occhi diventano più grandi. Modifiche rese possibile da quattro diverse fotografie di quattro ragazze la cui immagine è stata modificata digitalmente.

“Il video illustra gli effetti che i media e le opinioni pubbliche hanno sul nostro modo di guardare noi stessi. Ho scelto di usare la mia immagine per mostrare il conflitto interiore con la bellezza come una battaglia tra il desiderio di assomigliare ad altri e l’accettazione del mio corpo.” Così spiega Kelsey il suo lavoro.

Il talento sicuramente non le manca e la sua può essere anche vista come una battaglia per tutte quelle donne che non si accettano, che cercano di cambiare in tutti i modi anche ricorrendo a strumenti spesso pericolosi come la chirurgia estetica. Guardarsi allo specchio e vedere una nuova persona, più magra, più bella, è il desiderio di molti. Anche a costo di non riconoscersi più, anzi magari è proprio quello l’obiettivo: cambiare a tal punto da non essere più se stessi.
Ma, probabilmente, neanche allora saremo in grado di accettarci perché l’insoddisfazione, la nostra, ha una natura molto più profonda ed una o due taglie in meno non saranno sufficienti.

Oggi al supermercato per trovare l’amore: la spesa dei single

Un evento che coinvolge 72 supermercati di Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, quella della Spesa dei Sigle, organizzato da Roberto Dellanotte. E il primo appuntamento è proprio oggi, 23 aprile. Dalle 17.30 fino alla chiusura chiunque cerchi l’amore non deve far altro che farsi vedere con il carrello in mano, e se si vuole con il segno di riconoscimento dell’iniziativa, un fiocchetto rosso. Poi il resto dipende da voi.

Un modo bizzarro di conquistare, o acquistare, l’amore in una società sempre più vuota probabilmente. E la colpa? Sempre loro, dei social network, dei siti di appuntamento, della tecnologia tutta va, così non sbagliamo. Ed è quello che afferma lo stesso ideatore dell’evento, veterano ormai di iniziative di questo tipo. “Questi eventi hanno avuto molto successo perché la verità è che nell’era dei social in realtà siamo molto soli e non parlo solo di amore ma anche di amicizie, del semplice – ma ormai non così scontato – socializzare.”

Oggi al supermercato per trovare l'amore: la spesa dei single

E come dargli torto. È un paradosso avere più di 2000 amici su Facebook e sentirsi completamente soli. Ma è quello che accade più spesso e Dellanotte, con la sua spesa dei single vuole dare a tutti la possibilità di conoscere persone reali, parlare e chissà, aspettare che scocchi la scintilla. Ci sarà posto anche per i più timidi che potranno rimanere ad osservare nell’attesa che arrivi il coraggio di buttarsi.
La spesa dei Single ha “la capacità di coinvolgere tutti, anche quelli che a una cena organizzata solo per single non ci andrebbero mai. Qui si va a fare la spesa, una cosa che fanno tutti e tutti i giorni, ma che da banale potrebbe diventare interessante. Il suo successo sarà la semplicità.” ha continuato l’organizzatore.

L’iniziativa è stata molto apprezzata soprattutto dai grandi marchi della distribuzione, vedremo se ci sarà tutta la partecipazione attesa. Se siete single o volete semplicemente conoscere gente nuova non vi resta che andare al supermercato, tra gli scaffali potreste trovare la vostra anima gemella, magari è anche in offerta.

Gelato: i gusti più strani in giro per l’Italia

credits photo: teleregionemolise.it

L’estate è ormai vicina e insieme ad essa arriveranno i vestiti colorati, i pantaloncini, il mare, l’abbronzatura e, soprattutto, i gelati. C’è chi preferisce i gusti classici, chi adora le creme e chi opta per quelli alla frutta. Ma c’è chi ama il rischio ed è per coloro che ogni anno gli artigiani del gelato si prodigano per trovare gusti nuovi. Per le persone che vogliono sperimentare noi di Blog di Lifestyle abbiamo cercato i gusti più strani in giro per l’Italia

Birra

Andiamo a berci una birra insieme stasera? No, preferirei un gelato. Per conciliare i gusti di tutti e limitare le discussioni tra fidanzati i gelatai hanno deciso di inventare il gelato alla birra. L’idea, in realtà, è arrivata dal Brasile ma ormai si è diffusa in tutte le gelaterie del Bel Paese.

Cocktail

C’è chi ha gusti più raffinati e alla birra preferisce i Cocktail, quindi perchè non farne dei gelati? Mojito, spritz, limoncello, prosecco e irish coffee sono i gusti che si potranno assaggiare questa estate.

Basilico e pesto

In Liguria il pesto è l’ingrediente base della cucina tipica. Sarà stata proprio la devozione per la tradizione ad ispirare i gelatai liguri che hanno creato il gelato al pesto, portando basilico e pinoli sui coni e le coppette degli amanti del gelato.

Basilico e limoni

Basilico e gelato sembra proprio un’accoppiata vincente. Se poi ci accostiamo anche il sapore dei limoni il piacere è assicurato. Questo innovativo gusto si è aggiudicato il premio “gelato più buono” nel 2014 nella rassegna “Gelati d’Italia” e ha fatto diventare famosa una gelaterie di Varese.

Ricotta e fichi

In quel di Napoli ad attirare l’attenzione dei golosi più curiosi potrebbe essere questo nuovo gusto che, a quanto pare, è veramente buono. In Friuli Venezia Giulia rilanciano con un gelato al gusto di sorbetto di fichi variegato alle noci.

Gelato dolce-salato

Se siete tra coloro che al dolce preferite il salato potreste apprezzare molto questi gusti: prosciutto di parma, olio d’oliva, pachino e bottarga. Ce n’è veramente per tutti.

Viola

Per viola si intende il fiore ed è un gusto che ormai è molto diffuso in Italia. Se vi state chiedendo che sapore possa avere un fiore non vi resta che provare.

Pizza

Il Bel Paese è spesso accostato al suo piatto più famoso ed è probabilmente per questo motivo che non si poteva non fare un gelato al gusto di pizza, nato nelle gelaterie del Salento e molto apprezzato dai turisti americani. Sempre i salentini hanno dato i natali ad altri gusti stravaganti, come il gelato alla patata e ai ricci di mare.

Cacio e pepe

Riprendendo la tradizione della cucina laziale nelle più prestigiose gelaterie romane potrete trovare il gelato gusto cacio e pepe. Gli ingredienti base sono, appunto, pepe nero e pecorino.

I 10 stadi di un libro-dipendente

A ciascuno di noi sarà capitato – o almeno lo spero – di non riuscire più a staccarsi da un libro che magari abbiamo iniziato a leggere per svogliata curiosità e che poi ci ha rubato il cuore. Oppure ci eravamo già innamorati di quel romanzo non appena l’avevamo visto sullo scaffale polveroso della biblioteca. O ancora abbiamo deciso di comprarlo perché ne parlavano tutti.
Non importa come inizia, quella tra noi e ogni libro che ci passa per le mani sarà sempre una storia d’amore.

Ma non sono tutti così divoratori di libri, e soprattutto non nasciamo con un gene che ci spinge a spendere tutti i nostri soldi in romanzi: come per i telefilm, libro-dipendente non si nasce, ma si diventa.

1. Il punto di svolta

Come per tutto nella vita, arriva quel momento in cui trovi Lui, il libro giusto per te. Quello che, per la prima volta, ti fa interessare davvero al mondo della letteratura, qualunque genere sia.
Non sapete dire con precisione perché vi ha colpito così tanto quel libro (o forse sì, ma non è importante), però volete provare un’altra volta quell’esperienza.

2. Il paradiso è qui

Altro che meditazione e nirvana, ora avete scoperto che per entrare in paradiso vi basta varcare la soglia della libreria più vicino a casa vostra. Bello, vero?

3. Un paradiso costoso

Il terzo stadio è una diretta conseguenza di quelli precedenti. Una volta che il mondo dei libri vi ha catturato, la vostra lista personale dei romanzi che vorreste leggere inizierà a farsi sempre più fitta. E ben vengano le tessere della biblioteca, ma noi i libri vogliamo averli sempre sotto mano, non si sa mai che ci venga una voglia improvvisa di rileggerli. E allora quasi quasi ti conviene iniziare ad aprire un mutuo, per una casa più grande e una libreria più spaziosa; perché andrà sempre a finire che anche se dici “questa volta non compro nessun libro”, poi torni a casa con la borsa stra colma dei tuoi prossimi passatempi.

4. Quale di questi?

Per essere un vero e proprio libro-dipendete devi aver passato almeno una giornata con un forte dissidio interiore che ti tormentava per la scelta di quale libro leggere per primo tra quello che è sulla bocca di tutti in quella settimana, oppure quello che hai sul comodino da tempo. E allora, perché non iniziarli entrambi?

5. La storia vi coinvolge (troppo)

Siete così perse dal racconto che aspettate con impazienza qualunque minuto libero della giornata perché sapete che potrete dedicarlo a leggere qualche riga del fantomatico libro. Così magari vi capita di farvi scappare via il tram perché non l’avete neanche visto arrivare in quei 5 minuti d’attesa in cui avete divorato pagine su pagine come se non mangiaste da giorni.

6. Odio verso il mondo

Solo chi ama leggere riesce a capire cosa intendo. Perché certe volte non vuoi altro che essere lasciata un po’ in pace per poter dedicarti alla lettura, ma nessuno lo capisce. E allora ecco che sul treno la persona sconosciuta che hai difronte inizia a fare quello che io chiamerei più propriamente monologo ma che per lei sembra essere una conversazione vera e propria. E non appena il soggetto che ci infastidisce prende fiato tra una frase e un’altra, per ricontinuare a raffica con le sue parole, noi abbassiamo lo sguardo per cercare di rubare un’altra frase e per far capire che gradiremmo molto non essere più disturbate.
Come se l’avere un libro aperto davanti alla faccia non fosse già di per sé un messaggio abbastanza chiaro relativo alla tua intenzione di non avere conversazioni.

7. Devi sapere

Non c’è niente da fare, capita che a pagina cinquanta, a storia appena inoltrata, realizzi che ti tremano le mani per la necessità di sapere cosa succede. E lo vuoi sapere esattamente adesso. Non puoi attendere un minuto di più.
E allora tutto il resto del mondo passa in secondo piano.

8. Dormire?!

Credere di poter ancora dormire quando si è iniziato un libro è una cosa da pivelli. Uno degli ultimi stadi per un libro-dipendente è perdere quasi del tutto il bisogno di dormire. Perché, purtroppo, molte volte l’unico momento della giornata che possiamo dedicare alla lettura è la sera, e allora non si può più spegnere la luce finché non sai come andrà a finire la storia tra Elizabeth e Darcy, e se morirà prima Amleto o Laerte nella loro sfida all’ultimo sangue.

9. Hai trovato nuovi amici

Parlo di amici immaginari, i protagonisti delle storie che leggiamo. Con tutti i libri che divoriamo, capita spesso di imbatterci in personaggi molto simili a noi, con cui ci identifichiamo, ma capita anche di imbattersi in quello che è il nostro uomo dei sogni, e allora qualche volta crediamo di amare più il protagonista del libro rispetto al nostro vero partner.
In ogni caso, la realtà non importa più, le tasse possono aspettare, gli esami si possono rimandare. I protagonisti hanno bisogno di noi. E noi di loro, ma non diteglielo.

10. L’ultima pagina

Questo è certamente il momento più doloroso. Comincia il conflitto interiore: una parte di te vuole sapere come finisce il libro mentre l’altra parte ha paura di affrontare una vita senza lui al tuo fianco. Ma intanto fai fatica a non sbirciare con la coda dell’occhio l’ultima riga.
E poi, d’un tratto, tutto finisce, anche l’ultima parola è andata. La nostalgia ti assale, la tua vita non ha più senso, ti senti sola e disorientata.

libro

Andare in libreria dopo aver terminato un libro è come andare ad un appuntamento al buio dopo una dolorosa e recente rottura.
“…Ehi ma questo libro è nuovo, devo proprio comprarlo”.