martedì, 16 Dicembre 2025

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Ops, ho sbagliato a inviare il messaggio

Capita a tutti, prima o poi, di voler inviare una foto osé su Whatsapp al proprio fidanzato e invece inviarla per sbaglio su un gruppo, magari di boy-scout o di colleghi universitari. Ed è proprio quello il momento in cui implori un infarto, un rapimento alieno, il crollo della zolla terrestre su cui è poggiata la tua casa, che ti faccia finire al centro della terra. Lontano dall’imbarazzo, lontano dalle risa e dai giudizi, così come dal conflitto mondiale che hai appena scatenato.

Perché sì, i danni di un messaggio inviato al destinatario sbagliato possono essere trascurabili o di dimensioni astronomiche. Così restano ben poche cose da fare. Ecco qualche consiglio.

Affidarsi alle divinità

Sì, perché dopo aver elencato tutte quello cristiane, si può passare a quelle greche, romane, egizie e azteche. Tanto non cambierà nulla: il tuo messaggio arriverà alla persona sbagliata.

Chiedere aiuto a Shonda Rimes per formulare una scusa

In Grey’s Anatomy ne ha messe su di ogni. In Scandal uguale. Shonda potrebbe essere una delle soluzioni più efficaci per il disastro che hai appena combinato. Devi solo riuscire a contattarla in 24h.

Contattare Obama e i suoi servizi di intelligence

Perché il Presidente può tutto. Anche cancellare la memoria a breve termine del povero destinatario errato.

Parlare col cuore in mano al destinatario sbagliato

In senso letterale o figurato, ma del suicidio come extrema solutio parlerò tra poco.

Lanciare lo smartphone contro il muro

Come se con il cellulare sì disintegrasse anche il messaggio…

Comprare un mazzo da 25 rose

Potrebbe funzionare nei casi in cui la destinataria del messaggio incriminato è per sbaglio la tua fidanzata. Ma il condizionale è d’obbligo: la sua vendetta sarà invece all’indicativo.

Corda e sedia

L’extrema solutio di cui prima.

Riderne

È sempre una soluzione. Non potrà evitarti le conseguenze del misfatto, ma sicuramente aiuterà a sdrammatizzarle.

Sesso e infedeltà, la colpa è tutta del DNA

sesso-infedeltà-dna

Saranno dolori per tutti se questa ricerca sarà confermata. Il traditore colto in flagrante di scappatella potrà sempre giustificarsi con la povera o il povero malcapitato partner. La colpa dell’infedeltà è tutta dei geni. Ebbene si, secondo quanto emerge dal Congresso dell’Associazione Europea di Psichiatria (Epa) che si chiude oggi a Vienna, il semplice approccio psicologico all’infedeltà non è più valido, le motivazioni dei tradimenti vanno ricercate nel codice genetico di ognuno di noi.

Secondo Richard Balon della Wayne State University di Detroit, alcune persone potrebbero essere più propense di altre a ricercare nuove avventure amorose anche quando hanno già una relazione sentimentale stabile e appagante. Principali colpevoli dell’infedeltà e del tradimenti due neurotrasmettitori, la dopamina e l’ossitocina.
Il primo è considerato l’ormone del piacere e della ricerca di nuove emozioni e della relativa ricompensa, infatti è attivo non solo nell’innamoramento ma anche in patologie legate all’assunzione di droghe o alimenti. Il secondo ormone, l’ossitocina, entra in gioco nei legami e relazioni affettive. L’ipotesi quindi fa riferimento alla variabilità genetica di questi due ormoni che predisporrebbero a comportamenti sessuali più inclini alla scoperta e alla sperimentazione in campo amoroso e sessuale.

Gli esperti però sottolineano come i geni hanno comunque sempre bisogno dell’ambiente per attivarsi, di conseguenza i comportamenti sessuali sono sempre predisposti da una molteplicità di fattori. Secondo Balon quindi le cose non sono mai bianche o nere, ma ci sono sempre 50 sfumature di grigio anche nel rapporto tra geni e infedeltà. La metafora è sicuramente appropriata, ma lasciando da parte l’ironia, quello che si vuole sottolineare dicono dall’Epa è la propensione che da sempre esiste in natura da parte di tantissimi mammiferi a tralasciare la monogamia per spargere il più possibile il proprio patrimonio genetico. Succede anche all’uomo quindi? Gli esperti al momento non concordano sulla questione, e il legame tra genetica, sesso ed infedeltà è destinato ad essere un tema di grandi dibattiti, non solo ai congressi si psichiatria, ma anche in molte camere da letto.

Le cose che non ti ho (ancora) detto

Basta prendere quelle lettere e spostarle dalla testa al cuore, lì sarà tutto più evidente. È così che dovrebbe fare chiunque sia affetto dalla sindrome del non-ho-il-coraggio-di-dirtelo-perché-poi-la-paura-è-troppa.
Le cose che non ti ho detto stanno proprio lì, in quella strana via di mezzo fatta di sogni, paure ed emozioni.
Se non avete il coraggio di dirle, quelle cose, è forse arrivato il momento di farlo. La testa sarà più leggera, il cuore più gonfio. Forse non ci sarà il lieto fine, ma almeno potrete dire di averci provato a scriverlo.

La buonanotte a cui non rinunci

Iniziamo a scriverci senza un reale motivo, ma quello della mezzanotte diventa subito un appuntamento fisso. In fondo è intimo ogni sera dedicare un pensiero a qualcuno prima di poggiare la testa sul cuscino? L’hai pensato tante volte. Ma poi quel giovedì la buonanotte non c’è stata e hai capito che era qualcosa più di un’abitudine. Ora è arrivato il momento di dirlo.
E se da buonanotte la trasformavi in notte, non era la stessa cosa. Vuoi mettere una scontata notte anonima da una buona?

La signora del terzo piano

Non gliel’hai mai detto che alla terza uscita hai evitato di baciarlo solo per paura? Beh ora devi farlo. Lui probabilmente avrà pensato di essere stato inopportuno e invece il tuo era solo un maledetto freno a mano. E così cercavi invano di guardare la signora del terzo piano, di fronte al portone del tuo palazzo, cercando una via di fuga. Hai improvvisamente preso il cellulare dalla borsa fingendo stesse squillando per poi sgattaiolare nel palazzo. Cosa ti è rimasto? Solo un grande rimorso. Peccato.

Io tu e la pioggia

Vi siete ritrovati sotto la pioggia almeno una volta? Un ombrello troppo piccolo per coprire entrambi ed un braccio avvolge la spalla. Ma che fai? Non ti sembra di esserti preso un po’ troppa confidenza? No, l’hai detto solo perché non ti andava che qualcuno ti vedesse, ma in realtà avresti voluto che lui ti stringesse ancora più forte.

Fuga dopo il lavoro

A un certo punto, hai ceduto anche tu e quella sera dopo la riunione del lavoro hai accettato il suo invito. Lì quel bacio non lo scorderai mai. Non era un semplice bacio, ma qualcosa di desiderato, voluto, cercato, immaginato. Eravate solo tu e lui, nient’altro. Lì però non gli hai detto quante volte l’avevi sognato, ma hai fatto la dura, ti sei nascosta dietro una birra e lo hai guardato fisso negli occhi. Forse in questo caso ha funzionato.

Innamorato a chi?

Finchè un bel giorno lui ti dice una parola, amore, sei il mio amore. Lì ti guardi allo specchio, lui ti dice che è innamorato e dà voce ai tuoi pensieri, a quelli più nascosti. A te manca il coraggio di raccogliere tutto. L’avresti voluto urlare, ma è più forte di te, ti fermi e vai via.

Sei andata via da te stessa, ma forse per correre da lui sei ancora in tempo.

La bionda ambrata

Rischierebbe il carcere chi mangia carne di coniglio

Credit: animalidalmondo.pianetadonna.it

“Il coniglio come animale da salotto e da compagnia e non da mangiare al forno con le patate”. Questa è la base per la nuova proposta di legge di Michela Vittoria Brambilla, che fa leva su precisi dati statistici: il coniglio, dopo cani e gatti, è la scelta preferita degli italiani per un animale domestico.

La proposta di legge si affianca alla petizione promossa dalla Federazione Italiana Diritti degli Animali e l’Associazione Aaeconigli, che ha già raccolto più di 10mila firme.
“I conigli – ha sottolineato la deputata di Forza Italia- meritano le stesse tutele di tutti gli altri animali che vivono nelle nostre case o che comunque sono inseriti nel contesto familiare”. La proposta di legge prevede inoltre che chiunque “allevi, esporti, importi, sfrutti economicamente o detenga, trasporti, ceda o riceva a qualunque titolo conigli al fine della macellazione, o commercializzi le loro carni rischia da quattro mesi a due anni di carcere e una multa fino a 5mila euro.

Ora, nel pieno rispetto per gli animali, e per chi ha fatto la scelta personale-etica di non mangiare carne, questa nuova proposta di legge fa infuriare il web.
Concordo con il fatto che non vorremo mai vedere animali “perennemente rinchiusi in minuscole gabbie, nutriti con alimenti così inadeguati da causarne la morte, costretti a lunghi viaggi in condizioni disumane per commercializzarli”, ma mangiarli o meno è una scelta personale. E mettere una multa e una sanzione detentiva per chi mangia carne di coniglio mi sembra un’esagerazione infinita.

(Non) è rassicurante toccare con mano le priorità dei nostri parlamentari, più interessati a proposte di legge del genere piuttosto che ai problemi che stanno mandando a rotoli l’Italia.