sabato, 20 Dicembre 2025

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E se le principesse Disney avessero un girovita normale?

Non esistono bambini che non abbiano visto i cartoni della Disney. Storie accattivanti, principesse bellissime, eroi coraggiosi. Ma siamo sicuri che i nostri bambini percepiscano solo il coraggio, il bene che vince sul male e gli altri messaggi palesi?

La visione distorta del corpo della donna viene inculcata alle nostre figlie già da piccolissime. Principesse magrissime, con un girovita stretto e asciutto. Nulla a che fare con la realtà. Loryn Brantz si è chiesto come sarebbero le protagoniste Disney se solo avessero un girovita “normale”.






L’esperimento fa pensare e non poco. In una società in cui il corpo femminile è strumentalizzato, la donna vista come un oggetto, la colpa è solo della Tv? Cosa vogliamo insegnare ai nostri figli? Che l’obiettivo nella vita è essere magri e belli? Che senza quello non si arriva da nessuna parte?

C’è di più dietro ogni essere umano, c’è il coraggio, la bontà, l’altruismo, il talento. Sono queste le cose che dovremmo insegnare ai nostri bambini.
Di campagne che accusassero la Disney di utilizzare protagoniste troppo magre ce ne sono state diverse, soprattutto negli ultimi anni.
Qualche mese fa un’adolescente si è rivolta al colosso di animazione per richiedere un’eroina “curvy”.
Una protagonista bella, affascinante e ammirata, non importa se con qualche chilo di troppo, che possa diventare un esempio positivo per milioni di ragazze di tutto il mondo che soffrono per il semplice fatto di essere in sovrappeso.

“Studi hanno confermato che l’autostima dei bambini è strettamente legata a ciò che imparano a conoscere attraverso i media, peccato che qui sia difficile trovare una rappresentazione delle donne “plus size”. Se la Disney creasse una principessa curvy apprezzata e famosa come le altre, sarebbe molto importante per tutte quelle bambine e ragazze che ogni giorno vengono bombardate da immagini che le fanno sentire brutte e ‘sbagliate’ perché non rispettano gli standard di magrezza.” Spiegò l’adolescente Jewel Moore.

Non ci resta che aspettare di vedere se la Disney raccolga il guanto di sfida o faccia orecchie da mercante. Per il momento ci accontentiamo delle protagoniste con il girovita di Loryn Brantz.

Olanda-Mongolia sola andata? Certo, se in moto (FOTO)

Olanda-Mongolia, sola andata: è questa l’avventura intrapresa dal trentatreenne Pieter Grimminck e dalla ventisettenne Mandy Brande, che a Marzo di quest’anno, dopo aver lasciato entrambi il proprio lavoro e venduto tutto ciò che possedevano, sono partiti da Amsterdam alla volta della Mongolia in sella alle loro moto, riuscendo ad attraversare 16 Paesi in soli tre mesi. E Mandy, da fotografa professionista qual è, ha documentato il loro lungo viaggio – dalla Turchia all’Armenia, dal Tajikistan all’Azerbaijan – con degli scatti mozzafiato, poi postati sul loro blog WeWantAdventure.com.

Un’avventura che non finisce certo qui: inebriatisi del loro nuovo stile di vita, i due non hanno alcuna intenzione di tornare a casa. E, dopo sei mesi in Nepal, hanno deciso di ripartire, questa volta per l’India. Un’esperienza a dir poco nomade, insomma, che naturalmente non è filata liscia come l’olio: settimane senza poter farsi la doccia, senza la possibilità di andare in un bagno, dispersi in lande desolate, tra tempeste di sabbia e temperature gelide senza incontrare anima viva, devono essere state dure da sopportare. “A un certo punto siamo rimasti bloccati in Armenia – dicono Pieter e Mandy – a causa di forti nevicate. A salvarci è stata una famiglia davvero di cuore che ci ha ospitati in casa: ci siamo sentiti i benvenuti più che mai! Nonostante fosse gente povera, l’accoglienza è stata la stessa che si riserva a un consanguineo“.

Il brutto è arrivato una volta in Tajikistan: “Le strade erano pessime, niente doccia per una settimana, la notte a dormire sui pavimenti delle famiglie che ci ospitavano, la neve, la colazione a base di uova al mattino e la zuppa di patate per cena”, raccontano. E in Mongolia è stata persino più dura: “Quasi nessuna strada asfaltata, per la maggior parte erano sterrate o dissestate: siamo riusciti a proseguire soltanto di 150 chilometri. È stata veramente dura, mentalmente e fisicamente“. Ed è stato sempre in Mongolia che la giovane coppia ha incontrato l’esploratore inglese Ash Dykes, il primo ad aver attraversato il confine tra Cina e Russia a piedi. La Turchia, invece, è risultata una vera e propria vacanza estiva, tra buon cibo, strade ben fatte, natura incantevole e gente ospitale. “Quello che abbiamo notato è che dopo il confine ti accorgi immediatamente di essere giunto in un altro Paese: nonostante questo tipo di spostamento sia ben più lento rispetto a quello aereo, ogni regione mostra subito la sua assoluta unicità“.

Dopo un così lungo e impervio tragitto, la coppia è così andata a rafforzare ulteriormente un rapporto di già tre anni e mezzo: la cosa più rilevante è senz’altro il fatto che non hanno mai litigato mentre erano per strada, cercando sempre di evitare di irritarsi a vicenda. “Siamo un’ottima squadra: Pieter è calmo e non ha mai paura – dice Mandy – io, invece, sono più impulsiva, però ho molta prontezza nel recuperare informazioni. In caso di difficoltà, ci siamo sempre capiti al volo“. Viaggiare, del resto, era sempre stato un argomento di conversazione da che si erano incontrati: la decisione di partire all’avventura in sella a una moto, però, non è scattata che a partire dall’anno scorso.

La scorsa estate, durante una gita in motocicletta, Pieter e Mandy sono giunti alla conclusione di dover capire cosa davvero volessero dalla vita. “Sapevamo che ciò avrebbe comportato qualcosa di veramente radicale“, dicono. Insoddisfatti a causa delle loro professioni e senza intenzione di avere figli nell’immediato, a Natale i due hanno capito di essere pronti per qualcosa di nuovo: “Volevamo più avventura e meno sicurezza, per far emergere noi stessi attraverso l’apertura a qualsiasi nuova possibilità“.

Spunte blu WhatsApp: tempi duri per le coppie?

No, non è una bufala questa volta. Potrete controllare voi stessi nelle vostre chat. Novità fresca fresca di WhatsApp, che ritira l’idea della terza spunta a favore delle spunte blu per notificare che il destinatario ha letto il nostro messaggio.

Innovazione tecnologica a parte, il primo pensiero della maggior parte dei ragazzi sarà stato certamente “Cavoli, ora sono fregato!” pensando alla fidanzata gelosa che già prima della novità ci faceva le più grandi paranoie per l’ultimo accesso.

Quante coppie scoppieranno? Quante fidanzate psicopatiche diventeranno ancora più psicopatiche?
La privacy ormai è andata a farsi benedire e su questo ormai ci avevamo fatto l’abitudine. Ma almeno riuscivamo a trovare un’alternativa. Facebook ci da la possibilità di leggere il messaggio e spuntare l’impostazione “segnala come non letto”.
Con Whats App sembra essere davvero la fine di molti rapporti. Amicizia, amore o altro poco importa. Ci aspetta un futuro nero di “Perchè non rispondi?” “Ho visto che hai letto” e altri messaggi minatori simili.

Non pare ci sia la possibilità di disattivare queste famigerate spunte blu, neanche disabilitando l’ultimo accesso, almeno per ora.
Siccome noi di Blog di Lifestyle siamo buoni e ci teniamo che i vostri rapporti rimangano tali vi suggeriamo dei trucchetti per raggirare il sistema:

1) se si leggono i messaggi tramite notifica e non si entra nell’app, le spunte restano grigie. Diventano blu solamente se si entra nella chat e si risulta effettivamente online.

2) se si leggono i messaggi dal menù principale, quello, per capirci, dove vedete l’elenco delle vostre chat, potete leggere in tempo reale quello che vi stanno scrivendo senza che chi vi sta scrivendo lo sappia. Chi vi scrive lo saprà solamente nel momento in cui aprirete la chat specifica di quell’utente lì. Il che suggerisce, se volete mantenere quel minimo di libertà personale, di uscire sempre dalla singola chat prima di uscire dall’app, in modo che poi si rientri nel menù principale.

Perchè si sa, nei rapporti mantenere i propri spazi è fondamentale. E forse lo capirà presto anche Whats App.

Gli scatti del Calendario Campari 2015 con Eva Green (FOTO)

Eva Green è la nuova protagonista del Calendario Campari, edizione 2015, intitolata “Mythology, Mixology“. Dodici mesi in compagnia della bellissima attrice francese lanciata da Bernardo Bertolucci in “The Dreamers” e dei 12 cocktail classici più amati di sempre.

Campari ha svelato ufficialmente gli scatti del Calendario, dedicato alla celebrazione dell’unica e intrigante storia di Campari e dei suoi indimenticabili cocktail, dallo storico Negroni, creato dal Conte Camillo Negroni nel 1919, fino al moderno Campari Orange Passion, rivisitazione del classico Campari Orange. Ciascun mese, quindi, sarà incentrato su un cocktail classico, raffigurando con esso gli aneddoti, le curiosità e gli incredibili racconti pressoché sconosciuti che si celano dietro a ciascuna ricetta.

Si tratta della sedicesima edizione del prestigioso Calendario da collezione, con la stupenda Eva Green nel ruolo di musa, che incarna la natura iconica, classica ed elegante di Campari in una serie di mise mozzafiato create da stilisti di punta quali Vivienne Westwood, Versace, Alaia e Christian Louboutin, per citarne solo alcuni.

Eva Green ha così commentato il suo ruolo nel Calendario Campari 2015: “Per me questo progetto non è solo la realizzazione del Calendario, ma coincide con il raccontare una serie di storie in modo onirico, creativo e bellissimo. Siamo fieri di aver centrato in pieno l’obiettivo. Le storie di quest’anno sono più vicine al cuore di Campari come mai prima d’ora e personalmente sono molto onorata di averne fatto parte. Il Calendario 2015 è un vero e proprio vademecum del brand Campari e vedere tutte le storie raccolte in un’unica collezione è la riprova che l’età delle ricette non conta e che ci sarà sempre un posto d’onore riservato a Campari nel futuro“.

Gli scatti del Calendario sono firmati Julia Fullerton-Batten, celebre fotografa d’arte acclamata in tutto il mondo e prima donna a capo del progetto del brand red passion, che in merito al suo coinvolgimento nel progetto ha commentato: “Sono stata onorata di aver realizzato gli scatti del Calendario Campari 2015 con Eva Green come protagonista. A mio avviso il Calendario celebra appieno l’atemporalità del marchio Campari e spero che agli altri piaccia tanto quanto a me“.

Gli scatti di Julia riflettono la vera natura del Campari, tra contemporaneità, ispirazione e immaginazione. Poi il rosso scarlatto di Campari ritorna negli abiti e nel make-up di Eva, e poi una coordinazione di luci e location che entrassero in questo equilibrio. L’intero calendario deve trasmettare l’idea di una storia incantata.

Prima di Eva Green, testimonial del celeberrimo marchio italiano erano state alcune delle più celebri star di Hollywood: da Salma Hayek a Eva Mendes, passando per Jessica Alba, Penelope Cruz e Uma Thurman. Unico uomo è stato Benicio del Toro, premio Oscar nel 2001 per la sua interpretazione in “Traffic” di Steven Soderbergh.

Bob Kunze-Concewitz, amministratore delegato del Gruppo Campari, ha spiegato: “Il Calendario Campari di quest’anno si caratterizza per un forte legame con il marchio, poiché è concepito appositamente per celebrarlo. Il tema, Mythology Mixology, trasporta gli amanti del brand in un viaggio eccitante ed intrigante dove non guardiamo soltanto alla nostra storia, ma proiettiamo anche il marchio verso il futuro, immaginando al contempo dove ci condurrà la nostra fantastica avventura“.

Il Calendario stampato in sole 9.999 copie, non sarà in vendita, ma verrà distribuito agli amici di Campari in tutto il mondo.

Ed ecco gli scatti in anteprima del Calendario con la bella Eva:

Gennaio: Negroni

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Febbraio: Campari e Seltz

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Marzo: Mito

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Aprile: Campari Orange

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Maggio: Americano

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Giugno: Boulevardier

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Luglio: Sputnik

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Agosto: Old Pal

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Settembre: Campari Orange Passion

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Ottobre: Negroni sbagliato

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Novembre: Rosa Bianca

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Dicembre: Campari Shaken

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