sabato, 20 Dicembre 2025

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Rivoluzione di genere: donne più libere e uomini più collaborativi

Donne. Sono in grado di muovere il mondo nei dieci minuti in cui lui decide catatonico se fare prima la barba o la doccia. Sono multitasking, sono padrone delle arti oscure. Vedono, prevedono, ma soprattutto provvedono.

Signore del ferro da stiro, maghe del bucato, cuoche eccezionali (non in tutti i casi), ma anche madri premurose e donne in carriera. Oggi. Qualche decennio fa la situazione era un po’ diversa.

Ma come fanno a fare tutto? Come fanno a lasciare i bambini a scuola, andare in riunione a Sidney, finire la Salerno-Reggio Calabria e tornare in tempo a recuperare i pargoli? Lo sanno fare, l’hanno sempre fatto, lo faranno.

Ma un po’ di aiuto, nell’era della rivoluzione di genere, lo ricevono dalle dolci metà, sempre più collaborative vista la trasformazione delle esigenze, la mancanza di tempo da parte di entrambi e la differente concezione dei ruoli all’interno di una famiglia, rispetto a qualche decennio fa.

Meno 90 minuti al giorno di faccende domestiche, rispetto agli anni ’60: questo il risultato di uno studio sociologico, condotto dal professor Jonathan Gershuny della Oxford University. E il tempo libero? Poco minore rispetto a quello degli uomini, sempre più indirizzati verso una completa uguaglianza di mansioni fra le quattro mura.

Insomma, volevano una donna che zitta zitta (ma neanche più di tanto), gli stirasse le camicie, gli cucinasse colazione, pranzo, cena, merenda e spaghettata di mezzanotte, gli spolverasse le mensole e gli pulisse il bagno. E fino a qualche generazione fa l’hanno avuta. Poi hanno capito che la loro mamma è già sposata e che una moglie oggi si divide tra carriera, realizzazione personale, figli, preoccupazioni, amore. E in tutto questo non deve dimenticare di essere una donna e di avere diritto alla felicità.

Così, meno stress, più tempo libero, niente da rinfacciare: il futuro pare roseo, visto da qui.

Comprare una macchina fotografica: aspettative contro realtà (VIDEO)

Sono in molti coloro che sognano di diventare fotografi, e ognuno di loro inizia allo stesso modo: una macchina fotografica presa in prestito o di seconda mano, qualche scatto agli amici o ai luoghi di vacanza, ed ecco che ci si sente subito fotografi provetti. Insomma, nella nostra immaginazione basta comprare una Reflex per sentirci fotografi.

Perfino Stewie dei Griffin lo aveva detto: “Ogni bella ragazza con una macchina fotografica crede di essere una fotografa. Hai fatto una foto in bianco e nero di una sedia da giardino con la sua ombra e l’hai sviluppata in farmacia? Allora sei maledetta e intellettuale.”

Questo video divertente mostra in pochi minuti le grandi aspettative che ognuno di noi ha avuto comprando la prima Reflex, ma anche le successive delusioni che ne sono conseguite dal suo acquisto – il costo della macchina fotografica, quello scatto che non è riuscito bene, e gli amici a cui non interessava nulla del nuovo hobby.

Protagonista del video è un giovane ragazzo che sogna di poter stringere la sua prima Reflex tra le mani. Tra il dire e il fare, scopre l’esorbitante prezzo della macchina fotografica. Questo non lo ferma: avrà tra le mani uno strumento che lo farà sentire un professionista, ma la realtà è ben diversa quando una coppia di persone lo deridono per strada. Ma sopratutto l’aspettativa di fare uno scatto geniale e originale viene smentita quando il ragazzo fotografa una tazzina in vecchio stile, e la qualità della foto non è esattamente il massimo. Una foto semplice, in teoria, che non è uscita bene.

Un video tutto da ridere che mostra con sagace ironia quanto le aspettative per qualcosa si rivelino una cocente realtà. La strada per diventare fotografi professionisti è lunga per tutti, ma l’importante è guardare agli errori commessi, andare avanti e cercare sempre di migliorarsi.

Il sex personal trainer: 8 consigli per risolvere i problemi sotto le lenzuola

Il sesso, si sa, è fondamentale in un rapporto di coppia. Due corpi che si uniscono, si amano, in un momento unico, intimo. Ci sono tuttavia, soggetti che soffrono di disturbi sessuali e vivono il momento di intimità con timore e disagio.

Per loro -ma non solo- nasce una nuova figura: il sex personal trainer.
Come in palestra, il sex personal trainer è un coach personale, che vi aiuterà ad “allenarvi” nell’arte amorosa.
Il compito del sex personal trainer è quello di ascoltarvi, osservarvi mentre fate l’amore, notare gli errori, darvi consigli e farvi usare qualche “sex toys” per ravvivare le cose.

Uno dei primi al mondo a fare questo mestiere è stato Eric Amaranth che, con il suo intervento, riesce a far capire ai clienti quello che davvero vogliono, anche quei piaceri che non ritenevano possibili.

arriva il sex personal trainer e i problemi sotto le lenzuola svaniscono

“L’imbarazzo passa dopo i primi 5 minuti” assicurano i suoi allievi. I problemi che Eric si trova ad affrontare più frequentemente riguardano l’autostima, le preoccupazioni e la classica ansia da prestazioni. Problemi a tutti conosciuti a cui Aramanth trova soluzioni.
Insomma non si smette mai di imparare e questo va sempre ricordato. Al dottor “stranamore” si rivolgono coppie di ogni età e genere. Coppie omosessuali, coppie giovani e coppie navigate, trans, e chiunque voglia imparare a vivere un momento così bello nel modo giusto.

8 CONSIGLI DI ERIC AMARANTH

1. Decidere con il partner di considerarsi una squadra, il cui obiettivo è ottenere i migliori risultati possibili sul piano sessuale.
2. Pianificare i momenti giusti per fare pratica.
3. Chiedere e fornire accurati feedback al partner, in modo da capire meglio dove si sbaglia.
4. Quando si è diventati bravi in qualcosa, continuare a cimentarsi anche dopo aver fatto pratica. L’allenamento deve essere costante.
5. Non lasciare che le sovrastrutture culturali influenzino quello che si pensa sul sesso. La vita sessuale è una cosa personale, che non può essere influenzata dalle opinioni altrui.
6. Non lasciare che la propria mente condizioni il piacere. Bisogna diventare talmente bravi da considerare il sesso come un hobby, come il proprio sport preferito.
7. Cercare di migliorarsi sempre. Ci sono sempre abilità nuove da imparare e sperimentare.
8. Apprezzare sempre la persona con la quale si ha un rapporto.

Le decisioni migliori si prendono a stomaco vuoto

Quando si ha fame la mente è obnubilata dal desiderio di incontrare sul proprio cammino una bistecca o qualsiasi altra cosa vicina e commestibile. Una perdita di ragione che tuttavia, secondo uno studio dell’Università olandese di Utrecht, ci consentirebbe di prendere decisioni giuste.

I ricercatori, infatti, consigliano di tenersi alla larga dal frigorifero nel momento in cui dobbiamo riflettere e ragionare su una qualsiasi questione personale. La motivazione? La fame manterebbe vivo lo stato di arousal (allerta) dell’individuo, dirigendolo subito verso la scelta più saggia, ed evitandogli l’immersione nei contorti meccanismi mentali.

81 studenti universitari sono stati coinvolti in tre diversi compiti. Tutti i soggetti sono stati fatti digiunare dalla notte prima dell’esperimento e al mattino seguente ad alcuni è stato offerto uno yogurt denso, che favorisse il senso di sazietà, agli altri nulla.

In due dei tre compiti gli studenti sono stati coinvolti in test psicologici, mentre nell’ultimo l’esame testava la lungimiranza dei soggetti. Il risultato? Decisioni più sagge e a lungo termine, per gli esaminati a stomaco,vuoto.

Ovviamente questo effetto non è applicabile ad altri stimoli che coinvolgono l’arousal.

Davanti ad un bivio, insomma, diamo le spalle al frigo e scegliamo con l’unico mezzo che troppo spesso ignoriamo: il cervello.