martedì, 16 Dicembre 2025

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Whatsapp: i messaggi che fanno capire che l’amore è finito (FOTO)

Sono ormai lontani i tempi delle serenate sotto casa, delle lettere d’amore e delle lunghe conversazioni al telefono, adesso che nella nostra vita è entrato Whatsapp.

Amato e odiato, con Whatsapp non dobbiamo più aspettare giorni per sentire la persona amata, così come accadeva quando venivano mandate le lettere. Il messaggio arriva in tempo reale, riusciamo anche a vedere quando quella persona sta per risponderci oppure, se abbiamo semplicemente voglia di conversare, possiamo mandare una registrazione vocale, un contatto più diretto con la persona amata che ci fa sentire più vicini a lei rompendo quella barriera virtuale del messaggio.

Inoltre, se il nostro cuore è così pieno d’amore che le sole parole non riescono a spiegarlo, possiamo riempire i nostri messaggi romantici di emoticon, cuori e faccine. Sembra tutto meraviglioso se non fosse per il fatto che non sempre i nostri messaggi ottengono risposta o se l’ottengono non sempre la risposta è tra le più simpatiche, romantiche e cordiali; inoltre il visualizzato alle..– senza rispsota- ci rende isterici ma il profilo senza il visualizzato non è da meno, perché non riusciamo a capire se quella persona non ha visto il messaggio o ci sta ignorando di proposito.

Questi sono i primi campanelli d’allarme che ci avvertono che qualcosa nel nostro rapporto non va e che il nostro amore è finito o non è ricambiato. Ecco, dunque, una serie di messaggi d’amore, inviati tra partner, che ci fanno capire che l’amore è finito (o quasi).


Halloween, per quest’anno arriva il costume da “ebola”

Ebola, qui non c’è nulla da scherzare. Eppure c’è già chi ha colto la palla al balzo per far parlare di sè. Halloween è alle porte: come fare per non passare inosservati anche quest’anno? Arriva il nuovo costume da “ebola”, per essere “malati” e “spaventare tutti” anche nel giorno più pauroso di tutto il 2014.

L’idea è venuta in mente ad un’azienda che ha messo in commercio il travestimento da ebola perfetto per Halloween al prezzo di circa 80 dollari in 3 varianti diverse: c’è il costume da operatore sanitario, quello da paziente e, dulcis in fundo, quello da “zombie” in preda alla malattia.

Subito in rete la polemica: è giusto “ironizzare” fino a questo punto con una malattia così seria? Dopo il 2° caso sospetto di ebola in Texas, subito dopo il caso del paziente zero, ora arriva addirittura un costume Halloween per “essere sempre alla moda anche questo 31 ottobre”. Sul web tantissime critiche e sgomento, ma online continua ancora la vendita.

Halloween, per quest'anno arriva il costume da "ebola"

“Sick or treat?” È questo il tormentone degli ultimi giorni, giocando con le parole della frase “Trick or treat?” (“Dolcetto o scherzetto?”), tipiche di Halloween, sostituendo la parola “trick” con “sick”, cioè “malato”.

“È un travestimento poco divertente, ma inevitabile” parla Jonathan Weeks, chief executive di “BrandsOnSale”, azienda che ha messo in commercio il travestimento. “Questo costume fa sì che le persone rimangano fuori dalla situazione, che non immaginino neppure la sofferenza umana che gli sta dietro”, spiega al TIME Kathryn Getek Soltis, direttrice del “Center for Peace and Justice Education” e assistente di “Etica Cristiana” alla Villanova University, secondo la quale il costume “è molesto”: “Se lo indossi non significa necessariamente che sei una cattiva persona, ma contribuisci a distogliere chi ti vede e ti sta accanto in quel momento da quello che rappresenta davvero l’ebola. È questo il problema”.

I migliori costumi di Halloween (FOTO)

I migliori costumi di Halloween di sempre: mancano pochi giorni alla festa più “paurosa” del mondo, una tradizione che non ci appartiene, ma proviene da paesi stranieri (Inghilterra in primis), che sta assumendo, in Italia, una valenza sempre più grande.

Tra “dolcetto o scherzetto”, zucche e candele, la febbre di Halloween colpisce soprattutto la ricerca del vestito: cosa mi metto quest’anno? I classici vanno sempre: scheletri, streghe, mostri e fantasmi. Ma quest’anno più di tutti si cerca la novità. Ecco un serie di idee per essere impeccabili ad Halloween e avere addosso gli occhi di tutti.

Halloween e la festa della paura: un evento che in molti non amano festeggiare in Italia, perché è una realtà nata e sviluppata oltralpe. Tantissimi gli italiani che si “rifiutano” di accettare una festa come Halloween. Molti altri sono, però, soprattutto i più piccoli, coloro i quali aspettano proprio il 31 ottobre per questa festa. Aspettano la fine del mese per indossare il loro costume migliore, cercare trucchi particolari e colori macabri, mangiare tante prelibatezze zuccherate e divertirsi per le strade della città.
Non amata dai “deboli di cuore”, Halloween è una gara di dolci e costumi, trucchi e caramelle.
Tantissimi i nuovi costumi perfetti per la festa: ecco alcune idee per essere alla moda anche ad Halloween

Scandalo H&M: ecco come vengono davvero prodotti gli abiti

H&M al centro dello scandalo: finalmente rivelato ufficialmente come vengono prodotti i famosissimi abiti della catena low cost. Il merito della “scoperta” è da attribuire a tre giovani fashion blogger norvegesi che hanno raccontato nel dettaglio come vengono prodotti i vestiti degli store H&M di tutto il mondo. Il risultato dell’esperimento ha dell’incredibile e noi abbiamo deciso di raccontarlo anche a voi.

H&M e l’ondata di polemiche: è stato realizzato un docu-reality dal titolo “Sweat Shop” dal quotidiano norvegese Aftenposten. Protagoniste della ricerca sono delle giovani fashion blogger norvegesi inviate in Cambogia, uno dei luoghi in cui l’azienda low cost produce gran parte dei suoi capi, e hanno lavorato per un mese intero nei laboratori tessili dove vengono realizzati gli abiti, vivendo nelle stesse – pessime – condizioni in cui vivono gli operai di H&M. Alloggi fatiscenti e turni di lavoro massacranti, una realtà senza paragone che viola qualsiasi diritto umano. Paghe al di sotto del minimo necessario per sopravvivere e condizioni pietose.

Lo scopo dell’esperimento su H&M è stato quello di dimostrare come dietro alla catena di moda conosciuta su tutto il globo ci sia gente sfruttata e trattata al limite del sopportabile. La giornata lavorativa si aggira tra le 16 e le 18 ore al giorno con uno stipendio minimo, in condizioni igienico-sanitarie molto precarie e senza nessun tipo di tutela. Moltissime le aziende presenti in questi territori, da Zara a Primark, da Gap a, appunto, Hennes &; Mauritz.

Anniken Jørgensen ha 17 anni ed è una delle tre blogger che ha partecipato al documentario. La sua denuncia all’azienda sta facendo il giro del web e, insieme a questo progetto, tantissime sono divenute le adesioni alla sua iniziativa di boicottare H&M e i suoi abiti. La stessa azienda low cost, visto lo scandalo in cui stava affondando, ha invitato la ragazza ad un colloquio personale a Stoccolma annunciando anche di aver preso provvedimenti nei confronti dei laboratori tessili a cui commissiona la realizzazione degli abiti.

[Fonte: ilmessaggero.it]