venerdì, 19 Dicembre 2025

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“Tutti abbiamo il diritto di vivere”, ecco il video che sta commuovendo il web (VIDEO)

Tre minuti con il fiato sospeso.

Tre minuti con il cuore in gola, leggendo la storia raccontata da un giovane ragazzo. Non sappiamo ancora il suo nome e possiamo presumere che la sua nazionalità sia palestinese. Poco importa però, perché protagoniste in questo caso sono solo le sue parole, i suoi pensieri, che non appartengono solo a lui. Le parole che scorrono lentamente davanti ai nostri occhi sono di tutti. Sono nostre, che a kilometri di distanza guardiamo impotenti le vicende di una guerra inutile. Ma soprattutto, queste parole appartengono alle vittime di un conflitto, che lui stesso definisce con un’unica parola, genocidio.

Siamo in Palestina, si parla di guerra ma in realtà è un genocidio. Un vero massacro. Controllano i media, i giornali, qualsiasi canale di informazione è controllato, per nascondere questo massacro. BASTA. Usiamo i social come canale di informazione. Insieme siamo più forti. Tutti abbiamo il diritto di vivere. Aiutateci. Aiutateli.

Le frasi scorrono su fogli di carta, lui tace, ma il suo sguardo parla. Il messaggio che traspare è uno di solidarietà e di forza. Un invito a usare i social network in maniera consapevole, per aiutare le vittime di un vero e proprio massacro. Più di 700 morti. Donne, uomini, ma soprattutto bambini. Vittime innocenti di un conflitto inutile.

Questo è il video che sta commuovendo il web.

Ascolto e immedesimazione, i veri pilastri dell’amicizia

kapcsoldbe.hu

I veri amici sono quelli che ti sono accanto nei momenti di difficoltà, che ti sostengono e non ti lasciano mai da solo. Ma sono anche e soprattutto quelli che ti sanno ascoltare. A rivelarlo è lo psicologo Andrea Bonior in un’intervista rilasciata alla rivista scientifica di psicologia Journal of Personality and Social Psychology.

L’esperto sostiene che un buon amico non è colui che nei momenti bui cerca di vedere sempre i lati positivi del problema. No, un buon amico è quello che nelle difficoltà è in grado di ascoltare con attenzione e pazienza ogni aspetto della vicenda e solo alla fine del racconto di dare il proprio giudizio e di esprimere la propria opinione.

Non solo: l’amicizia profonda si riconosce anche dal grado di immedesimazione con cui una persona amica si mette nei panni del soggetto in crisi.

Ascolto e immedesimazione: sono queste le due colonne portanti di una solida e duratura amicizia. Perchè è molto meglio avere una spalla su cui piangere, una spalla che sia in grado di capire le difficoltà della persona che le si appoggia sopra, piuttosto che essere una semplice mano per risollevarsi.

Le amicizie fondate sui banali clichè o frasi di circostanza – “vedrai che tutto si sistemerà”, “andrà tutto bene”, “non essere sempre così pessimista” – forse sono meno vere e sincere di quelle in cui l’amico è la persona che ascolta, riflette su ciò che gli si è detto e cerca di capire come l’altro si possa sentire.

Bisogna però fare attenzione ad un punto: se sono passate alcune settimane dall’evento triste e le conversazioni continuano a vertere su di esso, allora forse l’aiuto migliore da dare alla persona che soffre è quello di proporre una chiacchierata con qualcuno di più esperto nel settore.

Il che non significa sminuire il problema o venir meno al proprio ruolo di amico. Al contrario: riconoscere i propri limiti non è altro che un modo per dire ‘voglio aiutarti ancora di più di quanto mi è possibile’.

Perchè un amico non è quello che ti asseconda e ti rassicura sempre. Un amico vero è colui che ti sa ascoltare, ti sa capire e vuole solo il meglio per te.

Gemelli per caso. Le somiglianze hanno dell’assurdo (FOTO)

Gemelli separati dalla nascita. No, non si tratta di storie di vita, errori di medici o scambi di culla, ma di persone sconosciute con la stessa corporatura, gli stessi capelli, lo stesso abbigliamento, e addirittura la stessa posizione semplicemente a passeggio per strada, sui mezzi pubblici o in coda al supermercato.

È davvero impossibile non definirli “gemelli per caso”, e ve lo dimostriamo con queste foto che hanno dell’assurdo.

Le somiglianze sono incredibili, tanto che le foto sembrano architettate apposta. Ma la verità è che qui, il fato, ha deciso di farci ridere un po’.

[Credit: deejay.it]

Garnier dona cosmetici alle soldatesse israeliane, sdegno sul web

Credits photo Al Jazeera

Ha fatto in poche ore il giro del web la foto in cui le soldatesse isreaeliane si immortalano sorridenti con in mano i prodotti appena ricevuti dalla Garnier.
La notizia è stata diffusa da Al Jazeera. Il marchio francese ha fatto recapitare alcuni doni speciali: saponi, deodoranti, cosmetici perchè, come postato sulla pagina facebook Stand with us dalle donne del reparto dell’esercito di Netanyahu, è importante “viziare se stessi anche in tempo di guerra”.

Grande sdegno è stato espresso sui social network per una trovata pubblicitaria che ha superato ogni limite.
Quello della decenza, quello del rispetto per le vite umane, quello che ancora una volta vede la donna utilizzata per esporla in vetrina. E ancor più sconcertante è quando le donne si lasciano strumentalizzare, proprio come in questo caso.

Così pulite il sangue dei morti“, recita uno dei tanti commenti sul web. Intanto su twitter con l’hashtag #BoicottaGarnierLOréal è attiva una campagna di boicottaggio dei prodotti del marchio francese.

Come si difenderà la Garnier? Sarà difficile rimediare e riconquistare la fiducia delle donne che in quell’immagine proprio non si riconoscono.