martedì, 30 Aprile 2024

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Saldi: come fare acquisti oculati

Col mese di luglio cominciano finalmente gli attesissimi saldi: ma, attenzione, è meglio evitare di farne il pretesto per darsi allo shopping sfrenato nelle catene low cost, dove si rischia di comprare qualsiasi capo d’abbigliamento che rechi l’ipnotica etichetta con la percentuale di sconto.
Prima che la frenesia abbia la meglio, occorre allora un attimo di razionalità in cui ricordarsi quali sono le necessità che vanno effettivamente soddisfatte.

Prima di metter piede in un negozio, dunque, proviamo a considerare quel che davvero manca nel nostro guardaroba.

Prediligere la semplicità

Attenzione per quel capo passe-partout di cui abbiamo sempre risentito l’assenza e che potrebbe, una volta acquistato, salvarci in molte occasioni a venire. Ritrovarsi un bel blazer o un jeans basico nei momenti topici ci farà sentire fiere di non aver ceduto alla tentazione esercitata su di noi dal vestitino floreale che nel frattempo sarà diventato la divisa estiva di tutte le nostre coetanee.

Dare un occhio ai rivenditori più costosi non è vietato

Spesso durante i saldi si finisce col frequentare solo le grandi catene d’abbigliamento, che offrono, com’è noto, una tipologia di prodotti dozzinale che finirà (più prima che poi) per scolorirsi, sdrucirsi o comunque rovinarsi. Entrare in uno di questi negozi dovrebbe essere l’ultimo step da praticare nel periodo degli sconti: proviamo a preferire alla quantità la qualità e il nostro armadio ce ne sarà grato nel tempo.

Controllare sempre i prezzi sul cartellino

Qui non dovrebbero mai mancare il prezzo di partenza, quello scontato e la percentuale di sconto. Qualora non fossero presenti questi dati, non fidiamoci. Attenzione, ancora, ai fondi di magazzino che i negozianti riesumano cogliendo al balzo la palla dei saldi: per questi prodotti il prezzo dev’essere ancora più basso rispetto agli altri capi in saldi. In più, non dimentichiamo mai che i rivenditori sono responsabili degli articoli difettati anche quando sono scontati: contrariamente a quanto ci fanno credere, cambiare la merce in saldo è un nostro incontestabile diritto.

Ritratto di famiglia: tre generazioni di donne a confronto (FOTO)

huffingtonpost.com

Spesso con la fotografia si racconta non solo uno spaccato della società in cui si vive ma anche qualcosa di più personale, la propria storia di vita. Questo lo sa bene la fotografa tedesca Nina Röder che – attraverso una serie di scatti fotografici – ha voluto dare uno sguardo al passato della sua famiglia attraverso tre diverse prospettive generazionali.

La Röder è talmente legata ai suoi affetti da aver voluto riproporre momenti di un passato familiare comune basandosi su visioni differenti: quella della protagonista dei ricordi, quella di sua madre che li viveva con lei e quella di sua figlia, a cui sono stati raccontati.

La giovane artista ha deciso di rivivere le memorie della madre mettendosi letteralmente nei suoi panni: nonna, mamma e figlia hanno infatti indossato gli abiti appartenenti alla madre della fotografa. Il tutto in tre luoghi differenti della casa: bagno, salotto e camera da letto.

Il primo set fotografico – ambientato in salotto – vuole ricordare il primo ballo studentesco della mamma della Röder. Ballo che fu un vero e proprio disastro: l’accompagnatore non solo era un pessimo ballerino ma regalò addirittura alla sua ragazza un mazzo di garofani che in Germania sono fiori da cimitero!

La serie della stanza da letto vede i tre soggetti femminili davanti a una cassettiera con uno specchio. Il richiamo al passato è qui riferito alla morte della migliore amica della signora Röder: era con lei che la donna aveva iniziato a truccarsi per la prima volta.

L’ultimo set fotografico è quello del bagno. L’atmosfera calda e accogliente – con colori pastello come il rosa e l’azzurro – fa tornare alla mente il lavoro della madre di Nina, la parrucchiera. Un lavoro svolto per 20’anni con passione ed amore, nonostante l’iniziale diffidenza dei genitori, che avrebbero preferito che la figlia continuasse gli studi.

E così Nina Röder è riuscita in tre serie di scatti fotografici a racchiudere la storia di una vita, quella della madre, e a rafforzare ancora di più il legame con la sua famiglia e le sue origini.

I social dettano moda, il successo dei nuovi brand

Credit Photo: d.repubblica.it

Social network e business sono oggi un binomio imprescindibile.
Lanciare una nuova moda grazie al successo ottenuto attraverso i social è, infatti, la via percorsa da molti per fare business.
E sono sempre più numerose le aziende che puntano sull’e-commerce, o che utilizzano pagine Facebook Advertising come unico mezzo di pubblicità.

I social influenzano le decisioni d’acquisto

Ma la potenza del web è resa ancora più tangibile quando accade il fenomeno inverso: quando è una pagina Facebook a dare vita ad una moda. Lo abbiamo visto con la nota App Candy Crush. Nata come gioco di Facebook, è diventata, poi, dapprima la terza applicazione più scaricata al mondo, e poi un marchio di caramelle, una t-shirt, e tanti altri sono stati gli accessori moda che si sono ispirati alla Candy Crush Saga.

Adesso lo stesso fenomeno riguarda una pagina Facebook nata per gioco: Fidanzata Psicopatica. Il personaggio nato dall’ironia di Selene Maggistro, che raccoglie tutte le fidanzate un po’ sopra le righe. Ma Selene, prima di essere la Fidanzata Psicopatica più famosa del web, è una stilista ed ecco che in nome delle sue seguaci dà vita ad un nuovo brand.

I social dettano moda, il successo dei nuovi brandCon Fidanzata Psicopatica il mondo della moda ha dato vita ad un nuovo fenomeno social.
In pochissimi giorni il marchio ha conquistato la rete. Le seguaci di Fidanzata Psicopatica puntano ad aggiudicarsi il premio come “MISS FIDANZATA PSICOPATICA 2014” sfoggiando selfie con indosso le maglie del nuovo brand.
Un’idea vincente che nasce dalla rete e velocemente diviene moda.

L’amore ai tempi degli sms

Come dimenticare l’arrivo del tanto desiderato cellulare? Sms e squilli: finalmente sentirsi rintracciabili anche fuori casa era sinonimo di indipendenza.

Ma diciamoci la verità, le telefonate di mamma e papà che, regalandoci il famoso cellulare volevano sincerarsi dei nostri spostamenti, ma soprattutto della nostra salute sapendoci semplicemente a studiare a casa dell’amica, erano l’ultimo dei nostri pensieri.
Le uniche priorità erano chiamare ed inviare sms, impreziosire il nuovo cellulare con cover colorate ed avere la batteria sempre carica. E non importa se il credito fosse sempre sotto la soglia consentita dal gestore telefonico, la rubrica della sim doveva avere più contatti delle Pagine Gialle.

Te lo dico con uno squillo

Credits photo : fusoelektronique.org
Credits photo : fusoelektronique.org

Una parola, mille significati. Utilizzato praticamente come un segnale d’emergenza dai fidanzati che non avevano la possibilità di chiamare.
Uno squillo: “amore,ti sto pensando“, “amore chiamami“, oppure “scendi“.
Due squilli a breve distanza di tempo: “amore ti prego richiamami, è importante, un’emergenza incombe su di noi“.
Più e più squilli, quasi esasperanti per l’interlocutore: “non puoi ignorarmi, lo so che hai il telefono con te, quindi o mi richiami o ti lascio“.
E ce ne sarebbero ancora tante di interpretazioni e di guai da raccontare di chi non ha risposto agli squilli, ma questo resta nella memoria di chi ci è passato.

Messaggi in codice

Credits photo : dryicons.com
Credits photo : dryicons.com

Messaggi per dirsi buongiorno, buonanotte, darsi appuntamento davanti al bar della scuola, ogni scusa era buona per ergersi ad adulatore e filosofo con frasi d’amore.
Ma le abbreviazioni, sono loro ad aver spianato la strada al fantastico quanto bizzaro mondo degli sms. Chi le ha inventate ha però l’onore di vederle, ora, anche nel più austero dei vocabolari della lingua italiana.

Negli sms sono nati nuovi messaggi in codice:”tvb“, ti voglio bene, “tat“, ti amo tanto, “tvukdb“, ti voglio un casino di bene, “tvbps“, ti vorrò bene per sempre, sono solo alcuni dei codici che solo esperti liceali erano in grado di decifrare. Tutti però con un significato speciale, una dichiarazione di affetto e di amore.

Che gli sms delle vecchie e nuove generazioni siano ora tutti ridotti a delle velocissime emoticon? Che seppur carine, colorate o animate, per quanti conservano quel magico valore di un sms scritto a parole e dettato dal cuore?

Alla prossima puntata di “L’amore ai tempi del…