giovedì, 18 Dicembre 2025

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Il principe George compie un anno, i preparativi per il royal birthday

Manca più di una settimana per il primo compleanno del tenerissimo principe George, figlio del principe William e di Kate Middleton, e già da diverse settimane tutta la città di Londra si sta preparando per celebrare l’evento.

Proprio per questa occasione, che ricade per il prossimo 22 Luglio, la rivista Vanity Fair Us ha dedicato l’uscita di Agosto proprio al piccolo festeggiato e al suo primo anno di vita.
Difatti George, nonostante non abbia compiuto ancora un anno, è stato impegnato, seppur nei limiti per un bambino così piccolo, in diverse occasioni formali nel corso di questi dodici mesi, in particolare ricordiamo il royal tour in Nuova Zelanda e Australia fatto con i genitori.

Come festeggerà George il suo primo compleanno?

Ogni genitore, per festeggiare il primo compleanno del proprio figlio, organizza una grande festa con amici e parenti, e non da meno sarà la festa che William e Kate stanno organizzando per il loro primogenito. Ma i duca di Cambridge sono stati molto discreti riguardo l’organizzazione e ancora non si sa nulla sulla scelta della location, né sugli invitati e né se la festa sarà a tema o meno.
I genitori di Kate hanno uno store on line di articoli per feste e chissà se saranno proprio i Middleton ad occuparsi delle decorazioni e della scelta della torta per il compleanno del loro nipotino.

Cosa regalare ad un royal baby?

Per il compleanno, gli invitati dovranno fare i conti con una scelta un po’ ardua: qual è il regalo più appropriato, che non ricada nel banale, per un principino a cui non manca nulla?

Come ha di recente riportato la biografa di corte Marcia Moody, William e Kate vorrebbero per il loro George dei regali, o meglio dei pensierini, originali, personali e non troppo elaborati, come un libro dedicato al suo primo anno di vita con una foto per ogni mese, targhetta dell’ospedale e una ciocca di capelli. Ma ovviamente non mancheranno i giocattoli, tra cui i più tradizionali cavalli a dondolo e peluche.
Ma soprattutto chissà cosa regalerà la bisnonna Elisabetta al suo pro nipote: un cimelio di famiglia, appartenuto magari a qualche antenato, come simbolo affettivo o sceglierà qualcosa di più moderno come un giocattolo interattivo?

Inoltre, conoscendo la loro devozione per le giuste cause, William e di Kate molto probabilmente incoraggeranno i loro invitati a fare delle offerte benefiche, così come hanno già fatto per il loro matrimonio.

Non ci resta che aspettare il 22 Luglio per scoprire tutti i dettagli, look di Kate compreso, e poter augurare un buon compleanno al principino George, che in meno di un anno è diventato il bambino più influente del globo.

Gianluca Grignani è stato arrestato

Arrestato questa notte Gianluca Grignani per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Il cantautore milanese, 42 anni, si trovava a Riccione con la moglie e i quattro figli. La donna, preoccupata per la reazione di Grignani che era sotto l’effetto di droga e alcol, ha chiamato i carabinieri.
Al loro arrivo, il cantante ha reagito con calci ai due pubblici ufficiali.
Uno di loro è stato buttato giù dalle scale.

Fone ansa

Cosa fare per raggiungere la felicità

Spesso la attribuiamo a qualcuno, la felicità, come se da soli non potessimo ottenerla. Altre volte la guardiamo da lontano, con la disillusione di chi vuole ma non può. Pochissime altre lottiamo, smettiamo di aspettarla passivamente e proviamo a prendercela. Ed è inutile sottolineare quale sia l’atteggiamento migliore da adottare.

È inutile perché lo ribadisce anche la scienza: Martin Selingman, uno dei fondatori della psicologia positiva, ha infatti teorizzato come il 60% della felicità sia attribuibile a fattori genetici e ambientali, mentre il 40% sia esclusivamente riconducibile all’individuo e alla sua mentalità.

Così Focus raccoglie piccoli ma fondamentali tasselli per raggiungere la tanto agognata felicità.

Cercare la felicità

Secondo studi pubblicati dal Journal of Positive Psychology, chi cerca in tutti i modi di essere felice, alla fine lo diventa, più di chi non faccia assolutamente nulla per esserlo. Ripartire da se stessi, acquisire consapevolezza di quello che manca e di quello di cui si ha bisogno e attivarsi per conquistarlo, è il primo step per migliorare la propria vita.

Passare almeno 20 minuti al giorno all’aria aperta

Nel 2010, studi pubblicati sul Journal of Environmental Psychology, hanno sottolineato l’importanza della spendita di tempo all’aperto: la luce del sole e l’aria fresca migliorerebbero la memoria e l’umore, donando serenità e spensieratezza.

Fare attività fisica regolarmente

Oltre che sulla linea e sulla salute, i benefici dell’esercizio fisico ricadono anche sulla psiche e sulla felicità. Le endorfine rilasciate nel cervello, durante l’attività, migliorano l’umore, prolungando la sensazione di benessere anche ai giorni in cui non ci si allena.

Dedicarsi ai propri talenti

Un esperimento su 577 volontari, riportato nel libro The Happiness Advantage di Shawn Achor, ha evidenziato come coloro i quali erano stati invitati a scegliere dei loro punti di forza e a usarli in modi sempre nuovi per una settimana, risultassero molto più felici rispetto agli altri. Perché fare quello che piace è soddisfacente, riuscire e ottenere risultati rende forti, e se non è questa la base della felicità, quale?

Trascorrere del tempo con persone felici

Come la sua manifestazione, la risata, la felicità è contagiosa. I ricercatori di uno studio condotto presso la Harvard University e la University of California, hanno riscontrato il 25% delle probabilità in più di essere felici, negli individui amici di persone che già lo sono. Circondarsi di positività e serenità, dunque, ha effetti indiscutibilmente salutari sul benessere psichico.

Coltivare la solidarietà

Secondo lo studio della dottoressa Suzanne Richards, aiutare gli altri, attraverso il volontariato o autonomamente, ha una forte incidenza sulla psiche. Minore diviene il rischio di depressione, diminuisce il rischio di morte e ci si sente decisamente meglio.

Creare relazioni sociali forti

Pochi amici, ma buoni è quello che consiglia la scienza. Affetti solidi, familiari e non, influiscono sul benessere personale più di altri fattori, come reddito, età, sesso o etnia.

E se per essere felici da qualche parte si deve pur iniziare, ripartiamo da noi stessi.

Ciao maschio, i belli famosi si mettono in mostra (FOTO)

I sex symbol e attori più importanti del panorama cinematografico italiano, come non li abbiamo mai visti nella mostra fotografica “Ciao Maschio“, per raccontare un viaggio nel mondo del cinema tricolore. Potrete ammirare ed apprezzare gli scatti di Adolfo Franzò, celebre fotografo del mondo dello spettacolo, a Villa Mussolini a Riccione da sabato 12 luglio e per tutta l’estate, fino al 31 agosto.

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83 scatti in bianco e nero, che raccontano una storia che ci rappresenta. “Ciao Maschio” non è una semplice mostra fotografica, che ritrae volti maschili comuni. Ogni soggetto in mostra è un divo del cinema italiano. Il titolo della mostra si è chiaramente ispirato al famoso film di Marco Ferreri. “Il loro fascino e la loro seduttività vengono espressi dagli sguardi talvolta in maniera decisa, altre più sottintesa, soffusa, meno ostentata, quasi attonita“, racconta il celebre fotografo. Il suo obiettivo era catturare la vera essenza dell’uomo, prima ancora di quella dell’attore.

Da Giancarlo Giannini a Kim Rossi Stuart, da Riccardo Scamarcio a Raoul Bova, da Stefano Accorsi a Toni Servillo, e poi Carlo Verdone, Francesco Scianna, Luca e Paolo, Edoardo Leo, Umberto Orsini, Giampaolo Morelli e Marco Giallini, Valerio Mastandrea e Alessandro Gassman, Giuseppe Battiston e Elio Germano, Fabrizio Bentivoglio, Sergio Castellitto ed Enrico Lo Verso e molti altri ancora.

È interessante notare come, col passare degli anni, è cambiato anche il concetto di mascolinità cinematografica italiana. Si parte da quella ironica di Lando Buzzanca in “Il Merlo Maschio” e da quella animalesca di Giancarlo Giannini in “Travolti da un insolito destino nellì’azzurro mare d’agosto”, fino ad arrivare al giorno d’oggi a quella, sempre decisa, ma meno ostentata, di Stefano Accorsi o Luca Argentero. Ogni ritratto mostra un approccio alla macchina fotografica differente da parte del soggetto immortalato: ironico, rigido, formale, timido o vanesio.

Questa mostra vuole sottolineare un passaggio di testimone tra una generazione ad un’altra di attori del cinema italiano. E comunque il bel vedere è assicurato.