venerdì, 3 Maggio 2024

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Strip social: il corpetto che ‘scompare’ quando si è iperconnessi

Troppo tempo su Facebook? Dieci tweet in un minuto? Attenzione perché le donne particolarmente “tech” in quest’epoca di iperconnessione potrebbero restare nude.
Si tratta di un corpetto, ideato dai designer Xuedi Chen e Pedro Oliveira, che ha la funzione di diventare trasparente più si posta su i vari social network.

Si chiama “x.pose” (che letteralmente vuol dire “esporre”), è stampato il 3D, ed è composto da una sorta di rete di gomma con una membrana sottostante che si collega direttamente al nostro smartphone, e più dati vengono registrati, intesi come utilizzo del web e dei social network, più il corpetto diventa trasparente lasciando scoperte varie zone del corpo: dalla pancia, alla schiena, al seno.

Vi immaginate una cena romantica con il vostro fidanzato in un ristorante di lusso? Vi taggate su Facebook, 140 parole per un tweet, la foto dell’antipasto su Instagram e… ops siete praticamente nude.
È l’ultima provocazione della moda hi-tech, che cerca di mettere in luce la vulnerabilità a cui è sottoposto chi utilizza in maniera eccessiva i social network: una metafora di come la privacy sia messa sempre a rischio dalla condivisione attraverso i maggiori social network.

“Oggi ci lamentiamo se Google e Facebook ficcano il naso nella nostra privacy, se sanno tutto di noi. Eppure continuiamo a mettere in mostra la nostra vita privata sul web, quasi senza limiti. È un paradosso”, racconta Xuedi Chen sul suo blog. “Questa scultura interattiva è nata per dare una forma fisica a questa contraddizione”.

Questo il video di presentazione dello stupefacente progetto.

Attualmente questo corpetto “x.pose” non arriverà nei negozi, per ora, infatti, resta solo resta solo un prototipo e una grande provocazione.

[Credits: Repubblica.it]

Loro nude nella vasca ma lui, troppo ubriaco, si addormenta

Una foto che ha fatto il giro del mondo sul web.
Quattro ragazze di bell’aspetto completamente nude nella vasca da bagno, e, sullo sfondo della foto il “malcapitato” ragazzo, addormentato sulla tazza del water perché troppo ubriaco.

L’immagine è stata pubblicata su Twitter ed è diventata virale in pochissime ore.

L’ilarità di queste giovani ragazze ammiccanti e maliziose nella vasca da bagno, amiche del beone, ha portato alla nascita di questo scatto che sta impazzando sul web. La “figuraccia” di quel poveretto stremato dopo una notte brava dedita all’alcool rimarrà nelle menti di ognuno come la perdita di una grande chance: addirittura un “ménage à cinq”.

Il giovane era già crollato da un pezzo, addormentato sul wc ed incosciente, quando le quattro ragazze hanno deciso di spogliarsi e posizionarsi nella vasca da bagno per questo selfie virale.
Inutile dire che quando il ragazzo si è svegliato e ha visto la foto sexy delle sue amiche si è davvero pentito di aver esagerato con i drink quella notte.

[Credit: Leggo.it]

Chi si ritiene fortunato vince di più (VIDEO)

Sentirsi fortunati o sfortunati: due atteggiamenti che possono incidere in maniera diametralmente opposta sulla qualità della nostra vita.
Pensare positivo e credersi delle persone fortunate sono disposizioni mentali che possono avere effetti incredibili su di noi: a dimostrare questo straordinario potere della positività, un esperimento “on the road” realizzato da National Geographic, i cui operatori hanno girato un video in cui è stato chiesto ai passanti come preferissero definirsi, se fortunati o sfortunati. Una volta data la risposta, a ciascuno di loro è stato consegnato un giornale: è stato quindi spiegato loro che se fossero riusciti a contare tutte le immagini in esso contenute in soli 10 secondi avrebbero vinto 20 dollari.

http://www.youtube.com/watch?v=AqsIZiZTxHs

Incredibilmente, le persone che si erano definite “fortunate” sono state tre volte più brave nell’accaparrarsi il premio rispetto a quelle che avevano dichiarato di ritenersi “sfortunate”.

Sembra proprio che il trucco stia nel modo in cui si affrontano le cose: la seconda pagina del giornale di cui le persone erano state fornite, infatti, riportava sulla seconda pagina una fotografia del conduttore accompagnato da una nuvoletta in cui veniva suggerito ai volontari di dire di aver visto 7 foto per vincere i 20 dollari promessi. Coloro che si erano dichiarati “fortunati” sono stati più inclini a notare la vignetta perché più aperti alle opportunità straordinarie e agli imprevisti.

La National Geographic, nel realizzare il video, si è rifatta in realtà a un esperimento già condotto in precedenza dallo psicologo Richard Wiseman: anche in quel caso, tutti quanti si erano detti “fortunati” vinsero.

Le persone fortunate sono più inclini a fare nuove esperienze nel corso della loro vita, non sono vincolate dalle convenzioni e apprezzano il concetto di imprevedibilità“, spiega Wiseman nel suo libro “The Luck Factor” (Il Fattore Fortuna), in cui viene anche sottolineato quanto le persone che si considerano fortunate tendano ad essere molto più felici in tutti gli ambiti della vita. Ne deriva che la fortuna non è tanto una questione di quanto ci capita in sorte, quanto piuttosto del modo ottimistico con cui si sceglie di affrontare le situazioni.

Purity, la promessa di verginità nelle foto di David Magnusson (FOTO)

Giovani fanciulle tra le braccia dei propri padri, con un paesaggio indefinito a fare da sfondo: ad un primo acchito un po’ inquietanti, gli scatti fotografici di David Magnusson risultano comprensibili una volta conosciuta la loro fonte ispiratrice.

Una fonte radicata in America centrale, dove i Purity Balls, vere e proprie cerimonie volte a celebrare la verginità delle fanciulle prima del matrimonio, sono consuetudini non troppo antiche e autoctone. Una promessa di astinenza dalla sessualità, che trova la sua origine in Colorado, nel 1998, dalla famiglia Wilson.

Il fotografo svedese, spiega così la sua serie Purity: “Il mio primo giudizio è stato negativo: pensavo di trovare padri autoritari e gelosi pronti a chiudere in casa le figlie. Più ne sapevo e più capivo che questi genitori volevano soltanto proteggere le persone che amano nel migliore dei modi. A volte sono anche le ragazze stesse a prendere l’iniziativa di partecipare a queste feste. Prendono la loro decisione in base alla fede e la convinzione, e in tanti casi i genitori non sanno nemmeno cosa siano i Purity Balls prima di esserci invitati“.

Le foto, scattate in Lousiana, Colorado e Arizona, sono presenti nel libro Purity, pubblicato da Bokförlaget Max Ström nel 2014.