giovedì, 2 Maggio 2024

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Felipe VI è il nuovo Re di Spagna, ma torna alla carica il presunto erede illegittimo

Dopo ben 39 anni di regno, il re Juan Carlos abdica al trono spagnolo a favore del suo erede, il figlio Felipe. Ed oggi, 19 Giugno 2014, a due settimane dalla decisione dell’ormai ex sovrano, si è tenuta la cerimonia d’incoronazione del nuovo re, salito al trono con il nome di Felipe VI di Borbone.

La cerimonia dei nuovi sovrani, però, è stata molto modesta, definita quasi “low cost”, a causa del periodo di crisi che la Spagna sta affrontando, e austera.

Solo centosettanta invitati, e nessuno di nazionalità straniera, sono stati presenti all’incoronazione, tenutasi nella Camera bassa del parlamento davanti ai membri del governo, ministri, deputati, senatori e agli esponenti della famiglia reale tra cui la moglie Letizia Ortiz Rocasolano, che è divenuta la prima regina spagnola di origini borghesi e con un divorzio alle spalle (difatti Letizia, prima di conoscere Felipe nel 2003, faceva la giornalista televisiva ed è stata sposata, fino al 1999, con il suo professore di letteratura italiana), le figlie Leonor, futura erede al trono e principessa delle Asturie, Sofia, la madre del nuovo re, l‘ex regina Sofia e la sorella Elena.

Mancano all’appello della famiglia reale il padre Juan Carlos, che ha deciso di non presentarsi alla cerimonia onde evitare di togliere la scena al figlio, e la sorella Cristina, recentemente protagonista con il marito di uno scandalo finanziario.

“Comincio il mio regno con molta emozione” ha detto il nuovo re Felipe VI durante suo primo discorso da sovrano davanti al Parlamento e dopo il giuramento alla corona, che è stato accolto da un lungo applauso e da un entusiasmante “Viva il Re, Viva la Spagna”.

Cerimonia intima e senza intoppi, o quasi

Dalla felicità alle preoccupazioni. Dopo l’abdicazione del re Juan Carlos, il suo presunto figlio illegittimo Albert Sola Jimenez, che da anni chiede di essere riconosciuto, è tornato alla carica. Adesso che Juan Carlos non gode più dell’immunità, il presunto figlio 58 enne ha avviato le procedure di riconoscimento tramite causa giudiziaria. Se mai fosse riconosciuto c’è una minima probabilità che possa salire al trono.

Intanto Jimenez ha confessato di aver fatto nel 2007 un esame del DNA senza mai ottenere un confronto con quello dell’ormai ex re.

Gay Village, oggi al via la 13esima edizione (EVENTO)

Credits photo : gayvillage.it

Oggi, giovedì 19 Giugno alle ore 20 si riaccendono i riflettori sulla manifestazione del Gay Village, giunta alla sua tredicesima edizione. Se l’anno scorso le presenze stimate sono state circa 200mila, gli organizzatori tenteranno di superare il record, riservando al pubblico nuove sorprese, tra cui i “Gay Village Games”, una sorta di giochi senza frontiere anti-omofobia.

Anno dopo anno la cerchia dei visitatori si allarga a famiglie e ad eterosessuali, e a chiunque creda nel vero spirito della manifestazione. “Chi è se stesso ha vinto” è lo slogan di questa edizione per i pari diritti di omosessuali e transessuali.

Vladimir Luxuria, nelle vesti di direttrice artistica, ha presenziato in conferenza stampa assieme ad Imma Battaglia, politica italiana e storica attivista del movimento LGBT, con la quale organizzò la prima edizione ufficiale italiana del Gay Pride. «Dedichiamo questa conferenza a Danilo, il bimbo down rifiutato da un centro sportivo, e alle donne ammazzate dai loro uomini», ha dichiarato la Battaglia.

Il tema sportivo è anche quello che ha ispirato la campagna di comunicazione, incentrata su un bacio tra due ragazze e due ragazzi (tutti eterosessuali). Se pur esplicita, non è stata rifiutata da nessuno, questo a dimostrazione delle battaglie per i diritti di tutti senza distinzione di sesso.

La scenografia dell’evento richiamerà quella di un Tempio dell’antica Grecia con i colori dell’arcobaleno come sfondo. Si parte quindi giovedì 19, tre sere a settimana, per concludere il 13 Settembre.

Proprio come per giochi senza frontiere, sarà la fiamma di una torcia olimpica a dare il via alle gare che si terranno, a partire dal 20 Giugno, ogni venerdì. Gara di freccette omofobe, gara di calcio tra gay e lesbiche, corsa nel condom (rivisitazione di quella nei sacchi), drag wrestling e salto in alto col tubino, lancio della borsetta, raccolta della saponetta, gara di lotta lesbica, twerking e vogueing, corsa sui tacchi, il tutto in un’atmosfera gay/etero friendly. Queste le gare in programma con premiazione finale il 12 Settembre.

Non mancheranno gli ospiti, prima tra tutti Alessia Marcuzzi durante la serata inaugurale, seguiranno poi Margaret Mazzantini, Nicola Savino, Sabrina Impacciatore, le Iene Pio e Amedeo, Paola Minaccioni, Carlo Gabardini, Francesca Reggiani, Michela Andreozzi, Karma B.

Sono previsti anche i concorsi di Drag Queen, della durata di tre giorni, e Mister Gay World 2014, ultimo ma non per importanza il Gender Docu Festival, dedicato all’esplorazione dei temi e dei problemi legati all’identità di genere.

L’intera manifestazione sarà contornata dalla musica dance proposta dai quarantacinque Dj provenienti da tutto il mondo che si alterneranno durante i tre mesi dell’evento.

Ben Heine, l’artista che unisce fantasia e realtà (FOTO)

Il suo nome è Ben Heine, un illustratore e fotografo belga nato nel 1983 in Costa d’Avorio, che ultimamente sta spopolando sul web per una raccolta di diverse immagini ricche di fantasia e realtà.
Ma di cosa si tratta? L’artista visivo non fa altro che unire disegno e fotografia, ricostruendo con la matita parti della foto originaria.

Le sue opere più conosciute mescolano disegno e fotografia, immaginazione e realtà, creando immagini piene di poesia e surrealismo, questo progetto prende il nome di “Pencil Vs Camera Images“, ovvero matita contro macchina fotografica.

Cosa rende magico il suo lavoro? Semplice, il giovane Heine partendo dalla realtà la trasforma in parte in disegni ed in parte fotografia, fino ad arrivare allo scatto finale che unisce le due cose.
Un vero idillio per gli occhi e la mente insomma.

Per il fotografo ed illustratore Ben Heine non importa che si parli di oggetti, animali o persone, l’importante è che siano reali.
In effetti questo è il primo requisito di cui ha bisogno l’artista belga per ideare e realizzare le sue strepitose opere di fantasia mescolata a realtà.

L’inventore del nuovo filone spopolato in rete si muove su due criteri:

Primo: fa del disegno un prolungamento talvolta bizzarro di una realtà anonima e comune (in tal caso il fulcro dell’opera è proprio il disegno e non lo scatto in sé)

Secondo: arricchisce uno scatto che di per sé è già di grande effetto, attraverso l’aggiunta di un disegno interessante per lo spettatore e stravolgente per la realtà della foto stessa.

Le opere della serie “Pencil Vs Camera” sono il risultato di numerosi anni di esplorazione grafica e la logica conseguenza della mia evoluzione artistica” afferma l’artista,e come dargli torto?

Ma ecco qui qualche immagine del suo Pencil Vs Camera per capire meglio di cosa si tratta:

Un vero genio questo Ben Heine.

Funeral Selfies, la nuova moda spopola sul web (FOTO)

beagle-voyage.com

Il “selfie“, ormai, è diventato una vera e propria moda. Una moda questa così tanto coinvolgente che l’Oxford Dictionaries ha indicato, come parola dell’anno, proprio il termine “selfie”.

Sono milioni le persone che ogni giorno si fanno autoscatti con i propri smartphone, per poi postarle sui vari social network: Instagram, Facebook, Twitter e Tumblr sono solo alcuni di essi. L’obiettivo è quello di farsi vedere e conoscere, beccarsi più “like” possibile o ricevere condivisioni e retweet da diverse persone.

Questa moda non ha risparmiato nemmeno i vip: infatti, per loro, ogni occasione è buona per condividere una nuova foto. Da Miley Cyrus che si scatta foto in bagno, a Michele Obama che decide di immortalarsi con il proprio cane. Perfino Papa Francesco è stato contagiato da questa nuova moda: il suo selfie ha fatto il giro di tutto il mondo.

Da qualche mese però la situazione sta degenerando. Principalmente tra i ragazzi anglofoni, è iniziata la moda del “Funeral Selfies“, ossia gli autoscatti con linguacce e strane espressioni – a volte addirittura tristi – fatte in situazioni non proprio adatte.

Che sia stato Barak Obama a dare il via a questa nuova tendenza? Al Memoriale di Nelson Mandela, proprio il presidente americano è stato immortalato da un fotografo della AFP mentre si faceva un autoscatto con due premier, la danese Helle Thorning Schmidt e il britannico David Cameron. Secondo alcuni, Obama, ma anche i due premier, avrebbero potuto risparmiarsi questo gesto, soprattutto perchè non molto appropriato ad un’occasione che non era delle più spensierate.

Iniziata da Obama o meno, la novità dei “Funeral Selfies” spopola sul web. Moltissime, ad oggi, le foto trovate su Instagram e Twitter della nuova e orribile moda. Ma non è tutto. Su Tumblr è stato creato un blog apposta per i selfies scattati durante i servizi funebri.

Un modo per rendere i funerali situazioni meno malinconiche o profonda mancanza di rispetto?