domenica, 14 Dicembre 2025

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Poster Disney per combattere la violenza sessuale su minori

Arrivano i poster Disney per combattere la violenza sessuale su minori. Un solo grido, un solo appello: denunciate! L’idea è dell’artista Saint Hoax e il messaggio appare forte e chiaro.

Si tratta di una campagna di sensibilizzazione che ha per oggetto i minori vittime di abusi sessuali da parte di un membro della famiglia. Lo scopo della serie di manifesti è quello di incoraggiare i minori a denunciare i loro casi affinché le autorità possano intervenire.

Saint Hoax ha recentemente scoperto che uno dei suoi più cari amici è stato violentato dal padre all’età di 7 anni: ha deciso così di creare questi disegni tanto inquietanti quanto efficaci. Opportunamente intitolato i “Pr incest Diaries”, lo scopo della serie è quello di incoraggiare le vittime a denunciare i loro aggressori.

“Il quarantasei per cento dei minori che vengono violentati è vittima di familiari”, citano i manifesti. “Non è mai troppo tardi per segnalare l’attacco”.

Poster Disney per combattere la violenza sessuale su minori

“Questa storia mi ha sconvolto”, ha scritto l’autrice dei poster in una e-mail. “Come artista/attivista ho deciso di far luce su questo argomento ancora una volta in una nuova forma. Ho usato le principesse Disney perché rappresentano un linguaggio visivo che il mio pubblico mirato avrebbe colto”.

Nota: Una delle storie originali che hanno ispirato l’opera Disney “La Bella Addormentata” comprende in realtà lo stupro incestuoso (mentre lei è addormentata); quest’ultimo è praticamente solo la terrificante versione alternativa.

Stare al passo con la moda senza far piangere il portafoglio: è tempo di saldi

www.grandhoteldelparco.it

Manca davvero poco all’inizio dei saldi, l’appuntamento più atteso dalle appassionate di shopping. Con la fine della scuola e l’inizio dell’estate, non manca la voglia di avere qualcosa di nuovo nel proprio armadio, da indossare in vacanza o da sfoggiare alle feste in città.
E quale occasione migliore, se non questa dei saldi, per rimanere al passo con le nuove tendenze e non far piangere il portafoglio?

I saldi inizieranno il prossimo fine settimana, il primo weekend di luglio, ma non lo stesso giorno in tutta Italia: come tutti gli anni la data di partenza dei saldi cambia da regione a regione.
Le prime ad iniziare saranno Lazio, Piemonte, Toscana e Veneto sabato prossimo, 5 luglio, seguite da Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Sardegna domenica 6 luglio. Dal 7 in poi sarà la volta di tutte le altre.

Sul web però i ribassi estivi sono già iniziati, o forse non sono mai finiti.
Sui siti di alcuni negozi di abbigliamento – tra i più conosciuti Luisaviaroma.com, Mytheresa.com e Net-A-Porter.com – è già possibile acquistare capi a prezzi molto bassi, e soprattutto capi firmati
. Su questi siti gli abiti sono sempre resi disponibili ai clienti a prezzi molto contenuti e, nel periodo prima dei saldi, si possono trovare le migliori occasioni.
Quindi, capi di qualità a prezzi ragionevoli. Adatto per tutte, in particolare per coloro che non sanno aspettare una settimana in più o che odiano il casino dei negozi e le infinite code alla cassa.

Se invece dovete volare all’estero, decidete per quei paesi in cui i saldi sono già iniziati: la vacanza, a quel punto, avrà una ragione in più per essere organizzata. Per non aspettare nemmeno un giorno in più le mete ideali sono la Francia e l’Inghilterra, dove i saldi sono iniziati da qualche giorno. L’alternativa può essere la Spagna, dove gli sconti iniziano prima che nella nostra penisola: infatti i “rebajas” cominceranno il primo luglio.
La Germania, invece, è vivamente sconsigliata: bisogna attendere fino al 28 luglio.

Ma se volete osare, il viaggio migliore è quello negli Stati Uniti. In America esistono i “clearance“, sconti validi per tutto l’anno in quanto legati a delle logiche di vendita: non c’è nemmeno il problema di dover aspettare una data precisa. Meglio di così non si può.

Vivere nel disordine aiuta ad affrontare meglio le avversità della vita

Vivere nel disordine aiuta ad affrontare meglio le avversità della vita, a dirlo è uno studio pubblicato sul ‘Journal of Consumer Research’: “Può capitare che la nostra casa sia in disordine, esattamente come la nostra giornata: vivere questa situazione senza provare ansia rivela che sappiamo reagire positivamente alle situazioni complicate”, confermano gli esperti.

Niente paura per scarpe fuori posto, vestiti ammassati in ogni angolo della stanza – divani, letti, sedie, scrivanie a mo’ di appendiabiti -, bagno in disordine e libri e quaderni alla rinfusa: la caccia al tesoro inizia adesso. In realtà tutto questo rappresenta una perfetta capacità dell’individuo di saper gestire al meglio i problemi della vita e le situazioni più difficili.

I ricercatori hanno svolto un esperimento su delle “cavie”: hanno osservato le reazioni di un gruppo di persone di fronte al caos. Dovevano fotografare le stanze più pulite e ordinate e metterle a confronto con quelle più disordinate e caotiche: i commenti sono stati diversi; alcuni erano totalmente
“indifferenti”, altri, resisi conto del troppo caos, sono corsi a mettere a posto. “I più ordinati usano un sistema di classificazione particolare che li aiuta a mettere a posto più velocemente. Ad esempio, c’è chi usa il cosiddetto sistema ‘a un livello’ – continuano gli esperti – in cui, ad esempio, tutti i giocattoli vanno in una cesta, e chi invece usa quelli a due o tre livelli – i giocattoli con determinate caratteristiche vanno raccolti in un tipo di scatola, altri in un’altra”. Ma cosa succede se non si segue più questo criterio? “Alcune persone reagiscono modificando le loro regole e tollerando la situazione”, concludono gli studiosi.

Anche i disordinati cronici, ad un certo punto, provano il desiderio di mettere a posto.
Perché? Perché non continuare a vivere nel caos più totale e irrazionale della propria stanza? “Mettere in ordine la casa significa muovere gli oggetti da un posto ad un altro. Quando pensiamo a dove metterli, a come posizionarli, gli diamo automaticamente un senso; tramite questo processo, le persone costruiscono confini simbolici. Tracciano le linee guida del loro ambiente domestico, dove vivono e hanno interazioni”.

Disordinati o meno, l’importante è non dover fare la gincana.

[Fonte: huffingtonpost.it]

I rapporti occasionali fanno bene alla salute

Aspettavano tutti una scusa, una motivazione scientifica che giustificasse il proprio comportamento ormonale e la risposta è arrivata, in particolare da un gruppo di ricercatori della Cornell University americana.

La domanda esistenziale però non riguardava il buco dell’ozono o l’estinzione dei Panda, bensì le conseguenza psichiche dei rapporti occasionali. Sì, perché per alcuni uomini le divinità di riferimento sono Casanova e Bel Ami, contro i Louboutin e Miuccia Prada delle donne.

La psicologa Zhana Vrangalov, ha avuto la “fortuna” di seguire, con il suo team, per nove mesi le abitudini amorose di 370 studenti, in piena crisi ormonale, analizzando il loro approccio all’altro sesso e alle avventure di una notte.

Il risultato? Viviamo in un mondo che pullula di sociosessuali: il 42% del campione ha, infatti, dichiarato la propria abilità nel passare da una/un partner all’altro con la stessa rapidità di una piega ai capelli o di una serie da quindici di flessioni, prendendo esclusivamente il meglio da questa “immensa opportunità”.

Questo studio sembra suggerire che il sesso occasionale fa bene a chi ci è portato”, afferma la Vrangalov sul magazine Usa Pacific Standard, andando contro i precedenti studi che dichiaravano i rapporti occasionali come fonte inesauribile di ansia e legati perciò all’aumento della depressione.

Ma come sempre la verità sta nel mezzo e, secondo la psicologa, il modo per godere dei benefici di una sessualità effimera, è attuarla da sobri e con le dovute precauzioni.

Sì, perché il giorno dopo una notte brava, iniziata con un cocktail e finita tra le lenzuola, oltre al mattone in testa, siede accanto al Don Giovanni anche lo spettro della paternità. Un divertimento consapevole, al contrario, donerà tranquillità e soddisfazione, senza il pericolo di doversi ritrovare con pannolini e biberon per il resto della vita.

Una vita che a vent’anni è ancora davvero troppo lunga. E che, soprattutto promette ancora tante altre occasioni.