venerdì, 3 Maggio 2024

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Recensione di un film in anteprima: Tutti in piedi

Recensione di un film

Recensione di un film in anteprima: Tutti in piedi di Franck Dubosc.

Finalmente è ricominciata la stagione del cinema gratis (ma sarà uno dei motivi per cui amo l’autunno?).

Questa volta non ho coinvolto solo mio marito ma anche gli amici.

Commedia romantica francese? Qualcuno ha storto il naso. Ma avevo visto il trailer e ho già avuto esperienza di film francesi recenti, quindi sapevo.

La verità è che la commedia francese si è evoluta: fa ridere, non è volgare, mostra situazioni che coinvolgono sentimenti, idee politiche, valori ma anche scene di vita quotidiana con amori, bugie e sogni.

C’è sempre una morale, alla fine.

Tutti in piedi: recensione di un film e sinossi

Jocelyn (Franck Dubosc) è un misogino uomo d’affari che si prepara per una maratona. Il suo vizio sono le donne e le bugie. Finge costantemente di essere qualcun altro per rimorchiare. E’ la sfida che gli da il brivido.

Un giorno riceve una telefonata e questo lo conduce da Julie, sexy ed ingenua. Per rimorchiarla finge di essere su una sedia a rotelle. L’amico di una vita lo mette in guardia subito: non andrà a finire bene. Poi ci prova anche il fratello. Ma niente.

Julie decide d’invitarlo ad un barbecue in famiglia, lo scopo è presentargli Florence che sulla sedia a rotelle ci sta per davvero…

Tutti in piedi: recensione di un film con commento

In primis vi dirò che è piaciuto a tutti e che in sala si è riso tantissimo.

Sapete cosa mi piace davvero tanto di questi film francesi? Le situazioni comiche sono naturali, vengono da sé, non sono forzate, non sono becere ma tutto scorre in modo fluido e la risata è spontanea.

Splendido Franck Dubosc nella sua interpretazione: cinquantenne che non vuole invecchiare, che vuole solo rimorchiare ma che cova qualcosa dentro. Una mancanza. Un vuoto. E allora è egoista, misogino, incapace di immedesimarsi nell’altro. Sarà proprio una sedia a rotelle ad aiutarlo in questo.

Fresca e spontanea Alexandra Lamy nei panni di Florence, ha molto da insegnare a Jocelyn e lo fa con molta naturalezza.

Sullo sfondo la musica italiana, il tema dell’handicap e lo sport, i luoghi comuni ed il rapporto fra bugie e verità.

C’è un confine: l’amore. L’imprevedibilità. C’è una sorpresa finale, non ve lo aspettereste davvero.

Esce il 27 settembre. Assolutamente da non perdere!

Trucchi per preparare la valigia perfetta

Credits photo: blog.tripsta.it

È agosto e a dircelo non è solo la folla che si riversa sulle spiagge, ma anche le code sull’autostrada e il picco di prenotazioni aeree, che risulta del 20% superiore rispetto allo scorso anno. Complice il gran caldo, è dunque tempo di preparare le valigie. Le regole dei servizi aerei sono restrittive a riguardo. Ci sono un peso e una grandezza da rispettare, ma come fare a far stare tutto? Blog di Lifestyle ha i consigli giusti per aiutarvi ad avere la valigia perfetta.

Il primo segreto per creare una valigia perfetta è l’organizzazione. Innanzitutto dovrete sulla lista tutto ciò di cui avrete bisogno per partire per la vostra vacanza. A seconda dei giorni e delle destinazioni cambiano infatti le esigenze sul tipo di vestiti e scarpe da portare con sé. Quando saprete con certezza quel che vi serve davvero, mettete tutto in bella vista pronto per essere sistemato nel trolley a partire dalle scarpe.

Queste prendono più spazio e perciò dovrete fare attenzione nel sistemarle bene sul fondo. Per coprirle potrete utilizzare un’apposita bustina in modo da mantenere il fondo della valigia pulito ed evitare di utilizzare involucri ingombranti. Nei buchi che si saranno creati tra le scarpe, sistemate i costumi, il pareo o altri indumenti che non si stropicciano. Sopra, nel primo strato, invece è il turno di jeans o vestiti fatti di tessuti pesanti. Ma per sistemare al meglio ogni cosa, dovrete usare anche un po’ di astuzia.

Se avete il computer, mettetelo su una felpa abbastanza lunga e piegatelo al suo interno, potrete utilizzare lo stesso metodo per i libri. Mentre per le magliette è meglio arrotolare piuttosto che piegare e inserire all’interno di ognuna mutandine e calze. Sarà facile così avere ancora qualche buco per altro intimo e il beauty case. Il kit da viaggio è l’ideale per shampoo, bagno schiuma e creme. Piccolo, pratico e utile per le emergenze.

Infine, mettete foulard e vestitini leggeri, che non hanno bisogno di molto spazio e quindi vi renderanno facile chiudere la valigia. Pronto il bagaglio, potrete godervi la vacanza senza preoccupazioni.

Holly e Benji tornano in campo per i Mondiali 2014

Il fumettista Yoichi Takahashi li disegnò negli anni ’80, facendo impazzire miliardi di ragazzini affascinati dalle azioni rocambolesche dei protagonisti: parliamo di “Holly e Benji, due fuoriclasse”, il cartone animato fonte ispiratrice dei cross tirati giù in cortile o in campi di calcio veri.

Come non poter far rivivere, allora, due icone del calcio come loro, nell’anno dei Mondiali del Brasile 2014?
Il Gruppo Campari ne approfitta e dedica un’intera limited edition firmata Oransoda e Lemonsoda ai due fuoriclasse dei cartoni animati.

Cinque diverse lattine in edizione limitata, con i volti dei beniamini del calcio, da Oliver Hutton a Benjamin Price, ai loro compagni d’avventura, Mark Lenders e i temibili gemelli Derrick, fino al talentuoso e sfortunato Julian Ross: ogni fan potrà andare alla ricerca della propria lattina e, perché no, collezionarla.

Holly e Benji tornano in campo per i Mondiali 2014

In vendita in tutti gli ipermercati e i supermercati, la limited edition di Holly e Benji sarà disponibile anche sul sito e-commerce Barcampari.it.

E se sorseggiare una limonata non dovesse bastare a riesumare certe icone, ci pensa la programmazione televisiva, che dal 12 giugno manderà in onda le avventure balistiche dei due campioni sul canale del digitale terrestre Boing.

E se ancora una limonata davanti alla tv non dovesse bastare, a riportare in auge il promettente duo penserà il Manga Festival, in programma fino al 2 giugno a Milano presso la Fabbrica del Vapore di via Procaccini.

Il 9 Marzo del 1959 nasceva la prima Barbie (FOTO)

Siamo a Los Angeles, nel lontano 1945. Più precisamente siamo in un garage californiano, abbastanza anonimo se non fosse per il fatto che ha visto nascere quello che sarebbe diventato un colosso del mondo dei giocattoli: la Mattel. Il nome deriva da una simpatica fusione dei nomi dei due fondatori, Mattson e Elliot che costruivano mobili in legno per le case delle bambole. La Barbie però ha una storia tutta al femminile. Nasce infatti per idea di Ruth Handler, moglie di Elliot. Ruth rimase colpita dal fatto che la figlia preferisse giocare con le immagini delle attrici ritagliate da alcune riviste piuttosto che con le classiche bambole. La genialità è donna: Ruth, infatti, capì che era arrivato il momento (storico) di creare una bambola che non aveva nulla del passato e che, anzi, avesse tutte le fattezze della donna moderna.

Ruth & Elliot Handler
Ruth & Elliot Handler

Il 9 Marzo del 1959 nasce la prima Barbie -chiamata così in onore della figlia Barbara, soprannominata Barbie- che aveva più o meno le fattezze di una donna perfetta, fisico mozzafiato e make up da fare invidia. Insomma, non è proprio un’esagerazione dire che la Barbie fu subito un evento straordinario, che avrebbe dato colore e bellezza alle case delle bambole datate. Se è scontato dire che la prima Barbie fu già un grande successo, non lo è altrettanto dire che la prima Barbie aspettava di essere comprata, tra gli scaffali impolverati dei negozi, indossando solo un costumino da bagno a righe.

prima-barbie-1959

La Barbie va però al passo con i tempi. La moda passa e le Barbie pure. I vestiti che hanno indossato queste Veneri in miniatura sono cambiati in maniera strabiliante nel corso degli anni, passando per minigonne da far paura fino a pantaloni a zampa di elefante.

Anni 60

Gli anni 60 videro la storia del mondo cambiare radicalmente. Azzardando un po’ possiamo dire che certo non è un caso se la più famosa tra le bambole sia nata proprio in questi anni. La verità è che questa bambola, perfetta e con il costumino, era giudicata troppo provocante e assolutamente non adatta ai bambini. I primi negozi a venderla non furono i negozi di giocattoli ma le tabaccherie. La prima Barbie rispettava di fatto l’ideale di donna del momento: rossetto rosso, eye-liner nero, sguardo raffinato, vita da vespa ma forme generose. Ha i capelli raccolti a coda di cavallo: nasce la moda delle bambole della linea “ponytail”. Nel corso delle sue prime 6 produzioni la Barbie cambia look. I capelli non sono più solo castani e biondi ma anche rossi, l’iride non è più solo bianca ma viene colorata di un blu sempre più intenso. Il trucco diventa prima meno marcato e poi fortemente accentuato. La coda di cavallo si trasforma in un caschetto vaporoso chiamato “bubblecut”, poi in un taglio corto raccolto in una bandana, poi in una coda lunghissima con la riga spostata di lato, passa per un taglio liscio lungo per poi approdare ad una coda girata al lato. L’ultima Barbie degli anni 60 addirittura sapeva parlare.

storia della Barbie

Anni 70

La Barbie cambia aspetto e riesce a muoversi: braccia, gambe, polsi e caviglie completamente snodati. Nel 1971 nasce la prima Barbie abbronzata dalla luce del sole per la collezione Malibù, indossa solo un costumino e porta in mano un telo da mare.
Nel 1976 la Barbie viene eletta la bambola del secolo. Alla fine degli anni 70 la Barbie cambia, e lo fa sul serio. Lo scultore Joycee Clark si ispira all’attrice Farrah Fawcett e dà un nuovo volto alla bambola: nasce la Barbie Super Star.

storia della Barbie

Anni 80

Nei primi anni 80 nasce la serie Dolls of the World e Barbie rispecchia con il make up e il modo di vestire diversi Paesi del Mondo. In questi anni vengono create la prima Barbie di colore è la prima Barbie di porcellana, quest’ultima è destinata ad una collezione preziosa.

storia della Barbie

Anni 90

La Barbie cambia di nuovo. Il costumista americano Bob Mackie le dà nuovi lineamenti: la bocca è più carnosa e sparisce il nasino all’insù. Nel 1994 viene lanciata sul mercato la Barbie completamente snodata, anche la vita e i gomiti sono liberi di muoversi.

la storia della Barbie

Anni 2000

Gli anni duemila che dovevano aprirsi con una fine del mondo catastrofica, sono in realtà diventati spettatori non di un Mondo che si distruggeva, ma di una Barbie sempre nuova. Il viso rimane lo stesso degli ultimi anni 90, il corpo no. Il busto perde la mobilità ma riesce a rispettare le vere forme di una donna (perfetta). Le mani sono più grandi e le dita ben staccate le une dalle altre, anche se così la Barbie perde la possibilità di avere un anello. Viene disegnato per la prima volta l’ombelico per permettere ai 30 centimetri di Venere di rispettare le mode del momento e indossare pantaloni a vita a bassa. In questi anni nasce la Barbie Fashion Model creata da Robert Best che decide di limitare i pezzi di produzione per aumentarne il prestigio. Nel 2001 esce il primo film su Barbie, intitolato Barbie Schiaccianoci. Nel 2004 viene creata la linea Models of Moment che prevede un corpo più snello. Nel 2006 la Mattel prende uno scivolone: Barbie diventa più brutta, con un corpo tozzo e braccia esageratamente lunghe: la nuova bambola non ha per niente successo. Negli anni successivi le sorti cambiano, la storia non può dimenticarsi di chi ha fatto una rivoluzione e Barbie torna ad essere la bambola più amata. Sempre più magra, con il volto sempre più tendente alla perfezione, con occhi celesti da far invidia e fisico da spiaggia Barbie piace, ma non troppo. La bambola risulta essere troppo magra e non ha proprio nulla di reale. Una donna in carne ed ossa con quelle dimensioni sarebbe ai limiti dell’anoressia.

la storia della Barbie

The Doll Evolves

La Mattel reagisce alle critiche e nel 2016 la Barbie si evolve. Rispetta le proporzioni del reale e tutte le sedici sfumature delle forme femminili. La stampa americana definisce questa evoluzione della bambola “un miracolo natalizio arrivato tardi”: nascono la Barbie Tall, Curvy e Petite. Perché le donne non hanno tutte il fisico di Alessandra Ambrosio e gli occhi di Adriana Lima, non hanno tutte i capelli biondo californiano e non sono tutte delle spilungone. Barbie è una donna perfetta nelle sue imperfezioni. E se teniamo conto del fatto che Barbie ha avuto una relazione stabile con Ken da 1961 fino ad oggi (con una “pausa di riflessione” tra il 2004 e il 2006 -ma sono cose che capitano in una coppia) allora davvero la bambola ha tanto da insegnare.

la storia della Barbie