sabato, 20 Aprile 2024

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A 68 anni Angela decide di posare nuda su un set fotografico (FOTO)

Credit Photo: Bill Morton

“Per la prima volta dopo quarant’anni mi sono denudata difronte a qualcuno che non fosse mio marito”

Angela Plater ha 68 anni, ed è un assistente sociale in pensione.
Mai avrebbe immaginato di ritrovarsi a posare nuda su un set di fotografi professionisti, eppure è stata un esperienza dalla quale la donna ha imparato ad amare il proprio corpo da – quasi – settantenne.

Credit Photo: Bill Morton
Credit Photo: Bill Morton

Le donne acquisiscono piena sicurezza del proprio fisico dopo i cinquant’anni.
Angela, infatti, è solo un esempio di donne che superati gli “anta” decidono di intraprendere questa strada: negli ultimi tre anni sono aumentate del 20%.
Il debutto da modella di Angela, la vede posare per il noto fotografo di moda Rankin, che nella sua carriera ha avuto dinnanzi al suo obbiettivo donne come la Regina, Madonna, e Kate Mosse.
L’esperienza professionale di Rankin ha sicuramente contribuito al far sentire Angela Plater a proprio agio, ma da quella prima volta, oggi, senza timore alcuno, posa nuda per diversi artisti e scuole d’arte.

La soddisfazione più grande è avere di nuovo uno scopo

Abbattere il senso di insoddisfazione che vivono molte donne in pensione è un traguardo. Se bene non si può parlare di un’attività redditizia, resta pur sempre un’occasione per rimettersi in gioco.
E quale migliore opportunità, per una donna, se non quella di ricominciare dal proprio fisico?

Siamo abituati a ritratti di donne giovani e perfette.
Gli standard proposti dai fotografi di moda sono spesso irreali, e ben lontani da quelli con cui possono confrontarsi donne come Angela.
Ma a quanto pare questo ideale di donna perfetta non soddisfa più.
Proporre fotografie di donne dal volto segnato dagli anni, un corpo non più tonico, e con qualche capello bianco di troppo, è quanto oggi viene richiesto sul mercato, anche quello di moda.

Un trend in crescita, dunque, quello che vede coinvolte le donne dai cinquant’anni in sù.
Con stupore e tentennamento da parte di parenti e amici, inutile negarlo.
Ma non esiste nulla di più bello di una donna soddisfatta e complice di sé stessa, che trova il modo di lasciarsi scivolare addosso il peso degli anni che passano, spesso motivo di avversità nei confronti della propria vita, e di chi ne fa parte.

Il mondo visto in miniatura a 360º utilizzando 6 GoPro (VIDEO)

Jonas Ginter ha impiegato oltre un anno, e tanti esperimenti falliti, per dare vita a questo fantastico video.
Quando finalmente arriva la giusta intuizione, Jonas Ginter, giornalista e fotografo tedesco, crea un supporto attraverso una stampante 3D in grado di sostenere il montaggio di 6 GoPro e le posiziona sulla sua bicicletta, va a fare un giro al parco, e da vita alla riproduzione di un video che per la prima volta ci permette di vedere la miniatura del mondo a 360º.

È fantastica la riproduzione del mondo ideata da Jonas.
Sembra stia andando in bicicletta su di un mondo piccolissimo, interamente ai suoi piedi. Jonas è, infatti, il protagonista di questo video che nasce da innumerevoli tentativi. La caparbia e l’ingegno di questo ragazzo l’hanno spinto a provare di realizzare questo video con ogni mezzo a sua disposizione: dagli specchi, fino al montare la telecamera su di un giradischi. Ma nessuna di questa era l’intuizione giusta.

Credit Photo: it.ibtimes.com
Credit Photo: it.ibtimes.com

Attualmente non esiste nessun oggetto tecnologico al mondo in grado di acquisire ed elaborare flussi video a 360º, nonostante ne siano stati creati dei prototipi, che però non sono stati ancora realizzati.
Jonas ha pensato così di mettere insieme tutte le sue capacita di inventiva e fare tutto da solo. Il suo video, mostrato per la prima volta su suo blog, oggi sta facendo il giro del web, lasciando tutti esterrefatti.

Dal selfie al belfie: ora l’autoscatto è del proprio lato B (FOTO)

Selfie di qua, selfie di là, in bianco nero o a colori, in compagnia, da soli, o addirittura con i propri animali domestici. Il selfie fa tendenza in tutto il mondo, ma come ogni moda che si rispetti si “evolve”. E così, dai primi piani del lato A, si è passati al belfie, un accattivante autoscatto del lato B che mette in mostra le curve.
E ora è belfie tendenza, soprattutto tra le star.

A lanciare la moda è stata Kim Kardashian, che ha infatti postato sui social network – paradiso terrestre per gli esibizionisti – una foto del suo lato B, tanto apprezzato, dopo la gravidanza, per dimostrare di aver ripreso una forma fisica perfetta.
Al seguito tutte le altre dive d’oltreoceano. Dalla diva delle Barbados Rihanna, a Beyoncé, Heidi Klum, l’angerlo di Victoria’s Secret Miranda Kerr e, ovviamente, Miley Cyrus.

Le tendenze, si sa, viaggiano a velocità elevatissime, al tempo scandito a colpi di clic di IPhone e Smartphone. E dalle celebrità ai comuni mortali il passo poi è stato breve, con conseguenze spesso non proprio esaltanti, anzi spesso si cade nel ridicolo. Ma quando si tratta di show business certi tabù possono saltare.

Quella del belfie rischia di diventare la nuova moda del 2014, visto che sta prendendo sempre più piede. In rete è un continuo susseguirsi di natiche in bella vista, di glutei estremamente tonici, e sederi da copertina che invadono Facebook, Instagram, Twitter, Tumblr e chi più ne ha più ne metta, ma sempre con l’hashtag #belfie.

Quello che le nostre espressioni dicono prima di noi

Queste sono manifestazioni universali. Le persone manifestano le emozioni allo stesso modo, che siano casalinghe o terroristi, la verità è scritta sul nostro volto” affermava il Dr. Cal Lightman nella serie televisiva Lie to me.

E un recente studio sulle espressioni facciali ha rivelato proprio il largo, similare, involontario e volontario uso che ne facciamo e quanto con esse comunichiamo.

La ricerca ha infatti definito ventuno espressioni facciali, che abitualmente utilizziamo per trasmettere le nostre emozioni, e ha scoperto come distinguerle con precisione, attraverso un modello di computer in grado di individuare le più impercettibili variazioni dei muscoli facciali.

Inizialmente, quelle riconosciute erano sei: felicità, tristezza, paura, sorpresa, rabbia, disgusto. La loro combinazione ha dato vita alla definizione di ulteriori quindici espressioni, utilissime negli studi neurologici, sulla comunicazione sociale tra gli individui, così come sulla creazione di dispositivi informatici in grado di comunicare con gli esseri umani.

Siamo andati al di là di espressioni facciali per le emozioni semplici come “felicità” o “tristezza”. Abbiamo trovato una forte coerenza nel modo in cui le persone muovono i muscoli facciali per esprimere le ventuno categorie di emozioni”, ha detto il ricercatore Aleix Martinez, scienziato cognitivo e professore associato di ingegneria elettrica e informatica presso la Ohio State University. “Questo ci dice che queste ventuno emozioni sono espresse nello stesso modo da quasi tutti, almeno nella nostra cultura”.

Storicamente, gli scienziati e filosofi hanno concentrato i loro studi su sei emozioni di base, ma decifrare il cervello di una persona funzionante con solo sei categorie è come dipingere un ritratto con solo colori primari”, continua Martinez, che ha analizzato con i ricercatori più di cinquemila fotografie di duecentotrenta studenti, stimolati verbalmente ad attuare le espressioni richieste, con un programma per computer chiamato Facial Action Coding System (FACS).

Reso popolare dagli psicologi, la FACS è in grado di frammentare le espressioni del volto in ogni singolo elemento, come il movimento delle sopracciglia, l’inclinazione delle labbra e simili, riuscendo a captare con il 93% di precisione, le espressioni miste sui volti delle persone.

Nulla è più nascosto e anche i pensieri, celati dietro i volti più impassibili, potrebbero essere smascherati.