venerdì, 29 Marzo 2024

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Alla scoperta di Berlino venticinque anni dopo la caduta del Muro

Credit photo trendonline.com

Il 9 novembre 2014 sarà il venticinquesimo anniversario dalla caduta del Muro di Berlino. Eventi d’eccezione e innumerevoli esibizioni per l’importante ricorrenza storica animeranno l’intera città, ripercorrendone la divisione, gli anni della Guerra Fredda e le vicende che portarono, infine, alla sua riunificazione.

I visitatori della capitale tedesca avranno, così, l’irripetibile opportunità di comprendere a fondo la storia della Berlino dell’epoca e il significato attribuito al Muro da quelli che furono i suoi abitanti. Le iniziative includeranno tour in bici lungo il tracciato del Muro, giri in Trabant – la famosa automobile della Repubblica Democratica Tedesca – nella parte orientale della città, visite alle vecchie torrette di vedetta così come all’East Side Gallery, la sezione di Muro divenuta la più lunga galleria d’arte en plein air del mondo (1316 metri).

Momento topico sarà, naturalmente, il weekend che include la stessa data dell’anniversario: tra il 7 e il 9 novembre verranno, infatti, predisposte delle particolari installazioni luminose lungo tutto il percorso su cui si ergeva il Muro, simbolico augurio per un “mondo senza muri”. Una fila di centinaia di palloncini a elio illuminerà la città di Berlino per ben 12 chilometri: dall’ex-confine a Bornholmer Straße, passando per il Mauerpark lungo Bernauer Straße, oltre il Memoriale del Muro di Berlino, per arrivare al Reichstag, alla Porta di Brandeburgo, a Potsdamer Platz, al Checkpoint Charlie (l’ex posto di blocco tra il settore sovietico e quello americano), a Kreuzberg e, seguendo la Sprea, al ponte Oberbaumbrücke.

Tanto i turisti quanto i berlinesi, passeggiando lungo il tracciato del Muro, potranno così constatare con i propri occhi l’entità della divisione tra la parte Est e la parte Ovest della città, divisione che durò ben 28 anni. In cinque punti del tragitto, i palloncini bianchi saranno liberati in volo per celebrare l’apertura della frontiera cui si risolse, infine, il governo tedesco-orientale in quel 9 novembre del 1981: un giorno passato alla storia che né il presente né il futuro possono dimenticare.

Eventi in evidenza:
• Dal 21 marzo al 28 settembre 2014
Matthias Koeppel in Heaven, Berlin! all’Ephraim-Palais
60 anni di Berlino su tela: tra gli altri, dipinti della demolizione nella Berlino Ovest e un grande trittico dedicato all’apertura della frontiera

• Dal 9 al 16 aprile 2014
achtung berlin – new berlin film award: retrospettiva cinematografica
In tutti i cinema di Berlino
I film girati a Berlino negli ultimi 25 anni e il cambiamento in ambito cinematografico dopo la Caduta del Muro

• Luglio 2014
Apertura dello Spy Museum Berlin
Prevista l’opening di un museo dedicato allo spionaggio e ai servizi segreti ai tempi della Guerra Fredda

• 16 e 17 agosto
100MeilenBerlin – The Berlin Wall Trail Run 2014
Maratona lungo i vecchi confini della città per commemorare le vittime del Muro

• 9 novembre 2014
Ben Wagin: Mauer – keine Dauer
presso la Biblioteca “Deutscher Bunderstag”
Installazione che simboleggerà la pianificazione e l’amministrazione dietro la costruzione del Muro attraverso una linea di confine astratta fatta con raccogli-documenti e raccoglitori ad anelli

Riapertura del Centro di Documentazione presso il Memoriale del Muro di Berlino in Bernauer Straße

Catena umana di 12 chilometri lungo l’intera installazione luminosa, che vedrà la partecipazione di tanti berlinesi e non, nel tentativo di dimostrare le effettive dimensioni del Muro

Cerimonia di chiusura presso Konzerthaus a Gendarmenmarkt

Scuola: scientifico in pole position, ma l’alberghiero fa gola

Credit photo: www.werid.it

Paese di matematici e chef (da qui a qualche anno, almeno). Dicono questo i numeri e le statistiche riguardanti gli studenti iscritti alle scuole superiori.
Con 121.686 richieste di iscrizione è il liceo scientifico l’indirizzo in testa alle preferenze degli studenti, e al secondo posto, forse per una sorta di effetto Masterchef, l’istituto alberghiero, con 48.867 domande.

Sembra questa la tendenza dei giovani studenti che stanno per intraprendere, tra poco meno di sei mesi, la loro carriera scolastica specifica. I primi dati arrivano da MIUR, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca: 530.911 domande d’iscrizioni ricevute, che fotografato le scelte dei ragazzi e delle loro famiglie.
Il 50,1% ha optato per un percorso liceale, il 30,8% per un Istituto tecnico, il 19,1% per un Istituto professionale. In pole position lo scientifico, poi l’alberghiero, e sul gradino più basso del podio il classico, con una media di iscritti pari a quella dell’anno scorso. Salgono poi le iscrizioni al linguistico, con lo 0,6% in più, e oltre 4.000 domande per l’indirizzo sportivo, al debutto ufficiale proprio questo settembre.

In linea generale, insomma, famiglie e studenti manifestano un interesse maggiore per gli indirizzi che offrono prospettive concrete e competenze subito spendibili nel mondo – ormai sempre più difficile – del lavoro. Vengono privilegiati corsi che aprono al contesto internazionale e ai settori chiave della produzione del Made in Italy.
La tendenza vede, dunque, in salita i licei, e in netto calo gli istituti tecnici e professionali.
Dati alla mano, questi sono i numeri: il 50,1% dei ragazzi, che equivale ad oltre 266mila studenti, ha optato per un percorso liceale, il 30,8% per un istituto tecnico, e solo il 19,1% per un istituto professionale.
Riguardo le iscrizioni, per i licei, l’aumento è del 1,2%, mentre quelle ai tecnici e ai professionali sono in diminuzione, rispettivamente dello 0,4% e dello 0,8%.

Geograficamente parlando, le percentuali di iscrizioni ai licei sono più alti al Centro-Sud, con un boom nella regione Lazio – dove il 61,7% dei ragazzi opta per un indirizzo liceale – mentre gli istituti tecnici piacciono di più ai ragazzi del Nord.

Malaysia Airlines: il dolore dei parenti delle vittime (VIDEO)

Tramontate tutte le speranze per i familiari dei passeggeri del volo MH370. Quella speranza che li aveva aiutati a sorreggersi dall’8 marzo, giorno del disastro aereo e che è svanita in un battito di ciglia, quando ai parenti dei dispersi è stato detto che non c’erano sopravvissuti.

Ad annunciare la notizia è stato il primo ministro malese Najib Razak che, in abito nero, ha dato una breve dichiarazione ai giornalisti, rivelando dati ignoti che indicavano l’aereo in volo in una posizione remota e troppo lontana da eventuali piste d’atterraggio.

http://www.youtube.com/watch?v=rajNJAW-hTo

Riunti circa 50 parenti in un albergo vicino all’aeroporto, è stata data la notizia: “è quindi, con profonda tristezza e rammarico, che devo informarvi, secondo quanto emerso nei nuovi dati, che il volo MH370 è precipitato nel sud dell’Oceano Indiano”. Il dolore, straziante, ha invaso tutta la sala.

Una donna è crollata sulle sue ginocchia, piangendo il figlio perso. Un uomo anziano è stato portato fuori dalla sala conferenza su una barella e consegnato ai medici. La moglie di Paul Weeks, la cui storia è diventata famosa in tutto il mondo, si è lasciata andare allo sconforto e alla disperazione. Una donna di mezza età è stata soccorsa. Il suo volto tetro, segnato e gli occhi vuoti.

Sono crollate tutte le speranze per i parenti, che hanno dovuto fronteggiare il dolore, così, su due piedi.
La maggior parte di loro si è rifiutata di parlare con i giornalisti, e qualcuno ha anche inveito contro le telecamere.

Ci sono poi altre storie altrettanto tragiche, di altri parenti delle vittime. Wang Zhen, il cui padre e la madre Wang Linshi e Xiong Yunming, erano a bordo del volo della Malaysia Airlines come parte di un gruppo di artisti cinesi in viaggio verso la Malesia, ha sentito l’annuncio in televisione dall’albergo dove alloggiava.
Nan Jinyan, il cui fratellastro Yan Ling, ingegnere, era a bordo del volo in viaggio d’affari, ha detto che si è preparato al peggio quando ha sentito che il primo ministro malese avrebbe tenuto una conferenza stampa.
Selamat Omar, padre di un giovane di 29 anni scomparso con l’aereo, ha dichiarato di accettare la notizia della tragedia. “È il destino.” Qualcuno ha ricevuto soltanto un messaggio in lingua inglese dalla consulenza della compagnia aerea con i risultati di nuove scoperte.

http://www.youtube.com/watch?v=i93j3q_7Vcs

Il ministro malaysiano dei trasporti Hishammuddin Hussein, volto pubblico di una Malaysia pesantemente criticata per la gestione dell’emergenza, non ha quindi potuto far altro che annunciare: “rimaniamo concentrati nel restringere l’area della ricerca. La sfida è ora innanzitutto tecnica e logistica”.

L’impresa britannica Inmarsat, impiegata nelle ricerche, ha rivelato l’impiego di un tipo di analisi mai utilizzato prima d’allora, confermando nuove ipotesi, cioè che l’aereo abbia preso il largo verso sud. L’impegno, quindi, è quello di concentrare le ricerche in quella zona. Alla domanda perché ci sia voluto così tanto tempo prima di trovare una pista il vicepresidente della società, Chris McLaughlin, ha detto: abbiamo avuto a che fare con un’area totalmente nuova, abbiamo cercato di aiutare in un’indagine basata solo su un unico segnale, che non includeva dati GPS o qualsiasi tipo di altra informazione di tempo e distanza. Questo è stato un po’ un salto nel vuoto, ma è grazie al merito del nostro team di ricercatori scientifici che siamo riusciti ad arrivare a questi risultati.

Qualche giorno fa è stata presentata alla stampa la notizia del ritrovamento di alcuni “oggetti sospetti” 2.500 km a ovest di Perth. Oggetti descritti come cerchi blu e rettangoli arancioni, oggetti che al momento non si sa se possono essere ricollegati alla vicenda della Malaysia Airlines.
I parenti delle vittime chiedono di più, più ricerche, più informazioni, più spiegazioni.

E non sono solo loro a chiedere, volere e pretendere più spiegazioni, ma tutti noi.
Anche il ministro malese dei trasporti Hishammuddin Hussein che sul suo profilo Twitter ha chiesto a tutto il mondo di rivolgere una preghiera ai passeggeri dell’aereo e anche 300 appassionati di motociclismo che hanno guidato le loro moto per l’aeroporto di Kuala Lumpu con una scritta “Pray for MH370” in memoria delle vittime.

[Credits: Dailymail]