giovedì, 18 Dicembre 2025

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Camilleri morto a 93 anni, addio al padre di Montalbano

Camilleri morto

Camilleri morto a 93 anni, addio al padre di Montalbano.

Andrea, lo scrittore, infine ci lascia.

“Se potessi, vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio cunto passare tra il pubblico con la coppola in mano” lo ricordiamo iniziando con questa frase.

Camilleri morto a 93, ci saluta un grande scrittore

Stamattina a Roma un grande scrittore siciliano ci ha lasciato: è Andrea Camilleri.

Sapevamo già che la sua salute era in gravi condizioni e che era praticamente inevitabile, o solo una questione di tempo.

Non ha mai smesso di scrivere, mai.

Stava preparando il debutto nelle Terme di Caracalla con lo spettacolo Autodifesa di Caino. Gli piaceva fare teatro, impersonare Tiresia, personaggio dell’Odissea.

Il suo esordio come uomo di spettacolo non è stato semplice: prima aiuto-regista di Orazio Costa, seguito ad un tormentato apprendistato all’Accademia d’arte drammatica a Roma, poi regista in proprio, funzionario Rai addetto alla prosa radiofonica e produttore in televisione di pièces teatrali.

Camilleri morto a 93 anni, addio al padre di Montalbano

Uscì in libreria con il suo primo libro nel ’94, La Forma dell’Acqua, primo romanzo della serie incentrata sulle indagini del commissario siciliano. Ne sono seguiti una trentina.

Il personaggio prende il nome da Manuel Vazquez Montalban, uno scrittore spagnolo, in teoria erano previsti solo due libri ma piacque talmente tanto che lui continuò a scriverne.

La storia si è evoluta man mano, basandosi anche sui fatti politici attuali.

Sono state molto discusse le sue idee verso il governo e in particolare verso Salvini.

Non ha mai avuto paura di invecchiare, non ha mai parlato di rimpianti anzi ricordava sempre la sua infanzia e la scoperta del talento del narratore.

Ci lascia in eredità bellissime storie ed ideali, il mondo della letteratura, e non solo, piange la sua scomparsa.


Hanami, lo spettacolo dei ciliegi in fiore a Tokyo

Hanami

Hanami significa “ammirare i fiori” ed è un’autentica tradizione Giapponese.

Compie 1300 anni ed è la festa dei ciliegi più famosa nel mondo. Tutto ebbe inizio nel 700 d.C. e da allora la popolazione è rimasta fedele a questa tradizione.

Esiste un apposito servizio meteo che informa la popolazione prevedendo quando avverrà la fioritura e tutti si mobilitano per prepararsi ai festeggiamenti.

Hanami: il significato dei fiori di ciliegio

Questi fiori in giapponese si chiamano “sakura” ed è simbolo della stagionalità, della caducità della bellezza e, per estensione, della vita.

Nel buddismo zen questo fiore ricorda ogni anno la natura effimera di tutte le cose, anche di quelle apparentemente destinate a durare.

Hanami, come si festeggia?

Per tradizione si fanno dei pic nic sotto gli alberi in fiore. Ci si porta dietro un telo impermeabile da stendere per terra, il bento ovvero il cestino del pranzo con cibi a tema. Ovviamente ci si porta dietro una busta per raccogliere i rifiuti.

Le feste per l’hanami più suggestive sono quelle notturne, dove i ciliegi sono adornati con le caratteristiche lanterne di carta.

Hanami, dove vedere i ciliegi in fiore a Tokyo

Tokyo è un’ottima città per vedere i ciliegi in fiore ma ad onor del vero lo è anche Okinawa, dove fra l’altro si può fare anche l’hanami notturno. Naha, nella parte meridionale dell’isola di Okinawa è la città più famosa in cui ammirare i sakura, specialmente la zona del Monte Yoshino offre uno dei migliori belvedere del Giappone durante il periodo della fioritura.

Da non perdere anche Kyoto.

A Tokyo i punti più frequentati sono: il parco Ueno Onshi e al Shinjuku-Gyoen National Garden, in zona Monte Fuji, presso il Kinkaku-Ji, splendido tempio buddista zen, noto anche come Padiglione d’Oro perché ricoperto di foglie d’oro.

Vicino alla stazione Monzen Nakacho si trova il canale costeggiato dagli alberi di ciliegio. E’ famoso per i pic nic anche il parco Sumida che si può raggiungere facilmente dalla stazione Asakusa.

Molto famoso anche il parco Inokashira si trova nel quartiere di Mitaka.

Recensioni film: Aladdin con Will Smith

Recensioni film

Recensioni film: Aladdin con Will Smith è assolutamente pazzesco.

A metà fra un musical ed uno spettacolo di cabaret è decisamente uno dei migliori film di quest’anno.

Le aspettative non erano certo poche visto che si tratta di un grande classico Disney. Chi di noi non lo ha mai guardato e non ha mai cantato le sue canzoni?

Insomma ieri sono andata al cinema a vederlo finalmente.

Recensioni film: la trama di Aladdin

E’ la storia di un ragazzo, un ladruncolo che per sfamarsi rubacchia qua e là. Ma è anche la storia di una principessa rinchiusa in un palazzo ed è la storia di un uomo potente che vuole sempre di più.

Jafar, l’uomo potente, ha bisogno di un ragazzo dal cuore puro e lo trova in Aladdin.

Dal canto suo Aladdin cerca riscatto per dimostrare che non è solo un pezzente ed invece trova una lampada.

Jasmine, la principessa rinchiusa nel palazzo, è destinata a sposare un principe, non può diventare sultano ed il suo compito è stare buona e zitta.

Ma per tutti e tre c’è in serbo una grossa sorpresa.

Recensioni film: Aladdin, uno spettacolo strepitoso

Devo dire che tutto il cast mi è parso all’altezza, unica menzione per Jafar che non è mi è parso così cattivo e crudele, più simpatico e caratteristico il pappagallo.

Will Smith nel ruolo del genio della lampada è eccezionale, brioso, divertente e sempre protagonista.

La trama è stata rispettata quasi per intero ed anche le canzoni con delle aggiunte che però ci stavano a pennello.

Fantastica la canzone di Jasmine con la voce di Naomi Scott.

Jasmine è un personaggio su cui vorrei spendere due parole: a differenza del cartone qui abbiamo una principessa grintosa ed ambiziosa che vuole governare.

Lo spettacolo in se per sé è spumeggiante (ed in effetti non posso negare di non aver pensato a The Mask guardando Will fare il genio), colorato ed incredibile, un po’ Bollywood a tratti (nel ballo soprattutto). Molti inseguimenti rocamboleschi e meno mieloso del previsto.

Non ve lo perdete!

Tuning e lifestyle, la moda del ricambio tra geek e modifiche

Tuning e lifestyle, la moda del ricambio tra geek e modifiche

Il tuning è entrato ormai a tutti gli effetti nel panorama delle attività in trend.

Nato come modifica auto, il mondo tuning si espande in ogni direzione, dal Cinema a realtà differenti che chiamano sempre di più alla voglia di modificare e personalizzare.

Icona numero uno del tuning auto è la pellicola Fast and Furious che arriva ormai alla sua ottava iterazione e continua a far sognare gli spettatori amanti di azione e motori.

L’ecologia, così come la ricerca del risparmio e della personalizzazione, spingono sempre più utenti e cercare ricambi per i propri mezzi su siti web come Ricambialo.

Non mancano poi personalizzazioni modifiche agli asset e inserimento di elementi estranei ai mezzi che li rendono perfetti che l’utente più smanettone.

Ricambiare pezzi di auto è diventato un modo intelligente per risparmiare, spendendo solo per certificazioni e interventi, oltre che per i pezzi, spesso molto economici.

Ma il mondo del tuning non si ferma qui, si espande infatti a diversi media, basta pensare al celebre videogioco per Xbox One Forza Horizon che vede nel tuning una componente fondamentale.

Il simulatore di corse infatti ci permette di sbizzarrirci nella modifica dei nostri mezzi e di creare soluzioni personalizzate e interessanti.

Non solo auto

Il tuning, la modifica e il ricambio di componenti alla ricerca di prestazioni migliori e personalizzazione, non si limita ormai al mondo dei motori ma si muove anche nell’universo smart e informatico.

PC tuning, smartphone tuning, modifica di console e device di vario genere sono all’ordine del giorno.

Perfetto esempio di tuning sono i celebri homebrew, sistemi operativi dedicati che permettono di utilizzare diversi device elettronici come preferiamo.

Ecco che una PS Vita si trasforma in un minicomputer, un Nintendo DS in un lettore di ebook e così via.

Il mondo tuning e il desiderio di personalizzare e riprendere il controllo degli strumenti che acquistiamo e utilizziamo diventa così sempre più complesso e si estende ai settori più disparati.

Il cuore del bisogno però è sempre lo stesso: allungare la vita dei nostri prodotti e renderli il più personali e prestanti possibile.

E pensare che tutto è cominciato con le prime auto e le prime moto.

Adesso ci troviamo con un mondo tuning che spazia da bici a PC, senza trascurare droni modellini e tutto ciò che può essere modificato e migliorato con il ricambio e la modifica di alcune componenti fondamentali.

Il mondo informatico è l’ultima frontiera del tuning, e chi sa che tipo di modifiche e miglioramenti troveremo nel prossimo futuro con l’avvento dell’internet delle cose e della rivoluzione smart che ne conseguirò.

Tuning domotica? Questo potrebbe essere il trend degli anni a venire.