sabato, 10 Giugno 2023

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Seppia: ricetta saporita con troccoli

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Seppia: ricetta saporita con troccoli, un primo sfizioso che sorprenderà tutti.

Se amate i profumi del mare ed un buon piatto di pasta, questa è la ricetta che fa per voi. Di origine pugliese prevede troccoli con seppie ripiene.

Prima di parlare del piatto vero e proprio vediamo come procedere nella pulizia delle seppie.

Come pulire una seppia

Per prima cosa estrarre l’osso: spingere con le dita sulla testa fino a farlo uscire.

Staccare i tentacoli dalla testa ed estrarre la vescichetta gialla e quella nera, con l’inchiostro (se intendete utilizzarla in cucina attenti a non romperla).

Lavare la seppia ed asciugarla.

Con un taglio appena sopra gli occhi eliminarli insieme il becco.

Sollevare il lembo della parte alta della sacca e staccatela con delicatezza dalla carne.

Ricetta di troccoli e seppia ripiena

Ingredienti per 4 persone

  • 4 seppie
  • 1 spicchio aglio
  • 8 cucchiai olio di oliva
  • prezzemolo q.b.
  • sale q.b.
  • 1 cipolla
  • 400 grammi di troccoli
  • 40 grammi pane mollica
  • 20 pomodirini
  • pepe q.b.

Procedimento

Pulire le seppie come da descrizione. Sminuzzare i tentacoli con il prezzemolo e l’aglio la mollica sbriciolata, un cucchiaio di olio, sale e pepe. Mescolare bene e riempire le seppie.

In una padella capiente versare 4 cucchiai di olio, lavare i pomodorini e tagliarli a metà, quindi rosolarli a fiamma bassa con un pizzico sale. Unire le seppie e farle cuocere a fuoco basso con il coperchio (aggiungere due bicchieri d’acqua).

Porre una pentola d’acqua sul fornello, quando bolle salarla leggermente e farvi cuocere i troccoli.

Scolare i troccoli al dente e versarli in padella, far insaporire per cinque minuti a fiamma alta e terminare con un trito di prezzemolo.

Servire con del pane fresco ed un buon vino bianco.

Vi piace questa la ricetta?

Primi con il polpo ed il macco di ceci

Primi con il polpo ed il macco di ceci.

Io sono diventata da poco un’appassionata del macco di fave ed ora voglio sperimentare il macco di ceci. Con il polpo.

Mi sembra un abbinamento particolare, sano e gustoso.

Prima di parlare della ricetta però chiariamo un paio di cose sul polpo.

Primi piatti di pesce: quanto ne sai del polpo?

Il polpo è decisamente buono, pregiato e ognuno ha una sua versione su tenerezza cottura etc etc.

E’ anche ricco di colesterolo perciò attenzione.

Ecco un paio di cose che si sanno ma che non sono necessariamente vere:

  1. non servono i tappi di sughero
  2. il polpo non deve cuocere delle ore
  3. sbattere il polpo ha senso solo se è appena pescato
  4. il polpo va congelato per essere più tenero

Va cotto con poca o molta acqua? Il parere popolare dice poca.

Primi: la ricetta del polpo con macco di ceci

Ingredienti:

  • 600 g di Polpo già pulito
  • 500 g di Ceci cotti
  • 1 Cipolla
  • 1 Carota
  • 1 gambo di Sedano
  • 1 spicchio di Aglio
  • 1 ciuffetto di Prezzemolo
  • 2 cucchiai di Olio extravergine di oliva (per appassire)
  • 2 cucchiai di Olio extravergine di oliva (per condire)
  • Sale
  • Pepe

Preparazione

Rosolare prezzemolo e carota, lavati e tritati, in poco olio evo. Dopo qualche minuto aggiungere poca acqua (due mestoli circa)

Quando bolle immergere i tentacoli del polpo e farli arricciare. Metterlo nel tegame e cuocerlo per venti minuti a fuoco moderato. Spegnere e lasciar coperto.

Fare appassire una cipolla sbucciata e tritata in un filo d’olio. Dopo 4 minuti aggiungere i ceci ben scolati. Aggiungere sale e pepe, frullare i ceci con il mixer (aggiungendo poca acqua calda).

Tagliare il polpo a dadini ed adagiare sul macco di ceci. Guarnire con prezzemolo fresco tritato.

Arrosticini: i consigli per creare un piatto gustoso

Benché siano appartenenti alla tradizione culinaria abruzzese, per quanto siano da ricondurre all’abitudine dei pastori sul massiccio del Gran Sasso di consumare carne ovina, gli arrosticini (chiamati anche le rustelle, le rustell’ oppure le arrustelle, a seconda del dialetto abruzzese di riferimento) sono diventati una di quelle specialità a cui si fa tanta fatica a rinunciare.

Da nord a sud, gli arrosticini mancano poche volte all’appello durante le sagre, le feste patronali, le manifestazioni e le rievocazioni storiche. In simili contesti, gli arrosticini fanno salire l’acquolina in bocca, sia agli adulti che ai bambini. Un favoloso bocconcino che incanta gli occhi e il naso.

Inoltre, gli arrosticini abruzzesi si stanno conquistando un posto fisso sulla tavola delle famiglie italiane. Si stanno affermando come una gustosa alternativa alle classiche bistecche e agli hamburger.

Per cuocerli divinamente, si potrebbe acquistare online una griglia per arrosticini, un pratico accessorio che saprà regalare alla carne una buona consistenza, un’inaspettata morbidezza e un particolare colorito rossastro.

Come si noterà nel prosieguo, l’uso della griglia non è certo l’unica accortezza da intraprendere, quando c’è tutta la voglia di portare in tavola dei buonissimi arrosticini.

La cottura a calore diretto

Ad oggi, il migliore metodo di cottura degli arrosticini si avvale della fornacella, una griglia che somiglia a una canalina lunga e stretta e che punta sull’avvicinamento della carne a un braciere ardente.

Le alternative, per chi non dovesse disporre di un giardino o di grandi spazi aperti, continuano a essere rappresentate dai grill elettrici e dalle fornacelle da camino, pensate proprio per un’ottima cottura indoor.

La tradizione vuole che gli arrosticini abruzzesi si cuociano a calore diretto, distesi su una brace incandescente. Il risultato finale dipenderà principalmente dall’intuito e dalla soglia d’attenzione dell’addetto alla griglia.

Perlopiù, bisogna osservare la formazione di una consistente crosticina esterna e prendersi la briga di rigirare spesso gli spiedini, ogni 2-3 minuti. Sono questi i segreti per una cottura degli arrosticini che sia completa ed uniforme.

Non cercare un miscuglio di carni

Oltre la cottura a calore diretto, durante la preparazione delle rustelle, gioca un ruolo importantissimo la scelta delle carni.

Uno dei classici errori, commessi in questa fase, è quello di pensare che possa andare bene persino un miscuglio di carni, con i cubetti di pollo, di manzo e di carne suina sullo stesso spiedo.

Il vero arrosticino abruzzese è fatto con carne di pecora, nutrita ed allevata solo ed esclusivamente per la produzione di carne.

Unendo dei cubetti che abbiano tutti la stessa origine, dalla griglia in attività arriverà sicuramente un profumo dolce.

Un condimento leggero

Per gli arrosticini, in maniera tale da non nasconderne il sapore delicato, è sufficiente un condimento leggero.

Una spolverata di sale durante la cottura e un rametto di rosmarino da cospargere, di tanto in tanto.

Di recente, tanti amanti della griglia hanno preso poi l’abitudine di fare delle dolci pennellate sugli spiedi, attingendo da una ciotola con sale, olio extra vergine d’oliva e pepe.