domenica, 12 Gennaio 2025

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Harry Potter, ecco la ricetta originale della Burrobirra

Burrobirra, finalmente arriva la ricetta ufficiale. Sarà un piacere preparare e gustare la bevanda più buona di tutta Hogwarts: maghi, babbani e curiosi pronti in cucina.

Che cos’è? La Burrobirra (ing: Butterbeer) è una bevanda analcolica al gusto di butterscotch, una caramella inglese a base di zucchero e burro. Si serve fredda in bottiglie e calda in boccale da birra.
Non è ben chiaro quale sia effettivamente il suo grado alcolico; seppur i giovani maghi la possano bere liberamente, pare che abbia un blando effetto disinibente, come testimonia il fatto che Harry Potter alla festa di Natale del professor Lumacorno sia stupito nel vedere Ron Weasley e Hermione Granger “sotto l’influenza della Burrobirra” (HP PM). La Burrobirra era una bevanda reale e molto diffusa al tempo dei Tudor: recentemente il celebre cuoco britannico Heston Blumenthal ha ricreato questa bevanda in occasione del “Heston’s Tudor Feast”.
Dove poterla gustare? Sicuramente ai Tre Manici di Scopa, ma anche nel Wizarding World of Harry Potter, il parco dei divertimenti dedicato al piccolo grande maghetto, ad Orlando, in Florida.

Ecco la ricetta della Burrobirra approvata dall’autrice del libro J.K Rowling:

Ingredienti:

burro – 6 cucchiai
gassosa – 300ml
zucchero di canna – 1 tazza
acqua – 2 cucchiai
sale – metà cucchiaino
aceto di mele – metà cucchiaino
panna per dolci – 3/4 di tazza
estratto di rum – metà cucchiaino

Preparazione:

In una pentola mescolare zucchero di canna e acqua finchè lo zucchero non si sarà sciolto completamente. Portare il tutto ad ebollizione a fuoco lento, aggiungere il burro, il sale, l’aceto di mele, e 1/4 della panna liquida. Mescolare e far cuocere per qualche minuto. Lasciare raffreddare il tutto.
Non appena il composto avrà raggiunto la temperatura ambiente, aggiungere l’estratto di rum.
Per la schiumetta della Burrobirra, montare 2 cucchiai di zucchero e la panna liquida rimasta per 2 minuti.
Dividere la Burrobirra in 4 boccali e in ognuno aggiungere 1/4 di tazza di gassosa. Mescolare e completare con un cucchiaio di panna montata.
Servire.

Arriva il calcolatore online per stabilire quanto è forte un cocktail

food-italy.co.it

Durante le caldi serate estive a farla da padrone sono i cocktail, di ogni genere e di ogni formato. Dal Mojito al Cuba libre, dal Long Island alla Piña Colada le bevande alcoliche diventano le regine di aperitivi e uscite in discoteca.

Gli esperti del National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti hanno creato un calcolatore in grado di stabilire quante unità alcoliche – ovvero quanto alcol – contiene un cocktail. Il rilevatore è disponibile online sul sito http://rethinkingdrinking.niaaa.nih.gov/ToolsResources/CocktailC alculator.asp.

Questo innovativo sistema oltre a calcolare la quantità di alcol che una bevanda contiene, offre anche la possibilità di conoscere le dosi alcoliche con cui andrebbero creati i cocktail più famosi.

La finalità dei ricercatori è quella di aiutare le persone e i giovani in particolare a diventare più consapevoli della quantità di alcol che assumono tramite un cocktail. Un modo utile per cercare di ridurre il numero di incidenti autostradali legati all’abuso di alcol. Incidenti che ogni anno mietono centinaia di vittime e distruggono intere famiglie.

Ma non solo: sempre più ragazzini – spesso minorenni – cadono in coma etilico o concludono i sabati sera fra risse e pestaggi, proprio perchè non riescono a rendersi conto dei litri e litri di alcol che assumono durante la serata.

Questo perchè bere cocktail su cocktail al giorno d’oggi è visto come un modo – alternativo alla droga – per sballarsi, perdere la cognizione del tempo e dello spazio fisico in cui si è e dimenticare per qualche ora i problemi della vita di tutti i giorni. Una scelta da condannare e da contrastare, anche e soprattutto con progetti utili ed innovativi come questo.

Burger King sostiene i diritti dei gay con un nuovo hamburger (VIDEO)

In occasione del gay pride di San Francisco, la celebre catena di fast food americana Burger King ha deciso di dichiarare il proprio sostegno alla comunità gay LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) con un nuovo panino chiamato Proud Whopper.

Proud Whopper non ha nulla di diverso rispetto ai classici e storici panini del noto fast food: nessun ingrediente segreto e nessuna salsa particolare, è semplicemente uguali agli altri.
Allora, vi chiederete, perché è considerato come un nuovo panino se non ha nulla di diverso rispetto ai soliti hamburger?
La particolarità di Proud Whopper è che viene servito imballato da una carta dai colori arcobaleno, simbolo della bandiera della comunità LGBT, con una scritta molto significativa: We are all the same inside “siamo identici dentro”. La morale delle frase deduce che possiamo essere diversi da fuori, ma siamo tutti uguali dentro.

Una giusta causa o una nuova trovata pubblicitaria?

La realizzazione di questo progetto è stato un successone, tant’è che viene spontaneo pensare se Burger King abbia deciso di mettere in commercio questo nuovo prodotto per sostegno o se è tutto frutto di una nuova trovata pubblcitaria per sbaragliare la concorrenza con il celebre concorrente in affari McDonalds.

Fatto sta che, come si può notare dal video, questa iniziativa -con tanto di scelta della bandiera color arcobaleno e una frase molto significativa per chi da anni si batte per i propri diritti e per essere accettato dalla società per ciò che è – ha commosso diverse persone e fatto riflettere altre.

http://www.youtube.com/watch?v=qBkAAortU_g

La dieta a base di ghiaccio

Stando a quanto asserisce un celebre gastroenterologo del New Jersey, Brian Weiner, ingerire ghiaccio non solo stimolerebbe un maggiore consumo di calorie da parte del nostro organismo, ma ci donerebbe anche un’immediata sensazione di sazietà che scongiurerebbe l’assunzione di snack poco salutari tra un pasto e l’altro. Così, masticare un litro di ghiaccio al giorno ci porterebbe a bruciare fino a 160 calorie: e ciò perché, stando al parere del dottor Weiner, quando si mangia ghiaccio il nostro apparato digerente produce l’energia necessaria a scioglierlo e, dunque, consuma calorie, comportando una conseguente perdita di peso.

Da quanto si apprende dal suo e-book “La dieta del ghiaccio“, il dottor Weiner ha sperimentato in primis su se stesso questo tipo di regime alimentare, perdendo 22 chili in un breve lasso di tempo. “Più si assume ghiaccio, più si perde peso – sostiene Weiner – perché una volta introdotta una grossa quantità di ghiaccio nell’organismo, questo dovrà bruciare calorie per permettere il re-innalzamento della temperatura corporea. In più, il ghiaccio stimola in noi il senso di sazietà“. Se coadiuvata da un’alimentazione corretta e unita all’attività sportiva, è una dieta che può apportare benefici anche di grossa entità.

Eppure non sono tutti d’accordo con questa sua teoria. Il medico nutrizionista Rehan Jalali, infatti, non reputa si tratti di una soluzione accettabile per chiunque voglia dimagrire: il procedimento del consumo dell’energia e delle calorie non si svolge con tutta questa semplicità. Il dottor Jalali, che ha tra i suoi pazienti star del cinema quali Halle Berry e Ben Affleck, sostiene che l’ingestione di ghiaccio non conduce a perdite di peso significative: per giunta, se si volessero smaltire le 3.500 calorie necessarie alla perdita di mezzo chilo, bisognerebbe mangiarne ben 30 chili.