sabato, 27 Aprile 2024

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Proposte dal mondo del cibo: ristorazione, dieta, ricette e cucina

Estate nuova, dieta nuova. Provate la dieta Dash

Estate nuova, dieta nuova. E quest’anno spopola la dieta Dash, acronimo di Dietary Approaches to Stop Hypertension: si tratta di approcci dietetici per controllare l’ipertensione.
La dieta Dash è infatti particolarmente raccomandata per le persone con pressione alta, ma anche per coloro che, seguendo un preciso menù, precisi schemi e perfetti piani vogliono perdere peso.

Nella costruzione di un’opportuna ed efficace dieta Dash bisogna tenere conto di tre precisi obiettivi:
1) Spartire in maniera ottimale il fabbisogno giornaliero tra i principali pasti quotidiani (prima colazione, spuntino di metà mattinata, pranzo, eventuale spuntino pomeridiano, cena)
2) Variare giorno per giorno gli alimenti, cercando di non ripetere troppe volte lo stesso cibo (la dieta diventerebbe monotona e in alcuni casi dannosa) cercando alternative dalle stesse caratteristiche nutrizionali
3) Risparmiare denaro cercando cibi a prezzi vantaggiosi, ma senza rinunciare alla qualità
Quindi nessun divieto e nessuna preclusione, ma entro i limiti consentiti (l’unico vero nemico della dieta Dash è il sale).

Generalmente, un ragazzo di 20-30 anni che pratica attività fisica regolarmente, dovrà consumare all’incirca 2400 calorie, mentre per chi si trova in età avanzata (dopo i 50 anni, sempre di sesso maschile e sotto le stesse condizioni) l’apporto scende alle 2000 calorie.
Per le donne invece è diverso, e si tratta di 1600 calorie in età avanzata, e 2000 per le giovani fino ai 30 anni circa).
In base all’apporto calorico giornaliero la dieta Dash prevede il consumo di 6/8 piccole porzioni di cereali al giorno, a scelta fra pane, riso e pasta, 4/5 porzioni di verdura e 4/5 di frutta, 2/3 porzioni di latticini a basso contenuto di grassi, latte scremato o yogurt e 6 porzioni di pesce, pollame o carne magra. I dolci non sono banditi, ma ovviamente devono costituire uno sfizio da concedersi ogni tanto e non un’abitudine: nella dieta ne sono previste 5 porzioni alla settimana.

Ma oltre ai benefici per la “pancetta”, la dieta Dash è molto altro.
Alcuni ricercatori dei National Institutes of Health hanno confrontato questo tipo di dieta con altri tre regimi dietetici, sottolineando la capacità della prima di promuovere le buone abitudini alimentari.
Secondo i ricercatori, infatti, “i pazienti affetti da ipertensione che hanno seguito la dieta hanno avuto un calo medio di 6 mmHg della pressione sistolica e 3 mmHg della pressione diastolica”, riducendo anche il rischio di infarto.

Va però ricordato che prima di iniziare una qualsiasi dieta è doveroso rivolgersi al proprio medico curante affinché verifichi le condizioni di salute iniziali, valutando al meglio la propria idoneità fisica verso la cura dimagrante.
Su DietaDash.it tutte le informazioni e i consigli utili per voi.

Diete detox e altre leggende

Pillole, impacchi, beveroni e composti di frutta e verdura: le diete detox stanno riscuotendo enorme successo, veicolate attraverso i social ed erette a vero e proprio ipse dixit da qualche fashion blogger.

Ma secondo più scienziati, le diete detox sono solo un immane spreco di denaro, dal momento che il nostro corpo si protegge da solo dagli eccessi della vita e che il benessere e la salute potrebbero essere ritrovate, affiancate ad una dieta regolare, con un bel bicchierone d’acqua e con una sana dormita di otto ore. Secondo loro, infatti, è un mito, alimentato da scopi commerciali, il fatto che il processo metabolico possa essere accelerato da diete speciali.

La guida The Making Sense Of Chemical Stories, afferma infatti: “Questo processo non si verifica in maniera più efficace assumendo pillole, bevande, infusi di erbe, estratto di radice di ortica e altri rimedi proposti. Salva il tuo denaro: bevi un bel bicchiere d’acqua al giorno e dormi bene la notte“.

E Alan Boobis, tossicologo presso l’Imperial College di Londra, che ha contribuito alla guida, scrive: “I sistemi di disintossicazione del corpo sono già sofisticati e versatili. Devono esserlo, come lo è l’ambiente ostile in cui ci siamo evoluti“.

Così come la dietista Catherine Collins, che descrive il metodo detox come un espediente di marketing e un concetto stupido. O il più schietto Dr John Hoskins, che afferma che l’unica cosa che dimagrisce con una dieta disintossicante è il portafoglio.

Numerose le posizioni contrarie. Quello che serve davvero è documentarsi e scegliere quello che si crede più giusto per sé.

Le tendenze del food a Parigi

credits: http://lacucinavesteisa.blogspot.it

Il Food è ovunque. Libri, trasmissioni tv, ricettari della nonna rispolverati, ricette per tutte le tasche e gusti sul web. C’è molta più attenzione verso quello che si mangia: “Più buono, più sano“, è questo il motto nel campo dell’alimentazione, che sta assumendo sempre più importanza.

L’interesse per il cibo aumenta giorno dopo giorno. Da Parigi, città all’avanguardia in fatto di mode, ci arrivano news sulle nuove tendenze food, visto che i parigini hanno già decretato il sushi démodé. Quindi, se vi trovate in viaggio nella città più romantica del mondo, dovete assolutamente provare e gustare le prelibatezze di questi luoghi davvero particolari, ormai totalmente affascinati dai sapori di terre straniere.

La Gastronomia Coreana

cucina coreana

Una cucina meno grassa di quella cinese, almeno quella servita nella maggior parte dei piccoli traiteurs a buon mercato, più varia e meno costosa di quella giapponese. Si è proposta come una soluzione per mangiare sano, poichè si utilizzano tante verdure e riso, abbinato a una cucina piccante, a base di zuppe, bibimbap (piatto unico di riso, verdure e straccetti di carne), hot pot e barbecue di carne. Il Ma Kitchen è il posto giusto per assaporare questa cucina. Situato in un quartiere tra la Gare de l’Est e l’Opéra, nel X° arrondissement.

Gyoza Bar

Ideale per consumare un pasto leggero, come piccole tapas, accompagnate da una birra o anche del tè verde. Si trova nel delizioso Passage des Panoramas, vicino i Grands Boulevards. Pezzo forte del Gyoza Bar sono i piccoli ravioli, a base di carne di maiale e verdure.

Food Truck

Parola d’ordine: vietato sedersi a tavola! Il cibo di strada arriva direttamente dagli Stati Uniti. Stiamo parlando del camioncino specializzato in “street food”, che si posiziona in diversi punti della città. Le influenze vanno da ricette del sud-est asiatico alle specialità mediorientali da reinterpretare. Le Refectoire, è stato appena ricompensato dallo British Street Food Award 2013 di Londra ed è specializzato nell’hamburger gourmet, anche in versione vegetariana. Solitamente parcheggiato vicino il marché Popincourt (XI° arrondissement) e il marché des Pyrenées (XX° arrondissement).

Il Camion Bol si trova abitualmente tra Levallois e il Parc Georges Brassens, nel XV° arrondissement. Dietro il bancone, Nathalie Nguyen, finalista della trasmissione Master Chef francese del 2011, prepara bo-bun (piatto unico a base di noodles, spring rolls e verdure, wok del giorno o mini Banh Mi, un hamburger rivisitato alla salsa vietnamita.
La Cantine California è solitamente citata nelle classifiche dei miglior burger della città. Il truck propone un menù hamburger e staziona di solito al Marché Saint Honoré, a due passi dell’Opéra, o al Marche Raspail, tra le fermate Sèvres Babylone e Rennes (linea 12).

Street Pita

Lo street food diventa gourmet: le ricette rimangono le stesse,ma gli ingredienti utilizzati crescono in raffinatezza e sono anche economici. È il caso di Miznon, nel cuore del quartiere ebraico del Marais. La cucina gastronomica si applica allo street food per rispondere al bisogno di “mangiare bene, rapidamente ma non spendendo troppo”, ci riassume David Moyal, il suo gestore. La pita gourmet di Miznon, insieme alla variante alla ratatouille o al boeuf bourguignon sono delle vere prelibatezze. Aperto non-stop da mezzogiorno a mezzanotte (tranne il sabato).

pita

L’Anticafé

Si presenta come un luogo di scambi, professionalmente parlando, ma anche un posto dove rilassarsi approfittando di giochi di società o di una connessione wireless efficace. L’AntiCafé è situato a prossimità del Centre Pompidou. Aperto 7 giorni su 7, dalle 9 alle 23 e fino alle 24 il fine settimana. Nato da un’idea di Leonid Goncharov, l’AntiCafé s’ispira al suo corrispettivo russo. Si paga a ore e si accede a un buffet “all inclusive” completo di caffè, succhi, tè e piccoli snack dolci.

Chef, ma a casa tua

Una selezione curata degli ingredienti, delle porzioni abbondanti non da nouvelle cuisine, un aspetto ludico con l’insieme delle tappe spiegato passo a passo e i diversi ingredienti, sottovuoto, tagliuzzati e pesati, riconoscibili con apposita etichetta di colore. Les Commis si occupano di tutto. La modalità è semplice: appuntamento on-line sul sito, si sceglie, almeno 48 ore prima, il proprio menù: antipasto – piatto unico – dessert, circa 20€ a persona per pasto completo. Stabilito l’orario e l’indirizzo di consegna, si attende il pacco comodamente a casa propria.

credits: www.vanityfair.it

Hell’s Kitchen Italia: le ricette dalla sesta puntata

mangiarebuono.it

In questa sesta puntata di Hell’s Kitchen Italia lo chef Carlo Cracco ha proposto tre ricette che arrivano direttamente dal menù ufficiale della cucina. Ecco l’antipasto e i due dessert che il cuoco pluristellato ha illustrato.

Calamaro ripieno alla toscana con cavolo nero

Ingredienti
1 calamaro di circa 15 cm
150 gr di cavolo nero
40 gr di pane toscano
2/3 pomodorini
sale
pepe
20 gr di olio E.V.O.
aglio
prezzemolo
zucchero a velo q.b.
20 gr di cipolla
30 gr di fagioli di sorana

Preparazione: Mettere a bagno i fagioli in acqua naturale minerale la sera prima. Pulire il calamaro tenendo da parte la testa e i tentacoli. Per il ripieno lessare i fagioli, soffriggere il pane in padella con poco olio E.V.O. e preparare i pomodorini confit. Tagliare a metà i pomodorini disponendoli su di una placca da forno, spolverizzarli con lo zucchero a velo, sale, aglio e aromi. Infornare quindi a 110° per circa 50 minuti. Unire tutti gli elementi del ripieno, riempire il calamaro, chiudere con uno stuzzicadenti e cuocere in forno per 7-8 minuti a 180°. Infine adagiare il calamaro tagliato su di un letto di cavolo nero sudato con cipolla e olio E.V.O. e guarnire il piatto con la clorofilla del cavolo nero.

Cassata all’italiana

Ingredienti
Per la crema
375 gr di ricotta di capra o vaccina ( o 50% e 50%)
8 gr di colla di pesce
375 gr di panna montata
80 gr di pasta di pistacchio
15 gr di amarene candite a cubetti
15 gr di cedro o chinoto candito a cubetti
125 gr di meringa
37 gr di zucchero invertito
Per il biscotto
5 uova
215 gr di zucchero
165 gr di farina di mandorle
50 gr di farina
50 gr di burro fuso
165 gr di albume
Per la meringa
37,5 gr di acqua
125 gr di zucchero
65 gr di albume

Preparazione: Sciogliere la colla di pesce all’interno dello zucchero invertito, unire il composto in modo graduale alla ricotta che sarà stata precedentemente alleggerita con la meringa. Una volta che il composto sarà omogeneo, incorporarvi la panna montata. Dividere la crema in due parti: nella prima unirvi la pasta al pistacchio, la seconda lasciarla bianca al naturale. La crema bianca andrà arricchita con il chinotto candito, la parte al pistacchio con le amarene. Unire lo zucchero alle uova e lavorare energicamente, in successione incorporare la farina di mandorle, la farina 00, il burro fuso e per ultimo l’albume montato a neve. Dividere in teglie da forno per 700gr di composto ciascuna. Cuocere a 180° per 5 minuti con ventola bassa. Con l’aiuto di stampi in silicone a mezza sfera, formare delle “cupole” iniziando con la crema bianca, la crema al pistacchio e terminare con un disco di biscotto che copra la base del dessert. Congelare, sfornare e servire ad una temperatura di 8-10°. Guarnire con una julienne di scorza d’arancia caramellata e salsa pralina.

Zuppa inglese

Ingredienti
Per il pan di spagna
375 gr di zucchero
450 gr di uova
10 gr di aceto
250 gr di farina
150 gr di fecola
1 gr di sale
225 gr di tuorlo
scorza di vanilla/limone
Per bagna Alchermes
300 gr di acqua
300 gr di zucchero
150 gr di Alchermes
Per la crema pasticcera
500 gr di tuorlo
300 gr di zucchero
80 gr di farina
500 gr di panna 35% mg
500 gr di latte
1 bacca di vaniglia
100 gr di cacao in polvere
160 gr pasta di nocciola ( per metà della massa ottenuta )

Preparazione: Montare le uova, lo zucchero, l’aceto, il sale e i profumi e incorporare i tuorli poco ala volta. Setacciare quindi la farina e la fecola. Amalgamare delicatamente il tutto con un cucchiaio a spatola. Cuocere a 190°C-200°C a valvola aperta per 18/20 minuti in stampi da 4 cm di altezza. Bollire il tutto, lasciar raffreddare e unire l’alchermes. Mescolare i tuorli, lo zucchero e la farina. Bollire il latte con la panna e le bacche di vaniglia. Dividere il composto della crema in due parti: in una aggiungere il cacao in polvere e l’altra lasciarla semplice. Cuocere per ottenere le due creme e successivamente arricchirle con la pasta di nocciole. Montare il dolce alternando ad uno strato di crema pasticciera, pan di spagna bagnato con Alchermes e creme di cioccolato. Completare l’ultimo strato con riccioli di cioccolato e decorazioni varie.