domenica, 8 Settembre 2024

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“Whittling diet plan” la nuova dieta a stelle e strisce

Keira Knightley, la bella compagna di Orlando Bloom in Pirati dei Caraibi, alla Paris Fashion Week si è presentata con un vestitino bianco e nero firmato Chanel, suscitando grande scalpore; questo abito è stato soprannominato paralume dato le sue forme strane.

E fino qui niente di strano, le star fanno sempre scalpore. Ma se si guarda attentamente la figura di Keira si nota un giro vita strettissimo rispetto al resto del corpo, sarà anche il gioco di forma del vestito ma la bella star ha deciso di seguire un nuovo piano di dieta: “Whittling diet plan“.

Recenti ricerche hanno rivelato che il tipo di grasso che si forma attorno alla sezione centrale del corpo è differenti rispetto al grasso accumulato altrove.
Si avvolge attorno gli organi interni e rilascia sostanze chimiche tossiche che aumentano notevolmente il rischio di incorrere nel diabete, malattie cardiache e alcuni tipi di cancro.

Così la Knightley ha deciso di pensare alla salute ed al suo futuro, difatti ridurre il giro vita offre seri benefici per il benessere del corpo.

Bene, ora non rimane che seguire piccoli passi per imparare a mettere davanti a tutto la salute futura.

Bisogna innanzitutto armarsi di un metro da sarta per misurare il giro vita, come si fa?
Per misurare il girovita correttamente si deve trovare il punto che c’è a metà strada tra la fine delle costole e l’ osso dell’anca, avvolgervi il metro, et voilà.
Se le vostre misure giro vita più di 94 cm per gli uomini o 80 cm per le donne, si deve correre ai ripari.

Tuttavia il lato positivo, perdendo appena due centimetri da questa zona, si ridurrà il rischio di morte precoce con una percentuale del 60%, oltre ad avere un aspetto migliore anche.

Si sa che la zona più difficile per perdere peso è proprio la pancia ed il giro vita, ma seguendo questa dieta per un mese e mezzo circa potrete uscire vincitori di questa sfida.

Le regole:
– Per prima cosa scegliere carboidrati bassi di zucchero
Gli esperti ritengono che è lo zucchero il vero colpevole del rigonfiamento e dell’ accumulo di grasso.
Torte, pane bianco e pasta sono tutti carboidrati ad alto indice glicemico che il corpo converte rapidamente in zucchero ( in questo caso ciccia).
Mangiare troppo può sovra-stimolare la risposta insulinica del corpo, che fa così immagazzinare il grasso attorno alla vita” afferma Linda Foster, nutrizionista americana.
Secondo uno studio svolto dal Journal of Clinical Nutritionl il passaggio dai carboidrati scritti sopra a quelli integrali, come pane integrale e la pasta integrale, può aiutare ad eliminare il grasso in eccesso dalla vita.

– Pensare prima di bere
L’ ultima ricerca mostra che le bevande gassate, alcool ed affini sono tutte a base di zucchero, e con molta probabilità fanno ingrassare più velocemente.
Un altro colpevole dei centimetri in eccesso nel giro vita è il succo di frutta, che nonostante il suo contenuto di vitamine non è una buona alternativa, alla spremuta di frutta, in quanto ha un alto contenuto di zucchero.
Ovviamente la bibita migliore resta l’acqua naturale, che è priva di calorie, aiuta a sentirsi pieni e scongiura il look “pancia gonfia”.

– Bere ogni giorno almeno una tazza di latte
Questo punto può sembrare strano ma si è dimostrato che le donne che bevono il latte quotidianamente perdono più peso, in particolar modo nel giro vita, rispetto a chi di latte non ne vuol sapere.
Gli scienziati ritengono che questo fenomeno accade perché il calcio è un composto, chiamato acido linoleico, che aiuta a scomporre il grasso corporeo.
Nota bene: non deve essere latte scremato! Gli studi hanno dimostrato che i bambini cresciuti con latte a basso contenuto di grassi hanno più probabilità di divenire obesi in età più avanzata, rispetto a quelli che sin da sempre hanno bevuto il latte intero.

– Muoversi di più
A differenza del punto 3, questo è scontato. Sarebbe troppo bello e facile bere del latte ogni giorno per dimagrire un po’. Ma bisogna faticare si sa..
Quindi il numero totale di ore passati a poltrire seduti, che sia al lavoro o davanti alla TV, è il fattore decisivo quando si tratta di ingrassare.
Così il messaggio importante della “Whittling diet plan” è quello di muoversi a più non posso, ma questo non deve significa iscriversi ad ogni maratona.
L’esercizio fisico è la chiave: una lunga passeggiata, yoga, saltare la corda etc, va bene perchè non bisogna iscriversi in palestra per forza.

– Respirare
La ricerca della Yale University, negli Stati Uniti, ha scoperto che anche le donne magre, quelle più fortunate per costituzione, hanno più probabilità di immagazzinare il grasso in eccesso intorno alla vita se si sentono regolarmente stressate.
Quando il corpo produce il cortisolo, un ormone che fa ammucchiare il grasso intorno allo stomaco, è perchè l’uomo è in una condizione di stress acuto.
Si consiglia di combattere la stanchezza, lo stress, con la meditazione e dei lunghi bagni prima di andare a letto così da favorire un buon riposo notturno, con l’accortezza di limitare il consumo di caffè a non più di due tazze al giorno.

Alimenti top:
NOCI: Un recente studio spagnolo ha scoperto che le persone che hanno aggiunto una manciata di noci miste nella dieta quotidiana, hanno perso più peso nel giro vita, ottenendo un minor rischio di malattie cardiache e diabete.

SEDANO: É un diuretico naturale, contribuisce a diminuire la ritenzione di liquidi ed elimina il senso di fame.

YOGURT: Contiene alti livelli di “probiotici”, batteri amici, che migliorano la digestione eliminando il gonfiore.

SALMONE: Grande fonte di leptina, una proteina che agisce, come un ormone, per controllare l’appetito avendo quel senso di appagatezza.

PEPPERMINT: Lavora per ridurre il gonfiore e l’indigestione del tratto intestinale. Da noi non è molto diffuso come nel resto del mondo ma si può sorseggiare il tè alla menta al posto del tè ordinario, per avere un effetto simile se non guale.

Questa “Whittling diet plan” seguita nel modo giusto non risulta essere molto proibitiva e faticosa, ma di certo può aiutare a migliorare il benessere corporeo.

Caffè, perché ridurne il consumo

Credit photo www.pianetadonna.it

Privarsi del caffè a colazione è senz’altro un delitto, a maggior ragione se, come studi recenti dimostrano, il suo consumo aiuta a prevenire il cancro, a ridurre il rischio di diabete, a bloccare lo sviluppo di demenza. Conclusioni, tuttavia, discrepanti rispetto a quelli che in realtà sono i tanti svantaggi del caffè.

L’assunzione prolungata di caffeina ha effetti diuretici che possono anche portare alla disidratazione o addirittura all’incontinenza. Forzate potrebbero risultare anche le ghiandole surrenali, stimolate dalla caffeina nel rilascio di quell’adrenalina che dà la classica sensazione energizzante, ma che, in una situazione di abuso di caffè, si vedono impegnate in un’emissione costante dello stesso ormone, producendo – viceversa – un forte senso di stanchezza.

Peraltro, il suo consumo giornaliero, ostacolando l’azione dell’acido gamma-aminobutirrico, può arrivare ad alterare bioritmi e attitudini naturali: al caffè sono spesso associati problemi di irritabilità, deconcentrazione, disturbi del sonno, affaticamento, mancanza di coordinazione ed equilibrio, scarsa memoria, se non addirittura ansia e panico. E ancora osteoporosi (soprattutto femminile), acidità di stomaco e ulcere, deficit nutrizionali (nel regolare assorbimento di sostanze come il ferro), inappetenza, rallentamento del metabolismo, colesterolo, emicranie, tremori, pressione alta: tutti disturbi che non fanno altro che confermare la recente ricerca della Mayo Clinic di New York, secondo cui ingerire più di 6-8 caffè al giorno aumenta il rischio di mortalità del 21%.

Per potenziare attenzione ed efficienza, allora, bere caffè non sarà la migliore delle alternative: dormire molto, fare esercizio fisico, condurre una dieta sana basteranno senz’altro a farci sentire in forze senza attentare alla nostra salute.

Sydney International Food Festival: diciotto Paesi a tavola

Dimmi di che sai e ti dirò chi sei: che sapore e sapere s’intreccino è risaputo, ma che adesso si usino addirittura le pietanze per ritrarre le varie nazionalità vuol dire davvero prenderci gusto. È così che l’agenzia pubblicitaria WHYBIN/TBWA ha appetitosamente scelto di promuovere l’International Food Festival di Sydney, riproducendo le bandiere nazionali di 18 Paesi con composizioni culinarie i cui ingredienti altro non sono che cibi tipici dai colori corrispondenti a quelli della propria terra d’origine.

Il festival, che si svolgerà per tutto il mese di ottobre 2014, è il più grande che ci sia in Australia: soltanto lo scorso anno, infatti, ha attirato ben un milione di amanti della cucina, tanto locale quanto globale, offrendo iniziative veramente stuzzicanti quali il Night Noodle Market – il mercatino notturno di soli cibi asiatici – o il Breakfast on Bondi, che prevede il consumo del «pasto più importante della giornata» sulla famosa omonima spiaggia.

Affamati di sapori, dunque, ma anche di saperi legati all’identità culturale di un luogo che si spera non diventi mai comune: riconoscere il tricolore nel trito e ritrito trittico basilico-pasta-pomodoro sembra, allora, disconoscerne un po’ la portata (che certamente non si limita alla pastasciutta). E se, da un lato, gli stranieri non conoscono che gli stereotipi culinari del nostro Paese, dall’altro è anche vero che moltissimi connazionali si rifiutano ancora di provare piatti esotici nel timore di guastarsi il palato. L’unica, in ogni modo e in ogni posto, resta assaggiare per credere. O, meglio, per sapere.

La regola dei 5 secondi trova conferma scientifica

Credit: pazienti.it

Sarà capitato ad ognuno di noi, almeno una volta nella vita, di rovesciare per terra una bevanda o di far cadere un alimento. E la classica domanda che subito viene in mente è: posso mangiarlo o meglio buttarlo via? Con i liquidi il problema ovviamente non si pone, a meno che non si sia un cane o un gatto.

Per gli alimenti invece una delle tante leggende metropolitane circolanti vuole che il cibo caduto in terra si possa consumare a patto che non si facciano passare più di 5 secondi dal suo impatto col suolo. La famosa “regola dei 5 secondi” o “Five seconds rule” per dirlo all’inglese.

Quella che finora era stata considerata da molti come una sciocchezza o una diceria ha ora invece, almeno in parte, trovato una conferma scientifica. Un autorevole studio compiuto dai ricercatori dell’Università di Aston, a Birmigham, nel Regno Unito, ha messo in luce come i germi non attacchino immediatamente l’alimento caduto, ma debba passare un certo lasso di tempo affinchè ciò accada.

I vari esperimenti sono stati compiuti su differenti tipologie di vivande, come pasta, biscotti, pane e dolci, lasciati cadere su pavimenti con mattonelle, lisci, ruvidi o con tappeti e moquette. E i risultati hanno parzialmente dato ragione alla diceria popolare.

Gli studiosi hanno infatti osservato che, in base al cibo e al tipo di terreno su cui esso si trova a giacere, i batteri, come l’escherichia coli e lo staffilococco, impiegano da 3 secondi a mezzo minuto per aggredire gli alimenti caduti in terra. Questo per quanto riguarda i cibi secchi, mentre per le bevande i tempi si accorciano ancora di più.

Quindi niente drammi o paranoie se per sbaglio ciò che si sta per mangiare non raggiunge la bocca e finisce invece sul pavimento. Ma la prontezza di riflessi rimane comunque fondamentale per non mettere a rischio la propria salute.

[Fonte:adnkronos.com]