domenica, 7 Dicembre 2025

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Proposte dal mondo del cibo: ristorazione, dieta, ricette e cucina

In arrivo il piatto che salverà la nostra linea (FOTO)

Credit: cosmopolitan.it

Il momento più atteso per i fissati con le diete, o per chi semplicemente vuole rimettersi in forma con l’arrivo dell’estate ma non riesce a rinunciare ai bei piatti di pasta e quant’altro – anche ‘l’occhio vuole la sua parte’ – è alle porte.

Direttamente da Bangkok arriva, infatti, il piatto che assorbe le calorie. Questo progetto è ancora in via di sviluppo, ma i presupposti e le idee di certo non mancano, anzi. L’azienda BBDO – di Bangkok appunto – con la collaborazione del governo thailandese, ha messo a punto un nuovo tipo di piatto, con dei fori al centro e ai lati. Una specie di scolapasta rimpicciolito, insomma.

Credit: youtube.it
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La creazione, chiamata The Absorbplate, grazie ai fori presenti appunto, aiuta a far sì che l’olio del cibo che cuciniamo scenda giù. In questo modo, si ingeriscono meno calorie – all’incirca 30 – per ogni piatto. Può sembrare poco, in effetti, ma non ci può far altro che bene.

Ovviamente, il messaggio che si vuole dare è che con qualche piccolo accorgimento in cucina si possono migliorare le condizioni di salute – ricordiamo il danno che si fa al nostro organismo quando si ingeriscono grandi quantità di grasso o, appunto di olio, che possono provocare gravi problemi cardiovascolari e al fegato – ma, senza ombra di dubbio, per ottenere risultati sul nostro fisico e per prepararci realmente al meglio alla prova costume, dobbiamo muoverci e fare sport, qualunque esso sia. Basti pensare che in Thailandia, il secondo problema più grande che affligge il popolo è l’obesità e forse proprio per questo motivo che il governo thailandese ha voluto incoraggiare questa iniziativa.

Prima di comprare questo piatto rivoluzionario, però, si deve aspettare ancora qualche mese perché non è ancora stato lanciato sul mercato. E chissà, magari si progetteranno anche i piatti per i secondi o addirittura per i dolci.

Novel food, prodotti alimentari insoliti

credits: www.federconsumatori-fvg.it

Grilli e formiche, ma anche alghe e cibi costruiti in laboratorio: il Parlamento Europeo ha approvato le nuove regole per l’introduzione e la vendita di alimenti non “usuali” destinati alle nostre tavole.
Il 28 ottobre 2015 il Parlamento Europeo ha dato il via libera ad un’insieme di leggi con lo scopo di svecchiare la regolamentazione dei cosiddetti novel food, una categoria alimentare sulla quale non si legiferava da quasi 20 anni. L’11 novembre è arrivato anche il parere positivo del Consiglio Ue e la normativa entrerà quindi in vigore.

Ma quali sono i cibi che possono rientrare nella categoria dei novel food?
Rientrano sotto questa dicitura tutti quei prodotti alimentari che, prima del 15 maggio 1997, la data di adozione del vecchio regolamento, non venivano consumati in modo significativo all’interno dell’Unione Europea; di conseguenza qualsiasi cibo, ma anche tecnica di produzione o trattamento o tecnologia in campo alimentare, come per esempio la pastorizzazione ad alta pressione dei succhi di frutta o ingredienti nanomateriali (additivi, aromi), che influisce su proprietà nutrizionali e che non era diffuso o conosciuto nel 1997 è da considerarsi novel food.

Nel catalogo “novel” ritroviamo, anche, tutti quei prodotti o ingredienti costituiti a partire da microrganismi, funghi e alghe, prodotti che non sono di consumo abituale anche se oggi trovano sempre più spazio sulle nostre tavole; mentre Ogm e carni clonate non rientrano nel novero dei novel food.

Uno degli alimenti che entrerà a far parte dell’elenco dei novel food è proprio quello più lontano dalla nostra concezione di buono e commestibile: gli insetti.
Gli studiosi sono d’accordo nell’affermare che, se da una parte nel 2050 la popolazione mondiale crescerà fino ad arrivare a 9 miliardi, dall’altra a questo aumento non corrisponderà uno sviluppo dell’agricoltura (che dovrebbe essere pari del 60%) tale da poter sfamare tutti, ma le criticità emergono soprattutto per quanto riguarda la produzione di proteine animali, visto il peso degli allevamenti – principalmente quelli bovini – sulle risorse energetiche e idriche. Per questo l’Unione Europea ha stanziato un finanziamento di 3 milioni di euro per ogni paese membro che incoraggi l’uso degli insetti in cucina.

credits: www.youtube.com
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La Commissione Europea sta valutando lo sviluppo di politiche in materia di nuovi prodotti alimentari e mangimi che introducano l’uso di insetti come alimenti o mangimi e ha chiesto il parere scientifico dell’Efsa (European Food Safety Authority – l’Autorità europea per la sicurezza alimentare), un ente composto da un panel internazionale di scienziati e ricercatori indipendenti, che si occupa di valutare e comunicare eventuali rischi legati all’alimentazione, mentre la Commissione ne gestisce l’approvazione e l’eventuale rischio che questa approvazione comporta.

L’Efsa ha affermato: “L’uso di insetti come fonte di alimenti e mangimi ha, potenzialmente, importanti benefici per l’ambiente, l’economia e la sicurezza della disponibilità alimentare. Si segnalano come specie di insetti con maggior potenziale d’uso come alimento o mangime nell’Unione europea mosche, larve della farina, grilli e bachi da seta”.

Il tema insetti cibo del futuro ha suscitato l’interesse internazionale al punto che la Fao ha elaborato un documento che riguarda gli insetti edibili, in cui l’agenzia ne incoraggia il consumo, sia per combattere la carenza di cibo nel mondo sia per farne il nuovo nutrimento del pianeta.

Il discorso però non si limita al solo aspetto umanitario e ambientale ma è oggetto di vere e proprie sperimentazioni condotte da un crescente numero di chef, tanto da farne un trend gastronomico che spazia dallo street food alla ristorazione gourmet. Un esempio importante può esserlo il giovane chef sardo Roberto Flore, conosciuto per il suo impegno come head chef al Nordic Food Lab dell’università di Copenaghen:”C’è un mondo di culture e tradizioni, ma soprattutto di gusto, che noi ancora non conosciamo”.

Europa: i piatti tipici dei Paesi (FOTO)

credits photo: lefarinemagiche.it

Viaggiare è il modo migliore per conoscere un Paese. Di certo non lo si conosce tramite racconti, fotografie o video, bisogna viverlo. Cosa rappresenta maggiormente un Paese, se non il cibo? Blog di Lifestyle ha stilato una lista, con i piatti tipici di ogni Paese, che non potrete non assaggiare durante i vostri viaggi in giro per l’Europa.

Spagna: la Paella

credits photo: healthrevolution.it
credits photo: healthrevolution.it

Non c’è un altro piatto in grado di rappresentarla meglio. Gli ingredienti principali sono due: il riso e lo zafferano. Poi, in base all’aggiunta di altri ingredienti, si divide in vari tipi: la Valenciana (carne, verdure, fagioli, lumache e spezie); quella de Marisco (che sostituisce la carne con crostacei o molluschi); la Catalana (che unisce carne e pesce).
Abbinamento: Sangria, ovvio.

Grecia: la Moussaka

credits photo: espressonapoletano.it
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La Moussaka è un piatto tipico della cucina greca, molto somigliante alla nostra parmigiana di melanzane. Gli ingredienti principali sono: melanzane, carne macinata, patate e besciamella.
Abbinamenti: Ouzo.

Italia: la Pizza

credits photo: lefarinemagiche.it
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Chi è che al mondo non conosce sua maestà la pizza? Non ha bisogno di essere presentata. Acqua, olio d’oliva, sale e lievito, il resto vien da sè.
Abbinamenti: dalla classica Coca Cola alla birra, a lei si abbina bene tutto.

Inghilterra: Fish and Chips

credits photo: anitamilano.com
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È impossibile andare in Inghilterra e non provare il fish and chips: filetti di pesce (solitamente merluzzo, platessa o razza) fritti in una pastella di farina e birra, serviti con patatine fritte, crema di piselli e salsa tartara (una maionese con dragoncello e cetriolo).
Abbinamenti: una buona birra britannica.

Svezia: Kottbullar

credits photo: stromkult.com
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Le Kottbullar altro non sono che delle polpette svedesi, preparate con carne (vitello, maiale o manzo), patate, mollica di pane, uova, cipolla, spezie ed erbe varie. Servite accompagnate da una tipica salsa svedese, realizzata con panna e marmellata di lingon, un frutto di bosco locale simile al mirtillo.
Abbinamenti: grappa.

Belgio: Moules frites

credits photo: flaviogomes.grandepremio.uol.com.br
credits photo: flaviogomes.grandepremio.uol.com.br

Tipico del Belgio, è in realtà un piatto molto semplice: cozze bollite accompagnate da delle patatine fritte.
Abbinamenti: una popolare bevanda estiva belga, nata dall’unione di spumante e vino bianco in parti uguali.

Portogallo: Budino

credits photo: ricette.donnamoderna.com
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Il Portogallo è famoso per i suoi budini. Ne esistono molte varianti ma, i più conosciuti, sono: il budino Molotov preparato con gli albumi, l’Arroz doce, preparato col riso, e il budino di latte.
Abbinamenti: il famoso vino verde del Portogallo.

Francia: Macaron

credits photo: percake.it
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Belli e buoni, i Macaron sono dei dolci francesi con due basi di meringhe, ottenute da una miscela di albume d’uovo, un pizzico di sale, farina di mandorle e zucchero a velo. Comunemente farciti con crema ganache, marmellata o creme varie.
Abbinamenti: champagne, naturalmente.

Danimarca: Biscotti danesi

credits photo: blog.giallozafferano.it
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I biscotti danesi rappresentano una delle migliori cose venute fuori dalla Danimarca. Sono dei semplici biscotti al burro, di varie forme, ricoperti solitamente da una granella di zucchero.
Abbinamenti: Carlsberg.

Austria: Strudel di mele

credits photo: zingarate.com
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Lo strudel di mele è un gustoso dolce composto da una sottile sfoglia di pasta, realizzato con farina, burro, uova, zucchero e latte, farcita con mele, uvetta e pinoli.
Abbinamenti: una cioccolata calda in stile viennese, con tanta crema.

Irlanda: Torta Guinness al cioccolato

credits photo: ricette.giallozafferano.it
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La torta Guinness al cioccolato irlandese è una tradizionale torta con una farcia di formaggio fresco, e una base morbida realizzata con l’aggiunta di cioccolato e birra Guinness.
Abbinamenti: Guinness, ovviamente.

Ungheria: Somlòi galuska

credits photo: dpreview.com
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È una bomba calorica: tre strati di pan di spagna (semplice, al cacao e alle noci), crema vanigliata e sciroppo al rum.
Abbinamenti: Tokaj, famoso vino da dessert ungherese.

Come fare la scelta del vino al ristorante

credits: www.ilgiornaledelcibo.it

Quando si arriva al ristorante con gli amici, con la propria anima gemella, con la famiglia, si decide spesso di accompagnare i pasti con il vino; il problema arriva quando i camerieri ci elencano i vini che hanno o ci danno in mano la famosa carta dei vini.
Iniziamo a vedere o a sentire dei nomi, delle annate e altro e ci sembreranno, la maggior parte delle volte, elenchi di cui non capiamo nulla.
E allora come si fa in questi casi a fare la scelta del vino più giusta al ristorante?

Sembra difficile, complicato perché possibilmente non siamo esperti e non conosciamo i nomi, vogliamo solo bere del buon vino e perché no fare un corretto abbinamento con quello che mangeremo. Basta effettivamente seguire delle semplici regole che ci permetteranno di fare la scelta del vino migliore.

credits: www.mangiaguardagodi.it
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1. La scelta del vino rispetto al prezzo

Nella carta dei vini che ci sarà consegnata dal cameriere troveremo una lunga lista di vini, che vedrà cambiare non solo tanti nomi ma anche prezzi. Mai farsi abbindolare dai prezzi, non è detto che il vino che ha il prezzo più alto è più buono di quello che ha un prezzo medio/basso; occorre, quindi, stabilire un limite di prezzo e fare la scelta del vino in base a quanto si vuole spendere ma senza farsi problemi sul prezzo medio. Anzi i vini con i prezzi medi risultano essere i migliori e più azzeccati.

2. Accettare consigli dal cameriere o dal sommelier

La cosa migliore da fare è sempre quella di affidarsi ad un esperto di vini che può essere il cameriere o il sommelier.
Ciò che è importante è far loro capire, in modo preciso, quelle che sono le nostre esigenze: vino rosso o bianco; vino fruttato o meno; prezzo più o meno alto. Per evitare di dire a voce quanto si vuole effettivamente spendere, basta indicare sulla carta dei vini una bottiglia con il prezzo che più ci piace e dire al sommelier che si preferisce una bottiglia del genere; lui sicuramente capirà.

3. Abbinamento vino/cibo

Non è facile trovare il corretto abbinamento cibo/vino; ci sono dei cibi per esempio che potrebbero rovinare completamente il gusto del vino, se sono troppo piccanti, troppo dolci, troppo amari. Il segreto effettivamente sta sul non fissarsi troppo sull’abbinamento sennò si rischia di non ordinare il vino che preferiamo, meglio chiedere consiglio al cameriere sulle caratteristiche dei piatti per capirne meglio il gusto che avrà rispetto a quello del vino.

Nel momento in cui abbiamo fatto la migliore scelta del vino e questo ci viene servito, a meno che non ci troviamo odori e sapori sgradevoli che devono subito essere comunicati al cameriere, possiamo finalmente goderci il nostro vino senza alcuna fretta.