lunedì, 8 Dicembre 2025

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Stop alla guerra di vino fra Italia e Francia

Jancis Robinson dichiara:” Vignaioli italiani, basta confronti con i francesi. Siete bravissimi“.
Con questa frase la famosa enologa e giornalista enogastronomica inglese, vuole in un certo senso porre fine alla pluriennale guerra di vino che esiste fra le due nazioni europee più importanti in materia di vino: Italia e Francia.

Italia e Francia sono le due nazioni che per qualità e quantità si classificano ai primi posti per quanto riguarda la produzione di vino. Proprio per questo è sempre esistita una guerra di vino fra i due Paesi, su chi produce di più, chi ha più vigneti, chi produce vini più di qualità o chi ha i vini più costosi al mondo.

La Robinson afferma, infatti, che i dati possono essere influenzati da tanti fattori, quello che conta di più è la qualità di un vino; in merito a ciò è importante ricordare che la qualità non è sempre e solo data dal prezzo maggiore o dal riconoscimento legislativo superiore, ma anche da un insieme di altri fattori come la materia prima di partenza, le tecniche di produzione, il clima, il territorio, il lavoro dell’uomo.

Se ci si dovesse basare sui dati e sui prezzi maggiori come ad esempio l’elenco dei 50 vini più costosi del mondo capiremmo che 11 sono tedeschi, uno è americano, il resto provengono dalla Francia; dall’Italia neanche uno. Ma è relativo, la Robinson afferma che questi risultati sono normali dato che in Italia, rispetto alla Francia, si è iniziato a produrre vino in tempi, diciamo, recenti.

Nell’ultimo periodo, però, i dati stanno cambiando; Berry e Bros & Rudd, un mercante di vini a tutto tondo, ha visto aumentare il valore delle vendite di vino italiano del 60 per cento in poco tempo. In pratica il vino italiano è sempre più apprezzato e soprattutto il Barolo.

credits: theviptable.blogspot.com
credits: theviptable.blogspot.com

Per Jancis Robinson, infatti, i vini italiani vedranno in breve tempo salire il loro valore soprattutto Barolo, Barbaresco, Brunello di Montalcino, Sassicaia, Ornellaia; anche la Sicilia, secondo la famosa enologa, è destinata a produrre vini sempre più pregiati e interessanti grazie anche alle temperature miti.
Secondo la Robinson l’unico problema dei vignaioli italiani è che dovrebbero smettere di confrontarsi con la Francia e porre fine alla guerra di vino esistente:” Hanno molto di cui essere orgogliosi per camminare con le proprie gambe al giorno d’oggi“.

Da Hong Pao: alla scoperta del tè cinese più costoso al mondo (VIDEO)

CREDIT: www.dissapore.com

Sui monti Wu Yi del Fujian, di fronte Taiwan, si produce il più raro e prezioso dei quattro tè Oolang, e anche il più caro: si stima che il suo valore sia superiore di circa 30 volte il suo peso in oro. Se si vuole bere una sola tazza di questo tè occorrono circa 10 mila dollari, per un valore di circa 1400 dollari al grammo. A renderlo tanto pregiato è la sua lunga storia, che risale a 1500 anni fà. In epoca Ming, l’ultima delle grandi dinastie Cinesi, l’imperatore riesce a guarire la madre gravemente malata, grazie al tè di alcuni cespugli cresciuti su una roccia dei monti Wu Yi. L’imperatore per dimostrare la sua gratitudine, ordina di far ricoprire gli arbusti, durante la stagione invernale, con delle stoffe pregiate di colore rosso; da qui l’appellativo del tè in questione.

Leggenda a parte, ciò che rende veramente unico il Da Hong Pao è l’impervio territorio in cui si sviluppa: un canyon ricco di terreni rocciosi, solcati da fresche acque sorgive e alimentato da forti escursioni termiche, che garantiscono l’accumulo di sostanze aromatiche e di preziosi oli essenziali. Tale è la fama di questi arbusti storici, da alimentare un vero e proprio flusso turistico di appassionati, che compiono l’escursione tra i monti Wu Yi al solo scopo di contemplare e magari fotografare il luogo, sottoposto fin dagli anni trenta a sorveglianza militare, oltre che di un apposito presidio incaricato delle emergenze. I monti Wu Yi sono indubbiamente un luogo chiave della cultura del tè, prossimi al riconoscimento come patrimonio immateriale dell’Unesco.

CREDIT:  Christian J Kober/Alamy
CREDIT: Christian J Kober/Alamy

Le lunghe foglie del tè presentano un colore marrone con qualche sfumatura di verde, mentre il gusto richiama il sapore del cacao con essenza di bouquet floreale. Oggi rimangono solo sei arbusti, la cui produzione totale è di circa 500 grammi, dose molto esclusiva riservata a doni speciali a capi di stato e altre personalità influenti. Particolare è anche il cerimoniale di inizio raccolta, tra fine aprile e inizio maggio, detto “apertura della montagna”, che prevede la distribuzione di un sacchetto rosso con alcune monete ai raccoglitori, fieri di svolgere un compito così importante.

CREDIT: www.bibenda.it
CREDIT: www.bibenda.it

Per i cinesi, al pari degli inglesi, il tè è un simbolo della cultura nazionale. Oggi, il tè non è più soltanto una bevanda dissetante, ma permette di soddisfare alcuni bisogni spirituali, di offrire la propria amicizia e di esprimere sentimenti personali. La cerimonia del tè, nella sua essenza, è l’espressione sintetica degli aspetti fondamentali della cultura cinese. In quanto tale si è conservata nei secoli e nonostante l’inevitabile commercializzazione, è riuscita a preservare la sua simbologia. La cerimonia del tè è un rito al quale tutti, almeno una volta nella vita, dovrebbero assistere: crea un’armonia perfetta con la natura, dovuta alla semplicità dei gesti, degli oggetti e del luogo in cui si svolge. Si tratta di una tecnica psicofisica che va al di là del convivio per diventare momento di ricerca interiore, di perfezione da realizzare nella vita quotidiana: una religione dell’arte del vivere. I principi a cui si ispira la cerimonia abbracciano l’esistenza nella sua totalità. Essa è considerata una pratica quotidiana che insegna ad affrontare la vita con padronanza di se stessi.

10 alimenti per combattere la stanchezza di primavera

credits photo: unadonna.it

Primavera e stanchezza: un connubio piuttosto diffuso. Questo perché, con l’arrivo della primavera, capita spesso di sentirsi stanchi, spossati, affaticati. Fortunatamente però non dobbiamo cercare la soluzione molto lontano, perché ci alcuni alimenti che possono fornirci l’energia necessaria.
L’alimentazione non dovrebbe mai essere trascurata, in particolar modo frutta e verdura, che sono ricche di vitamine e sali minerali, fondamentali per l’energia e il benessere generale dell’organismo. Ecco, allora, 10 alimenti energizzanti che possono aiutare l’organismo.

Avocado

L’avocado è il frutto del momento. È ricco di fibre e grassi monoinsaturi, alleati del cuore e molto importanti per combattere il diabete, perché limitano la permanenza del colesterolo nel sangue. Ha proprietà astringenti e digestive, e non dovrebbe mai mancare in una corretta alimentazione.

Carciofi

I carciofi sono ricchi di antiossidanti, favoriscono la diuresi e la secrezione biliare, proteggendo il fegato anche da eventuali epatiti. Sono raccomandati per tenere sotto controllo il livello di colesterolo nel sangue.

Porri

I porri hanno numerose caratteristiche: aiutano il corpo ad eliminare le tossine nocive ed il fegato a smaltire le scorie, proteggono dalle malattie cardiache e prevengono l’insorgenza del tumore al colon.

Pomodori

I pomodori sono ricchi di licopene, una sostanza antiossidante fondamentale nella prevenzione dei tumori. Consumare regolarmente i pomodori, potrebbe ridurre il rischio di sviluppare il tumore alle ovaie e quello alla prostata.

Mirtilli

I mirtilli sono ricchi di antociani, delle particolari sostanze utili nella prevenzione di problemi agli occhi, al cuore e alle vie urinarie. Contengono, inoltre, potassio, vitamina C e flavonoidi, che proteggono l’organismo dalle infiammazioni.

Fave

Le fave sono un alimento ricco di fibre e di ferro, sono molto nutrienti e, per questo, contrastano l’anemia. Ma, tra le proprietà più importanti, c’è ne una per il trattamento del morbo di Parkinson. Di fatti, dai carciofi, viene estratto un aminoacido, capace di aumentare la quantità di dopamina nel cervello, e ridurne quindi i sintomi.

Asparagi

Gli asparagi contengono vitamina A, vitamina C e una sostanza chiamata rutina, capace di rafforzare i capillari. Inoltre, contengono acido folico che protegge il fegato e aiuta nel processo di formazione delle cellule del sangue. Garantiscono il buon funzionamento del cuore e del sistema nervoso, proprio grazie al loro notevole apporto di vitamine e minerali.

Fragole

Le fragole abbondano di acido folico, che ha effetti positivi sul cervello, perché aiuta la memoria. Sono ricche di vitamina C, che favorisce l’assorbimento del ferro e la produzione di collagene, una proteina che combatte la ritenzione idrica e gli inestetismi della cellulite. Tante anche le fibre e il potassio contenuti, oltre che gli antiossidanti utili per combattere le infiammazioni e l’invecchiamento cellulare.

Spinaci

Gli spinaci sono ricchi di vitamine del gruppo B, in particolare, la vitamina B9, meglio nota come acido folico. Quest’ultimo è importante per prevenire alcune patologie, cardiache e cerebrali. Contengono molto ferro e la luteina, fondamentale per combattere la degenerazione della retina dell’occhio.

Banane

Le banane forniscono al nostro corpo fibre e potassio, aiutandolo a ritrovare l’energia persa. Aiutano l’equilibrio intestinale e stimolano la produzione di emoglobina, grazie all’elevato contenuto di ferro.

Napoli: sfida per realizzare la pizza più lunga del mondo

credits photo: riviera24.it

Pizza: la sola parola fa venire l’acquolina il bocca. È, forse, l’alimento più conosciuto al mondo; buona, genuina ed economica è davvero irresistibile, e rappresenta al meglio la nostra amata penisola. Migliaia sono le pizzerie sparse in ogni Paese, ma, la sua terra d’origine è soltanto una: Napoli. Proprio per questo i turisti, quando fanno tappa nella bella e soleggiata città partenopea, tra le cose da visitare e da provare assolutamente, non si può non assaggiare la vera pizza napoletana.
Ed è proprio qui che si terrà una sfida, alquanto bizzarra, che la vedrà proprio come protagonista.

Artefice di questa iniziativa è stato il mulino Caputo, che ha lanciato una sfida ai pizzaioli, napoletani e non, e a tutti gli amanti della pizza in generale. Quale? Quella di produrre la pizza più lunga del mondo.
Lo spot dell’iniziativa è “L’unione fa la pizza più lunga del mondo”, e lo scopo è quello di riuscire a battere ogni record esistente, impastando, farcendo, cuocendo e sfornando, una pizza lunga 2 chilometri. Il record attuale è detenuto da Expo, durante il quale è stata realizzata una pizza lunga 1,5 chilometri.
Per chiunque fosse interessato, l’evento si terrà il prossimo 15 maggio 2016 sul famosissimo lungomare di via Caracciolo, a Mergellina, Napoli. Siamo tutti invitati per contribuire al ‘gustoso’ record.

In bocca al lupo a tutti i partecipanti.