domenica, 24 Novembre 2024

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News e consigli su stili e tendenze glam del mondo della moda

Le sorelle Rodriguez alla riscossa con i costumi “Me Fui”

Belen e Cecilia dopo aver monopolizzato il gossip, hanno deciso di buttarsi a capofitto in un’altra esperienza: “Me Fui” la collezione beachwear firmata Rodriguez.

Chiamata Me Fui, che in spagnolo vuol dire me ne sono andata, questa collezione è stata definita dalla stessa Belen Rodriguez audace e provocante.
E chi se lo aspettava?

Da qualche giorno la bella argentina ha pubblicato sul proprio profilo instagram un’anteprima di quello che ci aspetta:

Stiamo arrivando” ha scritto Belen Rodriguez nella descrizione della foto, che la vede protagonista insieme a sua sorella Cecilia.
Mozzafiato come sempre.

Già da gennaio hanno iniziato a rincorrersi le voci sull’inaugurazione di questa nuova collaborazione tra le sorelle Rodriguez e da quel momento è iniziata l’attesa per le fans impazienti di scoprire la sexy collezione.

Le prime informazioni sulla linea sono state rilasciate da Belen a febbraio, durante una puntata di Domenica In.
Proprio in quella sede Belen ha infatti spiegato che la linea si sarebbe chiamata Me Fui, nome scelto per rappresentare il reale significato delle vacanze per raggiungere mete esotiche.
Sempre alla Venier, Belen anticipò che la linea sarebbe stata caratterizzata da modelli molto sexy e soprattutto da slip estremamente slim: linee senz’altro adatte a fisici mozzafiato come quelli di Belen e Cecilia.

E così le sorelle Rodriguez tornano a far scalpitare il web, ma il lancio della nuova collezione avverrà in concomitanza dell’estate? Non rimane che aspettare intrepidi.

Nel frattempo le sorelle Rodriguez in bikini super sexy fanno passare la voglia di indossare un costume alle comuni mortali.

Diciamo NO alle dita dei piedi che escono dai sandali

Mignolino di fuori e piedi troppo lunghi per mini-sandali e scarpe aperte. È ora di dire basta.

Sì sa, non tutte hanno il piedino fatato alla Cenerentola, capace di entrare in una scarpetta di cristallo numero 34, ma il limite della decenza umana non deve essere mai superato. Ci sono scarpe, sandali, zeppe e décolleté che non tutti possono permettersi. Non si tratta di colore, texture troppo provanti o scomodità, non si tratta di altezze vertiginosi, suola bassa o decorazioni in punta. Si tratta di piedi.

Dita troppo lunghe o affusolate, pianta del piede larga, numeri troppo piccoli. Vedere falangi intermedie o distali – per essere più precisi – incastrate dentro fascette di pelle improponibili, fuori dalla scarpa, a prender aria o a toccare l’asfalto, è una prova di forza solo per cuori e fegati abbastanza forti.

La “petizione” che si pone l’obiettivo di eliminare e combattere i piedi fuori dai sandali è arrivata anche su Facebook, dove è nata una pagina social che raccoglie le foto più improponibili dei look.

Che sia egizio, greco o romano, il profilo dei piedi non deve oltrepassare l’umano senso del pudore – e dell’eleganza. Ecco una carrellata di “piedi che escono dai sandali”. PS: don’t try this at home.

Una limited edition per i 160 anni di Louis Vuitton

Era il 1854 quando il francese Louis Vuitton aprì a Parigi la sua prima boutique di valigeria in pelle, “Louis Vuitton: Malletier a Paris”, destinata ad una clientela ricca e facoltosa che riuscisse ad apprezzare le sue collezioni innovative, per l’epoca, ed eleganti.

Dopo la morte di monsieur Vuitton, il controllo dell’azienda passò al figlio George che nel 1896 creò il famoso e riconoscibile Monogram LV, utilizzando le iniziali del padre scomparso anni prima.

Nella realizzazione del Monogram, George Vuitton fu ispirato dal design orientale e utilizzò come simboli dei fiori e dei quadrifogli stilizzati affiancati dalle iniziali LV sparse su tutta la superficie della pelle, seguendo un ordine geometrico.

Per celebrare i 160 anni di carriera e di vita del marchio di lusso più amato al mondo, la vicepresidente della LVMH (Louis Vuitton Moët Hennessy) Delphine Arnault ha proposto un progetto chiamato “l’icona e gli iconoclasti” in cui sei designer di fama mondiale dovranno realizzare una limited edition per Louis Vuitton, ispirandosi ad una delle iconiche borse della maison o ad un pezzo della collezione da viaggio, dando una loro interpretazione secondo il loro stile e secondo il loro gusto, rimanendo però sempre fedeli al tema del progetto.

I designer scelti sono stati: Karl Lagerfeld, Christian Louboutin, Frank Gehry, Rei Kawakubo, Marc Newson e Cindy Sherman.

La collezione in edizione limitata sarà messa in vendita a partire da Ottobre in alcuni store di Louis Vuitton, ma presentazione ufficiale del progetto sarà celebrata con un evento a New York il 7 Novembre.

Hipster, alternativi anche nei cibi (FOTO)

Il termine hipster è stato riattualizzato negli anni novanta e duemila e ora designa giovani sulla ventina, di classe medio-alta, istruiti e abitanti dei grandi centri urbani, che si interessano alla cultura alternativa.
Gli hipster si professano ottimi conoscitori della lingua inglese e amano appropriarsi dei codici delle generazioni precedenti con stile retrò.
Si servono in negozi di abiti usati,mangiano preferibilmente cibo biologico, meglio se coltivato localmente, sono vegetariani o vegani, preferiscono bere birra locale (o prodotta in proprio), preferiscono generalmente la Pepsi alla Coca-Cola, e amano girare in bicicletta
“.
Questa è la definizione di hipster, ma in generale per cosa si distinguono?

Gli hipster si caratterizzano soprattutto per i gusti ricercati e l’abbigliamento lontano dai marchi commerciali, ma ora trovano anche nel cibo una zona alternativa.

Gli hipster consumano solo ciò che è artigianale e prodotto sul posto. Non amano i fast food e non fanno la spesa nei supermercati.

Kambucha, kimchi e birra fermentata in casa, sono solo alcune delle pietanze per le quali gli hipster si sentono un passo avanti a tutti.

Ecco qualche esempio dell’alimentazione hipster

:

La prima pietanza che lo distingue dalla massa è il Cold Brew Coffee

Gli hipster consumano solo questo tipo di caffè macerato a temperatura ambiente o in acqua fredda per 12 ore.
Una chiccheria insomma.

Subito dopo si trovano i Sottoaceti, un vero must.

La Kombucha, ovvero un thé addolcito e fermentato con il batterio del lievito.

I cavoli di Bruxelles

Il bacon

Bevono esclusivamente la Birra PBR

O la Birra fermentata in casa

Qualsiasi cosa servita in una mason jar: gli hipster bevono solo da questi contenitori solo perché è cool

Kimchi:un piatto tradizionale coreano fatto di verdure fermentate con spezie

Un altro must è il tacos

O la versione Kimchi:

Agli hipster piace molto la soda fatta in casa

Diventano matti per i Doughnuts (e a chi non piacciono?)
doughnuts

Amano i cavolfiori

Bevono solo succhi verdi
succhi-verdi

E amano la dieta vegana, in particolare i biscotti

Insomma per essere un vero hipster bisogna mangiare cibi etnici, bere nelle maison jar, bere esclusivamente succhi verdi e cibarsi di cavoli.
L’hipster detta moda, e molte volte segue le tendenze stesse.