sabato, 4 Maggio 2024

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Consigli e notizie su come stare bene e rilassarsi all'insegna del benessere

Innamorarsi fa bene alla linea

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Innamorarsi? Pare faccia bene alla linea. Avete capito bene: spasimare per qualcuno che amiamo o che ci piace sembra che faccia assimilare meno calorie. Una notizia del genere sembra davvero insolita, ma pare che sia esattamente così: l’amore fa perdere peso. A dirlo è l’università di Harvard attraverso una ricerca di recente pubblicata sul giornale Obesity. L’alleato contro i rotolini di ciccia pare sia una sostanza chiamata ossitocitina e conosciuta come l’ormone dell’amore.

Le cavie di questa singolare ricerca sono 25 uomini di cui 13 dal normopeso e 12 obesi.
I ricercatori hanno concentrato dell’ossitocina all’interno di uno spray nasale che hanno consegnato a metà dei partecipanti, mentre all’altra metà è stato consegnato un placebo.
In un secondo momento è stata servita la colazione ai partecipanti e i ricercatori hanno misurato il quantitativo di calorie ingerite in quel momento, tenendo conto del fatto che ogni singolo uomo avesse mangiato tutto ciò che desiderava.
Dopo circa otto settimane, nelle quali i partecipanti hanno inalato regolarmente gli spray, è stata fatto fare loro di nuovo colazione; anche in questa occasione le cavie hanno potuto consumare tutto ciò che desideravano e poi, come nella prima occasione, sono state misurate a ciascuno le calorie ingerite.

La ricerca ha messo in evidenza che gli uomini che avevano assunto ossitocina avevano assimilato 122 calorie in meno e avevano aumentato la sensibilità all’insulina.
Lo studio riguarda una fetta di persone davvero piccola; saranno necessari ulteriori approfondimenti ma per ora è sicuro che innamorarsi faccia davvero bene alla salute.

Benessere, il futuro sarà pieno di strutture ‘bio’

Siamo tutti stressati. Dal lavoro, dalla famiglia, dai conti da pagare, dalla vita.
L’esigenza più comune è quella di trovare un pò di pace, o un qualsiasi posto che possa rasserenarci anche solo per qualche ora.
Questa voglia di relax condiziona oltremodo la filosofia che è alla base della progettazione e della costruzione delle nuove strutture, imponendo la creazione di aree in cui l’animo umano possa trovare il ristoro desiderato.
Dopo i parchi giochi e i centri benessere è, ora, la volta dei condomini e degli appartamenti ‘green’.
Le abitazioni dei ricchi di Manhattan e di Londra sono già dotati di spa lussuose e accoglienti; ma la novità è ora rappresentata dalla edificazione di intere città del benessere, nelle quali trovare riparo dall’inquinamento, dai rumori e dalla vita frenetica a cui siamo abituati oggi.
Non è un caso che fuori Parigi verrà inaugurata la prima cittadella nature friendly, composta da cottage immersi nel verde e progettati seguendo le regole dell’architettura ‘bio. Ma non solo: i nuovi appartamenti saranno muniti di una ‘laguna geotermica‘ con acqua alla temperatura di 30°, giardini pensili e luoghi in cui potere svolgere attività come equitazione e coltivazione del terreno.

A quanto pare la trovata non è un semplice capriccio momentaneo, ma sta diventando un vero e proprio must da seguire nella progettazione delle opere del futuro come case, uffici, scuole e interi quartieri.
A quanto pare la domanda è in crescita: secondo SpaFinder in Asia è già fortemente radicata e il business vale 100 miliardi di dollari.
Gli analisti della ricerca affermano:
Dopo secoli di sviluppo immobiliare focalizzato in modo miope solo sull’aspetto delle case, quel tanto che basta a renderle attraenti alla vendita, ora il benessere di chi vi abita è il principale valore. Il fenomeno si era già intravisto nel 2007 con la nascita dei primi condomini dotati di Spa e palestre dei grattaceli più esclusivi, o delle Spa riconvertite al biologico e al green ma la crisi economica ne ha rallentato lo sviluppo. Invece il 90% della nostra vita si svolge in ambienti chiusi nei quali la concentrazione di inquinanti è dalle 3 alle 5 volte più elevata che fuori. Si stima anche che grandi quantità di vegetazione nelle case e nei quartieri diminuiscano l’aggressività del 52%. Secondo la Northwestern university lavorare nei ‘cubicoli’, box piccoli e parzialmente chiusi, fa dormire 46 minuti in meno ogni notte e si diventa quattro volte meno attivi durante il giorno‘.

Alcuni esperti del settore hanno chiamato ‘biofilia’ la nostra innata necessità di vivere connessi con la natura: gli architetti di domani si dedicheranno ora alla progettazione di luoghi dotati di più luce naturale, materiali green, giardini verticali, percorsi natura.
In Malaysia cresce l’attesa per l’inaugurazione delle residenze ‘Afiniti Medini’, ovvero oasi wellness con centri yoga, pilates e meditazione, boschi, Spa e programmi personalizzati salutistici.
Da Barcellona alla lontana Cina entro i prossimi 3 anni saranno inaugurati 7 grandi resort della catena ‘GoCo’ dedicati alle comunità hippies evolute in wellness. I progetti includono centri ayurvedici, Spa, acqua da sorgenti termali, fattorie organiche, villaggi di artisti e programmi fitness innovativi.
Fanno parte del trend anche le innovative lampadine che seguono le ore di veglia e di sonno, e docce con filtri alla vitamina C per eliminare il cloro dall’acqua e avere una pelle più sana, le stanze con aria purificata e lenzuoli ipoallergenici.

I giovani non fanno il test HIV – e il rischio di contagio aumenta

test HIV

contagio

Oggi si parla poco di HIV e AIDS e molti giovani sottovalutano il rischio di contagio, ma la prevenzione e la diagnosi tramite test HIV sono fondamentali.

Negli anni in cui il virus dell’immunodeficienza umana (HIV) è stato scoperto, la consapevolezza del rischio del contagio è dilagata, insieme al panico di ammalarsi. Le persone si sottoponevano al test HIV e limitavano le situazioni a rischio per non contrarre il virus. Alla TV non si parlava d’altro e innumerevoli erano gli spot che invitavano le persone alla prudenza.

In effetti i primi anni dopo la scoperta sono stati terribili e chi contraeva l’HIV difficilmente aveva una prognosi rosea. Le prime cure iniziarono ad arrivare, ma avevano spesso degli effetti collaterali terribili ed erano ancora numerosi i morti per AIDS (lo stato avanzato dell’infezione da HIV).

Con il passare degli anni la situazione è decisamente migliorata. Gli esperti hanno scoperto molte più cose sul virus dell’HIV, le terapie sono migliorare e, ad oggi, questa pur se terribile infezione è ormai considerata uno stato cronico, non più mortale.

Allo stesso tempo, le persone hanno iniziato ad avere meno paura. Si parla sempre meno di HIV e AIDS e questa è una nota negativa nella lotta a questa piaga. Oggi molti giovani non hanno la stessa percezione del rischio di 20 anni fa, non prendono quindi le giuste precauzioni e non fanno il test HIV. E il contagio nelle persone sotto i 30 anni è purtroppo in aumento.

Prevenzione e diagnosi con il test HIV: dagli USA all’Italia

Negli Stati Uniti, i centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) consigliano di sottoporre al test HIV tutte le persone sessualmente attive dai 15 anni. Nonostante questa raccomandazione, sembra che solo l’1% delle persone si sottoponga al test, ma è proprio tra i giovanissimi di oltreoceano che il contagio è maggiore (sembra che il 40% delle nuove diagnosi sia composto da persone al di sotto dei 29 anni).

Tra tutti i malati di HIV negli Stati Uniti, circa il 15% vive con l’infezione senza esserne consapevole. Sembra che il problema principale sia, come avevamo anticipato qui sopra, la mancata percezione del rischio corso.

test

La situazione in Italia

La situazione nel nostro paese non è molto diversa da quella statunitense. La buona notizia è che in generale, i contagi dell’HIV sono diminuiti rispetto al passato, ma sono proprio i giovani che invece hanno visto un incremento di infezioni da questo virus.

Ovviamente anche nel Bel Paese c’è una percezione del rischio più bassa rispetto al passato e questo non vale solo per l’HIV, ma per tutte le malattie sessualmente trasmissibili. Secondo un articolo di qualche mese fa, il maggior rischio di contrarre questo tipo di infezioni è favorito dalla facilità di fare nuovi incontri a livello sessuale tramite internet.

A questo proposito, non molto tempo fa un servizio de Le Iene ha parlato di un episodio a dir poco raccapricciante. Un uomo di 35 anni sieropositivo da 11, è stato incriminato per aver avuto intenzionalmente rapporti non protetti con oltre 200 persone (donne, uomini e trans, conosciuti soprattutto su internet). L’uomo è anche sotto inchiesta per omicidio colposo della sua compagna, morta di AIDS l’anno scorso (con cui stava da anni).

Ovviamente l’uomo è colpevole di un reato grave e verrà condannato per questo. Quello che preoccupa però è il numero di persone che possono essere state contagiate da lui in 11 anni che a loro volta, inconsapevolmente, possono aver trasmesso il virus ad altri partner.

È veramente importante eseguire un test HIV quando c’è stato un purché minimo rischio di contagio, per evitare che quella che è già un’epidemia possa diffondersi ancora di più.

test in casa

Come eseguire il test HIV

L’unico modo per scoprire se si è sieropositivi è tramite un test HIV. In generale, è necessario andare presso un centro di analisi e richiedere di fare il prelievo per la ricerca degli anticorpi all’HIV nel sangue.

Il test HIV benché si chiami così, non rileva infatti il virus stesso, ma gli anticorpi che vengono creati da un organismo contagiato. Ogni organismo ci mette un determinato tempo per creare tali anticorpi e, per questa ragione, non è possibile fare questo tipo di test i giorni subito successivi al sospetto contagio.

La cosa più saggia da fare è aspettare almeno un mese e nel frattempo usare le dovute precauzioni per, nell’evenienza, non trasmettere il virus ad altre persone. È anche vero però che il tempo in cui gli anticorpi vengono creati (chiamato ‘periodo finestra‘) non è uguale per tutti. Quindi, se il primo test dopo un mese dal sospetto contagio dovesse essere negativo, è consigliato ripetere un test HIV anche dopo altri 2 mesi.

Il metodo tradizionale del test prevede un semplice prelievo di sangue che poi viene analizzato in laboratorio e il risultato si riceve entro 2/3 giorni. Da qualche anno inoltre esiste la possibilità di eseguire il test HIV a casa.

Fare il test HIV a casa

Poter fare il test HIV a casa è un agevolazione per tutta quella categoria di persone che, differentemente, non si sottoporrebbero al normale esame. Cercando online del autotest HIV prezzo e modalità di esecuzione, si riescono a capire i vantaggi che hanno portato ad usare sempre più questo metodo diagnostico casalingo.

HIV

Le persone che facilmente non vogliono dare spiegazioni sul perché necessitano fare questa analisi, possono ordinare online il kit per eseguire a casa il test rapido per l’HIV che è molto semplice da fare. I prezzi orientativamente si aggirano sui 30€, è necessario assicurarsi che siano prodotti a marchiatura CE e il risultato è pressoché immediato.

La modalità di esecuzione è talmente semplice che anche i più giovani possono eseguire il test HIV senza problemi, per così iniziare a prendere le dovute precauzioni e non far dilagare ancora di più questa infezione che, pur non essendo più una condanna a morte certa, rimane una condizione cronica a vita.

Dieta: quando è possibile boicottarla

credits: elle.it

Quando si inizia una dieta, lo sanno tutti, si vede pian piano il Mondo sgretolarsi. Inizia quel periodo nero, più scuro della mezzanotte, più tetro di un’autopsia, più triste della morte del tuo personaggio preferito di una serie televisiva. Se stai iniziando la dieta lo sai bene, dovrai essere libera nelle tue scelte e dire di no alle richieste insistenti del tuo stomaco. Dovrai essere in grado di rinunciare a quei piccoli piaceri culinari e di respingere le braccia che i tuoi cibi preferiti ti tenderanno. Passerai giornate intere a chiederti se ce la farai a passare noncurante tra gli scaffali del supermercato mentre gli occhi dei biscotti che più ti piacciono saranno puntati addosso a te.

Se c’è un detto che dice “chi bella vuole apparire un poco deve soffrire” non è certo un caso. La dieta è sofferenza, una sorta di punizione per qualche peccato commesso in chissà quale vita precedente. Abbiamo sempre vissuto con questa convinzione: la dieta è una cosa seria e non deve essere trasgredita. Sbagliato, la dieta va, assolutamente, tassativamente trasgredita. Non sempre, è chiaro, ma a volte fa bene.

Lo dimostra un recente studio condotto sul Journal of Consumer Psychology: i peccati di gola commessi durante i mesi strazianti di dieta ci aiuterebbero a portarla a termine più facilmente. Chiamate propriamente “deviazioni edonistiche pianificate”, le piccole dosi di gioia che assumono l’aspetto del cibo ci danno la carica giusta per affrontare un rigido regime alimentare per tutto il tempo stabilito in partenza.

Lo studio è stato fatto su un campione di donne e uomini che stavano cercando di portare a termine la loro dieta. Gli esperti volevano sapere se fosse più attrattiva l’idea di poter mangiare 1500kcal al giorno o quella di seguire una rigorosa dieta da 1300kcal al giorno sapendo, però, di avere ogni fine settimana, un giorno in cui le calorie da poter assumere superavano le 2500kcal.

Un gruppo ha optato per la dieta più equilibrata, da 1500kcal al giorno, un altro gruppo per quella più gustosa. Alla fine, il cibo, come sempre, ha dato i suoi risultati. Sapere di arrivare alla fine della settimana e di poter boicottare la dieta ha fatto affrontare questo ristretto regime alimentare più di buon grado.

Imporsi di seguire una dieta povera per un mese o anche di più va certamente bene, ma è necessario intervallare un giorno a settimana in cui rispettare le calorie non sia un obbligo. A volte, basta solo sedersi e cominciare ad assaporare il pezzo di torta giusto.