Prendersi cura di una persona triste non è sempre facile, ma sopratutto non tutti ne sono capaci.
Alcuni di noi sembrano dei veri esperti nell’arte del conforto, altri – come me – si gelano alla vista di anche solo una lacrima, alcuni fanno finta che il problema non sussista e si comportano come se nulla fosse e infine certi s’intristiscono a loro volta, facendo in modo che sia il confortato a confortare.
Così, però, le cose si complicano, quando invece è così semplice stare vicino a qualcuno nei momenti tristi. Ecco, perciò, una lista di 10 semplici passi da seguire per essere sicuri di fare tutto il necessario per gli amici e familiari “affetti” da tristezza.
Alle Hawaii, così come in Oriente e Occidente, è stata creata una filosofia di vita: la filosofia dell’aloha. Aloha, al contrario di come si può pensare, è una parola che indica non solo il tipico saluto dell’isola, ma forma un intero sistema di pensiero: aloha per dire ciao e arrivederci, ma anche, aloha per indicare uno stile di vita fatto di buone intenzioni.
Come sappiamo le isole Hawaii si possono paragonare ad un vero e proprio paradiso terrestre e per spiegare questa filosofia occorre proprio partire dalla parola Hawaii. Più precisamente: “ha” indica il soffio vitale che è all’origine della creazione, “wai” è l’acqua sacra simbolo della vita e della prosperità, “i” è una particella che enfatizza l’azione del passato. credits: thefielder.net
Alla base di tutto c’è Haumea, la madre terra, intesa come natura in tutte le sue manifestazioni, e il Pono, l’armonia con cui l’essere umano interagisce con Haumea, è importante saperne cogliere l’Akua, lo spirito che scorre in tutte le cose, compresi gli esseri umani. Qui interviene Aloha cioè la condivisione dell’energia vitale nel momento presente.
Avendo chiarito i concetti di base, possiamo spiegare in cosa consiste effettivamente la filosofia dell’aloha.
L’aloha implica che l’organizzazione familiare non sia chiusa ma aperta. Questo rinforza il legame tra tutte le componenti della società hawaiana dove tutti sono responsabili dell’educazione dei ragazzi.
Infatti le antiche popolazioni delle isole erano fedeli ad una struttura sociale (Ohana) in cui tutti gli adulti e tutti gli anziani indipendentemente dal sesso, venivano considerati dai bambini come nonni (Tutù).
La filosofia implica i massaggi. I bambini quando crescono e sono pronti ad entrare nella vita adulta, non affrontano il rito di passaggio con particolari imprese ma con un massaggio.
Ragazzi e ragazze vengono lasciati alle cure del maestro (Kahuna) che con una serie di massaggi lascia emergere delle componenti cosmiche che si annidano all’interno di ogni individuo, che nel frattempo deve imparare a maneggiare la propria energia interiore (Mana); l’energia interiore permette di generare amicizia, unità, la capacità di amare e di essere amati, quindi la cooperazione con gli altri individui.
Infine l’aloha implica la guerra anche se in modo poco convenzionale. Di solito tutte le popolazioni addestrano guerrieri, mentre alle Hawaii non è così poiché l’etica dell’aloha non è violenta, insegna la compassione e la comprensione reciproca; la violenza e la guerra sono contrari al principio dell’abbondanza che si ritrova nella stessa parola Hawaii.
Fantasticare sulle vite di re, regine, principi e principesse è un passatempo di molti. Come fanno durante le loro giornate? Come passano il tempo? Cosa c’è nei loro armadi? E cosa nelle loro case? Fortunatamente ad alcune domande si può rispondere. Se risulta difficile immaginare William e Kate svolgere le faccende quotidiane, da oggi possiamo almeno sapere cosa c’è nella loro residenza ufficiale.
Lo possiamo fare grazie alla visita del presidente degli Stati Uniti Barack Obama e di sua moglie Michelle alla a Kensington Palace. William e Kate hanno aperto le porte di casa non solo al Presidente e alla first lady degli USA ma anche ai fotografi del Royal Household e della Casa Bianca. In realtà è bene precisare che i Duchi di Cambridge abitano stabilmente a Sandringham, nella tenuta della Regina.
Armati di lente di ingrandimento e di grande attenzione ai dettagli, i più curiosi sono riusciti a scoprire ogni elemento presente nel salotto della Duchessa e del Duca di Cambridge. La prima cosa che salta alla vista sono i regali di Obama al piccolo George: un cavallo a dondolo fatto di legno e una replica del cane della Casa Bianca, Bo.
credits photo: lastampa.it
Su un tavolino si può notare una foto di Lady Diana in compagnia dei suoi due figli. Kensington Palace era, infatti, la sua residenza. C’è anche una foto di Kate con i suoi genitori nel giorno del suo matrimonio e una foto della Duchessa in bianco e nero sempre nel giorno del suo matrimonio, posata sul pianoforte. C’è poi un piccolo bar con una bottiglia di vodka Smirnoff e una di gin Gordon’s. Infine è stato notato un libro di fotografie di Nick Brandt.
Ai messaggi da cestinare senza neanche aprirli e alla cartella spam piena ci siamo abituati. Abbiamo imparato a diffidare di un certo tipo di sms o di e-mail. Ma quando il mittente sembra una figura autorevole e il contenuto del messaggio è credibile si cade facilmente in trappola. Questo è quello che sta succedendo a numerosi possessori di iPhone negli ultimi giorni.
Alcuni utenti, soprattutto britannici, hanno ricevuto messaggi truffa e subito è iniziato il passaparola su Twitter, con l’hashtag #appleidscam e #applescam, per mettere in allarme tutti coloro che possiedono un dispositivo della Apple. L’sms, infatti, sembra provenire direttamente da parte del servizio di supporto della famosa azienda statunitense e chiede di condividere dati sensibili come username e password.
Il messaggio informa ‘gentilmente’ gli utenti che il loro account Apple sta per scadere. Per risolvere il problema, i destinatari vengono invitati a raggiungere un sito web in cui potranno attivare un nuovo account. Attenzione a non cascarci. In questo modo, infatti, si condividono dati strettamente personali, come i riferimenti della carta di credito, lasciandoli a disposizione di persone che possono utilizzarli come meglio credono e che sicuramente non sono spinti da buone intenzioni.
Truffe come questa ce ne sono state, e ce ne sono, parecchie. Si chiamano phishing, sfruttano solitamente la posta elettronica ma non mancano casi, come questo, in cui vengono usati gli sms. E per rendere il tutto credibile rimandano ad un sito che sembra quello autentico ma che in realtà è un fake. Non si tratta di veri e propri hacker, ma bisogna stare comunque molto attenti, perché le conseguenze spesso non sono immediate.
Apple non ha commentato questa serie di episodi ma, tramite la sua pagina ufficiale di supporto online, la compagnia ci tiene a sottolineare che non contatta i suoi consumatori con simili metodi.